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IDEE E PROGETTI PER UN NUOVO OSPEDALE

Da Gennaio a Settembre 2016

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Il Castiglione Prestianni

 

 10 Settembre 2016

ANCHE PER L’OSPEDALE DI BRONTE LA MINACCIA DI UN RIDIMENSIONAMENTO

Forte disappunto per l'ospedale relegato a “Presidio in zona disagiata”

«E solo una casa con l'ambulanza davanti», tuona il sindaco Graziano Calanna

La nuova rete ospe­daliera siciliana è stata l’argo­mento del giorno a Bronte.
Nei bar e nelle piazze, giornali o smart­phone in mano, in molti hanno cercato di capire meglio come viene ridise­gnata la sanità in un’Isola dove la parola d’ordine sembra essere solo tagli, anche in un settore delicato come questo che coinvolge il diritto ad essere curato.

E, se per molti sono rimasti astrusi termini come Hub o Spoke, la maggior parte ha interpretato come una “diminutio” la riconversione dell’ospedale di Bronte in “Presidio in zona disagiata” (Pte).

«Non abbiamo capito realmente di cosa si tratta - dicono alcuni anziani, in giro nella centrale piazza Spedalieri - e ci chiediamo se verranno chiusi reparti o meno e se ci si potrà ancora ricoverare o operare. Ci chiediamo quale differenza sussista fra il Pte (Punto territoriale di emergenza) di Randazzo - continuano - che non è più un ospedale e non si può neanche definire pronto soccorso, ma solo il primo passo di assistenza per poi correre verso Bronte, ed il nostro futuro Pte».

«Speriamo bene - concludono - ma - siamo scettici, non crediamo che al di là degli slogan, la riconversione porti qualcosa di buono». Ed a chiedersi cosa sia e quali servizi preveda il “Presidio in zona disagiata” sono in molti.

«Vi dico io di cosa si tratta», afferma il sindaco, Graziano Calanna, pronto ad impugnare l’ascia di guerra: «E' un servizio più simile ad una casa con l’ambulanza davanti l'ingresso - osserva il primo cittadino - che un ospedale vero. Almeno questo mi hanno riferito alcuni miei informatori che spero si sbaglino, perché non è questa la Sanità che merita questo territorio.
Sembra - ribadisce - proprio che chi disegna la rete ospedaliera a Catania abbia la tendenza a concentrarsi di più sulla città, lasciando privi di servizi l’intero arco settentrionale dell'Etna. Non è più la battaglia di 7 o 10 sindaci, il problema è più vasto. L'impressione è che chi dovrà curare qualcosa più grave di un raffreddore dovrà forzatamente spostarsi a Catania e non è giusto. Non erano questi i patti ed i patti vanno rispettati. L’Osservatorio permanente sui diritti alla salute del versante nord ovest dell'Etna, composto dai sindaci del territorio, ha chiesto il potenziamento non il depauperamento dell’ospedale di Bronte». [Fonte La Sicilia]
 

L’allarme di Firrarello

«Ecco i reparti che il riordino della rete ospedaliera cancellerà»

«Tutti stanno protestando contro la nuova rete ospedaliera siciliana disegnata dall’assessore Baldo Gucciardi, ma nessuno conosce nei dettagli quali divisioni verranno soppresse. L’assessore si è ben guardato dal diffondere notizie dettagliate, rivelando gli aspetti solo ai fidati manager delle Aziende. Ed allora ci penso io: vi rivelo gli aspetti più negativi di questa riforma». (…) Firrarello fornisce notizie anche sui tagli al Policlinico “Vittorio Emanuele”: «Per il Policlinico sono riuscito a scoprire di meno - prosegue - perché tutte le carte sono stranamente tenute segrete. Vi dico però che perderà 240 posti letto e 18 primari.
Fortuna peggiore avranno gli ospedali della provincia. A Bronte rimarranno 8 posti di Medicina e 10 di Chirurgia, cioè nulla. Perderà anche il Punto nascita e di conseguenza la Pediatria. Temo anche per il Pronto soccorso. Anche Acireale perderà l’Urologia. Vedrete in provincia sarà inutile provare a curarsi, bisognerà andare a Catania dove non si troverà posto perché l’ospedale Vittorio Emanuele è stato chiuso, il San Marco non apre ancora e l’ospedale di Biancavilla non ha ancora messo in funzione i nuovi reparti. Insomma, uno sconquasso. Le uniche aree che si salvano sono Ragusa, Trapani e Gela e io vorrei capire perché». «Il problema principale - aggiunge l’ex senatore - è che la sanità siciliana è guidata da esperti che hanno brillato in altri campi, ma che conoscono poco la realtà sanitaria. Per questo chiederò al ministro Lorenzin di prendere posizione su questa riforma, inviando dei commissari. Ma mi auguro che l’Ars si ribelli e che la deputazione nazionale si svegli. Stiamo privando i siciliani del diritto a curarsi. Questo l’assessore Gucciardi deve capirlo. In questa riforma la Sanità pubblica perde il triplo dei posti rispetto a quella privata. Io per conto mio chiederò subito un incontro con l’onorevole Rino La Placa, presidente dell’asso­ciazione dei parlamentari siciliani. Questa riforma non può passare». [Fonte La Sicilia 13 settembre 2016]



8 Settembre 2016

Ospedale: Firrarello scrive ai sindaci del comprensorio

«Si addensano molte nubi sull’ospedale»

Il senatore indica ai sindaci la strada per salvare il Castiglione-Prestianni

Sen. Pino Firrarello«Se non si ridiscute l’intera organizzazione della Sanità, in provincia di Catania, presto rimarranno solo gli ospedali della città». A sostenerlo è il senatore Pino Firrarello, già sindaco di Bronte, che dal coordinamento regionale siciliano dell’Associazione degli ex parlamentari della Repubblica ha inviato ai sette sindaci del versante nord ovest dell’Etna, le cui comunità sono servite dall’ospedale di Bronte, una lettera, prospettando un futuro non proprio roseo per l’ospedale brontese e quale potrebbe essere la: strategia per salvarlo.

«Signori sindaci - esordisce Firrarello - mi rivolgo a voi rappresentanti del popolo che avete dimostrato disponibilità verso l’ospedale di Bronte, ritenendo, di dovervi mettere al corrente delle difficoltà del nosocomio. Non si tratta più di battersi per il pronto soccorso, che si trova in locali insufficienti, per il primario di Ginecologia, per la Pediatria che ha una carenza di personale del 50%, per la direzione sanitaria insufficiente o per le carenze generali di personale, attrezzature ed arredi. E neanche per i lavori di completamento che, pur essendoci ancora disponibili 3,5 milioni di euro, ancora non iniziano. Purtroppo, riunire i tre ospedali di Bronte, Biancavilla e Paternò, di fatto, ha determinato la loro fine. Prendersela - continua - con l’attuale dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania mi sembra riduttivo perché, anzi, in occasione della riapertura del punto nascita di Bronte è stata efficiente».

Per Firrarello, quindi, difficilmente i tre ospedali insieme potranno garantire validi servizi nel territorio è per questo indica ai sindaci la strada per contrastare questa scelta, individuando la norma che potrebbe salvare l’ospedale di Bronte:
«La scappatoia - continua a scrivere Firrarello - è il decreto Balduzzi, che fa esplicito riferimento agli ospedali di montagna in zone disagiate. Se oggi guardiamo il decreto assessoriale 11/88 del 29 giugno scorso, possiamo prendere atto che è necessario ridiscutere tutto». E per Firrarello in provincia è necessario ridiscutere tutto: «E quanto mai urgente - conclude - perché se non ci sarà un cambiamento, rimarranno solo, gli ospedali della città, con disagi sociali e disfunzioni organizzative, accompagnati dalle giuste proteste della popolazione». [R. C.] (Fonte La Sicilia del 8.9.2016)



4 Settembre 2016

Disagi per la chiusura momentanea di Gastroenterologia

L’ospedale perde un altro ‘‘pezzo’’

L’Asp assicura che a breve il reparto tornerà operativo. Il sindaco: «Difenderemo a oltranza il nostro nosocomio»

Ormai la trama è quella di una telenovela senza fine, con storie diverse ma con gli stessi protagonisti. In questo caso il sempre più martoriato ospedale di Bronte, unico baluardo sanitario, in un territorio di montagna esteso e distante dai grossi centri, punto di riferimento per diversi Comuni della provincia di Catania e Messina. Dalle ultime informazioni avute, un altro tassello viene momentaneamente tolto ad un mosaico già in parte tagliato, privando così il territorio di un ulteriore servizio essenziale e di grande utilità soprattutto per la prevenzione di tumori, gastrite ed ulcera. Un servizio che manca anche negli ospedali di Paternò e Biancavilla e che costringe i pazienti, durante l’assenza, a recarsi a Catania oppure ad Acireale.

Il servizio è quello di Gastroenterologia e in particolare di Endoscopia digestiva, un esame che evidenzia tutti i segni di gastrite, ulcere, ma soprattutto tumori allo stomaco e al colon. Un ambulatorio che mediamente effettua 1.500 o anche più esami annui e che per il momento lavora a scartamento ridotto.

L’Asp, interpellata, ha riferito che il disservizio è stato solo in questo periodo, a causa di problemi organizzativi, ma che a breve tutto tornerà nella norma con l’ambulatorio di nuovo a regime, effettuando quattro giorni alla settimana di ricevimento. Ma il problema non è solo questo. Infatti, a breve, tutta la rete ospedaliera siciliana dovrà essere normalizzata in base ai vari decreti. E per Bronte c’è la certezza di perdere qualche “pezzo”, ma anche la grande probabilità che l’ospedale non venga chiuso, ma anzi potenziato in alcuni settori. Certo, il discorso che si dovrà fare è di dividere alcuni servizi con Biancavilla e Paternò, questo per garantire economie alla sanità, ma anche maggiore sicurezza per i pazienti. E il sindaco Graziano Calanna tiene sempre la guardia alta: «Abbiamo avuto diversi contatti con l’Asp – ci ha detto il primo cittadino brontese ­ e stiamo lavorando sia per riprendere i lavori fermi da anni, sia per cercare di capire quello che la nuova rete ospedaliera prevede per il territorio e soprattutto per Bronte. È ovvio che difenderemo ad oltranza l’ospedale, unico baluardo sanitario della zona» [Luigi Saitta, La Sicilia]



11 agosto 2016

IL CASO - APPELLO ALL'ASP

Ospedale, aumenta l'utenza diminuiscono i medici in servizio

Non c’è pace per l’ospedale di Bronte, che sembra come un paziente in coma. Anche in un periodo, come questo, in cui la popolazione aumenta per le presenze dei turisti, e per il rientro di tanti emigrati che intendono trascorrere in zona un periodo delle loro ferie, i servizi del nosocomio diminuiscono. Da alcuni giorni, ad esempio, la Chirurgia d’urgenza lavora a scartamento ridotto, non potendo assicurare al territorio un servizio celere e qualitativo. In poche parole, a causa delle ferie di alcuni medici, e forse un pò anche a causa di un organico con qualche lacuna, la chirurgia d’urgenza funziona perfettamente solo la mattina.

«Nel pomeriggio abbiamo la Guardia attiva e la notte si chiama il chirurgo reperibile» è quanto riferito dall’Asp di Catania, da noi contattata per avere delle delucidazioni. Ma purtroppo, con un solo chirurgo, non è possibile operare, bensì effettuare dei trasferimenti verso altri nosocomi, nel migliore dei casi a Biancavilla, nel peggiore a Catania. E’ possibile che in un ospedale isolato, a lunga distanza dagli altri centri si verifichi una situazione del genere? Una operazione di urgenza, si deve effettuare entro poco tempo, non ha senso aspettare o trasferire il paziente, (specie di notte quando l’elicottero non può intervenire), che con determinate patologie sarebbe a grave rischio, con conseguenze gravi anche per gli operatori che lo devono accompagnare.

«Osserviamo in maniera attenta tutto ciò che riguarda l’ospedale – dice il sindaco Graziano Calanna – abbiamo già avuto contatti con il direttore dell’Asp 3 Giammanco, e a breve ci incontreremo, insieme agli altri sindaci del territorio, per definire molti aspetti dell’ospedale. Di certo, Bronte, merita molto più attenzione in quanto ospedale isolato e lontano dai grossi centri, spesso difficili da raggiungere soprattutto in inverno». [Luigi Saitta, La Sicilia]



11 luglio 2016

OSPEDALE: FILE E TENSIONI AL PRONTO SOCCORSO E LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

I sindaci chiedono di essere ricevuti dal direttore dell'Asp

Blitz di Calanna e Barbagiovanni al pronto soccorso

I pazienti lamentano file interminabili e tensioni in un Pronto soccorso al servizio di un territorio di oltre 50 mila abitanti. Inoltre i lavori di ristrutturazione, a differenza di quanto promesso, ritardano a ricominciare, lasciando l’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte un eterno cantiere, con tutti i problemi che possono derivarne. Tanto basta per convincere l’Osservatorio a tutela dei diritti alla Salute del versante nord ovest dell’Etna, costituito dai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Malvagna, Roccella Valdemone, Moio Alcantara, Santa Domenica Vittoria e Floresta, a riafferrare l’ascia di guerra.

Oggi, infatti, i sindaci di Bronte e Maletto, rispettivamente Graziano Calanna e Salvatore Barbagiovanni, sollecitati dalle continue lamentele dei propri concittadini, hanno effettuato un vero e proprio blitz in ospedale per verificare se quanto segnalato dalla gente rispondeva al vero. “E purtroppo – spiega Graziano Calanna – con amarezza abbiamo dovuto constatare come la gente aveva ragione. Abbiamo trovato il Pronto soccorso dell’Ospedale affollato di pazienti che attendevano soccorso. Questo perché il servizio in quel momento c’era un solo medico con un solo ausiliario. Io ringrazio entrambi perché si davano un bel da fare, ma in un Pronto soccorso di un ospedale di montagna, al servizio di un vasto territorio come il nostro non sono sufficienti. Secondo i dati in mio possesso la pianta organica del Pronto soccorso di Bronte dovrebbe essere composta da 7 medici, invece, in servizio ce ne sono solo 3, più un incaricato. Ma quel che è peggio – ribadisce - è che l’unico medico in servizio per buon a parte della giornata è collaborato da un solo ausiliare. Basta che quest’ultimo vada a consegnare un referto nel laboratorio analisi che il medico rimane da solo”.

Per Calanna il Pronto soccorso non è comunque l’unico problema dell’ospedale: “Già – continua – i problemi sono tanti e potrebbero essere affrontati con maggiore energia se ci fosse maggiore collaborazione con l’Asp. Il direttore generale Giuseppe Giammanco, ufficialmente ha detto ai Sindaci che il 15 aprile sarebbero ripresi i lavori di ristrutturazione dell’ospedale fermi da anni. Siamo a luglio e nessuno ha visto un operaio in azione. Per questo i sindaci che compongono l’Osservatorio hanno chiesto un incontro ormai da settimane senza ottenere risposta. Io capisco tutto – conclude – ma non credo che un direttore di un’Asp possa non ricevere i Sindaci che sono i responsabili sanitari nei loro Comuni. Siamo pronti alla battaglia”.



28 Giugno 2016

Si susseguono gli interrogativi per la mancata ripresa dei lavori all’ospedale

Ospedale, riprendere al più presto i lavori

Inviata una richiesta di incontro al direttore dell’Asp Giammanco: «Abbiamo bisogno di un nosocomio efficiente»

Dopo essersi battuto affinché il Punto nascita dell’ospedale Casti­glione Prestianni di Bronte riaprisse nei tempi e nei modi indicati dal Ministero della Salute, adesso l’Os­ser­vatorio per la tutela dei Diritti della Salute, composto dai sindaci del versante nord dell’Etna e del versante sud dei Nebrodi si intesta una nuova e, se vogliamo, più difficile battaglia.

Ieri, infatti, è stata ufficialmente inviata all’Asp 3 di Catania, una richiesta di incontro con il direttore generale, Giuseppe Giam­manco, per verificare quando ripren­deranno i lavori di ristrutturazione dell’intero ospedale, fermi ormai da anni.

Era, infatti, il lontano 18 dicembre del 2006 quando furono consegnati all’impresa i lavori di ristrutturazione e ampliamento. Da programma in 2 anni e con 7 milioni di euro si dovevano realizzare plessi nuovi e ristrutturare quelli vecchi, per dotare un territorio montano e distante dagli ospedali più grandi, una struttura ospedaliera all’avanguardia. Ancora oggi i lavori non sono finiti e quel che è peggio non si intravede la fine.

«Venerdì 17 giugno scorso - ci spiega il sindaco, Graziano Calanna - durante un tavolo di lavoro effettuato nel Palazzo municipale di Bronte con i colleghi sindaci dei Comuni di Randazzo, Maniace, Maletto e Cesarò è emersa la necessità di incontrare il direttore Giammanco.

Durante i vari incontri che abbiamo effettuato per sostenere la riapertura del Punto nascita, infatti, ci è stato detto che vi erano tutte le condizioni affinché presto i lavori di ristrutturazione dell’ospedale ripartissero.

Da allora è passato tanto tempo, ma purtroppo né noi sindaci abbiamo avuto notizie in merito, né tanto meno abbiamo visto o avuto sentore dei ritorno degli operai nel cantiere. Ed allora ieri ho inviato la richiesta formale di incontro, come stabilito con i colleghi primi cittadini. Attendiamo - conclude - di avere notizie dal direttore Giammanco al più presto».

L’Osservatorio per il diritto alla salute è costituito dai sindaci di Bronte, Randazzo, Maletto, Maniace Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Moio Alcantara e Roccella Valdemone. Tutti Comuni che orbitano attorno intorno a Bronte per i servizi ospedalieri e che insieme superano i 50 mila abitanti.

«Per questo motivo - continua Calanna - a Bronte abbiamo bisogno di un ospedale efficiente. Ed i sindaci, al fine di migliorare l’offerta ospedaliera, obiettivo che in verità sappiamo essere comune fra noi e l’Asp, hanno la necessità di sottoporre all’attenzione del direttore alcune carenze evidenziate da diverse segnalazioni giunte da pazienti, associazioni e comitati, affinché vengano colmate». [Fonte La Sicilia]

I LAVORI ALL'OSPEDALE: 15 ANNI DI ANNUNCI, PROMESSE E ...

Gennaio 2015: L’ospedale graziato che cade a pezzi | Ottobre 2015: Ripresa dei lavori dell'Ospe­dale: fumata grigia | Marzo 2015: Serve una perizia di variante.  il vecchio progetto non va bene e va modi­ficato | Dicembre 2014: «A gennaio il cantiere tornerà vivo» | Novem­bre 2014: «Chiede­remo l'inter­vento del prefetto» | Gen­naio 2014: «Subito respon­sabilità e solu­zioni» | Novembre 2012: L'impresa chie­de il collaudo dei lavori | Aprile  2012: Fine lavori forse nel 2013 | Agosto 2011: «Massima atten­zione per l'ospedale» | Febbraio 2010: «L’ospedale non sarà ridimensionato» | Settembre 2009: Fine lavori forse nel 2010 | Febbraio 2006: Fine lavori nel 2006  | Marzo 2004: Progetto appro­vato | Novembre 2002: Il primo annuncio

22 Giugno 2018: TGR-Sicilia:  L'ospedale di Bronte a rischio chiusura

30 Marzo 2017: Striscia la Notizia parla della situazione in cui versa la struttura

 

Luglio 2016

Interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alla Salute

Musumeci: "Regione intervenga per la ripresa dei lavori"

“Il governo regionale intervenga con urgenza presso l’Asp 3 di Catania per consentire la ripresa dei lavori di ristrutturazione dell'Ospedale di Bronte, fermi da anni”. Lo dichiara l’esponente dell'oppo­sizione all'Ars Nello Musumeci che, insieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alla Salute, nella quale sottolinea come “nonostante le reiterate promesse che negli anni si sono susseguite, i lavori si sono inspie­gabilmente interrotti e, cosa ancora più grave, non vi è nessuna certezza sulla data di comple­tamento dell'intera opera”.

“Il progetto esecutivo dei lavori – si legge nell’interrogazione – fu consegnato all'impresa vincitrice dell'appalto il 18 dicembre del 2006 e, secondo i programmi, l’opera si sarebbe dovuta conse­gnare entro 2 anni. Appare evidente che, dopo oltre 10 anni dal progetto iniziale, l'importo di 7 milioni di euro allora stanziati sia divenuto insufficiente per completare la ristrutturazione, pale­sandosi così la neces­sità di un ulteriore stanziamento di fondi, a discapito delle già esigue risorse della Sanità regionale”.

“Di recente – osserva Musumeci - l'Osservatorio per la tutela dei Diritti della Salute, composto dai Sindaci del versante nord dell'Etna e del versante sud dei Nebrodi, ha inviato una richiesta di incontro con i vertici dell'Asp 3 di Catania per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione. Per queste ragioni, chiedo di sapere quali siano i motivi che hanno causato l'inter­ruzione del cantiere e di mettere in atto ogni azione possibile per provvedere all’immediata ripresa dei lavori”.



21 Maggio 2016

NUOVA TEGOLA NELL’OSPEDALE DI BRONTE

Carenza di medici, chiude Chirurgia d’urgenza

Non c’è pace all’ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. Finita un’emergenza se ne presenta subito un’altra. Dopo aver gioito per la riattivazione del servizio Tac, ieri è stato interrotto il servizio di Chirurgia di urgenza, con l’Unità operativa di Chirurgia che si è limitata ad effettuare esclusivamente gli interventi programmati. Un problema non da poco, perché con la Chirurgia d’urgenza vengono stabilizzati i pazienti in imminente pericolo di vita ed il trasferimento all’ospedale di Biancavilla potrebbe voler dire perdere tempo. Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che la causa dell’interruzione del servizio deriverebbe dalla carenza di personale.

In Chirurgia, infatti, un medico manca a priori e se a ciò aggiungiamo che in questo momento qualche altro medico è in congedo straordinario e che qualcuno gode delle ferie, ecco che il reparto non è più in condizione di operare.

In ospedale bocche cucite ovunque, ma il sindaco Graziano Calanna, che segue ogni giorno le vicende dell’ospedale afferma: «Considero l’interruzione di un servizio importante come la Chirurgia d’urgenza un problema grave. Chiedo al direttore generale dell’Asp, Giuseppe Giammanco, di intervenire, imma­ginando che come me consideri grave un problema che potrebbe essere risolto avvalendosi dei medici assunti con i bandi a tempo determinato pubblicati qualche mese fa, di cui, mi dicono, nonostante le partecipazioni, non si conoscono ancora le graduatorie». Intanto, l’Asp da Catania ci fa sapere di non essere informata sull’interruzione del servizio e che effettuerà delle verifiche. [Fonte La Sicilia]



22 Maggio 2016

Ospedale, nuovo chirurgo ancora carenti i posti letto

Il dirigente medico completerà l’organico del servizio dell’Unità operativa di Chirurgia
L’Asp 3 di Catania invia un nuovo chirurgo all’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte per colmare la carenza di personale medico. «Il servizio di chirurgia d’ur­genza del Presidio Ospedaliero “Castiglione Prestianni” - scrive l’Asp in una nota - non è mai stato interrotto. La pro­gram­ma­zione delle attività non ha subito soluzioni di continuità. Le indiscrezioni sulla presunta chiusura del servizio pro­vocano un immo­tivato allarme che rischia di ingenerare fra la popolazione una ingiustificata preoc­cu­pazione per pericoli del tutto inesistenti.
«All’inizio della settimana prossima, inoltre - si continua a leggere nella nota - un medico si aggiungerà a quelli in atto in servizio per garantire una migliore organiz­zazio­ne del lavoro». «Non scopriamo adesso il tema delle carenze d’orga­nico in sanità - afferma il dr. Franco Luca, direttore sani­tario dell’Asp di Catania -. La questione non riguar­da solo Bron­te, ma è un problema generale che si sta affron­tando. Nonostante le difficoltà non è mai stata presa in conside­razione l’ipotesi di chiudere servizi per carenza di perso­nale».
Intanto con l’arrivo del nuovo dirigente medico l’orga­nico in servizio nell’Unità operativa di Chirurgia torna ad essere completa dopo tanto tempo. I problemi però riman­gono tanti. Letti e suppellettili mostrano tutti i segni dell’usura ed i pazienti segnalano che non funzio­nano i campanelli di emergenza. Bisogna poi ricordare che tutto l’ospedale è ancora un cantiere perché i lavori di ristruttu­razione, iniziati nel 2006, sono rimasti a metà. La sen­sazione è che per troppo tempo l’ospe­dale di Bronte sia stato dimenticato, ed adesso sia necessario recuperare. [L. S.]




Venerdì 15 Aprile 2016

OSPEDALE CASTIGLIONE-PRESTIANNI

Lunedì riapre il Punto nascite

La notizia che non solo le future mamme, ma tutto il versante nord ovest dell’Etna aspettava, è arrivata. Lunedì sarà riattivato il Punto nascita dell’ospedale Castiglione Prestianni, sospeso il 31 dicembre scorso per potenziarlo di personale e strumen­tazione.

A dare la notizia è il sindaco Graziano Calanna che, insieme all’Osservatorio dei sindaci del comprensorio, in questi mesi si è battuto affinché il reparto venisse riaperto nei termini imposti dal Ministero della Salute. «Il Punto nascita del nostro Ospedale è stato riattivato. – afferma in un comunicato il primo cittadino particolarmente soddisfatto - Le nostre proteste e le nostre battaglie sono servite a restituire un servizio importante per la nostra Città e per l’intero Terri­torio. L’Osservatorio permanente a difesa del diritto alla Salute, costituito dai Sindaci, ha vinto una battaglia fondamentale per i Cittadini».

E se la gente aspetta con trepidazione di rivedere i bimbi nascere a Bronte, il sindaco sa che le battaglie a difesa dell’ospedale sono tutt’altro che finite: «Questa vittoria, - spiega - non deve farci abbassare la guardia. Il confronto con le Istituzioni sanitarie a tutti i livelli, infatti, deve continuare. Il completamento dei lavori dell’Ospedale, il potenziamento di tutti i reparti e soprattutto del Pronto soccorso, oltre al sicuro mantenimento, negli anni futuri, del Punto nascita sono risultati che non possono e non devono sfuggirci.
Io ringrazio i colleghi Sindaci per aver condiviso la battaglia che è partita da Bronte, ma ringrazio anche i cittadini per esserci stati vicini in occasione delle manifestazioni di protesta e proposta. Grazie – conclude anche all’Asp con cui ci incontreremo per risolvere anche il problema del completamento dei lavori dell’ospedale».


17 Aprile 2016

Da domani in attività dopo 4 mesi: ma dovrà avere una sala rianimazione e guardia attiva h24

Bronte, c’è la deroga: riaperto il punto nascita

Dopo la chiusura di fine anno, domani riapre in deroga il punto nascita del­l’ospedale di Bronte. Ad annun­ciarlo è stato il sindaco, Graziano Calanna (Pd), che fin dal suo insediamento avvenuto a giugno 2015, insieme ai sindaci del comprensorio, ne ha fatto una priorità, così come tale è rimasta per l’ex sindaco Pino Firrarello (Ncd) e per il sottosegretario Giuseppe Castiglione (Ncd). Per mantenere il punto nascita, oltre ai vari vertici con l’Asp3 di Catania, Calanna ha incontrato sia l’attuale assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi (Pd), sia il sottosegretario di Stato alla Salute, Vito De Filippo (Pd), oltre ad organizzare mani­fe­stazioni di protesta. Lontano dalle piazze, invece, è stato il lavoro di Firra­rello e Castiglione, con quest’ultimo che al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha portato uno studio dimo­strativo della necessità di questo reparto (che tempo fa i 500 parti li raggiun­geva) non solo per Bronte, ma per un territorio montano svantag­giato con 50mila abitanti.
Per questa riapertura, l’Asp diretta da  Giuseppe Giammanco ha sostenuto consi­stenti oneri economici, ora per evitare passi indie­tro la Regione Siciliana deve trovare i fondi necessari, perché il punto nascita, anche se riaperto in deroga, comunque deve avere, fra l’altro, una sala rianimazione, l’Utin (Unità trattamento inten­sivo neonatale) e la «guardia attiva» h24 di ginecologo e anestesista, come per i punti da 500 parti annui. «Questa vittoria - spiega in sintesi Calanna - non deve farci abbas­sare la guardia. Il confronto con le Istitu­zioni sanitarie deve con­tinuare per il comple­tamento dei lavori dell’ospedale, il potenzia­mento dei reparti e del pronto soccorso, oltre al sicuro mante­nimento del punto nascita». (*LPU*, Giornale di Sicilia)



1 Aprile 20166

Il sindaco rassicura i cittadini, ma il reparto ospedaliero resterà sotto osservazione

Punto nascite, ultimatum scaduto

«Tranquilli, riaprirà, manca solo l'ufficialità»

L’Asp ha inviato una nota all'assessorato regionale alla Salute informando che è stato assunto il personale medico richiesto dal Ministero

È scaduto ieri l'ultimatum imposto dal Ministero della Salute per salvare il punto nascita dell'ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte. Il 31 dicembre scorso, infatti, il Ministero ha salvato il reparto dalla soppressione, purché in tre mesi questo possa potenziato di uomini ed attrezzature per allinearlo agli standard di sicurezza. Bene, i tre mesi sono scaduti ieri. In ospedale non si nasce ancora e dall’Asp 3 di Catania non arriva alcuna notizia ufficiale.

Un quadro che sembrerebbe sconfortante, ma, a differenza della maggior parte dei casi, questa volta le voci di corridoio sono particolarmente positive. «Ieri mattina - afferma il sindaco Graziano Calanna - mi sono recato in ospedale per verificare se tutto fosse pronto per riaprire il reparto nel rispetto dei dettami ministeriali. L'atmosfera di sicurezza che aleggiava in ospedale, dove comunque non sono trapelate indiscrezioni, è stata confermata dalle notizie reperite nel pomeriggio». Secondo le voci, in pratica, l’Asp ieri mattina avrebbe inviato all'Assessorato regionale alla Salute una comunicazione per informare che è stato assunto il personale medico richiesto dal Ministero è chiedere alla Regione di poter aprire il reparto. Inoltre proprio ieri sarebbero stati assunti gli ultimi due pediatri, completando il personale necessario a garantire un buon servizio.

«Attendiamo però - continua Calanna - la comunicazione ufficiale dell’Asp. Riaperto il Punto nascita conti­nueremo a vigilare affinché il reparto offra costantemente servizi di qualità in grado di convincere le mamme a far nascere a Bronte i propri figli. Ricordiamoci - aggiunge - che siamo e saremo sempre sotto osservazione: se il numero dei parti l'anno diminuisce sensibilmente, l'esistenza del Punto nascita torna ad essere a rischio».

Discorso a parte merita l'iter da seguire per la ripresa dei lavori: «I vertici dell’Asp - conclude il sindaco - mi hanno assicurato che già dal 15 aprile l’iter per far riprendere i lavori dovrebbe nuovamente iniziare. Ovviamente vigileremo anche su questo: non ci possono essere servizi efficienti in un ospedale incom­pleto che assomiglia più a un cantiere che è un luogo di cura»..

Intanto a Bronte c'è attesa per vedere il Punto nascita in funzione nel rispetto dei dettami ministeriali che hanno imposto la presenza di risorse umane adeguate nei settori ostetrico, pediatrico, ginecologico e soprattutto neonatologico e anestesiologico che devono essere coperti 24 ore su 24. In più ci devono essere due sale parto, una sala operatoria sempre pronta e riservata per il Punto nascita, un valido sistema di soccorso di emergenza ed un efficiente servizio di laboratorio analisi. Inoltre dovrà essere a disposizione un cardiotocografo e deve essere a disposizione un servizio di rianimazione e terapia intensiva generale.  [Fonte La Sicilia]

PUNTO NASCITE DEL CASTIGLIONE-PRESTIANNI, I PRECEDENTI:

Febbraio 2016: L’Asp: “A metà marzo riapre” - Gennaio 2016: L’ASP pronta a poten­ziare il Punto NascitaL’ospedale graziato che cade a pezzi - C'è la deroga ma le puerpere di Bron­te devono partorire a Bian­cavilla – Ottobre 2015: Sì al Punto nascita ma mancano le strut­ture – Settembre 2015: Altri tre mesi di soprav­vivenza – Agosto 2015: 8 Comuni uniti per difen­dere il diritto alla salute – Luglio 2015: Sì di Guc­ciardi alla deroga – Giugno 2015: Il terri­torio a difesa del Punto nascita, Calanna: Evitare la chiusura è difficile, ma ci battere­mo – Novembre 2014: Firra­rello: L’ospe­dale di Bronte è salvo – Gennaio 2014: Di Giacomo: L’ospe­dale non si tocca anzi sarà poten­ziato – Aprile 2013: Punti nascita, alt da Roma al sal­vataggio – Marzo 2013: Crocetta: Punto-nascita, non solo salvo ma anche potenziato – Dicem­bre 2012: In piazza a difesa dell'ospedale – Febbraio 2012: Raccolta firme e Sit-in – Gennaio 2012: Bronte in trincea: pronti al ricorso, Chiudono 28 punti nascita, è rivolta – Gen­naio 2011: Firrarello: Si vuole far morire l'ospe­dale – Dicembre 2010: Cittadini e sindaci in cor­teo per difen­dere l'ospedale, Difen­diamo il Castiglione-Pre­stian­ni – Febbraio 2010: Zappia: L’ospedale non sarà ridimen­sionato – Dicembre 2008: I sin­daci difendono l’ospedale – Giugno 2007: Ospe­dale in crisi, ecco la soluzione



18 Marzo 2016

ANCORA UN VERTICE TRA I SINDACI E L'ASP

Punto nascite: certa l'apertura ma l'attenzione resta alta

L'Asp: «Nel mese di aprile il punto nascita di Bronte sarà attivo»

«Soddisfacenti le ulteriori rassicurazioni sulla riapertura del Punto nascita dell’ospedale di Bronte. Prendo atto anche dell’impegno dell’Asp a riprendere i lavori di ristrutturazione dell’ospedale fermi da anni, ma l’attenzione verso l’ospedale è e resterà, anche in futuro, particolarmente alta». E’ il commento del sindaco Calanna alla fine del vertice fra i sindaci dell’Osservatorio permanente a difesa dei diritti della salute ed i vertici dell’Asp. Nella sala riunioni della sede catanese dell’Asp, ospiti del direttore generale dott. Giuseppe Giammanco e del direttore sanitario Franco Luca, assieme a Graziano Calanna sono intervenuti il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, di Maletto, Salvatore Barbagiovanni e l'assessore Rodolfo Arcodia di Maniace. Con loro l’assessore di Bronte, Antonio Currao ed il consigliere comunale Salvino Luca.

“Rappresentiamo – ha affermano Graziano Calanna in apertura – tutti i sindaci del vasto comprensorio che va da San Teodoro fino a Floresta, sindaci che chiedono non soltanto la riapertura del Punto nascita, ma di un ospedale efficiente". «Dopo la trasmissione della deroga – ha risposto il direttore Giammanco – ci siamo attivati per rivedere la pianta organica e procedere all’assunzione di personale fino a giugno. La temporaneità delle assunzioni non preoccupi i sindaci, i medici rimarranno in servizio anche in seguito. Le dotazioni strumentali sono in fase di completamento, ma statene certi che il Punto nascita riaprirà nel rispetto dei dettami e dei requisiti di sicurezza richiesti dal Ministero. Neanche la presenza di un primario al servizio dei Punti nascita di Bronte e Biancavilla deve preoccupare: i 2 reparti avranno gli stessi servizi».

E se il sindaco di Maletto, Barbagiovanni, ha ribadito la necessità si redigere un vero piano industriale per lo sviluppo di tutti i reparti dell’ospedale, Graziano Calanna ha chiesto se effettivamente a fine marzo saranno al lavoro gli 8 ginecologi, gli 8 pediatri, gli 8 anestesisti e le 10 ostetriche che servono a Bronte. Notizie sono state inoltre chieste sull’atto aziendale inviato dopo la manifestazione di protesta di domenica ed in approvazione da parte della Giunta regionale.

«Abbiamo messo in atto tutte le azioni, secondo le previsioni ministeriali. – ha replicato Giammanco - Nel mese di aprile il punto nascita di Bronte sarà attivo». “Detto così – ha aggiunto Graziano Calanna – il 2 aprile il Punto nascita dell’ospedale di Bronte sarà paragonabile ad una Ferrari che, senza i lavori di ristrutturazione completi, non avrà una pista per correre”. «Ad aprile – ha concluso Giammanco - ripartiranno anche i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dell’intero Presidio».



 16 Marzo 2016

SANITA' - TROVATI I FONDI, ACQUISTATI I MACCHINARI E INDIVIDUATA GRAN PARTE DEL PERSONALE SECONDO LE DIRETTIVE MINISTERIALI

Punto nascite di Bronte pronto

Mancano solo le due ostetriche

D'ora in poi, tutti gli sforzi finalizzati per completare i lavori di ristrutturazione

I vertici dell'Asp 3 ieri hanno assicurato nuovamente, che entro fine mese il punto nascite dell'ospedale di Bronte si aprirà, nel rispetto dei termini fissati nella deroga ministeriale. Salta così la protesta dei sindaci in fascia tricolore, annunciata domenica dal parco del Cine-teatro di Bronte dal sindaco Graziano Calanna insieme agli altri del comprensorio. Risolutivo l'incontro di ieri, in programma da oltre una settimana. (...)

All'incontro tra i vertici Asp3 e la Commissione consiliare straordinaria sui problemi della Sanità locale, guidata dal consigliere comunale di Bronte Ernesto Di Francesco, oltre ai consiglieri c'erano il sindaco e alcuni assessori di Bronte e, su invito dei componenti della Commissione, anche sindaci e consiglieri dei Comuni del comprensorio. Presente anche il presidente del Comitato cittadino a difesa dell'ospedale, Biagio Venia. Per l’Azienda c'erano il direttore del distretto, Giuseppe Spampinato è il direttore sanitario dell'Asp, Francesco Luca.

«Abbiamo appreso ufficialmente - dice Di Francesco - che tutto il personale è stato assunto, eccetto due ostetriche che saranno presto arruolate. Per l'adeguamento tecnologico, il direttore sanitario ci ha confermato che quanto previsto dalla legge è stato acquistato e che entro fine mese il reparto sarà riaperto. Subito dopo ci concentreremo sui lavori di ristrutturazione, che Francesco Luca assicurato riprenderanno presto».

Graziano Calanna, in sintesi, ha detto: «Ci riteniamo soddisfatti, ma rimangono perplessità sui tempi di ripresa dei lavori di ristrutturazione. Di questo parleremo giovedì con il direttore generale dell’Asp, che speriamo sia presente. (Giornale di Sicilia)



13 Marzo 2016

Sanità - Oggi il sindaco Calanna promuove una giornata di protesta. Assemblea pubblica in piazza Spedalieri

Agli ospedali di Bronte e Biancavilla dimezzati i primari: tre per sei strutture

Dall’Asp: martedì è programmato un incontro per chiarire le questioni

Dopo la chiusura del Pronto soccorso pediatrico e del punto nascita di Bronte, che dovreb­be, quest'ultimo, essere riaperto per fine mese se potenziato, in linea con la deroga del Ministero della Sanità concessa a fine anno, sull'ospedale «Castiglione-Prestian­ni», cade un'altra tegola. Ad annunciarla è il sindaco secondo il quale è immi­nente che dice: «L'accorpamento del servizio di laboratorio analisi e dei primari di chirurgia, medicina e ostetricia con quelli dell'ospedale di Biancavilla».

E aggiunge: «Temiamo che ci abbiano preso in giro e allora scendiamo in piazza contro tutti: Asp, Regione e Ministero. Avevamo immaginato che tre mesi per dotare di personale e strumentazione il reparto fossero pochi. Per questo a fine gennaio, in occasione della prima manifestazione di protesta, tutti i sindaci del territorio abbiamo costituito un osser­vatorio permanente a difesa dell'ospedale. Oggi dobbiamo prendere atto che non c'è né chiarezza, né la sicurezza che il 15 marzo, come annunciato dall’Asp in un incontro uffi­ciale, il Punto nascita riaprirà.

Anzi - precisa Calanna - da indiscrezioni sembra che l'ospe­dale verrà depotenziato. Stamattina in piazza Spedalieri si terrà, quindi, una seconda manifestazione di protesta con i sindaci di Randazzo, Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittorio, Floresta e Roccella Valdemone. «L'Osservatorio dei sindaci – conclude Graziano Calanna - non capisce come mai alle falde del cono dell'Etna gli ospedali debbano essere solo nel versante sud, da Biancavilla ad Acireale. Qualcuno, agli elettori del versante nord prima o poi dovrà spiegarlo».

Il riferimento agli elettori del comprensorio fatto da Calanna, associato all’imminente apertura di una sua segreteria politica nel centro cittadino, in alcuni ambienti politici è stato «letto» come la conferma dei rumors che darebbero il sindaco di Bronte candidato Pd a deputato regionale nel 2017. Dall'ufficio stampa dell’Asp, in merito alle notizie diffuse da Graziano Calanna, precisano solo che: «Martedì 15, proprio al Comune di Bronte, si terrà una riunione sull'ospedale, alla quale parteciperà un delegato del direttore generale, come annunciato da oltre una settimana». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

14 Marzo 2016

I sindaci scenderanno in piazza per salvare il punto nascite

I sindaci dei nove comuni serviti dall'ospedale di Bronte giovedì indosseranno la fascia tricolore e protesteranno di fronte all'Asp di Catania per salvare il punto nascite, la cui deroga alla chiusura scade a fine mese. Preannunciata pure una protesta contro il governatore Rosario Crocetta. È questo l'esito della manifestazione tenuta ieri presso il cine-teatro comunale di Bronte dai sindaci dei comuni di Bronte (capofila), Randazzo, Maletto, Maniace e quelli nebroidei di Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta e Roccella Valdemone.

Sempre ieri, però, il dottor Giuseppe Spampinato, direttore del distretto sanitario competente su Bronte, sul punto nascita ha detto che in settimana i due ginecologi richiesti prenderanno servizio, che le attrezzature per metterlo a norma sono state assegnate e che per fine mese sarà tutto pronto. (...) [Luigi Putrino]



1 Marzo 2016

«Troppe cose da fare per il Punto nascita»

Corsa contro il tempo per riaprire: l'Asp assume i medici ma non c'è traccia dei lavori in corsia

A marzo dovrebbe iniziare il conto alla rovescia per la riapertura del Punto nascita dell'ospedale di Bronte, attualmente sospeso nell'attesa del potenziamento di uomini e mezzi chiesto dal Ministero della Salute. Roma, infatti, a differenza di altri Punti nascita dove si effettuano meno di 500 parti l'anno, ha concesso a Bronte una deroga, ma ha imposto un severo potenziamento dei servizi per allineare il reparto agli standard di sicurezza. Da effettuare in appena 3 mesi. Bene, di mesi ne sono già passati 2 ed è legittimo chiedersi come procede l'iter, alla luce anche di pareri discordanti che arrivano dalla politica e dall'Asp.

E proprio dall'Asp ieri è giunta la notizia ufficiale che non solo sarebbe già stata approvata la delibera di assunzione a tempo determinato dei medici; nel rispetto del bando di concorso pubblicato a gennaio, ma che a questi sarebbero già stati spediti i telegramma. Prima che i medici vengano assunti però sarà necessario ottenere da questi la documentazione. Dall'Asp fanno sapere che si stanno bruciando le tappe per raggiungere un obiettivo che sembra ancora lontano. Secondo le indicazioni contenute nel protocollo metodologico inviato dal ministero, il Punto nascita di Bronte dovrebbe aver risorse umane adeguate: personale ostetrico, ginecologico e soprattutto anestesiologico 24 ore su 24, guardia attiva anestesiologica, pediatrica e neonatologa h 24, due sale parto, una sala operatoria sempre pronta e riservata per il Punto nascita, un valido sistema di soccorso di emergenza e un efficiente servizio di laboratorio analisi.

Ma soprattutto in ogni letto del Punto nascita deve esserci un cardiotocografo che consente di effettuare un esame importante per la valutazione del benessere del feto e, importante, «deve essere a disposizione un servizio di rianimazione e terapia intensiva generale». Pochissimo di tutto ciò è già realizzato e il sindaco Graziano Calanna ribadisce da tempo lo stesso concetto: «A noi interessa il risultato finale - afferma -. L'osservatorio dei sindaci del comprensorio che si batte per il Punto nascita, aspetta che a marzo il Punto nascita riapra. Non accetteremo altre soluzioni. Tutti i passi che l'Asp compie sono per noi un sospiro di sollievo, ma le cose da fare sono ancora troppe e il tempo sta per scadere. Non abbiamo, per esempio, alcuna notizia sulla ripresa dei lavori dell'ospedale e se penso ai tempi della nostra burocrazia, è naturale che sorgono dubbi». [Fonte La Sicilia]



15 Febbraio 2016

VERTICE SUL PUNTO NASCITA

L’Asp: “A metà marzo riapre”

“A meta marzo il Punto nascite dell’ospedale Castiglione Prestianni riaprirà”. E’ la confortante assicurazione che il direttore sanitario dell’Asp 3 di Catania, dott. Francesco Luca, ha fornito alla “Commissione consiliare straordinaria sui problemi della Sanità locale”, presieduta dal consigliere comunale Ernesto Di Francesco. All’incontro, oltre ai componenti della Commissione, Gaetano Messina, Salvino Luca, Salvatore Calamucci ed Angelica Prestianni, hanno partecipato il presidente del Consiglio comunale Nino Galati ed il presidente del Comitato cittadino w2 difesa dell’ospedale, Biagio Venia, con alcuni componenti. Presente per l’Asp anche il dott. Giuseppe Spampinato.

“Cinquanta mila potenziali utenti, ovvero i residenti del territorio – ha affermato il apertura il presidente Di Francesco – chiedono che venga riaperto il Punto nascita e che tutto l’ospedale offra migliori servizi. La sensazione che ha la gente è di abbandono. Bisogna stabilire con certezza i passi necessari per dare corso alla deroga del Ministero sul Punto nascita e potenziare l’ospedale”. “La disponibilità dell’Asp c’è sempre stata. – ha risposto il dott. Francesco Luca – Sono già stati pubblicati i bandi per i concorsi del personale che il 29 febbraio dovrebbe essere già assunto, come, dovrebbe essere a disposizione la strumentazione. Per i lavori di ristrutturazione dell’ospedale anche questi stanno ripartendo, ma abbiamo tempo. Preannuncio però che saranno necessari altri fondi per adeguare la struttura ai rischi sismici”. Il dott. Luca ha spiegato che l’Asp ha un piano che vedrebbe gli ospedali della cintura dell’Etna collegati in un unico asse con gli ospedali Garibaldi e Cannizzaro che “sarebbero ben felici di cedere una parte dei parti che effettuano ogni anno”. Lo stesso dott. Luca però ha ribadito che molte scelte sono di competenza della politica. “Per Bronte – ha concluso - abbiamo dovuto prevedere 3,5 milioni dal nostro bilancio non considerati dalla massa finanziaria garantita ad agosto”.

Soddisfatto dall’esito dell’incontro il sindaco Calanna, che non ha partecipato perché impegnato in un importante vertice sullo sviluppo economico: “Sono contento e particolarmente confortato dall’aiuto che sta fornendo la Commissione. – ha affermato – La posizione dell’osservatorio dei sindaci però rimane la stessa. Non ci interessano gli interventi tampone o non definitivi. Continuo a chiedere: affinché il Punto nascita e l’ospedale vengano definitivamente potenziati, chi deve fare cosa, in quanto tempo e chi deve garantire, anche negli anni a venire, le risorse finanziarie?”



1 Febbraio 20166

NASCE UN OSSERVATORIO PERMANENTE A DIFESA DELL'OSPEDALE

Deputati, sindaci e cittadini uniti per difendere il Castiglione-Prestianni

I sindaci di Bronte, Maletto, Randazzo, San Teodoro, Maniace, Cesarò e Roccella Valdemone sul palco a difesa dell'Ospedale: «L'Asp ci presenti un crono programma per potenziarlo e lo rispetti»

Nasce nel versante nord ovest dell’Etna un osservatorio permanente a difesa del Punto nascite e dell’intero ospedale di Bronte, costituito da un territorio che non si considera “periferia del mondo salute”. Ad annunciarlo è stato il sindaco Calanna che ieri in piazza Spedalieri ha riunito i sindaci e la società civile del comprensorio per ribadire che non si abbasserà la guardia fino a quando il Punto nascite non sarà potenziato e riattivato.

«A questa manifestazione – ha esordito Calanna – abbiamo invitato tutta la deputazione nazionale e regionale. Alcuni ci hanno fatto pervenire la propria vicinanza come gli onorevoli Concetta Raia, Anthony Barbagallo, Angelo Villari, Gino Ioppolo, Basilio Catanoso e Nello Musumeci. Altri come Alfio Papale e Francesco Cappello sono qui con noi. Questa non è una manifestazione contro qualcuno, ma il Ministero ci ha concesso appena 90 giorni di tempo per potenziare il Punto nascite, ne sono passati già 30 senza risultati ragguardevoli.

Vero è – continua - che sono stati pubblicati i bandi per le assunzioni dei medici, ma dubito che questi in poco tempo possano essere in servizio. Ed allora che l’Asp ci sottoponga e rispetti un crono programma e dica quali sono le risorse necessarie e chi deve garantirle, solo allora saremo più tranquilli». Concetto condiviso dai sindaci di Maletto, Randazzo, San Teodoro, Maniace, Cesarò e Roccella Valdemone. E se l’ex sindaco Pino Firrarello, ha ricordato il suo impegno ed il lavoro che in questo momento l’Asp sta svolgendo, l’on. Papale ha ribadito quanto importante sia l’ospedale di Bronte anche a causa della difficile viabilità di montagna e l’on. Cappello ha sottolineato quanto importanti siano i Punti nascita e nefasta l’idea di chiuderne alcuni.

«Troppo pochi 3 mesi di tempo per potenziare il servizio. – ha concluso Calanna – Sarebbe servito almeno un anno». Alla manifestazione presente anche il “Comitato civico per la difesa dell’ospedale” con il presidente Biagio Venia che intende allargarlo ai Comuni del territorio.



30 Gennaio 2016

NUOVE SPERANZE PER IL PUNTO NASCITE DELL’OSPEDALE BRONTESE

L’Asp annuncia: «Il reparto sarà ripristinato»

Non è solo il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, a vo­lerci vedere chiaro sul potenziamento del Punto na­scita dell’ospedale “Castiglione Prestianni”di Bronte. Anche il “Comitato civico per la difesa dell’ospe­dale”, attraverso volantini diffusi in città e dichiarazioni agli organi di stampa, ha chiamato a raccolta la società civile per vigi­lare affinché il traguardo del manteni­mento del Punto nascita non sfugga. «Siamo pronti - ha affermato il neo presidente del comi­tato, Biagio Venia - a tornare in campo per difen­dere gli interessi dell’ospedale e delle oltre 50mila persone che si servono dell’ospedale. E’ neces­sario che inizi seria­men­te un percorso di potenziamento e migliora­mento del­l’unico ospe­dale a tutela della salute del territorio».

Il presidente ricorda le 6000 firme raccolte e poi sul Punto nascita afferma: «Il fatto che entro 90 giorni si debba procedere ad assolvere alcune problematiche per mantenere aperto il punto nascite, ci ha costretti a tor­nare in campo ancora più agguerriti e arrabbiati di pri­ma. Il tempo stringe e già nei pros­simi giorni ci muove­remo per cercare con gli enti preposti la solu­zione defini­tiva agli annosi problemi. Chi vuole che l’ospedale di Bronte muoia - conclude - si prepari ad una lotta dura». (...) Dall’Asp, comunque, arrivano notizie rassicuranti: «È in pubblicazione oggi sulla Gazzetta Ufficiale della Regio­ne Sicilia (serie Concorsi) - si legge in una nota - il bando per la formazione di gradua­torie, per la coper­tura di posti, fra gli altri, per: dirigenti medici di gineco­logia, ane­ste­sia e rianima­zione, pediatria con ade­guate compe­tenze in neonato­logia; di collaboratori professionali sanita­riostetrici; tecnici di radiologia e tecnici di labo­ratorio da destinare al punto nascite del Presidio ospe­daliero di Bronte».
«È il primo step - ha affermato il direttore generale del­l’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco - quello cioè rela­tivo alle risorse umane e profes­sionali, del per­corso di adeguamento del Punto na­scite di Bronte, secon­do le indicazioni ministeriali e regionali». «Entro il mese di marzo - con­clude la nota - il Punto nascite di Bronte verrà ripristinato».  [Fonte La Sicilia]



27 Gennaio 2016

Il sindaco chiama a raccolta la cittadina, il territorio e tutte le forze politiche e sociali

Punto nascite, Bronte è pronta alla protesta

Domenica manifestazione pubblica in piazza Spedalieri

La Città di Bronte è pronta ad ogni forma di protesta se l’Asp o la Regione siciliana non dovessero potenziare il Punto nascite dell’ospedale Castiglione Prestianni di personale, strumen­tazione e strutture, come chiesto dal Ministero della Salute. Il sindaco Calanna, a distanza di un mese dalla concessione della deroga, accorgendosi che si sta assottigliando sempre più il termine di 90 giorni concessi dal Ministero per permettere alla Regione ed all’Asp di potenziare i Punto nascita e renderlo sicuro, ha chiamato a raccolta la cittadina, il territorio e tutte le forze politiche e sociali, organizzando una manifestazione pubblica in piazza Spedalieri, domenica mattina alle ore 11.

«Come tutti noi sappiamo bene, - afferma il sindaco in un comunicato - il 31 dicembre scorso il Dipartimento per la panificazione strategica dell’Assessorato regionale della Salute, ha comunicato alle AA.SS.PP. siciliane che il Ministero della Salute ha salvato il Punto nascita dell’Ospedale di Bronte dalla chiusura, in deroga al provvedimento che prevede la riduzione di tutti i Punti nascita che effettuano meno di 500 parti l’anno. Nella missiva inviata all’Assessore regionale, Baldo cciardi, però, il Ministero della Salute ha richiesto complessi adempimenti, relativi all’adeguamento delle risorse umane (entro il termine perentorio di 90 giorni), tecnologiche e strutturali, questi ultimi - tra l’altro - oggetto di ingarbugliate vicende giudiziarie. Oggi, poiché il tempo trascorre velocemente, è opportuno fare il punto della situazione, chiedendoci quale sia il crono programma degli interventi che l’A.S.P. di Catania è tenuta a svolgere, come esso sarà assicurato e se gli Enti competenti hanno garantito le necessarie risorse finanziarie.
Nonostante la grande vittoria ottenuta il 31 dicembre scorso, infatti, è bene che tutte le forze politiche e sociali siano vigili ed attente affinché il traguardo non sfugga».

E Calanna alla manifestazione ha invitato i senatori e tutta la deputazione nazionale regionale eletta nel territorio, i sindaci dei Comuni di Randazzo, Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Roccella Valdemone, Malvagna e Castiglione di Sicilia. Con loro la Giunta ed il Consiglio comunale le parrocchie, le associazioni, i circoli di Bronte, gli ex sindaci, i presidenti ed i consiglieri degli ultimi Consigli comunali. «E’ arrivato il momento di unificare risorse e voci, - continua il primo cittadino - per fortificarle ancor di più e dare consistenza all’impegno che ognuno di noi ha svolto a garanzia dei diritti della Popolazione».

La manifestazione è solo il primo momento di protesta che il sindaco Graziano Calanna ci dice di voler organizzare, affinché Bronte non perda il Punto nascita. «Se sarà il caso andremo insieme a Palermo. Non ci fermeremo fino a quanto al Punto nascita di Bronte non verrà potenziato e riprendano regolarmente i lavori di ristrutturazione. Il Punto nascita è un nostro diritto, non intendiamo privarcene».



7 Gennaio 2016

Vertice a Bronte dei sindaci del comprensorio

L’ASP pronta a potenziare il Punto Nascita

«L’adegua­mento tecnologico non è un problema»

L’Asp 3 di Cata­nia è pronta a do­tare il Pun­to nasci­ta del­l’ospe­dale di Bronte di tutti i requisiti di sicu­rezza previsti dal Mini­stero della Salute. Subito dopo però tutti hanno l’obbligo a con­tribuire affinché ritorni la fiducia nell’ospedale, altri­menti il numero dei parti l’anno rimarrà sempre perico­losa­mente basso. E’ in sintesi l’esito del vertice organizzato dal sindaco di Bronte, Graziano Calanna con i colleghi del territorio ed i vertici dell’Asp.

Da Floresta a Roccella Valdemone, passando da Randazzo, Maletto e Maniace fino a San Teodoro, tanti i primi cittadini che hanno parte­cipato all’incontro cui, per l’Asp hanno partecipato il dott. Giuseppe Spampinato, direttore della spedalità pubblica e del distretto ospedaliero Ct2 dell’Asp 3 ed il dirigente medico dott. Renato Passalacqua: “Vi ho riunito – ha affermato il sindaco in apertura – per comunicarvi ufficialmente che il Ministero ha concesso una deroga alla chiusura del nostro Punto nascita, subordinata però al potenziamento dei servizi. Per adesso i parti sono sospesi e vengono effettuati a Biancavilla, ma l’assistenza alle mamme è garantita fino al momento della nascita. Siccome abbiamo 90 giorni di tempo per potenziare la struttura, è giusto conoscere volontà e tempi dell’Asp”. E dall’Asp 3 sono giunte buone notizie: «Fino al 30 dicembre nessuno sperava ed immaginava una deroga. – ha affermato il dott. Spampinato – Adesso la prima cosa da fare è l’adeguamento professionale dell’Unità operativa e dei servizi collegati e noi stiamo già procedendo all'assunzione di medici a tempo determinato.
L’adeguamento tecnologico non è un problema, - ha continuato – mentre faremo in modo di riprendere anche i lavori dell’ospedale interrotti da tempo. Sono certo che entro 90 giorni personale e strumentazione saranno già attivi. E’ bene però – ha concluso - che la politica ed i medici di famiglia spingano le mamme a partorire al reparto di Bronte rinnovato di personale ed efficienza altrimenti sarà sempre a rischio». Numerosi gli interventi dei sindaci e dei consiglieri comunali presenti, quasi tutti a sostenere che tutto l’ospedale va potenziato, non solo il punto nascita. “Per adesso – ha concluso Graziano Calanna - vinciamo la battaglia per il Punto nascita. Subito dopo affronteremo i problemi delle altre Unità operative”.



, 8 Gennaio 2016

Non ci sono specialisti 24 ore su 24: le donne dirottate a Biancavilla. Il ministero: “Potenziate o diremo stop”

L’ospedale graziato che cade a pezzi

Bronte “perdonata”, locali vecchi, pochi medici. L’Asp manda via le gestanti

È l’ospe­dale salvato sulla carta, ma in realtà lasciato allo sbando. Lavori di ristrut­turazione per 7 milioni cominciati nei primi anni Duemila e mai ulti­mati, una struttura del 1870 che cade a pezzi, orga­nici sottodi­mensionati e un punto nascita in cui è vietato partorire.

Benvenuti al Casti­glione Pre­stianni di Bronte, nel cuore dei Nebrodi che ieri fu la ducea dell’in­vin­cibile ammi­raglio Nelson e oggi è il feudo degli inaffon­dabili ras dc-forzisti-ncd Firrarello e Casti­glione. È qui il reparto maternità che il mini­stero della Salute aveva deciso di chiudere e che ha promosso in extremis dopo un parere del Comitato percorso nascita nazionale. Ed è qui che il manager dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, il 31 dicembre ha deciso lo stop ai parti per l’inadegua­tezza delle strutture e le carenze di personale. «Prima - spiega - dobbiamo guardare alla sicu­rezza di mamme e bambini».

Solo quattro medici dirigenti, cinque ostetriche, dodici infermieri e nessun pediatra, neonatologo né anestesista presente 24 ore su 24, il reparto è stato relegato - in attesa che vengano ultimati i lavori - in locali angusti che si affacciano su un corridoio stretto e lungo poco meno di dieci metri con stanze piccole, seppur con il bagno in camera. E così le donne in procinto di partorire devono spostarsi a Biancavilla, a quindici chilometri da Bronte, dove l’ospedale è in linea con la check list nazionale. È la beffa del reparto maternità dell’ospedale di Bronte, acchiappato per i capelli prima di scivo­lare nella black list dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno.
La struttura, nonostante i suoi 267 nati nel 2014, è stata considerata in zona “disagiata” per la sua posizione geografica, nella zona pedemontana, al centro di un dedalo di statali difficili da percorrere ma punto di riferimento per le partorienti di San Teodoro, Maniace, Cesarò, Santa Domenica di Vittoria, Randazzo e Maletto: un bacino di oltre 50 mila abitanti. Il ministero ha chiuso un occhio sulle defaillance ma ha dato un aut aut: il personale dovrà essere adeguato (otto medici, dieci ostetriche, dodici infermieri oltre alla guardia attiva 24 ore su 24) entro 90 giorni o la deroga «decadrà». Sul fronte della ristrut­turazione è partita una corsa contro il tempo.

«C’è una delibera - assicura il manager Giuseppe Giam­manco, che ieri ha pre­sieduto un vertice - per far ripartire entro fine mese i lavori, che dovre­bbero essere conclusi al massimo entro sei mesi». L’impresa appaltatrice, l’Ati Group di Bagheria, una delle tante della galassia patrimoniale confi­scata al “re della sanità” Michele Aiello, legato a Bernardo Provenzano, è in ammini­strazione giu­diziaria. Ed è anche l’impresa che, entro i prossimi quattro mesi, dovrebbe completare un’altra ristrutturazione attesa da una decina d’anni, proprio quella dell’ospedale di Biancavilla. Tanto che le partorienti vengono ospitate, anche lì, in un’ala vecchia. Sull’ok ministeriale ha certo pesato il pressing del sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, il genero dell’ex sindaco di Bronte Giuseppe Firrarello che ha anche scritto una lettera al ministro Lorenzin, alfaniana come lui.

Ma sulla stessa lunghezza d’onda si trova anche il nuovo sindaco di Bronte, Graziano Calanna, del Pd: «La deroga del ministero è stata accolta da tutti noi con gioia, soprattutto in considerazione della posizione geografica e della difficoltà dei collegamenti con i grossi centri». I sindacati, invece, chiedono maggiori garanzie. «Non importa se è un ospedale difeso da un politico - tiene a precisare Renato Scifo, della Cgil Medici - l’importante è che, se il punto nascita deve rimanere aperto, anche l’assessorato regionale dia una deroga di spesa per la dotazione organica e per rendere la struttura sicura e efficiente». Si scaglia contro il piano di riordino regionale Anna Tumino, dell’Assomed: «L’ospedale di Bronte è stato abbandonato a una lenta agonia. Da anni denunciamo la mancanza di organici, oltre a reparti ristrutturati e mai aperti. Una mala organizzazione figlia delle decisioni regionali».

A sperare in un ospedale migliore sono anche le pazienti: in tre fino a ieri erano ricoverate nel micro-reparto maternità di Bronte. Menia Travagliante ha già consegnato la sua preghiera di ringraziamento alla statua della Madonna che domina nel corridoio. Il suo Gabriele è nato da poche ore, salvato dai medici che lottano con turni impossibili. La placenta di Monia si era distaccata dall’utero: è stato necessario un parto cesareo d’urgenza. «Questo è uno dei casi - dice il primario del reparto, Salvatore Corsello - in cui alla guerra dei numeri si risponde con la professionalità». Nunzia Cardillone, invece, è arrivata da Randazzo con minacce di aborto: anche per lei non è stato possibile il trasferimento a Biancavilla. «Quei 15 chilometri mi sarebbero stati fatali - dice - a ancora di più mi sono convinta che questo ospedale è fonda­mentale per l’hinterland». E c’è delusione negli occhi di Serena Ponzo, di Bronte, al termine della sua prima gravidanza: «Sono stata seguita qui per nove mesi, ho stretto un rapporto di fiducia con medici e ostetriche, eppure adesso mi è vietato partorire». [Romina Marceca]



5 Gennaio 2016

Sindaco fiducioso, ma entro 90 giorni bisognerà dotare l’ospedale di tecnologie, servizi e personale che mancano. Qualche dubbio sorge che si possa (o si voglia) fare

Calanna: «Sul Punto nascite ora c’è la deroga»

Ma intanto non ci sono le condizioni di sicurezza previste e dal 1 Gennaio è stato chiu­so. Le puerpere di Bronte costrette a partorire a Biancavilla

«Quella concessa dal Ministero della Salute al Punto nascita dell’Ospe­dale di Bronte non è una proroga a tempo, ma una vera e propria deroga definitiva. Effettuare meno di 500 parti l’anno, quindi, non è più un pro­blema, a patto, però, che ven­gano garantiti tutti gli standard operativi, tecnologici e di sicu­rezza. Di conseguenza, dobbiamo dotare l’ospe­dale di tutti i servizi e del personale che attual­mente ancora mancano e dob­biamo farlo entro novanta giorni».
E’ il com­mento ufficiale del sindaco Calanna dopo aver esaminato la documen­tazione della Regione che salva il Punto nascite di Bronte. Ma, scrive L. Putrino «a questo punto, potrebbe essere utile pure che qualcuno avvi­sasse l’asses­sore regionale e il presi­dente Rosario Cro­cetta che in 90 giorni (entro Pasqua per intendersi), se si vuol riaprire il punto nascita, dovranno dotarlo come le strutture da 500 parti e quindi, fra l’altro, con una sala Riani­ma­zione, l’Utin (Unità trat­tamento intensivo neonatale), nonché l’aumento dell’orga­nico del personale sani­tario, con l’istitu­zione di un servizio giorno e notte di “guardia attiva” di gine­cologia e anestesista». Qualche dubbio che possano (ma soprattutto vogliano) farlo è d'obbligo anche se il dott. Giuseppe Spampinato, direttore della spedalità pubblica e del distretto ospe­daliero Ct2 dell’Asp 3 si è dichia­rato certo che entro 90 giorni personale e strumen­tazione saranno già attivi. In merito anche il sinda­co Calanna rassicura tutti dichiarando che «i 90 giorni imposti dal Ministero per ade­guare il Punto nascita sono perentori, ma solo per l’as­sunzione del personale».
 

, 13 Gennaio 2016

LA RAIA E I TAGLI ALLA SANITÀ

«Garantire all’Asp 3 le risorse necessarie»

«La deroga concessa dal Ministero alla Salute per il man­teni­mento del Punto Nascite a Bronte è stata una delle tante bat­taglie politi­che che mi sono intestata. Sono sod­disfatta del risultato rag­giunto, ma adesso occorre che il presidio possa entrare a regime e rag­giun­gere i para­metri richie­sti di 500 parti all’anno, e per questo servono risorse».
Lo dichiara la parla­mentare regionale del Par­tito Demo­cratico Con­cetta Raia, che invita l’assessore alla Sanità Baldo Gucciardi a pro­seguire nel­l’azio­ne di Governo e negli impegni finanziari assunti, sostenendo il lavo­ro che il mana­ger dell’Asp 3 di Cata­nia, Giuseppe Giam­manco, sta be­ne portando avanti di poten­ziamento del­l’azien­da senza che ne restino penalizzate le strut­ture periferiche. «La coperta resta sempre troppo corta - commen­ta la depu­tata Raia - Ricordo che l’Asp di Catania, tra le aziende più gran­di del Mezzogiorno, negli ultimi quattro anni, durante i quali si sono avvi­cendati più com­missari stra­ordinari, s’è vista ridur­re il tetto di spesa di ben 11 milioni e 700 mila euro. Per la messa in sicurezza del Pun­to Nascite di Bronte occor­rono circa 4 milioni di euro all’anno sia per l’adegua­mento della struttura che per il personale, altri­menti ogni sforzo potrebbe risul­tare vano e a discapito dei cittadini. Per que­sto chiedo alla Regione che fa­cia di tutto per fare recuperare all’Asp 3 le risorse che le spettano, l’unica che abbia subito questi ingenti tagli di spesa. Chiedo, inoltre, che entro il 31 gennaio l’asses­sorato regionale pro­ceda, come annun­ciato, allo sblocco dei concorsi che con­sen­tiran­no di dotare le piante organiche di medici e para­medici». (…) [La Sicilia]

8 Gennaio 2016

Punti nascita, così gli sponsor politici hanno salvato gli ospedali “amici”

Tre delle ultime deroghe riguardano feudi elettorali dell’Ncd della Lorenzin. Il caso alla Camera

La questione dei punti nascita si trasforma in battaglia poli­tica con tanto di interrogazioni parla­mentari su presunti criteri "politici" nella scelta delle strutture da tenere aperte in deroga. A scatenare lo scontro, con sospetti di aiutini grazie allo sponsor giusto, sono le cinque deroghe concesse dal mini­stro Beatrice Lorenzin. Di queste, tre riguardano città — come Licata — ammi­nistrate dall’Ncd, partito della titolare della Sanità, oppure centri in cui hanno i loro feudi elettorali i sottose­gretari siciliani del partito di Alfano, Giuseppe Casti­glione a Bronte e Simona Vicari a Cefalù.
E mentre salta fuori un dossier inviato da Cast­iglione a fine 2015 alla Lorenzin per ottene­re una deroga per il punto nascita di Bronte ("Non vedo cosa ci sia di male a difendere il terri­torio", dice il sottosegretario Ndc), alla Camera da Pd a Sel fioccano le interrogazioni: "Chiediamo al ministro di spiegare in base a quali parametri ha deciso di consentire una possi­bile proroga e apertura dei punti nascita di Licata e Bronte, al mo­mento chiusi, e invece ha deci­so di chiudere definiti­vamente quello di Petralia Sot­tana, lasciando il dubbio che si tratti di una scelta non tec­nica ma politica", dice la deputata nazionale del Pd Magda Culotta, sindaco di Pollina. Dello stesso tenore l’interrogazione di Erasmo Palaz­zotto di Sel: "Vogliamo che il mini­stro spieghi in aula le sue deci­sioni". [Antonio Fraschilla, La Repubblica, 8 Gennaio 2016]


Vedi pure:
- Tagli sanità, Pd contro Lorenzin: “In Sicilia salvati i punti nascita targati Ncd”


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