La chiesetta in origine aveva forma pseudo ottagonale, con archi a sesto acuto, sotto ai quali, ai quattro angoli sorgevano altri controarchetti separati da colonne. Quattro colonne in pietra lavica con la base in pietra arenaria (alcuni elementi sono ancora visibili all’interno) e capitelli con foglie d’acanto, sostenevano i quattro archi principali. L’ambiente in cui sorge la chiesetta merita senz’altro una visita. Ci si arriva percorrendo la Bronte-Cesarò e, dopo pochi chilometri, deviando verso la Cantera e l'antico ponte Normanno. Di fronte alla chiesa uno stupendo paesaggio della valle (la più fertile del territorio), di Bronte e dell’Etna che si erge maestosa sullo sfondo, il ponte normanno di Serravalle (sec. XIII) sul fiume Troina, i caratteristici "balzi" della Cantera sotto l’omonimo ponte sul Simeto e, ai piedi di un ripido strapiombo, i resti di un antico mulino ad acqua. Il terreno degrada lentamente sul fiume che qui inizia la sua opera d’erosione dando origine alla zona protetta delle Forre Laviche del Simeto. Qualche centinaio di metri più a valle, fra gole profonde c'è il congiungimento del fiume Troina con il Simeto in un paesaggio veramente spettacolare. Purtroppo in quest'ultimo periodo, fra l'indifferenza generale di coloro che dovrebbero vigilare, l'inciviltà di alcune persone ha trasformato l'ameno luogo (specie la zona a ridosso dei due ponti) quasi in una discarica. | |