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Nicola Spedalieri, filosofo

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La visuale di Nicola Spedalieri su i Diritti dell’uomo

(di Bruno Luigi Spedalieri, Sydney 2005)


Società affidata a Puri Mezzi Naturali

Una società anche puramente naturale, cioè che non pratica la religione, ha delle leggi morali in grado di arginare l’amor proprio. C’è il senso di Prudenza naturale che opera a trovare il giusto mezzo tra il bene pubblico e il bene privato. Gli aiuti naturali in favore della Società Civile sono, oltre la ragione degli individui, le leggi civili, l’uso delle pene, l’attrazione del premio, il potere dell’opinione pubblica e l’educazione.
Lo Spedalieri tuttavia trova che questi mezzi hanno dei limiti e sono troppo deboli per controllare l’impeto delle passioni. Nei luoghi comuni si dice: “Fatta la legge, trovato l’inganno”, e, volgarmente, si asserisce pure: “Chi può approfittarne e non lo fa è un fesso”. È facile notare come più si vada avanti e più abbiamo bisogno di leggi nuove, perchè l’Amor Proprio trova tutti gli espedienti e le scappatoie per il proprio tornaconto.

Malgrado le sue limitazioni, una Società affidata a Puri Mezzi Naturali, afferma il Filosofo Brontese, è da preferirsi ad una Società in balìa all’anarchia e ad una Società totalmente Atea. Una Società Naturale sebbene non sia Religiosa, non esclude di per sè la Religione.

Una Società Atea, invece, esclude la Religione e:

 - porta al Materialismo che esclude l’esistenza dell’anima umana, e l’esistenza di ogni essere spirituale, escludendo così una Morale Trascendentale. Si è notato come la corruzione si sia aggravata col progresso del materialismo e questo non dà sicurezza alla Società.

 - porta al Fatalismo il quale sostiene che tutto avviene per necessità di cose, non c’è libertà e possibilità di scelta. La moralità quindi non ha ragione di esistere.

 - porta allo Scetticismo. Gli Scettici sono sempre nel dubbio, camminano su sabbie mobili. Contestano tutto sebbene non siano certi di nulla e così facendo seminano discordia e disordine. Contestano l’autorità dei padroni verso i loro dipendenti, contestano l’autorità dei genitori verso i loro figli e così via.

L’irreligione di fatto distrugge pure i mezzi naturali necessari alla sussistenza della Società. Essa va decisamente messa al bando.

Questi sono gli argomenti esposti da Nicola Spedalieri nei diciassette Capitoli del Libro Secondo, e negli undici Capitoli del Libro Terzo.


Società Deistica

Aristotele, il Filosofo Greco che visse dal 384 al 322 avanti Cristo, diceva che “L’uomo deve rendere omaggio ed essere grato al suo Creatore.” I Sociologi di oggi dicono che il 95 per cento della popolazione mondiale crede nell’esistenza di un Essere Supremo.

Una Società Deistica crede in Dio e lo accetta, ma rigetta la Rivelazione. Accetta quindi Dio come Creatore, ma ripudia i Principi Morali che regola i rapporti dell’Uomo con Dio e degli Uomini fra loro. Non accettano quindi Leggi Positive Divine. Giusto per darne un esempio pratico, il Settimo Comandamento “Non Rubare” può di per sè essere considerato naturale; ma il Decimo Comandamento “Non desiderare la roba d’altri”, è certamente un comandamento positivo divino, cioè riguarda un comportamento non necessariamente naturale.

Lo Spedalieri analizza per vedere se una pura Società Deistica sia in grado di controllare l’Amor Proprio. Si è già visto come la prudenza naturale non sia adeguatamente sufficiente ad arginare le nostre passioni. Gli argomenti proposti dalla prudenza non sono convincenti al punto di fare desistere le passioni dalle loro azioni illecite.

Il Dogma dell’Immortalità dell’Anima e quello della Punizione e del Premio Divino nell’altra vita sono molto più efficaci; anche perchè il Premio e il Castigo Divino sono strettamente legati alla nostra perfetta ed eterna felicità.
Il difetto del Deismo è che esso non è preciso, certo e predominante. Gli manca un’Autorità Infallibile, una dottrina chiara e precisa: Cosa e quali sono i vizi per esempio, cosa e quali sono le virtù. I Deisti sostengono che le Leggi Naturali iscritte nell’Essere Umano sono sufficienti a garantirgli la felicità.

L’Autore Siciliano invece sottolinea il fatto che le leggi naturali sono vaghe e soggette a interpretazioni erronee. La Rivelazione è necessaria per rettificare le nostre vedute sulla Legge Naturale. Il Deismo senza la Rivelazione scivola facilmente nell’instabilità morale, nello scetticismo e nella irreligione. Il Deismo è più una Filosofia che una Religione. Lo stesso Rousseau affermava che “Ogni moderno filosofo definisce la legge naturale a modo suo... Si contraddicono continuamente fra loro.”

Lo spirito umano, continua lo Spedalieri, ha bisogno di tenere costantemente presenti nella sua mente i buoni principi. Ebbene il Deismo non ha i mezzi per assicurare questa necessità. Non ha la predicazione, non ha il culto. Il Deismo non ha dunque i mezzi per rafforzare la volontà umana, per rendere l’uomo resistente contro la violenza delle passioni. Il Deismo insomma è inconsistente.

Uno stato di consistenza, è uno stato in cui la mente umana trova riposo, sicura di avere trovato la verità. L’uomo ha bisogno di proiettare i propri interessi nella vita futura per essere in grado di accettare l’Ordine Sociale, con tutto il suo peso di leggi. L’uomo ha bisogno di assicurazione riguardo a quello che è necessario per salvarsi. Ciò di cui ha veramente bisogno è la Parola certa di Dio stesso. Quella Parola certa si ha nella Rivelazione e la Prova che la Rivelazione sia Parola di Dio sono i Miracoli e le Profezie.
(Libro Quarto, Cap. 1-23)


La Religione Cristiana è la più sicura
Custode dei Diritti Umani

La Religione Cristiana

La Religione Cristiana, dice lo Spedalieri, è basata sulla Rivelazione. Dio ha parlato agli uomini per manifestare loro delle verità che non potrebbero essere scoperte in altro modo. Il punto focale della Rivelazione è Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. Per i Cristiani quindi la Regola è la Rivelazione, mentre la Regola dei Deisti è la Ragione Naturale. (PV,C1,2).

Lo scopo della Rivelazione è di santificare l’uomo e mantenerlo sulla via della rettitudine affinchè possa raggiungere la Felicità Eterna. Questa felicità è  soprannaturale e consiste nella visione e nell’amore di Dio. (PV,C1,3).

Il fondamento della Rivelazione è il Mistero della Santissima Trinità. Non si tratta di un mistero sterile. Dio è vita e azione e ciascuna delle Tre Divine Persone opera nella persona umana. Il Padre, l’Onnipotente, è la fonte di tutto ciò che appartiene all’Ordine Naturale. Il Figlio, il Verbo, la Sapienza, governa il regno della Fede, Lo Spirito Santo, la Carità, l’Amore di Dio, amministra la Giustizia. Noi esseri umani deriviamo la nostra esistenza e le facoltà naturali dalla Prima Persona Divina, partecipiamo alla fede della Seconda Persona Divina, e siamo resi perfetti dalla Terza Persona Divina. Non c’è altra religione che proponga una simile relazione immediata ed intima tra Dio e l’uomo. (PV, C1, 4-5).

Dio ha creato l’uomo destinandolo alla felicità soprannaturale. Dio rivelò ad Adamo, il Primo Uomo, il suo piano ed il suo amore per il genere umano. Adamo aveva il dovere della fede. Dio che ha il diritto d’imporre obblighi positivi all’uomo sua creatura, volle sottoporre l’uomo alla prova dell’obbedienza. Adamo trasgredì il commando di Dio, per ingratitudine, ambizione e superbia. Perse allora il diritto alla vita eterna. Non sappiamo come, ma la Rivelazione ci dice che, a causa della disobbedienza originale di Adamo tutti gli uomini nascono in uno stato di debolezza e di schiavitù. (PV,C1, 6-10)

Solo Dio poteva riscattare l’uomo, e per sua divina bontà promise ad Adamo la liberazione dalla schiavitù e la riabilitazione alla felicità celeste. Quella promessa fu ripetuta durante i secoli ai Profeti, e fu confermata con la venuta del Verbo Incarnato. (PV,C1,11).
A causa del peccato originale l’uomo divenne vizioso e corrotto. Dio allora segregò un popolo per preservare le verità necessarie alla salvezza. Volle che questo popolo si stabilisse in Palestina e si tenesse lontano dai gentili per proteggere la fede ed il deposito delle Sacre Scritture. Dio volle pure che le varie tribù conservassero la propria identità, affinchè, secondo le profezie, fosse evidente da quale fra esse il Messia sarebbe nato. (PV.C1,12).

Quando giunse il tempo, il Verbo prese carne nel seno della Vergine Maria per iniziare la sua missione redentiva. Dio poteva decidere di riscattare l’uomo diversamente, senza bisogno di incarnazione, di passione e morte del suo Divin Figliolo, ma nella sua Sapienza scelse quella via perchè più utile ai bisogni umani e per dimostrare quanto grande fosse il suo amore per l’essere umano. (PV.C1,13).

Gesù fu torturato e fatto morire sulla croce. Ma al terzo giorno risuscitò da morte a conferma della verità insegnata e della sua divinità e per provare il suo trionfo sul male e sulla morte. Gesù, di suo diritto, diritto acquistato con la morte, stabilì le pratiche attraverso le quali la grazia redentiva di Dio sarebbe trasmessa agli uomini: i Sette Sacramenti. Gesù stabilì il Regno di Dio: la Chiesa, ne designò la Costituzione e ne determinò la Gerarchia. Scelse Pietro come centro d’Unità della Chiesa. Quindi ascese al cielo ed inviò lo Spirito Santo per santificare gli Apostoli e prepararli alla loro missione evangelica. (PV.C1,14-15).

Il Vecchio Patto tra Dio e la Nazione Ebraica era così concluso e dava via al Nuovo Testamento. Di fatti Gesù stabilì la sua religione come un’Alleanza nuova tra Dio e tutti gli uomini. Gesù elesse pure un Corpo/Guida composto di vescovi e sacerdoti con il compito di predicare, di conservare intatto il deposito della Rivelazione, interpretare le Scritture e risolvere le controversie di fede e di morale. Questo Corpo/Guida, parla in nome di Dio e con l’Autorità di Dio, gode dell’Infallibilità quando agisce in unità, ed ha giurisdizione sul pubblico esercizio della religione. Va notato che lo Spedalieri parlava di Corpo/Guida 173 anni prima che il Concilio Vaticano II definisse la dottrina della Collegialità. (PV,C1,16).

La Moralità, che al Battesimo, il Cristiano promette di osservare, comprende la Legge Naturale (che è incorporata nella Rivelazione, fin dall’inizio del mondo, cioè i Dieci Comandamenti), i Precetti di Fede, Speranza e Carità, e i Comandamenti della Chiesa. Certo Gesù ha ristabilito l’uomo allo stato soprannaturale in cui era stato creato; ma ha lasciato all’uomo il compito di combattere la propria concupiscenza, dandogli però i mezzi. L’uomo deve saper cooperare con i mezzi soprannaturali per raggiungere il suo sublime fine.  (PV.C1,17).

Questa è in essenza la Religione Cristiana, dice Nicola Spedalieri. Questa è iniziata alle origini del mondo, è l’unica e vera religione capace di assicurare la salvezza umana. Quanto espresso non è filosofia, ma fatto storico, una storia dettata da Dio stesso. (PV.C1,14-18-19).


Caratteristiche del Cristianesimo

Alcuni filosofi sostengono che la Religione Cristiana si preoccupa solo della felicità eterna, e quindi non ha potere in politica, in quanto questa si preoccupa di guidare l’uomo verso la felicità temporale. (LV, C2, 1).

Se così fosse, tutte le religioni sarebbero da scartare. Noi abbiamo detto e provato, asserisce Spedalieri, che i mezzi naturali e l’irreligione non sono in grado di assicurare la felicità terrena agli uomini, in quanto non sono capaci di controllare l’amor proprio. Che dicano apertamente, gli obbiettori, quale dei Dogmi o delle pratiche ecclesiastiche sono contro il bene di questa o quella nazione.(LV, C2, 4).

I razionalisti portano come esempio la predicazione di Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo.” “Beati coloro che soffrono…” Ebbene, va detto che con la prima frase Gesù ha voluto specificare che la sua missione non era quella di stabilire un Regno Temporale. Con la seconda invita l’uomo alla pazienza, alla tolleranza… e non sono queste virtù che assicurano la felicità terrena oltre che quella celeste? Se gli oppressi si lasciassero andare a risentimenti e rivendicazioni, ci sarebbero lotte e rivolte senza fine a scapito della felicità terrena di tutti. L’accettazione paziente del proprio stato è pure fonte di felicità terrena per chi soffre; e quale vantaggio non ne trae la Società Civile. (LV, C2, 7-8).

Non si può tacere d’altronde il Comandamento di Cristo: “Ama il tuo prossimo, come te stesso.” Gesù prega il Padre affinchè i suoi discepoli siano uniti. E a chi Gesù promette la felicità eterna? A chi fa del bene al suo prossimo. E far del bene al prossimo non è già assicurare la felicità temporale? (LV, C2, 12-13).

Avendo stabilito che il Cristianesimo vuole e promuove pure il bene temporale dell’uomo insieme con il bene eterno, l’autore afferma che il Cristia­nesimo realizza le promesse che il Deismo non è capace di assicurare per mancanza di mezzi. Ed afferma pure che il Cristianesimo prov­vede tanti altri aiuti che il deismo non può neppure promettere. (LV, C2, 14).

Contrariamente a quanto avviene con il Deismo, le promesse che il Cristianesimo fa alla Società sono efficaci in quanto le idee religiose Cristiane sono Precise, Certe e Vivaci. (LV, C3, 1-2).

Riguardo alla Moralità ad esempio i Deisti dicono che nel dubbio ci si deve rivolgere alla Ragione, alla stessa ragione che crea il dubbio.
Il Cristiano può consultare le Scritture e la Tradizione. Le scritture danno esempi pratici ed in modo semplice e facile ad essere capiti da tutti. La Chiesa ha cura di conservare tutte le decisioni dei Concili, gli insegnamenti dei Padri e dei Papi. Il Deismo è incapace di distinguere con precisione i vari gradi di moralità: quale sia, ad esempio, la colpa o il peccato grave che fa perdere la Grazia Santificante e guadagnare l’eterna dannazione. Questo è importante in quanto non è tanto la legge morale, ma la paura della punizione che è capace di controllare l’amor proprio. Il Deismo non è neppure in grado di dire come si possa riacquistare la grazia perduta. Il Cristiano sa che Dio perdona, ma sa pure che Dio chiede un pentimento sincero e la promessa di non agire più malamente. (LV, C3, 3-15).

Riguardo agli Attributi di Dio, i Deisti sono vaghi. Razionalmente parlando è difficile conciliare ad esempio la prescienza di Dio con la libertà umana, il male che c’è nel mondo con la bontà infinita di Dio, la Sua giustizia ed immutabilità con la Sua libertà, ma la Rivelazione viene in nostro aiuto e non insegna per via di ragione, ma presentandoci dei fatti: Dio che crea l’universo, Dio che crea l’uomo, Dio che mostra il suo amore per l’uomo. Nel racconto del peccato originale e della punizione abbiamo l’idea della giustizia di Dio. Nella storia del Vecchio Testamento si nota come Dio conosca, predìca e conduca tutti gli eventi. Dio controlla i venti, la pioggia, la fame, i terremoti, le pestilenze. Dio regola l’evoluzione degli imperi e tutto è orientato verso un ordine morale. Il Nuovo Testamento ci narra la storia di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. ci parla degli insegnamenti di Gesù: Gesù ci Parla del Padre e dello Spirito Santo, e ci dice chiaramente ciò che Dio apprezza e ciò che detesta. Anche in questo dunque il Cristianesimo è superiore al Deismo. (LV, C3, 16-21).

Riguardo all’Aldilà i Deisti sono solo capaci di dire che i virtuosi saranno premiati e i viziosi castigati, ma non sanno precisare, dicono anzi che il castigo non è eterno. In questo la Rivelazione è molto precisa. Il premio dei giusto sarà Dio Stesso. La perfetta felicità consiste nella visione di Dio, nel Suo amore e nel Suo possesso. La privazione di questa visione causa il tormento dei dannati. Dire, come fanno i Deisti, che la punizione non è eterna, dà rigoglio all’amor proprio, non lo controlla. La Rivelazione ci dice pure che siccome il corpo umano è compagno inseparabile dello spirito, ogni essere umano risusciterà con il proprio corpo e, dopo il Giudizio universale condotto da Gesù Cristo, tale essere integro godrà o soffrirà eternamente. (LV, C3, 22-29).

La Dottrina Cristiana è certa. Il Deismo non può asserire con certezza le proprie idèe. L’uomo con le sue proprie forze non può imporre le proprie idèe agli altri. La maggioranza della popolazione è inable di seguire la via della speculazione razionale ed è facilmente portata al dubbio e allo scetticismo. Il Cristianesimo ha un mezzo che assicura certezza. questo mezzo è la Fede, non la Scienza. Il Cristianesimo vuole che l’uomo creda, non che esamini. (LV, C4, 1-2).

La Scienza è la certa cognizione della verità acquisita per via di dimostrazione.

La Fede è l’assenso dato alla proposta di un fatto basato su l’autorità del proponente. Quindi io posso credere ad una verità non perchè la comprenda e mi sia stata dimostrata, ma perchè credo a chi me lo dice. È chiaro che l’autorità deve essere legittima e competente. Noi crediamo agli eventi storici perchè degli storiografi esperti ce lo dicono. In materia dottrinale l’uomo non è competente.
Solo Dio, Saggezza e Verità Somma ha autorità in questo campo. Ed è questa l’Autorità proposta dal Cristianesimo. Le verità dell’Esistenza di Dio Uno in Tre persone, della Creazione, della Vita Soprannaturale dell’essere umano, del Peccato Originale, dell’Incarnazione e del Piano Salvifico di Dio, sono essenziali alla nostra salvezza e felicità eterna; ma la ragione non può scoprirle da sè. Dobbiamo quindi lasciar da parte il ragionamento metafisico e prendere ad esaminare la Rivelazione. Accettando l’Autorità di Dio, troviamo certezza. (LV, C4, 3-18).
La Religione è necessaria dunque alla nostra salvezza e felicità eterna. Questo possiamo provarlo per via di Autorità o per via di Ricerca Personale. La Ricerca Personale tuttavia non è facile per la maggioranza della gente e mena piuttosto allo scetticismo invece che alla certezza. Rimane la via dell’Autorità. Ma i Deisti dicono che questa via non esiste. Ebbene così dicendo i deisti si dimostrano incapaci di offrire allo spirito umano uno stato di consistenza e di sicurezza. (LV, C10, 1- 3).

I Deisti dicono ancora che la via dell’Autorità deve essere sottoposta ad esame privato. Ci troveremmo in un circolo vizioso poichè questo crea ancora dubbio e incertezza. Lo Spedalieri asserisce: noi cattolici sosteniamo che l’uomo con le sue forze naturali non può raggiungere la fede di Cristo, e questo a causa della debolezza causata dal peccato d’origine. Noi accettiamo questa verità come parte essenziale della Dottrina Rivelata. Quando Cristo chiede agli Apostoli chi pensino che egli sia, Pietro risponde: “Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivo.” e Gesù gli dice: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchè carne e sangue non te l’ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.” (Mt 16, 16-17). (LV, C10, 4-6).
Il fondamento della fede è la Grazia Interna. Questa cura la nostra infermità e dà carattere soprannaturale alle buone azioni umane. La Grazia, come il termine stesso dice, è un dono gratuito di Dio. Perchè la Grazia possa operare in noi, e affinchè la nostra Fede sia vivente, abbiamo bisogno di udire la Dottrina Rivelata, L’apostolo infatti asserisce: “Fides ex auditu”. (Ro 10, 17). (LV, C10, 7-8).

La Rivelazione è in realtà il trattato di un’Alleanza che Dio vuole stabilire con l’uomo. Per rendere questo patto operante Dio ha stabilito un’ambasciata: il Sacerdozio con il compito di proporre l’Alleanza e di ricevere i nuovi alleati nel nome e con l’autorità di Dio. (LV, C10, 9)

I mezzi che Dio dunque usa per condurre l’uomo alla salvezza sono due: uno interno: la Grazia, e l’altro esterno: l’autorità della Chiesa. La Chiesa propone la Dottrina Rivelata e la Grazia suscita l’assenso e persuade. (LV, C10, 10).

In questo modo nessuno ha bisogno di esaminare. L’esame, d’altronde, non è alla portata di tutti. La Grazia, in chi è capace di esaminare, facilita e guida il ragio-namento; in chi non è capace di analisi, agisce direttamente sulla volontà senza impor-tunare la ragione. La Grazia con forza divina persuade l’uomo sul fatto che la Chiesa gode dell’Autorità di Dio e dell’Infallibilità. E questo dà certezza. (LV, C10, 11).

Il principio della Grazia interna è alla portata di tutti. Quale certezza maggiore vi può essere di una persuasione che viene direttamente da Dio con un atto soprannaturale. E quanto più facile è d’accettare l’ispirazione della Grazia che d’imparare e analizzare storicamente i vari articoli della religione Cristiana. Ed il principio della grazia è talmente generale che anche i bambini, ancora incapaci di credere, possono ricevere il sacramento della fede nel battesimo ed essere salvati. (LV, C10, 12).

Possiamo quindi asserire che solo nella Comunione Cattolica lo spirito umano trova la certezza, la consistenza, la sicurezza e la tranquillità che egli desidera. (LV, C10, 9-18).

I Protestanti separano l’esterna Autorità della Chiesa dall’interna assistenza della Grazia; essi sostengono sì che la fede Cristiana viene dalla Grazia, cioè per opera interna dello Spirito Santo, ma erroneamente sostengono che la Grazia ha il compito di istruire, mentre le Sacre Scritture attribuiscono questo ruolo alla Chiesa. L’errore dei Protestanti è all’origine delle continue dispute che ci sono state e ci sono fra loro. Questo causa instabilità nella loro fede e lo spirito umano non vi trova consistenza e pace. (LV, C10, 21-24).


La Predicazione, il Culto ed il Buon Esempio
danno vivacità alle idee Cristiane

Vi sono tre mezzi con cui le idèe cristiane vengono rafforzate e rese viventi: la Predicazione, il Culto Esterno ed il Buon Esempio.

I Deisti non possono predicare perchè le loro idèe mancano di precisione e di certezza, non possono reclamare nessuna missione nè Autorità Divina. Per i Cristiani tutto è ben definito, la Rivelazione dà certezza al loro insegnamento, e sono investiti da Dio stesso della missione divina dell’evangelizzazione. “Come il Padre ha mandato me, dice Gesù agli Apostoli, così io mando voi. Andate e predicate la Buona Novella a tutte le nazioni.” (Gv 20, 21 – Mt 28, 19).

Questa missione non dà alla Chiesa solo un diritto, ma impone un dovere, e la Chiesa di cristo ha sempre esercitato e continua fedelmente, con pazienza e costanza, ad esercitare questa missione pure ai giorni nostri, anche a costo della vita di tanti suoi membri. Questo mezzo dà forza alle idee religiose contro le forze del male con grande beneficio della Società Civile. (LV, C5).

I Deisti non hanno Culto Esterno, poichè non professano espliciti e precisi dogmi. La Chiesa Cristiana pone la massima cura nel culto esterno. Ironicamente i Protestanti e i Deisti, per questa pratica, accusano i Cattolici di superstizione, mentre Rousseau, il laicista, approvava il culto esterno.

Ovunque si vedono chiese, altari e icone, pitture e sculture sacre. La liturgia fa riferimenti continui ai dogmi e alla morale della Religione Rive­lata. Il culto dei Santi pure sprona e dà efficacia alla preghiera. Questo culto ha attratto sui cattolici l’accusa di idolatria. Ma ben sappiamo che la Chiesa insegna chiaramente che l’adorazione va solo a Dio. Si onorano i Santi in quanto amici di Dio; e la Chiesa insegna pure che le immagini non vanno onorate in sè stesse; per mezzo delle immagini noi onoriamo il santo o la santa che rappresentano.

Le solennità Cristiane sono disseminate su tutto il calendario annuale, riproponendo le singole fasi della vita di Gesù, di Maria e di tutti i Santi. Il rito dei Funerali attrae l’attenzione sulla vanità delle cose terrestri e la focalizza sui beni eterni. Il rito del Matrimonio, che Cristo ha elevato alla dignità sacramentale, è celebrato in modo da sottolineare le responsabilità degli sposi verso la Società. Detto in breve: per un Cristiano la religione riguarda tutti gli aspetti della vita, sia privata che pubblica. I sacramenti, i pellegrinaggi, tutto nella Religione Cristiana ispira virtù e santità, invita alla riconciliazione, conforta nelle avversità e consiglia i dubbiosi. E tutto questo a buon giovamento per tutta la Società Umana. (LV, C6).

Il Buon Esempio non è neppure contemplato dai Deisti. Una delle caratteristiche della vera Chiesa è la Santità. Dicendo santità non si vuole intendere solo purezza di Dottrina, che indica la via della perfezione, non solo sacralità dei sacramenti che sono i mezzi della santificazione, e non solo di Dio, il Santo per essenza. Noi abbiamo bisogno di vedere una Santità in atto, almeno in alcuni membri della Chiesa; e questa santità deve essere eccezionale, eminente ed eroica.
Nessun uomo con le proprie forze può diventare santo. Solo Dio può produrre i Santi e la santità nella Chiesa prova che la Chiesa è istituita ed assistita da Dio. I Santi della Chiesa sono la conseguenza diretta dell’opera dello Spirito Santo.
Può un Filosofo o un Avvocato fermare l’agitazione dei rivoltosi? Un Santo ci riesce. Il Santo è capace di rendere accettabili al popolo delle imposizioni pesanti, non l’Economista. Il Santo è capace di portare la pace nelle famiglie, di convertire i ladri, di aiutare e proteggere gli ammalati e i bisognosi.
La Religione Cristiana insomma incoraggia e dà forza all’uomo di vivere bene. Noi soffriamo terribilmente del contrasto che proviamo tra i dettami dello spirito e quelli della carne. Ma Dio ci viene in aiuto nella Religione Cristiana. Il Deismo abbandona l’uomo alla sua debolezza e infermità. (LV, C7, C8).

Ciò che dà forza alle Idee Cristiane è pure la stabilità della Morale. I Principi Morali del Cristianesimo, ispirati da Dio e redatti nelle Sacre Scrit­ture sono protetti da manipolazione e alterazione umana dallo stesso Spirito Santo che assiste la Chiesa. Gesù stesso ha assicurato la sua Chiesa che neppure una lettera della legge sarà mai cambiata. E la Chiesa guidata dai Papi ed assistita dalla Spirito Santo ha sempre preservato puro ed intatto il deposito della Morale Cristiana anche a costo di tante avversità e persecuzioni. (LV, C9).

Questi sono i benefici eccellenti ed indiscutibili che la Società Civile ottiene dalla Religione Cristiana.
 

Nicola Spedalieri

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