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Le ultime dalla Politica brontese

 Da Ottobre a  Dicembre 2004

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3 Dicembre 2004

Dopo oltre un mese dalla mozione di sfiducia

E' arrivato il commissario

Ed immediatamente si è messo al lavoro

Si è insediato il commissario straordinario del Comune di Bronte, nominato dal presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, dopo la mozione di sfiducia votata dal Consiglio comunale all’ex sindaco dott. Salvatore Leanza.

Il dott. Ernesto Bianca questa mattina è arrivato al Comune, ed immediatamente si è messo al lavoro, ricevendo il segretario comunale per essere ragguagliato sulle emergenze che gravano sul Comune di Bronte.

Il dott. Bianca, cinquantasette anni, dirigente di grande esperienza, ha in passato guidato il primo settore della Prefettura di Catania e dal 1990 al 1993 è stato dirigente dell’alto commissariato per la lotta contro la delinquenza mafiosa nella Sicilia orientale.
Non è la prima volta che si cimenta nel sempre difficile compito di guidare un Comune, essendo stato in passato commissario straordinario nei Comuni di Niscemi e Ragalna.

Con l’arrivo del commissario a Bronte si esaurisce definitivamente il compito della Giunta dell’ex sindaco dott. Salvatore Leanza, rimasta con il vice sindaco avv. Alfio Cuzzumbo e gli assessori Turi Pizzuto, Alfredo Lo Presti, Andrea Sgrò e Francesco Currao, a governare il paese per la normale amministrazione.



26 Novembre 2004

TRIBUNALE DEL LAVORO

Il reintegro nelle funzioni del comandante della Polizia municipale

Primi problemi per il neo commissario

Unanime positivo il giudizio sulla scelta del funzionario: «esperienza ed equilibrio»

L'arrivo del commissario straordinario a Bronte, stavolta, è questione di giorni. E fin dal suo insediamento non gli mancherà di certo qualche grana, in primis: il reintegro di Salvatore Tirendi nelle funzioni di comandante dei vigili urbani; incarico dal quale l'ex sindaco Turi Leanza, secondo il Tribunale del lavoro, lo ha illegitti­mamente estromesso. Dopo la firma del decreto di nomina avvenuta nella tarda serata dì martedì scorso, da parte del presidente della Regione Totò Cuffaro, perché il vice prefetto di Catania, Ernesto Bianca, assuma la guida della capitale siciliana del pistacchio, sino alle nuove elezioni di primavera, manca solo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e la notifica.

Raggiunto telefonicamente, ieri mattina, il dottor Bianca ci ha dichiarato: «Ho appreso la notizia dalla stampa, ma posso confermare che il decreto è stato firmato dal presidente della Regione. Adesso si attende la pubbli­cazione sulla gazzetta ufficiale. Successivamente sarà comunicato al comune e lì mi sarà notificato».
Il vice prefetto Bianca ha avuto esperienza di commissario in altri comuni ed è stato impegnato nella lotta alla mafia come dirigente nell'Alto commissariato per la Sicilia orientale; attualmente, alla prefettura di Catania, è il responsabile dell'Ufficio elettorale e di quello per i rapporti con gli Enti locali, oltre ad essere stretto colla­boratore del prefetto Anna Maria Cancellieri. La sua scelta, perciò, sembra dettata squisitamente da ragioni tecniche. Motivazione che troverebbe conferma nelle convergenti dichiarazioni d'apprezzamento sia dell'eurodeputato Giuseppe Castiglione (Fi), sia dell'ex sindaco Turi Leanza (ex socialista, oggi Ds) che, il 23 ottobre scorso, si vide staccare dal consiglio, a maggioranza centrodestra, il biglietto d'uscita dal palazzo comunale, con una mozione di sfiducia approvata da ben quindici consiglieri su venti.

Della scelta di Bianca, soddisfatto si è detto anche l'onorevole Franco Catania (Margherita): «Personalmente non ho avuto il piacere di conoscerlo. Mi risulta, però, persona equilibrata e molto valida e capace professio­nalmente. Sicuramente saprà mantenere un clima sereno per prepararci alle elezioni». Con la presa dei poteri, Bianca si ritroverà ad affrontare l'annosa questione del comandante della polizia municipale, Salvatore Tirendi, il quale, nonostante un'ordinanza del tribunale l'avesse reintegrato, attende da due mesi di ritornare al suo posto. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



24 Novembre 2004

Il dott. Ernesto Bianca nominato commissario

Ad un mese esatto dalla mozione di sfiducia dell'ex sindaco, dott. Salvatore Leanza, la Regione siciliana ha scelto il commissario straordinario per Comune di Bronte. Ieri sera, in tarda serata, il presidente della Regione siciliana, Toto Cuffaro, ha firmato la nomina. Si tratta del dott. Ernesto Bianca, dirigente della Prefettura di Catania. Cinquantasette anni, dirigente di grande esperienza, in passato ha guidato il primo settore della Prefettura di Catania e dal 1990 al 1993 è stato dirigente dell'Alto commissariato per la lotta contro la delinquenza mafiosa nella Sicilia orientale.Ha anche esperienza come commissario straordinario nei Comuni di Niscemi e Ragalna.
Soddisfazione per la nomina del neo-commissario è giunta dall'europarlamentare brontese, Giuseppe Castiglione: "E' la persona giusta per Bronte. - ha affermato - Un dirigente di esperienza oltre che di spessore culturale e professionale che saprà guidare la Città fino alle prossime elezioni amministrative. Al dott. Bianca - conclude - auguro un sereno lavoro, manifestando fin d'ora il mio pieno sostegno istituzionale per la soluzione dei tanti problemi che assillano la città".
Ricordiamo che il 23 ottobre scorso, con una votazione netta (15 a favore e 5 contrari), il Consiglio comunale di Bronte, costituito da una maggioranza di centrodestra, ha sfiduciato la Giunta di centrosinistra guidata da Turi Leanza. Da allora la città ha atteso l'arrivo del commissario che, dopo la nomina, si insedierà fra qualche giorno. [E. M., La Sicilia]

REGIONE SICILIANA
IL PRESIDENTE

VISTO lo Statuto della Regione Siciliana;
VISTO il vigente Ordinamento amministrativo degli Enti locali

[…] VISTA la nota del 26/10/04 con la quale il Segretario Generale del Comune di Bronte ha trasmesso copia della deliberazione n. 126 del 23/10/2204 con la quale il Consiglio Comunale ha approvato, ai sensi dell'art. 2 della L. r. n. 25 del 16.12.2000, con n. 15 voti favorevoli e 5 contrari, su 20 consiglieri assegnati, la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco;

RILEVATO che, ai sensi dell'art. 10 della l.r. 15.09.1997, n. 35, così come sostituito dall’art. 2 della l.r. 16.12.2000, n. 25, l'approvazione della mozione di sfiducia votata per appello nominale dal 65 per cento dei consiglieri assegnati comporta l'immediata cessazione degli organi elettivi del Comune;

[…] SU PROPOSTA dell'Assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali;

DECRETA

Art. 1) Prendere atto della cessazione dalla carica del Sindaco, della Giunta e del Consiglio del Comune di Bronte (CT);
Art. 2) Nominare il Sig./Dr Dott. Ernesto Bianca Commissario Straordinario, per la gestione del predetto Comune, in sostituzione degli Organi cessati dalla carica, fino alla prima tornata elettorale utile.
Art. 3) Al Commissario è dovuto il compenso mensile previsto dal D.P. n.28/Serv.2/S.G. del 19.2.2003, oltre il trattamento di missione, a decorrere dalla data di insediamento nella carica, il cui onere sarà posto il carico del Comune di Bronte
Palermo, 2 Dic. 2004
L’Assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali (On. Raffaele Stancanelli)
Il Presidente (On. Salvatore Cuffaro) 

 

Il compiacimento dell'ex sindaco:

"Alla soddisfazione espressa dall'on. Giuseppe Castiglione per la nomina del dirigente della Prefettura di Catania Dr. Ernesto Bianca quale commissario per la guida della città di Bronte fino alle prossime elezioni amministrative si aggiunge anche il mio compiacimento.
Il Presidente della Regione Siciliana On. Salvatore Cuffaro non poteva operare scelta migliore.
Nell’augurare al Dr. Ernesto Bianca un sereno e proficuo lavoro nell'interesse della comunità brontese auspico che attraverso il suo impegno possano essere recuperati anche tutti i ritardi registrati dal Consiglio Comunale per la mancata approvazione di numerosi argomenti posti da tempo all'ordine del giorno del civico consesso."
24/11/2004, Dr. Salvatore Leanza

 


24 Novembre 2004

Il viceprefetto è uno dei più stretti collaboratori della Cancellieri Peluso. Il decreto di nomina sarebbe già stato redatto e si troverebbe alla firma del presidente Cuffaro

Bronte, un mese fa la sfiducia a Leanza

Ernesto Bianca indicato commissario

Il braccio destro del prefetto di Catania, dottoressa Anna Maria Cancellieri, potrebbe essere il commissario che sostituirà il sindaco di Bronte fino a nuove elezioni. Sarebbe Ernesto Bianca, il vice prefetto a cui il Presidente della Regione, Totò Cuffaro, starebbe affidando il delicato incarico. Dal 23 ottobre (giorno in cui il consiglio comunale sfiduciò il sindaco Turi Leanza, è trascorso un mese esatto), in paese si attende il commissario regionale. Da allora, le indiscrezioni sui favoriti hanno riguardato sempre personaggi di rilievo ammini­strativo o vicini a questo o a quel politico. Tra questi, in un primo momento, sembrava fatta l'assegnazione dell'incarico al dottor Rosolino Greco, dirigente dell'assessorato regionale agli Enti locali, che però era stato inviato a Pedara e bisognava sciogliere il nodo legato alla possibilità del mantenimento dei due incarichi; poi è toccato all'ex sindaco di Adrano (allora nella Democrazia cristiana), Diego Di Gloria, in quota Forza Italia. Nessuno dei due, però, ha avuto il mandato dal Governatore. Di recente, nonostante di nomi non se ne facessero, vi erano due teorie dominanti, una che diceva: "Il decreto di nomina Totò Cuffaro l'ha "firmato", manca solo il nome”; la seconda, inversa: "Il nome c'è, manca solo la firma di Cuffaro". Così, forse a sua insaputa, il presidente della Regione si è ritrovato al "centro" di due opposti "schieramenti": il primo pro e il secondo contro. Tuttavia, sembrerebbe più verosimile quanto sostenuto da quello "contro", poiché il nome ci sarebbe ed è pure prestigioso: il dottore Ernesto Bianca, vice prefetto di Catania e da fonti autorevoli considerato "persona molto qualificata".
Ora, dunque, si attenderebbe solo il via libera del Governatore Cuffaro, con la firma della nomina. La gestione municipale di un prefetto, dopo la frattura istituzionale fra sindaco e consiglio, e le polemiche del primo, non lascerebbe spazio a speculazioni politiche. [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]



20 Dicembre 2004

BOTTA E RISPOSTA

Angela Vecchio replica alla Sapia

Bronte, ancora polemiche sull'amministrazione Leanza

L'ex direttore generale del Comune di Bronte Angela Vecchio, che era stata sindaco di Randazzo, difende la legittimità degli atti prodotti da lei e dall'ex sindaco Turi Leanza con la sua Giunta. Nei giorni scorsi la vice segretaria dell'ente, Maria Teresa Sapia, li aveva definiti viziati e illegittimi «fino a sconfinare nel reato». Sapia, citando tre decreti sindacali, sei delibere di giunta e due determine del direttore generale, nelle sue quattordici pagine di «Referto di Gestione», riferiva di «direttive perniciose e contraddittorie per illegittime sostituzioni di dirigenti». Da Leanza lo scritto di Sapia era stato definito «saccente e inquisitorio».

Angela Vecchio, invece, ribatte: «La meraviglia è stata notevole e nasce dai modi con cui la Sapia ha denunciato atti a suo parere illegittimi, che infangano la professionalità di chi li ha prodotti e l'onorabilità di chi ha dato le direttive senza rispettare le elementari e civili regole di correttezza che impongono, quanto meno, il contraddittorio». Infine, il commissario straordinario del Comune Ernesto Bianca dichiara: «Non conosco questa vicenda, non esprimo giudizi». [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]


2 Dicembre 2004

La replica della vicesegretaria. «Non capisco l’interesse per un atto interno»

Veleni al Comune: verità e pettegolezzi

Riferendosi all'articolo di ieri: "Bronte, veleni al Comune l'ex Sindaco nel mirino", la vice segretaria del Comune, Teresa Sapia, replica: "Il titolo è pretestuoso, frutto di un'interpretazione arbitraria e malevola da parte di chi non vuole fornire un'informazione esatta ma dare una visione distorta enfatizzando maliziosamente alcuni aspetti, il documento di cui riferisce l'articolo è un atto interno del Comune e non capisco l'interesse alla notizia se non quello di sfruculiare rasentando il pettegolezzo.

Nel documento di Sapia non è scritto e non poteva esservi scritto "li avrebbero prodotti l'ex Sindaco Turi Leanza, la sua Giunta e l'ex Direttore Generale del Comune Angela Vecchio" per sostenere ciò invece chi ha scritto l'articolo non ha evidentemente dimestichezza con il diritto amministrativo che separa nettamente il potere politico da quello gestionale con i conseguenti concetti di attribuzioni di competenze e responsabilità ai diversi organi, la parte politica risponde all'elettorato, la parte gestionale a chi la valuta, per entrambe, se non lavorano bene la sanzione è la perdita del proprio incarico.

L'articolo personifica grossolanamente gli atti di una Pubblica Amministra­zione con le persone godendo nell'inventare battaglie personali e nell’esa­sperare situazioni già difficili; propone una sintesi che non è una sintesi ma l'ennesimo tentativo di esaltare scontri personali".

Fin qui le argomentazioni dell'interessata, tuttavia, ricorre precisare che la notizia, in buona fede ed essenzialità in ogni parte, si fonda sulla lettera diffusa dall'ex sindaco Leanza e sulla richiamata nota della Sapia; entrambi, più che "pettegolezzi", trattano presunte illegalità, la Sapia parla pure di reati. Con "prodotto" s'indica chi ha concluso gli atti pubblici, citati da Sapia; non si riporta che lo abbia scritto lei. Gli atti non sono personificati e nessuno tenta di esaltare scontri personali, che forse "altrove" potrebbero essere rilevati". [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]


 1 Dicembre 2004

Delibere. Accuse della vicesegretaria

Bronte, veleni al Comune

L'ex sindaco nel mirino

"Direttive perniciose e contraddittorie per illegittime sostituzioni di dirigenti, con il corollario di atti viziati fino a sconfinare neI reato", li avrebbero prodotti l'ex sindaco Turi Leanza, la sua Giunta e l'ex direttore generale del comune, Angela Vecchio. Lo sostiene, in un "Referto di Gestione" di 14 pagine,la vice segretaria del comune, Maria Teresa Sapia, che passa al setaccio tre decreti sindacali, sei delibere di giunta e due determine del direttore, di quest'anno. E ne chiede, anche al segretario generale, revoca e parere sulla liquidazione di indennità non dovute. Per Leanza il testo della Sapia è "saccente ed inquisitorio" e ricambia accusandola di aver gestito il contenzioso "in modo disinvolto", prima del suo arrivo.

La Sapia, in sintesi, fra l'altro ritiene: la rideterminazione della dotazione organica "immotivata e carente di presupposti di legge"; il cambio di un funzionario di vigilanza ad amministrativo, da parte del direttore generale, basato su presupposti erronei: "Profili non equivalenti; dimostrazione dell'acquisita professionalità tramite un corso a cui non poteva partecipare". Sullo stesso funzionario, dello staff del sindaco, Sapia non si spiega come, passato al profilo amministrativo il 18 giugno, dopo due settimane abbia acquisito i titoli per la nomina a dirigente, da parte di Leanza. L'ex sindaco non entra nel merito dei presunti illeciti sollevati da Sapia e si limita a dire: "Se gli atti adottati sono caratterizzati da una malsana gestione del potere" o peggio "viziati da ogni possibile forma di errore fino a sconfinare nel reato" è giusto che vengano revocati e verificati dall'Autorità giudiziaria". Stamane, al comune, potrebbe insediarsi il commissario, il vice prefetto Emesto Bianca. [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]
 

Alcune parti del "Referto della Gestione" inviato il 25 Novembre da Teresa Sapia  al Segretario generale del Comune e ad altri Organi

«[…] La presente comunicazione concerne gli atti di riorganizzazione degli uffici e dei servizi dell'Amministrazione insediatasi nel giugno 2002.

PREMESSA
Trascorso il primo anno (giugno 2002-giugno 2003 ) di canonica riorganizzazione di uffici, servizi, aree, capi area, segretari, direttori, uscieri, geometri, ragionieri, vigili urbani, dottori commercialisti, bibliotecari, operai, etc, .
Comincia un secondo anno (luglio 2003-luglio 2004) di caotica riorganizzazione che vede amplificati gli effetti confusi delle movimentazioni di cui sopra, in quanto ad esse, che rimangono costanti, si aggiungono:

- Traslochi di uffici con la messa in opera di nuovi edifici comunali, (P.zza Cadorna, via Cap. Saitta, via Card. De Luca), un complesso andirivieni di masserizie in assenza di misure di sicurezza, di pianificazione, di razionalità e di efficacia che di fatto hanno prodotto ben pochi (e mi chiedo quali) miglioramenti oggettivi a fronte dei notevolissimi costi sostenuti che graveranno sull'Ente anche per il futuro (fitti passivi, luce, telefono, riscaldamento, manutenzioni, etc.).

- Direttive contrastanti miranti, da una parte allo sviluppo dell'Associazione intercomunale tra Bronte, Maletto Maniace e S. Teodoro per la gestione associata di molti servizi comunali e dall'altra ad una rivisitazione autonoma, in contrasto con le norme associative, dell'ordinamento comunale con un nuovo regolamento degli uffici e dei servizi, una nuova dotazione organica, una nuova previsione triennale del personale.

- Contraddittorietà nella gestione dell'ipotetico futuro lavorativo dei precari per i quali dacchè si ipotizzava come unica strada la Multiservizi si è passati ad una promessa di assunzione di cui ci si è dimenticati nella previsione triennale del fabbisogno di personale per gli anni 2004-2006.

- Direttive perniciose e contraddittorie per la realizzazione di sedicenti "mutamenti organizzativi" aventi come principale obiettivo l'illegittima rimozione di legittimi titolari di funzioni dirigenziali con il corollario di atti amministrativi viziati da ogni possibile forma di errore fino a sconfinare nel reato.

Volendo dare una rappresentazione immaginifica è come se sul mare fossero poste 4 piattaforme che si intersecano tra di loro:
. su una si sviluppa il movimento dei dipendenti da un ufficio all'altro,
. su una seconda c'è lo spostamento di uffici da un luogo all'altro,
. su una terza nasce la confluenza degli atti dei Comuni dell' Associazione,
. sulla quarta c'è il sommovimento di modifica autonoma dell'ordinamento del Comune di Bronte.

I personaggi che popolano le 4 piattaforme si muovono così velocemente e in tutte le direzioni (volontariamente e non) da non lasciarne mai nessuna vuota o ferma, l'oceano, di sotto, a sua volta si muove, spesso urlando rabbioso. Quanta stanchezza dopo due anni.
Non ho invocato "la provvida sventura" Manzoniana, tuttavia un triste malessere, di cui un untore risponderà, mi è stato provvidenziale per allontanarmi dalla baraonda e per recuperare una dimensione minimale di stabilità nel corso dei mesi di luglio e agosto.

Rientrata in Comune, assisto ad un ultimo affascinante fenomeno durante i mesi di settembre e ottobre: Gli ultimi sussulti scomposti di questo piccolo mondo che si collassa. E' come se qualcuno avesse staccato la spina, il Luna Park è spento.
Nell'improvvisa immobilità si fa sufficiente silenzio per cominciare a guardare gli atti.

NOTA DI RIPASSO SULLA REDAZIONE DEGLI ATTI PUBBLICI
Un'Amministrazione pubblica produce atti che devono essere: motivati, chiari, efficaci, efficienti, economici, leciti, legittimi, utili, coerenti;
inoltre gli atti devono stare dentro delle cornici normative emanate da Istituzioni di livello superiore, lo insegna la gerarchia delle fonti legislative
La scrivente per ognuno degli atti evidenzierà quelli che ritiene errori chiedendone la revoca in autotutela, compete ai ruoli di chi legge valutare la richiesta e soppesare l'urgenza della revoca o l'opportunità di informare il Commissario Regionale che gestirà il Comune fino alle prossime elezioni.
[…] La conclusione del presente scritto auspica che anche altri settori del Comune, in particolare quello Tecnico e quello Finanziario effettuino un'analisi attenta della gestione realizzata.
Ancor più si spera che l'insieme dei dipendenti prenda atto e coscienza della necessità di fare nostra la garanzia delle norme e delle regole unici elementi che possono tutelarci dalla malsana gestione del potere da qualunque parte politica provenga». [Dott.ssa Teresa Sapia]

La nota di risposta Salvatore Leanza

Indirizzata anche al Commissario regionale, agli Organi di stampa ed al Comando dei Carabinieri

«Essendo venuto a conoscenza di uno scritto a firma Dott.ssa Teresa Sapia (questa volta non anonimo come invece è avvenuto in occasione di una passata lettera offensiva e lesiva della dignità umana e politica di alcuni ex consiglieri comunali), avente per oggetto "Referto della Gestione”, nella mia qualità di ex Sindaco e di candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative, faccio presente quanto segue:

. Ritengo giusta la recente disposizione legislativa sulla razionalizzazione della spesa degli Enti Locali e che i risultati delle verifiche sulla gestione vengano comunicati anche al Collegio dei Revisori e alla Corte dei Conti - Sezione Regionale.

. Ritengo necessario che l'apparato burocratico comunale divenga motore di sviluppo e non di rallentamento dell'azione amministrativa per cui è opportuno non soltanto aumentare la produttività dell’Ente Locale attraverso il miglioramento della erogazione dei servizi comunali ai cittadini ma anche riducendo la spesa corrente ed incrementando gli investimenti con una valida programmazione ed una corretta utilizzazione delle risorse finanziarie dirette e derivate.

. Tengo a precisare che il programma elettorale approvato dalla maggioranza degli elettori brontesi nel giugno 2002 non è stato interamente realizzato perché non "ratificato" dal Consiglio Comunale a maggioranza avversa al Sindaco.

. Ritengo che se gli atti adottati dal Sindaco o dalla Giunta Municipale sono caratterizzati da “una malsana gestione del potere” o peggio “sono viziati da ogni possibile forma di errore fino a sconfinare nel reato” non soltanto è giusto che vengano ”revocati" ma anche che siano oggetto di verifiche da parte della competente Autorità Giudiziaria.

. La interruzione traumatica della consiliatura comunale non ha consentito l’avvio del sistema di “Controllo Gestione” dell’attività ordinaria comunale istituito con delibera della Giunta Municipale n. 246 del 18.12.2003.  E' da apprezzare la redazione del “Piano Integrativo del Cambiamento” relativo al Comune di Bronte e riguardante l'efficienza amministrativa per lo sviluppo del territorio comunale (c.d. Progetto "CANTIERI” responsabile l’avv. Angela Vecchio Direttore Generale - referente tecnico Dott.ssa Teresa Sapia).

. Nello scritto saccente ed inquisitorio a firma della Dott.ssa Teresa Sapia non si accenna al Servizio "Affari Legali e Contenzioso”, del quale la sopradetta dipendente è stata per parecchi anni responsabile, settore di lavoro in cui la Dott.ssa Teresa Sapia ha operato con molta "disinvoltura" forse perché agiva sotto "dettatura" di un emerito esperto del Sindaco mio predecessore.

. Sorprende che la Dott.ssa Teresa Sapia, la quale dimostra di avere una elevata preparazione amministrativa, non abbia a suo tempo approfondito il fatto che non è possibile assegnare la concessione di "contributi" di vario tipo a società aventi finalità di lucro, come nel caso della predisposizione da parte della stessa della delibera della Giunta Municipale n° 261 del 31/12/2001, senza che si sia proceduto poi al recupero delle somme erogate, come da direttiva sindacale n °881/GAB del 22/03/2004.

. E' auspicabile che il Commissario Regionale dia attuazione alle delibera della Giunta Municipale n° 152 del 15/07/2004 con la quale l'Amministrazione comunale uscente ha ritenuto opportuno che venga costituito uno specifico Comitato di esperti per il controllo ed il monitoraggio dell’attività amministrativa comunale degli ultimi cinque anni.

. Mi auguro infine che il clima avvelenato che si è instaurato in questi due anni negli ambienti comunali ed al quale ha contribuito non poco anche il comportamento ambiguo e camaleontico della sopradetta dipendente, molto spesso strumento di chi intendeva destabilizzare il quadro politico ed il risultato elettorale del giugno 2002, possa essere definitivamente superato in modo da consentire il raggiungimento del più proficuo risultato amministrativo sia il frutto anche della professionalità e del continuo aggiornamento di tutto il personale comunale, al quale va la mia stima e il mio apprezzamento»

[Dott. Salvatore Leanza]



29 Novembre 2004

Politica & Comune. Il sindaco sfiduciato detta le condizioni per farsi da parte

Bronte verso le elezioni

Leanza: «Candido Catania e Indriolo»

Il leader della Margherita: «devo pensarci». Il professionista: «Ho troppi impegni»

Turi Leanza è pronto a ritirare la sua candidatura a sindaco e correre solo per il consiglio - come ci ha detto sabato sera - se a scendere in campo vuole essere l'onorevole Franco Catania (Margherita) o il dottore Carmelo Indriolo, già candidato nel 2002 dal gruppo dello stesso Catania. Sul fronte opposto, dai partiti tutto tace, ma non mancherebbero gli auto-candidati. Tra questi spicca Aldo Catania, il presidente del consiglio comunale uscente (eletto con circa 800 voti nella lista di Forza Italia). Un'altra indiscrezione riguarda il dottore Enzo Bonina, consigliere uscente (indipendente da maggio 2003, eletto nella lista dei Veri Forzisti, collegata a Indriolo), che conterebbe su un isolato consenso di qualcuno dell'Udc.
Tornando alla proposta di Leanza, di ritirarsi al cospetto di uno dei due eventuali candidati sindaci, Indriolo o Catania, il primo, molto diplomaticamente, ha risposto: «No, grazie». Catania, invece si è detto più possibilista: «La valuterò». «Questa proposta la apprendo, con sorpresa, da voi - dice Indriolo - pertanto, posso solo dire che questa è una conferma di stima e apprezzamento di Leanza nei miei confronti. Nonostante ciò, essendo profondamente calato negli impegni della mia professione medica, posso già dire che non mi candiderò». L'onorevole Catania, dal canto suo, nell'apprestarsi a «serene valutazioni», quasi stupito dalle parole di Leanza, raggiunto telefonicamente, ci ha dichiarato di apprezzare il gesto e ringrazia.

«Valuterò questa sua proposta - dice il leader locale della Margherita - verificando la compatibilità col tempo a mia disposizione. E comunque oltre a noi tre (Catania, Leanza e Indriolo), ritengo che ci siano altre persone capaci di fare il sindaco. Tuttavia - ha continuato Catania - credo che sia opportuno che ognuno degli schieramenti, sia di centro sinistra che di centrodestra. esprima più candidature in modo da consentire all'elettore di scegliere tra diverse proposte e non sentirsi "costretto" a votare candidati scelti nelle stanze di alcune segreterie politiche». [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]



26 Novembre 2004

Cuzzumbo nominato coordinatore

Le forze del centrosinistra che sostengono la candidatura dell'ex sindaco, dott. Salvatore Leanza, hanno nominato l'attuale vicesindaco, avv. Alfio Cuzzumbo, coordinatore della coalizione. Cuzzumbo avrà il compito di esplorare le possibilità di riprendere il dialogo con la Margherita ed allargare a Rifondazione comunista. "Sono soddisfatto per l'incarico conferito - afferma Cuzzumbo - che mi permetterà di impegnarmi per un centrosinistra unito alle prossime elezioni". Durante lo stesso incontro Ds, Italia dei Valori, Udeur, Verdi e Socialisti riformisti per Bronte, hanno riproposto la candidatura di Leanza, annunciando che lo stesso capeggerà una lista politica dell'Ulivo-Pse al Consiglio comunale. (Fonte La Sicilia)



16 Novembre 2004

ULIVO. Auspicato chiarimento provinciale

Bronte, Villari su Leanza: «L'Ulivo deve appoggiarlo»

«Turi Leanza ha dimostrato di essere un buon amministratore». Ne é convinto il deputato regionale dei Ds Gianni Villari, che contesta la Margherita brontese restia a ricandidare a sindaco sfiduciato, divenuto, a quanto sembra, poco gradito all'ono­revole Franco Catania (Margherita). «Leanza ha dimostralo di essere un amministratore capace e in grado di ben rappresentare la coalizione a Bronte - afferma Villari - e non si capisce perché la Margherita, attraverso Franco Catania, abbia preso una posizione diversa dal resto del centrosinistra. Voglio ricordare come Ds, Italia dei Valori, Socialisti riformisti, Verdi e Udeur siano concordi nel sostenere Leanza, uomo in grado di aggregare più forze dell'Ulivo, quale candidato sindaco. Sarebbe opportuno un chiarimento a livello provinciale per comprendere il progetto della Margherita».
L'intransigenza di Villari, comunque, è da capire. Leanza durante la sindacatura si è tenuto un assessore (Ds senza consiglieri, per essersi fermata a 350 voti); i due direttori generali susseguitisi al comune sono ds e via discorrendo. Insomma: l'ex craxiano Leanza, per il suo nuovo partito «sacrifici» ne ha fatti. [Luigi Putrino Giornale di Sicilia]



17 Novembre 2004

«Un comitato del centrosinistra sino alle elezioni»

I partiti del centrosinistra che sorreggono la candidatura a sindaco del dott. Salvatore Leanza, sulla vicenda della scelta del coordinatore che traghetti i partiti uniti fino alle elezioni, propongono un comitato: "Non un coordinatore - afferma il segretario del Ds, Andrea Sgrò - ma un comitato composto da 2 rappresentanti per partito, 1 per lista civica, gli assessori che hanno condiviso il progetto Leanza, ed i consiglieri comunali". [Fonte La Sicilia]



16 Novembre 2004

Gorgone alla Margherita: «No, grazie»

«Preferisco contribuire a costruire un progetto che porti ad un valido governo di centrosinistra della Città, che guidare un coordinamento che avrebbe valore solo se realmente tutti i partiti mi scegliessero. Ringrazio comunque la Margherita per la scelta di cui sono venuto a conoscenza durante la riunione». E' la risposta del prof. Maurizio Gorgone, indicato dall'on, Franco Catania come coordinatore dei partiti del centrosinistra in prospettiva delle elezioni. Intanto Leanza ha diffuso in città un volantino mostrando soddisfazione per l'istituzione dell'Udeur e per il felice esito giudiziario della vicenda che ha coinvolto l'on Giuseppe Castiglione, con l'on. Giovanni Villari che in una nota afferma: «Il sindaco uscente on. Salvatore Leanza ha sicuramente dimostrato di essere un amministratore capace ed in grado di ben rappresentare la coalizione di centrosinistra nella città di Bronte. Non si capisce perché la Margherita, attraverso l'on. Franco Catania, abbia preso una posizione diversa . Sarebbe opportuno un chiarimento a livello provinciale».



14 Novembre 2004

Totocandidato sindaco: è già salita la febbre

Si apre il confronto all'interno del centrosinistra brontese. Nel salone Cappuccini una buona parte di leader locali si sono riuniti per scegliere il coordinatore che traghetti i partiti fino alla formazione delle liste ed il candidato sindaco.

All'incontro ha preso parte anche l'on. Franco Catania che ha proposto il prof. Maurizio Gorgone come coordinatore: «La proposta della Margherita - dice l'on Catania - è frutto innanzi tutto della stima e l'equilibrio che riconosciamo al prof. Gorgone, ma rappresenta anche una vera e propria apertura nei confronti dei Ds affinché si proceda uniti fino alla campagna elettorale».
«Prendiamo atto della proposta - ha dichiarato il segretario dei Ds, Andrea Sgrò, - ma prima di accettare è giusto confrontarci al nostro interno».
Il dibattito più acceso ha riguardato la scelta del candidato sindaco. Il dott. Salvatore Leanza, che ha già dichiarato di volersi ricandidare, ha incassato anche l'appoggio dell'Udeur di fresca costituzione grazie all'adesione dell'assessore Francesco Currao, e dell'ex consigliere Nicola Calà Campana, ma l'on. Catania ha affermato: «Il centrosinistra ha il dovere di cercare un candidato sindaco che sia quanto più possibile aggregante di tutte le forze sane del paese.
Alla luce di ciò possiamo anche decidere di partire dalla volontà di Leanza di ricandidarsi, ma certo non possiamo escludere a priori qualsiasi altra possibile candidatura della coalizione che dovesse rivelarsi più aggregante e alla fine vincente». "Il segretario dei Ds Sgrò ha lanciato una proposta: «Noi rimaniamo fermi sulla necessità di ricandidare Leanza, ma nel caso in cui ci dovessero essere perplessità non sarebbe sbagliato ricorrere alle elezioni primarie».

«Auspichiamo - hanno ribadito l'assessore Alfredo Lo Presti e il consigliere comunale Ernesto Di Francesco - che si possa avere una candidatura unitaria, capace di portare avanti un progetto largamente condiviso». [Fonte La Sicilia]



 14 Novembre 2004

L'ex sindaco appoggiato da una parte dell'Ulivo - Tutti i numeri del candidato del centrosinistra

Udc e Margherita voltano le spalle a Leanza

Una frange minoritaria del centrosinistra rivuole Turi Leanza candidato sindaco; per la Margherita, non va bene: «Non sa amministrare senza consiglio». E' emerso venerdì sera alla riunione della coalizione. Intanto Leanza correrà per il consiglio a capo di una lista. «Mi auguro unitaria di tutto il centrosinistra - dice Leanza - ma al momento ho il plauso di Ds, Italia dei Valori, Socialisti riformisti, Verdi e Udeur». Esclusa quindi l'azionista di maggioranza: la Margherita. Dai risultati delle provinciali del 2003, il fronte pro Leanza, con tre candidati brontesi, contò circa 1300 voti.

La Margherita, con un candidato locale, giunse a 1200; a cui, però, bisogna sommare i 1600 del candidato di Franco Catania, che correva all'interno dell'Udc. L'Udeur è appena nata, aderirebbe anche il noto militante di destra Franco Currao, assessore nella giunta Leanza. Un profilo sul candidato ideale lo traccia l'onorevole Catania: «Bisogna cercare di aggregare il centrosinistra, e unire liste civiche, attorno a un soggetto vincente, capace di amministrare il paese, tenendo conto che potrebbe doverlo fare senza maggioranza in consiglio (così come avviene in tanti comuni della Sicilia). E non come è successo con Leanza, visto che la diversificazione del voto potrebbe ripetersi».
Dunque Leanza non ha il requisito, come comprova il contrasto col consiglio, che, esausto, a ottobre lo ha sfiduciato. Nel 2002, inoltre, per il metodo in cui venne imposto, Leanza spaccò i Ds e ne scaturì la candidatura a sindaco di Maurizio Gorgone (Sinistra Brontese) che, della riunione, commenta: "L'uomo o la donna da scegliere dev'essere in grado di aggregare tutte le forze.
All'incontro ci siamo presentati non sapendo che alcuni avessero già deciso la candidatura di Leanza. Prima bisogna parlare di progetto politico e di contenuti. Per esempio: sulla gestione del bilancio da parte della giunta Leanza siamo molto critici». [Luigi Putrino,  Giornale di Sicilia]



13 Novembre 2004

Leanza si ricandida ed è sostenuto anche dai Verdi

Bronte ha già il primo candidato sindaco. Si tratta dell'ex primo cittadino, Salvatore Leanza, il quale, sollecitato dai suoi assessori e dagli ex consiglieri comunali che sostenevano la sua amministrazione, ha deciso di ricandidarsi «Ritengo - afferma - di accettare la proposta nel rispetto di chi ha apprezzato la trascorsa azione amministrativa».
Leanza, inoltre, è deciso a candidarsi anche per il Consiglio comunale, guidando una lista che porti il suo nome. «Reputo - infatti afferma - politicamente forte la possibilità di capeggiare anche una lista unitaria del Centrosinistra al fine di semplificare le scelte dell'elettorato e di contribuire alla espansione dell'intera coalizione».
Fino ad oggi a chiedere la ricandidatura di Leanza sono stati i Ds, Italia dei Valori e i Socialisti riformisti, rappresentati dall'ex consigliere Furnitto, cui oggi si aggiungono i Verdi di Bronte che in una nota affermano: «Noi sino ad oggi non abbiamo fatto parte del governo della cittadina. Tuttavia Leanza potrebbe rappresentare una risorsa per Bronte se e solo se nasce un coordinamento dei partiti del Centrosinistra. Solo a questa condizione i Verdi sono disposti ad appoggiare Leanza». Coordinamento richiesto anche dai sostenitori di Leanza e da Leanza stesso. [Fonte La Sicilia]

 

19 Novembre 2004

Leanza, "candidato sindaco", dichiara:

«Concordo con quanto ha dichiarato l'on. Giovanni Villari sulla opportunità che vi sia un chiarimento in Sede provinciale nella coalizione di centrosinistra per verificare se Margherita e SDI intendono sostenere nella città di Bronte una candidatura a Sindaco diversa da quella proposta da DS, Italia dei Valori, Verdi, Udeur, e da due liste civiche, una “Socialisti Riformisti per Bronte” e l’altra che sarà capeggiata dal Sindaco uscente.

 - Condivido la proposta dei partiti del centrosinistra che sostengono la mia candidatura a Sindaco, ed ai quali è auspicabile che si aggiungano anche PDCI e R. C., che prima di procedere alla nomina di un coordinatore si rende necessario costituire il Coordinamento fra tutte le componenti politiche e civiche che hanno ritenuto utile riproporre la mia candidatura in un'ottica di continuità con l'Amministrazione uscente.

 - Ritengo che il primo impegno del Coordinamento debba essere quello di verificare l'attuazione del programma elettorale della trascorsa gestione amministrativa, al fine di integrarlo e di rilanciarlo in modo da essere illustrato alla cittadinanza sulla base di un progetto chiaro che miri allo sviluppo effettivo della comunità brontese.

 - Sono dell'opinione che il nuovo documento programma-tico debba tenere conto anche dei contenuti delle proposte elettorali degli altri due candidati a Sindaco dell'anno 2002, il dott. Carmelo Indriolo e il prof. Maurizio Gorgone, i quali insieme all'on. Franco Catania ed all'ex vice-sindaco Gigi Saitta rappresentano una nuova e forte risorsa per il centrosinistra brontese in grado di contribuire a costruire un progetto che porti ad un valido governo della città di Bronte.

 - Ritengo che il coordinamento debba anche valutare se è più opportuno che per l’espansione elettorale del Centrosinistra e per una effettiva garanzia nei confronti di quanto più è possibile dell'elettorato brontese si debba privilegiare una candidatura a Sindaco che sia espressione autorevole del Centro anziché della Sinistra, o se è invece preferibile attendere il risultato del primo turno elettorale per la ricomposizione politica del Centrosinistra.

 - Ritengo fondamentale che la composizione del prossimo Consiglio comunale sia omogenea dal punto di vista politico con la figura del Sindaco sia per le specifiche funzioni attribuite alla competenza del consesso civico sia per evitare le contrapposizioni politiche più che programmatiche che hanno caratterizzato il precedente continuo conflittuale e difficile rapporto tra Sindaco e Consiglio comunale.

 - Auspico infine che la remissione delle deleghe degli assessori Andrea Sgrò e Salvatore Pizzuto possa servire ad accelerare la nomina del Commissario regionale da parte del Presidente della Regione On. Salvatore Cuffaro.»

Dott. Salvatore Leanza

 

 

13 Novembre 2004

L'ex sindaco Leanza:

«Anche se non ho partecipato alla riunione del centrosinistra brontese indetta dalla Margherita di Bronte per la costituzione del coordinamento politico ed organizzativo in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera ritengo un fatto positivo che sia presente a Bronte anche la componente politica del partito di Alleanza Popolare Udeur rappresentata dal consigliere comunale Dott. Nicolò Cali Campana, che alla riunione abbia partecipato l’ex assessore comunale Prof. Maurizio Gorgone, e che vi abbia assistito il difensore civico Avv. Cataldo La Ferrera, anche se è da registrare l'assenza dei promotori delle liste civiche “Evoluzione e Benessere per Bronte" Rag. Bruno Zizzo e "Riformisti di centro - Primavera Siciliana", Sig. Vincenzo Sanfilippo.

La necessità di dare vita ad un coordinamento dei partiti politici del Centrosinistra brontese è stata da me considerata essenziale sin dall'inizio della mia sindacatura sia come sede di confronto nelle scelte amministrative che si andavano a fare sia per rappresentare il momento di raccordo con la cittadinanza, alla quale è bene ricordare deve anche ed essenzialmente rispondere un Sindaco eletto con il mandato popolare, oltre che per la collegialità delle decisioni che si assumevano, in molto da evitare anche che si potesse dire da parte di alcuni assessori e/o consiglieri comunali della coalizione che le decisioni della giunta comunale venivano condivise ma molto spesso "subite" o ”imposte" dal Sindaco.

La nascita di un coordinamento politico locale dei partiti del centrosinistra o della GAD (Grande Alleanza Democratica) oltre a non essere limitata al periodo elettorale deve essere caratterizzata da un percorso unitario e di riconoscimento della identità politica di tutte le componenti in modo da evitare una leadership di tipo "azienda­listico" così come di tipo "familiare" lo è nel centrodestra brontese.

L'Amministrazione Comunale presieduta da me è stata caratterizzata, a seguito dell’impegno politico assunto con gli elettori, dalla discontinuità tra la precedente amministrazione comunale presieduta dal dott. Mario Zappia, per cui ho sempre sostenuto che non avrei potuto nominare assessori comunali per tutta la durata della trascorsa consiliatura esponenti politici riconducibili alla precedente esperienza amministrativa o che non avessero sostenuto la mia candidatura come nel caso del dott. Vincenzo Rizzo, allora e attuale coordinatore locale della Margherita.

Ho dato atto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale del 23 ottobre scorso all'on. Franco Catania di essere stato sostenitore leale e coerente dell’Amministrazione Comunale per tutta la durata della stessa indipendentemente dalle inevitabili incomprensioni sorte soprattutto dopo la sua adesione alla Margherita.

Quanto alle riserve giustamente espresse dall’on. Franco Catania sulla mia ricandida­tura a Sindaco in relazione ai miei rapporti con l’on. Enzo Bianco tengo a precisare che indipendentemente dal mio apprezzamento per il suo lungo impegno politico ed istituzionale non è in alcun modo giustificabile che non sia stato possibile il manteni­mento dell’impegno pubblicamente preso dallo stesso nel maggio 2003 nei confronti della comunità brontese, in quel momento da me rappresentata quale Sindaco, di partecipare nella sua qualità di ex ministro dell'Interno e di attuale Presidente del Co.Pa.Co. ad un incontro sulla sicurezza civica che avrebbe dovuto svolgersi nella Casa Comunale.

Non mi è chiaro se la promessa elettorale non è stata ancora mantenuta per i molteplici impegni dell’on. Enzo Bianco, o per motivi politici o per fatti od episodi d’altro genere e collegati alla mia persona quale soggetto privato o quale sindaco della Città di Bronte.

Condivido il progetto politico-amministrativo relativo alla Città di Catania dell'on. Enzo Bianco che avrà il mio sostegno leale e convinto, sia a livello personale che per la mia lunga e coerente militanza politica oltre che per l’appartenenza partitica, così da contribuire anche alla difficile riconquista della carica di Sindaco di Catania, indipendentemente dall’evolversi delle vicende politiche brontesi.

Quanto all’attuale situazione amministrativa locale ritengo che il vice sindaco facente funzioni debba convocare nei prossimi giorni un'ultima seduta di giunta muni­cipale per l’esame della delibera di presa d’atto delle variazioni al bilancio predisposte dalla Ragioneria Generale, in modo che le stesse possano essere immedia­tamente trasmesse per il parere del Collegio dei Revisori, così da consentire l' approvazione da parte del Commissario dello strumento finanziario entro il termine ultimo del 30 novembre, al fine di evitare il blocco della gestione amministrativa ordinaria e corrente dell’Ente.

Esprimo infine nei confronti dell'on. Giuseppe Castiglione in relazione alla felice conclusione della sua vicenda giudiziaria il mio compiacimento al di la delle contrap­posizioni di natura personale e politica».



12 Novembre 2004

DOCUMENTO DI 4 ASSESSORI E 4 CONSIGLIERI

«Pronti a candidare ancora Leanza»

Si è creato un fronte a favore delle ricandidatura a sindaco di Bronte del dott. Salvatore Leanza. Gli assessori Currao, Lo Presti, Pizzuto e Sgrò, insieme con i consiglieri comunali Calà, Salvatore Catania, Di Francesco e Furnitto hanno soscritto un documento affermando di «valutare positivamente il percorso amministrativo della Giunta e che la ricandidatura di Leanza è la risposta che i cittadini attendono». Hanno chiesto all'ex sindaco di guidare anche una lista unitaria di centro-sinistra e invitato i partiti a condividere tale scelta. Intanto Leanza così commenta il ritardo sulla nomina del commissario: «E' grave - afferma - che la Regione non abbia ancora provveduto alla nomina. C'è da approvare, infatti, il rendiconto dell'anno 2003 e le variazioni al bilancio del corrente anno. Mi auguro che non si debba attendere fino a dicembre in modo da consentire così il superamento della durata della Consiliatura iniziata il 13/06/2002».
Secondo Leanza, infatti, se il commissario dovesse arrivare entro il14 dicembre, non avendo quest'ultima Amministrazione concluso i due anni e mezzo di attività, avrebbe a disposizione altri due mandati elettorali. Se dovesse arrivare dopo, invece, ne avrebbe disposizione uno solo. (Fonte La Sicilia)



31 Ottobre 2004

Dibattito politico all'interno della Margherita

Nessun veto nei confronti di Leanza

Si accende il dibattito all’interno de La Margherita di Bronte. L’attuale assessore del Comune di Bronte Alfredo Lo Presti, interviene sulla presa di posizione del presidente della convenzione comunale dott. Enzo Rizzo, convinto che il centrosinistra brontese, per le prossime comunali, debba ricercare un candidato più aggregante dell’ex sindaco dott. Salvatore Leanza: “Faccio parte de La Margherita da sempre - afferma Lo Presti - e non credo che sia giusto porre veti prima ancora che l’assemblea del partito ne pigli atto. E’ giusto che nel centrosinistra si apra il dibattito, ma non è giusto porre veti, fermo restando che la Margherita, ha il diritto di presentare, al momento opportuno, un suo candidato”.

“Le valutazioni di Rizzo - replica il leader a Bronte de La Margherita, on. Franco Catania - sono frutto dell’analisi del passato, che ci fa capire come Leanza non sia stato aggregante nei confronti di tutte le forze del centrosinistra. Noi, comunque, non siamo contro una sua ricandidatura, riteniamo soltanto che bisogna aprire il dibattito per verificare le condizioni nuove che Leanza intende porre per garantire tutta la coalizione. A dimostrazione che non ci sono posizioni preconcette - conclude - se Leanza dovesse proporre validi argomenti che ci convincono, potemmo anche decidere di sostenere una sua possibile candidatura”.



9 Novembre 2004

Il segretario generale si è messo in contatto telefonico con l'assessorato regionale agli Enti locali. Gli è stato detto che il decreto di nomina è alla firma del governatore

Tarda la nomina del commissario

Bronte, attività paralizzata al Comune

Sono trascorsi più di quindici giorni dalla sfiducia all'allora sindaco ulivista Turi Leanza, da parte del consiglio comunale a maggioranza centrodestra, e al comune di Bronte non arriva ancora il commissario che, su proposta dell'assessore agii Enti locali, deve essere nominato dal Presidente della Regione. Per il vice sindaco Alfio Cuzzumbo, però, sarebbe questione di giorni. Il commissario sarebbe stato individuato, adesso si aspetta la firma del decreto da parte di Salvatore Cuffaro. Era la mattina del 23 ottobre quando l'«Era Leanza», durata due anni e quattro mesi (giugno 2002), vedeva deliberato il suo epilogo, da 15 consiglieri su venti (14 Cdl più un indipendente). E di voti favorevoli ne sarebbero bastati tredici, per chiudere l'anomala sindacatura sorta dal bizzarro accordo "rosso-azzurro", fra Leanza e l'allora forzista Franco Catania, che fu inverosimilmente consacrato al ballottaggio dagli elettori. Ad aprile, però, è divenuta di centrosinistra, col passaggio di Catania alla Margherita. E da quel momento, anche se non in modo dichiarato, Leanza e Catania diventano concorrenti per la leadership nel centrosinistra brontese.
Tuttavia, il conflitto che ha portato alla sfiducia è stato quello fra sindaco e consiglio. Intanto fino alla prossima primavera, amministrerà un commissario, che dopo oltre quindici giorni dalla sfiducia non arriva. «Ieri verso mezzogiorno - ha detto il vice sindaco Cuzzumbo - il segretario comunale ha chiamato la Regione e sembra che sia stato individuato chi dovrà essere il commissario, manca solo qualche giorno, al massimo lunedì. L'assessore agli enti locali l'avrebbe già proposto al Presidente della Regione, che deve firmare la nomina». Nei poli intanto, si lavora per i candidati sindaci, e sono mosche bianche quelli che ne scorgono solo due. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]




 27 Ottobre 2004

Sfiduciato il sindaco Leanza si pensa già alle elezioni

A pochi giorni dalla mozione di sfiducia votata nei confronti dell'ex sindaco dott. Salvatore Leanza, a Bronte si pensa già alle prossime elezioni. «Adesso - ha dichiarato Alfredo Pinzone dell'Udc - bisogna lavorare affinché i partiti della Cdl si presentino uniti alle prossime amministrative. Ritengo, infatti, che qualsiasi spaccatura nel centrodestra non faccia altro che il gioco degli avversari».
«La Cdl - ha replicato la coordinatrice di Forza Italia, Maria Pia Castiglione - ha riconsegnato alla sovranità popolare la scelta di un'Amministrazione nuova. Forza Italia nel suo coordinamento già da subito sarà a supporto del Commissario affinché si giunga alle nuove elezioni».

Più complicata la situazione nel centrosinistra: «Adesso - afferma il presidente della convenzione comunale de La Margherita dott. Enzo Rizzo - cercheremo, con sistemi democratici, una candidatura unitaria di tutto il centrosinistra. Il candidato, infatti, dovrà essere in grado di aggregare tutte le componenti della coalizione. Siccome - conclude - Turi Leanza ha già dato dimostrazione di non essere un personaggio che unisce, provocando spaccature già durante le scorse elezioni nei Ds, con molti personaggi che si sono defilati, ritengo che dovremmo trovare un altro candidato".
«Noi siamo perché Leanza si ricandidi. - afferma il segretario dei Ds, Andrea Sgrò - Non poniamo veti nei confronti di alcuno né tanto meno intendiamo subirli. Leanza ha amministrato in modo serio e responsabile e non accettare una sua ricandidatura vorrebbe dire bocciare ingiustamente un percorso amministrativo che la Margherita ha condiviso». In linea con Sgrò, anche Salvatore Catania di Italia dei Valori, ma: l'ex sindaco Leanza intende ricandidarsi?

«Mi riservo di decidere - afferma l'ex sindaco - dopo aver valutato le reazioni dei brontesi su questa mia esperienza di sindaco e sulle vicende che l'hanno fatta preventivamente concludere, nella certezza di aver svolto buona parte del mio programma e con l'auspicio che nel frattempo la Magistratura faccia luce sugli episodi avvenuti il 3 ottobre dello scorso anno». [La Sicilia]



25 Ottobre 2004

L'azzurra Maria Pia Castiglione: «Rimessa nelle mani del popolo la scelta elettorale». Enzo Rizzo della Margherita: «Adesso però punteremo su una candidatura unitaria»

Bronte, già si lavora per il dopo Leanza

Italia dei Valori: dovrebbe ricandidarsi

«Stanno facendo pure la "festa del ciao" in piazza Spedalieri», diceva ieri qualche malizioso. Ma, a parte la casualità della festa dei bambini dell'Azione Cattolica dei paesi dell'Etna con il momento politico legato alla sfiducia al sindaco le due cose non sono per nulla collegate. Ma se proprio di «ciao» si vuol parlare, il saluto all'ex sindaco Turi Leanza sembra giungere dalla Margherita dell'onorevole Franco Catania, che non ha condiviso il «clima di conflittualità diffusa instaurato da Leanza» e a questo punto non si capisce come mai il consigliere Tommaso Lupo, non abbia votato a favore la sfiducia. Dei partiti fautori della mozione, la coordinatrice azzurra Maria Pia Castiglione ha rimarcato: «Abbiamo rimesso nelle mani del popolo, con volontà unanime della Casa delle Libertà, la scelta elettorale, affinché si ritorni democra­ticamente a scelte obiettive ed efficaci per lo sviluppo del paese».

Per il presidente di An, Nino Leanza, tutto «è in linea con quello che An chiedeva da tempo. Ora, ovviamente, avvieremo un confronto con le altre componenti del centrodestra mantenendo sempre la nostra identità». L'ex capogruppo dell'Udc Alfredo Pinzone: «Sfiducia più che giusta, visto che non vi era dal sindaco il rispetto delle regole democratiche. Ora lavoreremo per una Cdl unita; e non solo con la logica dei numeri». Giuseppe Di Mulo di Nuova Sicilia invece puntualizza un altro aspetto. «La Cdl - dice - dovrà continuare ad essere unita, ma con umiltà e ricordando che, per qualche centinaio di voti si vince o si perde. Intanto, Bronte è libera, ora bisogna rispiegare ai brontesi i benefit della sfiducia». Nel centrosinistra, irraggiungibile il segretario diessino. Il presidente della Margherita Enzo Rizzo, invece, ha solo detto: «Insieme al sindaco abbiamo subito un supremo atto di democrazia. Con Leanza non c'era un rapporto idilliaco, soprattutto per il clima di conflittualità diffusa da lui instaurato. Ora però punteremo su una candidatura unitaria di tutto il centrosinistra».
Invece, Salvo Catania (Italia dei Valori): «La sfiducia è stata generata dal conflitto fra sindaco e consiglio. Comunque, spero che Leanza, uomo di grande spessore politico, si ricandidi alla guida del paese». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



23 Ottobre 2004

TUTTI A CASA

Il Consiglio vota la sfiducia

Salvatore Leanza non è più il sindaco di Bronte. Stamani, in poco più di un’ora di consiglio comunale, la Casa delle Libertà ha votato compatta la mozione di sfiducia. Quindici voti a favore, quelli della Cdl più uno del consigliere indipendente Enzo Bonina, contro i cinque del centrosinistra. Dopo oltre due anni Turi Leanza lascia quindi la poltrona di sindaco ma vanno a casa anche tutti i 20 componenti del Consiglio per tornare ad elezioni anticipate presumibilmente nella primavera del 2005.

Al Comune, in attesa che la Regione nomini un Commissario, l'ordinaria amministrazione è temporaneamente affidata alle mani del vice sindaco, Alfio Cuzzumbo. “Io stesso - ha affermato Leanza ieri - ho chiesto la mozione per far decidere i brontesi sulla diatriba Amministrazione-Consiglio. Sono sereno, - continua - sicuro di aver svolto quanto promesso due anni fa. A Bronte, infatti, la carenza idrica è un ricordo e molti progetti sono al vaglio del Consiglio comunale che non ha discusso il Prg e bocciato il Piano di sviluppo territoriale”. Poi sul futuro il sindaco afferma: “Io non so ancora se mi ricandiderò, ma se ciò dovesse accadere sarà simpatico andare casa per casa a Bronte è farsi offrire un bicchiere d’acqua che, grazie a questa Amministrazione che la Cdl critica, finalmente sgorga dai rubinetti delle abitazioni”.

Salvatore Leanza era stato eletto sindaco nel turno di ballottaggio del Giugno 2002 con 6.204 voti (54,74%) ma gli elettori non avevano premiato i candidati della sua coalizione che otteneva poca forza e rappresentanza nel Consiglio comunale. La CdL, che al ballottaggio sosteneva Nunzio Calanna, poteva contare infatti 14 consiglieri su 20, avendo ottenuto al primo turno elettorale del 26-27 Maggio 2002 una schiacciante maggioranza con 7.376 voti (60,47%).




24 Ottobre 2004

Dopo mesi di discussioni il Consiglio “manda a casa” il primo cittadino

Sfiduciato Leanza

Favorevoli i 14 della Cdl e l’indipendente Bonina

E sfiducia alla fine è stata, dopo mesi di chiacchiere, anticipazioni, passi indietro, scaramucce e schermaglie politiche di basso profilo, se non proprio beghe di quartiere. Al consiglio comunale di Bronte è bastata poco più di un ora per votare la sfiducia al sindaco Turi Lenza, con 15 voti a favore e cinque contrari, e così liquidare la "pratica" mozione di sfiducia iscritta all'ordine del giorno dal presidente Aldo Catania.

Dopo un breve dibattito, infatti, i 14 consiglieri della Casa delle Libertà, insieme con l'indipendente Enzo Bonina, hanno votato favorevolmente il documento di sfiducia, chiudendo anticipatamente l'esperienza amministrativa che Leanza aveva iniziato il 17 giugno del 2002, vincendo a sorpresa le elezioni e battendo un centrodestra che sembrava una gioiosa macchina da guerra.

Ora si attende che l'assessorato Regionale Enti Locali, immediatamente informato via fax al termine della fulminante seduta di consiglio, si esprima sul futuro prossimo di Bronte, dove arriverà presto un commissario straordinario che traghetterà il comune fino alle prossime elezioni, previste per la primavera 2005. Secondo alcuni intanto dovrebbe rimanere in carica il consiglio comunale, secondo altri la mozione, mandando a casa il sindaco, ha comportato la decadenza del consiglio e spetterebbe perciò al vicesindaco reggere le sorti per questo brevissimo periodo.

Iniziata male, l'esperienza sindacatura per Leanza, politico di lungo corso che in passato ha ricoperto anche la carica di  vicepresidente della Regione, si è conclusa ancora peggio, con una mozione che altro non è se non la punta dell'iceberg, della diffusa ostilità che ha da subito permeato la presenza sua a Palazzo. Difficoltà immediate per un esecutivo di centro sinistra, sostenuto da cinque consiglieri e un consiglio comunale assolutamente contro, con ben 14 consiglieri della Cdl e un indipendente che nel dibattito politico non hanno risparmiato critiche anche pesanti alla gestione del primo cittadino.

Ma, accanto al fisiologico dibattito politico, a volte anche aspro, non sono mancati i veri e propri colpi di teatro con Leanza che è finito più volte sulle pagine dei giornali a seguito di mai chiarite oscure vicende, ancora oggi al vaglio della magistratura, con denunce di minacce, pressioni e presunte manovre tendenti alla delegittimazione del primo cittadino. Ripetutamente e non senza imbarazzo anche la prefettura di Catania è dovuta scendere in campo per cercare di riportare la serenità e la calma, anche istituzionale, fra il Municipio di Bronte ed altri settori della vita civile, Chiesa e forze armate incluse.

Variegati i commenti. «lo stesso ho sollecitato la mozione - ci dice il sindaco Leanza - in quando ritengo che non si possa amministrare efficacemente senza avere la maggioranza in consiglio comunale. Sono d'accordo quando si afferma che c'è stata incomunicabilità fra amministrazione e consiglio, dissento invece quando mi si accusa d'incapacità e di aver tradito gli elettori. Il problema della carenza idrica è stato risolto, il Prg è stato depositato in consiglio e Bronte vanta progetti che porteranno sviluppo. Non ho mai voluto offendere alcuno, semmai confrontarmi sui temi esclusivamente politici e per questo ho la coscienza a posto». «Noi - ha replicato il consigliere Alfredo Pinzone - abbiamo sempre cercato, senza trovarlo, quel confronto democratico che il sindaco ci ha negato. Eppure questo consiglio rappresenta quasi il 70% degli elettori».

E mentre i politici locali si affannano a individuare vincitori e vinti, da ieri sera Bronte attende l'arrivo di un commissario in attesa delle prossime elezioni, di un nuovo sindaco e di un nuovo consiglio. O forse no. [Marcello Proietto, Gazzetta del Sud]


24 Ottobre 2004

Leanza non è più il sindaco

Sfiducia approvata. 15 voti a favore (14 della Cdl e un indipendente), 5 i no

E’ durato appena un’ora e 16 minuti la seduta di Consiglio comunale chiamata a discutere la mozione di sfiducia al sindaco, dott. Salvatore Leanza. Dopo un breve dibattito, infatti, i 14 consiglieri della Casa delle Libertà insieme con l’indipendente Enzo Bonina hanno votato favorevol­mente la “mozione”, chiudendo questa parentesi amministrativa che Leanza aveva iniziato il 17 di giugno del 2002.

Dopo la lettura del documento che proponeva la “mozione” il primo a parlare è stato proprio l’oramai ex sindaco: “Io stesso - ha affermato Leanza - ho sollecitato la mozione, in quando ritengo che non si possa amministrare efficacemente senza avere la maggioranza in Consiglio comunale. Sono d’accordo quando si afferma che c’è stata incomunicabilità fra Amministrazione e Consiglio, dissento invece quando mi si accusa d’incapacità e di aver tradito gli elettori. Il problema della carenza idrica è stato risolto, il Prg è stato depositato in Consiglio e Bronte vanta progetti che potranno portare domani sviluppo. Per questo chiedo al Consiglio di votare all’unanimità un unico documento che giustifichi la mozione solo a causa della incomunicabilità fra Amministrazione e Consiglio”. Poi alla fine Leanza ha concluso. “Non ho mai voluto offendere alcuno, semmai confrontarmi con il mio carattere sui temi esclusivamente politici. Ho la coscienza a posto”. 
“Noi - ha replicato il consigliere Alfredo Pinzone - abbiamo sempre cercato senza trovare, quel confronto democratico che il Sindaco ci ha negato. Eppure questo Consiglio rappresenta quasi il 70% degli elettori”. A favore della mozione anche l’indipendente Enzo Bonina: “Oggi - ha affermato - non ci sono più le condizioni per potere governare”.
Polemico Salvatore Catania: “Siamo arrivati all’epilogo di una fase politico amministrativa che secondo qualcuno non doveva esserci e che fin dall’inizio ha subito duri attacchi, come il ricorso per presunta ineleggibilità di Leanza e la ingiustificata censura per la carenza idrica”. “Nessuno - ha replicato Tommaso Lupo - può considerarsi vincitore o vinto, ma coinvolto in un difficile momento dove non si è riusciti ad uscire fuori. Sia il Sindaco sia il Consiglio, infatti, sono espressione della volontà popolare”. Poi il consigliere Ernesto Di Francesco ha proposto di redigere e votare un documento comune che giustificava la mozione solo a causa dell’incomunicabilità fra le parti politiche, ma alla votazione Bonina si è astenuto e la Cdl ha bocciato la proposta. Così il presidente Aldo Catania ha messo in votazione la proposta di mozione di sfiducia che 15 consiglieri hanno approvato contro i 5 voti del centrosinistra. (Fonte La Sicilia)


24 Ottobre 2004

Al Comune atteso l’arrivo del commissario. Il primo cittadino si difende strenuamente: «In 30 mesi ho realizzato buona parte del programma»

Leanza è stato sfiduciato

In primavera di nuovo alle urne

La Casa delle Libertà sfiducia il sindaco ulivista Turi Leanza. In una seduta di un'ora e sedici minuti, alle 11,20, con il tredicesimo sì di Nino Prestianni (Fi), sindaco e giunta sono destituiti. La seduta comincia con inusuale puntualità. "Ci mandano sul serio», sembra comunicare l'espressione di Leanza e dei suoi cinque assessori. "Sì. È così», si coglie nella seraficità dei consiglieri di Forza Italia, Udc e Alleanza Nazionale. Apre le danze la signora Luisa Caraci dell'ufficio di presidenza, che dà lettura integrale del documento di sfiducia. Dopo un quarto d'ora, le ultime parole di Leanza sindaco: "Mi sono insediato il 17 giugno 2002, il mio programma è buona parte realizzato, anche il problema idrico è risolto. Gli assessori (13 in 28 mesi), sono stati sostituiti non per incompetenza. Della mozione accetto la parte sulla incompatibilità, poiché ognuno ha il proprio carattere, ma non: incompetenza, inadeguatezza e di aver tradito la volontà degli elettori. Inoltre - ricorda Leanza - mi sarei dimesso se il consiglio fosse decaduto con me. Per questo ho sollecitato la mozione e anche i miei consiglieri hanno dato la disponibilità per un documento unitario tecnico».

Proposta poi avanzata dagli ulivisti Di Francesco, Lupo e Salvo Catania e non accolta dall'opposizione e dall'indipendente Enzo Bonina. Leanza parla pure di Prg e piani di lottizzazione e urbanistici non approvati dal consiglio. Analizza la squadra dei suoi consiglieri, strada facendo scesi da sette a cinque, e poi: riconosce all'onorevole Franco Catania il merito per la sua elezione a sindaco. E ringrazia pure clero, carabinieri, prefetto e vescovo: quasi un tentativo riappacificante dopo la protesta di marzo, quando si barricò in comune sventando niente di meno che "un tentativo di golpe comunale politico, amministrativo, ecclesiastico e con deviazioni investigative», come disse. Infine, Leanza sostiene: «I procedimenti penali che ho in corso sono stupidaggini rispetto a quelli passati, dal quale sono uscito indenne». Per la Cdl parla solo Alfredo Pinzone, che rimanda a Leanza l'accusa di mancata collaborazione: «Quando abbiamo bussato alla porta del sindaco abbiamo avuto solo insulti».
Si passa alla votazione che si conclude con 15 voti a favore (Cdl più l'indipendente) e 5 contrari (Ulivo). Sindaco e giunta, per legge, cessano immediatamente dalla carica, per il consiglio è atteso il decreto della Regione. Le elezioni, forse, prossima primavera. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



22 Ottobre 2004
CRONACHE POLITICHE

Domani l’aula voterà la mozione

Il Consiglio discute la sfiducia al sindaco

Atteso, annunciato e infine arrivato. Il momento della discussione per la sfiducia al sindaco Turi Leanza è arrivato. Domattina alle 10 il consiglio comunale discuterà la mozione di sfiducia al sindaco ulivista, proposta dai quattordici consiglieri della Casa delle Libertà. Un atto politico che se portato a compimento comporterebbe anche la caduta dalla carica per tutta l'assemblea e successivamente, nella primavera del 2005, le elezioni anticipate. Il presidente del consiglio Aldo Catania ha fissato l'appuntamento, dopo aver consultato i capigruppo, di mattina per avere più tempo per il confronto. Perché Leanza venga sfiduciato almeno 13 consiglieri, devono pronunciarsi favorevolmente alla mozione In base alle regole fissate per la votazione non ci dovrebbe essere spazio per i franchi tiratori, poiché il voto è palese e per anzianità di voti conseguiti nell'elezione.
I consiglieri, infatti voteranno secondo questo ordine: Aldo Catania (Fi), Gullotta (Fi), Gino Prestianni (Udc), De Luca (Fi), Bonina (Indipendente), Petronaci (An), D'Aquino (Fi), Ferrara (Fi), Galati (Fi), Pinzone (Udc), Proietto (Udc), Bonsignore (Fi), Nino Prestianni (Fi), Lupo (Margherita), Salvia (Udc), Rubino (Udc), che dovrebbero votare tutti sì, e poi, sempre in ordine decrescente, gli altri sostenitori del sindaco: Furnitto, Di Francesco, Calà e Salvo Catania. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]




20 Ottobre 2004

DUE «TEGOLE» SUL SINDACO LEANZA

Il sindaco è stato rinviato a giudizio per rispondere di falso ideologico e truffa: processo il 10 marzo. Sabato, invece, sarà discussa (e probabilmente votata) in consiglio la mozione di sfiducia


20 Ottobre 2004

Rinviato a giudizio

Contestati i reati di falso ideologico e tentata truffa. Processo il 10 marzo

Il sindaco di Bronte, Salvatore Leanza e due tenenti dei vigili urbani del comune etneo, Gino Daniele ed Antonio Fioretto, sono stati rinviati; ieri, a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare Antonella Romano. Le imputazioni nei confronti di Leanza e dei due vigili urbani sono quelle di falso ideologico e tentativo di truffa. Il processo prenderà il via il 10 marzo 2005 davanti al giudice del Tribunale di Bronte.
Il sindaco Leanza è assistito dagli avvocati Giuseppe Longhitano e Carmen Mirabella, i due vigili urbani sono invece, difesi dall'avvocato Carmelo Schilirò. Al centro dell'inchiesta il trasferimento dei due vigili nello «staff» del sindaco, cosa che avrebbe dovuto far «congelare» il diritto all'indennità percepita da chi svolge funzione di ordine pubblico o di polizia giudiziaria (il caso dei due vigili). In questo senso si sarebbe mosso anche il comandante dei vigili urbani di Bronte, Salvatore Tirendi (che ha denunciato i fatti dai quali ha preso avvio l'inchiesta) se il sindaco non avesse attestato «falsamente», ha sostenuto il pm Andrea Bonomo, che i due vigili avrebbero continuato ad espletare l'attività di ordine pubblico e polizia giudiziaria, anche stando in servizio nel suo ufficio.

Il braccio di ferro che ha portato al processo sta tutto nel rapporto conflittuale tra il sindaco e il comandante dei vigili urbani che, all'epoca, si era rifiutato di inserire nell'elenco dei suoi agenti con diritto a percepire l'indennità, proprio i nomi dei due vigili. Tra Tirendi e Leanza, del resto, ci sono altre cause pendenti che promettono scintille nelle aule giudiziarie. [E. M., La Sicilia] - Luglio 2004: la richiesta di rinvio a giudizio / Ottobre 2007: l'assoluzione



20 Ottobre 2004

Mozione di sfiducia

Sabato prossimo (forse di mattina) la discussione in consiglio. «Meglio così»

Il Consiglio comunale di Bronte discuterà sabato 23 ottobre prossimo la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Bronte, dott. Salvatore Leanza, presentata dai 14 consiglieri comunali della Casa delle Libertà. La decisone già ieri serpeggiava per il paese prima ancora che il presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania riunisse ieri sera la conferenza dei capigruppo chiamata, prima di indicare la data del Consiglio per votare o meno la sfiducia, a verificare se l'assemblea consiliare debba, prima di autosciogliersi approvare alcuni argomenti rimasti in sospeso. Secondo le insistenti voci, inoltre, il Consiglio per la mozione si dovrebbe celebrare di mattina e possibilmente durerà a lungo. I consiglieri della Casa della Libertà, infatti, sembrano decisi a spiegar lungamente i motivi che li hanno convinti a proporre la fine all'attuale amministrazione del paese, retta dal sindaco, dott. Salvatore Leanza.

Visto la delicatezza del momento il presidente Catania ha preferito non parlare della mozione, ma degli adempimenti che il Consiglio comunale possibilmente dovrà prima compiere: «Stiamo verificando se il Consiglio comunale - afferma Catania - debba o meno discutere alcuni argomenti che il sindaco ci ha proposto, ma che però qualche giorno fa erano carenti della necessaria documentazione. Se adesso tutto è a posto questo Consiglio prima di sciogliersi non si tirerà certo indietro e mostrerà la responsabilità che lo ha sempre contraddistinto». Le voci sulla data della votazione della mozione non sconvolgono più di tanto il sindaco Leanza: «Prima questo Consiglio va a casa - afferma - meglio è. L'autoscioglimento di quest'assemblea rappresenta un fatto salutare per Bronte». (La Sicilia)



20 Ottobre 2004

Salvatore Leanza e i tenenti Biagio Daniele e Antonino Fiorello accusati di falso e tentata truffa, relativi alla corresponsione dell’indennità di Ps

il sindaco sotto processo

«Vigili urbani al proprio seguito»

Sarà necessario un processo per accertare se siano o meno ravvisabili responsabilità da parte del sindaco di Bronte Salvatore Leanza e dei due vigili urbani Biagio Daniele e Antonino Fioretto, accusati di falso e tentata truffa. Il gup Antonella Romano ha impiegato diverse ore prima di decretare il rinvio a giudizio del sindaco della città del pistacchio e dei due agenti della Polizia municipale, richiesto espressamente anche ieri, nel corso dell'udienza preliminare, dal pubblico ministero Andrea Bonomo. L'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Andrea Bonomo e Antonino Fanara ruota attorno al distaccamento dei due vigili urbani Daniele e Fioretto nello staff de! primo cittadino, avvenuta l'anno scorso. Il trasferimento avrebbe, però, provocato un danno economico agli agenti, che, cambiando mansioni, a fine mese avrebbero dovuto fare i conti con uno stipendio più striminzito: sarebbe venuta meno, insomma, l'indennità corrisposta a chi svolge funzioni di ordine pubblico o polizia giudiziaria. I tre, però, avrebbero trovato un metodo per aggirare l'ostacolo.
Il sindaco (assistito dagli avvocati Carmen Mirabella e Giuseppe Longhitano) avrebbe attestato che «i tenenti Daniele Biagio e Fioretto Antonio hanno espletato sin dall'epoca del distacco mansioni proprie della qualifica di appartenenti al Corpo della Polizia municipale di polizia giudiziaria o ordine pubblico alle dipendenze del sindaco».

Per la Procura, che si ritrovò tra le mani la patata bollente, sarebbe un'attestazione falsa, che avrebbe dovuto indurre in errore il comandante dei vigili urbani di Bronte, Salvatore Tirendi al momento di compilare l'elenco di destinatari dell'indennità. Tirendi, però, si sarebbe accorto della trappola e si sarebbe rifiutato di inserire i due agenti nella lista. Qualche mese fa i magistrati chiusero le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio per Leanza, Fioretto e Daniele, accusati di falso e tentata truffa. Ieri il gup Romano ha ravvisato gli estremi per un processo. [Clelia Coppone, Giornale di Sicilia]



20 Ottobre 2004

La sfiducia al sindaco Leanza

Sabato il consiglio comunale

Sabato mattina la Casa delle libertà dovrebbe votare la mozione di sfiducia al sindaco di centrosinistra Turi leanza. Volgerebbe dunque al temine anticipato l'anomalo governo cittadino che ha visto susseguirsi, in due anni e mezzo, accesi dibattiti fra sindaco e consiglio, in cui ha primeggiato Leanza, e non per bon ton, considerate le tante definizioni irriverenti che ha elargito alla maggioranza consiliare di centrodestra. Da indiscrezioni, ieri sera, l'inserimento all'ordine del giorno sarebbe stato trattato nella conferenza dei capi gruppo e oggi dovrebbe essere comunicata ufficialmente la data.

Il documento di mozione, firmato da tutti i 14 consiglieri di centrodestra, è stato depositato lunedì 11 ottobre, dopo il comizio che la Casa delle libertà ha tenuto la sera prima in piazza Spedalieri, in risposta a quello della domenica precedente del sindaco. (lpu, Giornale di Sicilia)

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