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Pro e contro: sommario  |  Pro e contro: interventi

Un Terzo Polo Turistico alle pendici dell'Etna

Un'ipotesi di sviluppo economico per la nostra zona: la creazione di un terzo polo turistico nel versante nord ovest dell'Etna



12 Febbraio 2004
BRONTE: IL VERSANTE NORD OVEST

Rilancio turismo: Consorzio di commercianti e imprenditori

Adesso sono i commercianti e gli imprenditori privati a mobilitarsi per svegliare il turismo nel versante nord ovest dell'Etna. Nella sede della Confcommercio di Bronte, ospiti del presidente Elio D'Aquino e del presidente onorario Antonino Castiglione, si è svolto un incontro che ha visto la partecipazione dei presidenti dell'associazione dei Commercianti di Randazzo e Maletto, rispettivamente Daniele Sindoni e Franco Cutraro venuti, insieme ai rappresentanti del comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», Enzo Sgrò e Benedetto Lazzaro, per ascoltare una proposta del vice presidente della Confcommercio catanese, Piero Agen. Secondo il rappresentante dei commercianti va realizzato un progetto di sviluppo economico dell'area attraverso la consulenza dei migliori esperti, finanziato da un consorzio di commercianti e imprenditori locali.
«Da soli - ha affermato Agen - i Comuni non possono certo far fare al turismo quel salto di qualità necessario. E' sbagliato, oltremodo, ipotizzare fette di turismo solo comunali, senza considerare l'intero comprensorio. Qualsiasi ipotesi di sviluppo, infatti, non favorirebbe il turismo stanziale che poi è il più fruttuoso dal punto di vista economico. Bisogna invece realizzare un progetto che comprenda le peculiarità di tutti i Comuni di questo versante dell'Etna che ha tanto da offrire se se visto globalmente e che potrebbe costringere il turista a rimanere per una settimana». «Il consorzio poi - ha continuato Agen - potrebbe ottenere i sussidi necessari da enti pubblici come per esempio la Camera di Commercio che sicuramente investirebbe su uno studio effettuato da veri esperti nel settore».
La proposta è piaciuta sia ai presidenti delle sezioni della Confcommercio, sia al comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», con Agen che ha ribadito la necessità di affidare a tecnici veramente esperti il giudizio sulla necessità di realizzare impianti di sci anche in questo versante. «Vengo da Catania dove la Montagna è nera arrivo qui e la trovo bianca»: ha dichiarato Agen nel suo intervento. Poi a noi ha detto: «Se devo pronunciarmi sulla possibilità di sciare in questo versante il cuore mi dice di dire sì, ma la mente mi dice che in proposito dovrebbe esprimersi un gruppo d'esperti non catanesi, perché a Catania siamo un pò tutti viscerali. Voglio sapere, infatti, se veramente un impianto di sci crea quell’impatto ambientale da tanti paventato. Io ritengo che non sia così, ma mi rimetto al giudizio degli esperti». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


9 Gennaio 2004

A Maletto. Il presidente del Parco, Bellia, visita la scuola di sci e la pista di sci da fondo

Un "sentiero natura" e tre itinerari tematici per promuovere boschi, fragole, masserie e castagne

Maletto diventa la porta ideale del versante nord-ovest dell’Etna. Nel piano triennale delle opere pubbliche del Parco dell’Etna, che presto verrà approvato, sono stati inseriti un “Sentiero natura” e 3 itinerari tematici. In essenza d’intoppi in primavera dovrebbero essere fruibili, e se il Sentiero natura apre all’escursionista le bellezze naturalistiche dei boschi che si arrampicano sull’Etna, i tre itinerari indicano altrettanti percorsi, chiamati “della Fragola”, “delle Masserie” e delle castagne” per promuovere quanto di buono offre il territorio. “Stiamo verificando - afferma il presidente del Parco dell’Etna, Cettino Bellia - di realizzare una serie di sentieri a tema, sfruttando e valorizzando le peculiarità di ogni singolo territorio. Maletto è famoso per le fragole e vanta belle masserie e castagni secolari. Chiaro il nostro intento di far conoscere al turista queste ricchezze e guidarli in un valido itinerario”.

“E’ un primo importante passo - affermano il sindaco Giuseppe De Luca ed il suo vice Enzo Sgrò che hanno studiato e proposto i percorsi - per promuovere l’attività turistica in questo versante dell’Etna. Realizzeremo anche una brochure che propagandi i sentieri e gli itinerari senza dimenticare il nostro centro storico”. Il turista, infatti, dopo aver percorso i sentieri e dopo aver approfittato dell’area attrezzata di Fontana Murata che si dovrebbe anch’essa realizzare, potrebbe fare shopping in paese, acquistando i buonissimi prodotti tipici.
Il sentiero natura inizia da contrada “Feudo soprano”, raggiungibile dalla strada “Esa” Maletto - Randazzo che si dirama dalla Ss 284, e per circa 6 Km attraversa i boschi costeggiando il cratere di Monte Maletto. Si ferma a quota 1600 metri in contrada “Tacca delle neve”, dove molto tempo fa si pressava la neve all’interno di una depressione per ricoprirla di felce per evitare che si sciogliesse. Solo così d’estate da Randazzo ad Adrano si poteva acquistare del ghiaccio.
L’itinerario delle Fragole, invece riguarda la zona a nord dell’abitato, ovvero le contrade Barbotte, Feudo sottano e Fontana Murata. Qui percorrendo il nervoso tracciato si attraversano i più antichi fragoleti, ed a giugno i più fortunati potranno anche assaggiare gustose fragole fresche.
Ad ottobre, invece, è consigliabile l’itinerario delle “Castagne” che, dalla stessa porta d’ingresso del Sentiero natura arriva a contrada “Dagaralatte” a quota 1500 metri. Qui s’incontreranno castagni prolifici da secoli e gli alberi tipici dell’Etna. Ultimo, ma non per importanza, l’itinerario delle “Masserie” che da contrada Fontana Murata, che d’inverno si specchia sulle gelide acque di un lago, mostra le tipologie edilizie rurali di un tempo, con fienili e stalle e belle abitazioni dei fattori di molti anni fa. Intanto oggi il presidente del Parco dell’Etna, ing. Cettino Bellia, accompagnato dal sindaco Giuseppe De Luca e dal geometra Luciano Signorello, ha effettuato un sopralluogo tecnico nel territorio di Maletto. Ha voluto visitare il lago che solo d’inverno fa rispecchiare il vulcano di fronte il palmento Campiere per poi asciugarsi, la scuola di sci da fondo e la pista di sci che il Parco anni fa ha approvato ma che di fatto è irraggiungibile con le auto. “In queste zone - risponde Bellia - la pianificazione spetta al Parco che però è pronto a discutere insieme con il Comune un piano particolareggiato che Maletto presenterà”. Apertura dunque anche su una proposta di realizzare un’area attrezzata a lungo la strada Fontana Murata, ovvero la via di accesso all’Etna.

“In linea generale - risponde il presidente - l’idea mi piace, discuteremo alla sede del Parco il progetto”. Poi con il sindaco De Luca, il vice sindaco Enzo Sgrò e con l’assessore Nicola Azzarello ci si è recati al lago naturale che si forma solo durante l’inverno e quando piove. Per gli amministratori locali si dovrebbe trovare una soluzione per impermeabilizzare l’area e far sì che l’acqua rimanga sempre, per il presidente la temporaneità del lago è un’attrattiva che Maletto non può perdere. Il dibattito, comunque, rimane aperto come da discutere è il futuro dell’immobile sito a circa 1200 metri sull’Etna chiamato “Scuola di Sci”. “Il luogo è ottimo - afferma Bellia - per realizzare un punto base per l’escursionismo, vedremo poi cosa qui si può fare”. Bellia poi in jeep ha raggiunto le aree innevate nel tentativo di raggiungere quota 1900 dove è stata disegnata la pista di sci da fondo, incontrando gli ostacoli che incontrano i turisti, ovvero prima il cancello che delimita le aree demaniali e poi tanta neve da convincerlo a ritornare indietro. “Abbiamo un grande tesoro - ha dichiarato alla fine il presidente - dobbiamo solo trovare la soluzione per valorizzarlo”.



10 Dicembre 2003

Nuovi impianti a Nord-Ovest

Il futuro è su questo versante

Bellia, presidente del Parco: «Ma serve uno studio di fattibilità». I commercianti però insistono: «Così ci guadagneremo tutti»
Randazzo. Adesso è la gente comune che, insieme agli imprenditori ed i commercianti, si schiera a favore del polo turistico nel versante nord dell’Etna. Ieri mattina in molti, guardando il vulcano innevato fino alle abitazioni di Randazzo, Maletto e Bronte, si sono resi conto che è sicuramente quello Nord-Ovest il territorio maggiormente votato alla pratica dello sci, in quanto più innevato e dove la neve rimane per un periodo maggiore, essendo esposto a nord. Fra questi alcuni imprenditori, come lo chef, Salvatore Scrivano, di Randazzo, responsabile di un'associazione di cuochi a carattere regionale, che ha dato al Comitato Sviluppo Aetna nord ovest, impegnato nel tentativo di far istituire una zona «C» altomontana in questo versante, la propria disponibilità per organizzare manifestazioni a favore della realizzazione degli impianti da sci fra Randazzo e Bronte, ed i presidenti della Confcommercio di Randazzo e Bronte. Come dire: il fronte dei sì, si allarga sempre più, anche se nessuno fino ad oggi ha sostenuto la propria tesi supportata da uno studio di fattibilità.
Il presidente del Parco dell'Etna, ing. Cettino Bellia, infatti, dopo gli appunti mossi dal coordinatore del Comitato di Bronte, Benedetto Lazzaro, afferma: «Non voglio entrare in polemica. Tutti sono certo che vogliamo il bene del territorio e dell'economia, però è bene smetterla di parlare e basta. Come ho ribadito durante il primo convegno pubblico, effettuato dal Comitato a Bronte, non basta sostenere la bontà dell'iniziativa a parole, ma bisogna corredarla da un puntuale studio di fattibilità, sia dal punto di vista economico, sia ambientale, sia logistico. Quando - continua - i sostenitori dell'iniziativa saranno in possesso di questi dati tecnici, allora tutti gli interlocutori avranno maggiori elementi per decidere sull'utilità di realizzare altri impianti di risalita per la pratica dello sci da discesa sull'Etna al di fuori delle attuali zone «C» altomontane».

Tesi condivisa anche da Elio D'Aquino, presidente della Confcommercio di Bronte: «Tutto sommato il presidente Bellia non ha torto; vuole soltanto che passiamo dalle parole ai fatti. Il Comitato Sviluppo Aetna nord ovest a giorni si costituirà ufficialmente e poi chiederemo ai sindaci dei Comuni interessati di finanziare lo studio di fattibilità. Del resto questi sono argomenti che abbiamo già discusso». Al progetto partecipa pure Randazzo: «Se il piano di sviluppo economico del Parco dell'Etna fosse completato e funzionale - ci dice Daniele Sindoni, presidente della Confcommercio randazzese - allora sarebbe stato giusto sostenere l'impossibilità di realizzare altri poli turistici. Ma qui l'imprenditoria legata al turismo è un obbiettivo che abbiamo sempre rincorso senza raggiungere. Oltre a ciò ritengo sia sbagliato ridurre al minimo il numero degli impianti di risalita. E' assurdo fermare l'intera economia invernale legata alla neve. Sappiate, infatti, che a pagare dell'impossibilità di sciare sia a Nicolosi, sia a Linguaglossa e tutta l’Etna. Anche alcuni imprenditori di Randazzo e Bronte sono stati penalizzati dalla chiusura degli impianti».
Insomma, tutti in questo versante vogliono il polo turistico, anche se uno studio recente pubblicato dal nostro quotidiano scoraggerebbe l'iniziativa. Sembrerebbe, infatti, che a causa del continuo riscaldamento del pianeta fra una decina di anni di neve sull’Etna ne dovrebbe veramente cadere pochina. Speriamo che chi sostiene ciò sia in errore, in quanto la neve dell'Etna è un vero e proprio salvadanaio di risorse idriche. In tal caso, come del resto indicano pure i rappresentanti dello Sviluppo Aetna Nord- Ovest, bisognerà realizzare delle infrastrutture che possano essere utilizzate sia d'estate, sia d'inverno. Il trenino a cremagliera fino ad una certa quota e la funivia consentiranno ai turisti di raggiungere le ambite vette del Vulcano in ogni periodo dell'anno. Solo così l'idea imprenditoriale dello sci sarà salva anche di fronte alla paventata diminuzione della neve. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



 9 Dicembre 2003
TERZO POLO TURISTICO

«Qualcuno sta remando contro»

Non è certo il progetto definitivo, ma i componenti del comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», che chiedono l'istituzione di una zona «C» altomontana nel versante nord-ovest del vulcano, hanno già chiaro dove potrebbero essere realizzate le piste da sci da discesa. Ci mostrano, infatti, una cartina appena segnata da delle linee rosse che hanno già battezzato come «Ipotesi delle piste da sci con collegamento a Linguaglossa», e sono pronti mostrarla ai tecnici, affinché con i piccoli aggiustamenti diventi realtà.

Le piste partono da Punta Lucia, ma è previsto anche un collegamento con l'impianto più a monte di quelli di Linguaglossa per permettere agli sciatori di utilizzare entrambe le piste ed entrambi gli impianti dei due versanti.
Il progetto di massima prevede, inoltre, anche se non sono state individuate sulla carta, la realizzazione di una ferrovia «ecocompatibile» e di una funivia che, come sottolineano, «non ha mai danneggiato alcun parco, anzi lo ha valorizzato».

La laboriosità e l'entusiasmo del «Comitato» però nei giorni scorsi è stato raffreddato dal presidente del parco dell'Etna, ing. Cettino Bellia, il quale al nostro giornale ha dichiarato che due stazioni con impianti di risalita tutto sommato bastano e che, bisogna inseguire le vocazioni del territorio, ed allora è scoppiata una polemica a distanza: «Non ci piace - afferma Benedetto Lazzaro del comitato di Bronte - un presidente che si arroga il diritto di stabilire quali sono le vocazioni del territorio. E poi, se è la vocazione del territorio a determinare le scelte, non c'è posto miglior del versante nord-ovest per far sciare i turisti. Qui, infatti, c'è più neve che rimane per maggior tempo. Come mai il presidente non si è posto lo stesso interrogativo quando si è pensato di ricostruire gli impianti di Nicolosi, dove si scia bene solo per due ore al giorno?»

Per Lazzaro l'idea di realizzare altri impianti di risalita per creare un polo turistico unico dell'Etna che allarghi l'offerta è troppo appetitosa per farsela scappare: «Vediamo spesso - aggiunge - pareri sfavorevoli, soprattutto da amministratori e operatori di Linguaglossa e Nicolosi. Eppure tutti si rendono conto dei vantaggi nell'unire i comprensori. Ho come la sensazione che si voglia difendere a tutti i costi piccole nicchie di turismo quando potremmo fare il grande salto». [G. G., La Sicilia]

Così parla il Presidente Bellia:

Saranno possibili dei cambiamenti in tali zone, magari con la creazione del cosiddetto «terzo polo» sul versante Bronte-Randazzo?

«lo penso che l'Etna sia una grande risorsa per tutto il suo terri­torio e non solo per alcune sue parti. Su tutti i versanti occorre pianificare lo sviluppo economico e turistico, ma rispettandone la specifica vocazione.
Non credo che avrebbe molto senso puntare sulla creazione di nuove stazioni sciistiche, ma credo che si possa puntare sull'agri­turismo, sulle produzioni tipiche dell'Etna per cui il Parco presto varerà un marchio Doc, su un escursionismo più legato alla natura: occorre diversificare, affinché tutto il sistema dell'offerta turistica funzioni.
Intanto il Parco ha anche varato il regolamento sulla fruizione dell'Etna e si sta impegnando a dare regole e tempi certi ai suoi fruitori. In questo senso - continua - si è impegnato il Parco nella ricostruzione di Etna sud e di Etna nord».

Attività del Comitato e Rassegna stampa



16 Novembre 2003

Castiglione spinge il «terzo polo»

«Presenterò un ddl all'Ars per modificare il documento istitutivo dell’area protetta»

On. Giuseppe CastiglioneLa proposta di istituire il Polo turistico del versante nord ovest dell'Etna arriva a Sala d’Ercole, grazie all'intervento del vicegovernatore, on. Giuseppe Castiglione, intenzionato sull'argomento a presentare un apposito disegno di legge per l'istituzione di una terza zona C altomontana del Vulcano. A render la vita difficile al Comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», che chiede di poter praticare lo sci da discesa nel versante solitamente più innevato, fino ad oggi è stato il decreto istitutivo del Parco dell'Etna. Per consentire la realizzazione di impianti di risalita nel versante nord quindi è necessaria una legge della Regione siciliana che possa modificare il documento istitutivo dell'area protetta.

«I confini della zona C sull'Etna ormai non possono essere più limitati alle due aree esistenti - afferma con chiarezza il vicepresidente Giuseppe Castiglione - E questo non per dare ad ogni paese l'opportunità di sfruttare l'economia legata agli sport invernali, ma per migliorare l'offerta turistica su tutte le pendici del vulcano». «L'Etna è un patrimonio che richiama turisti da tutto il mondo e se intendiamo attirare il numero maggiore di appassionati sportivi allora dovremmo attrezzare meglio le nostre strutture allargando e diversificando l'offerta. In questo contesto - continua Castiglione - l'idea del comitato Sviluppo Aetna nord ovest è quanto mai pertinente e va supportata». Per questo Castiglione è intenzionato a presentare un disegno di legge da sottoporre all'Assemblea regionale.

«E' mia intenzione, - replica -anche se ho saputo che il comitato intende presentare un disegno di legge di iniziativa popolare. Potrebbero anche essere seguite entrambe le strade, perché qui non ha importanza chi si intesta il progetto, ma la sua realizzazione». «La gente - continua - del versante nord ovest dell'Etna guarda al possibile terzo polo come un sicuro volano per l'economia di quella zona, io credo possa valorizzare l'intero vulcano e le piste già esistenti, magari legate fra loro con dei servizi, procurando beneficio a tutti i settori del turismo. L'Etna, infatti, vanta delle omogeneità da permettere la creazione di un pacchetto turistico e culturale di grande valore. Penso ai Castelli, al patrimonio archeologico, all'ambiente che caratterizzano l'Etna, i Nebrodi e l'Alcantara».

Esiste poi il comparto agro alimentare. «Certo - aggiunge il vice governatore - il paniere dei prodotti tipici, valorizzati dalle varie strade del vino, dei formaggi e dell'olio. Oggi abbiamo il distretto agro alimentare dell'Etna e tanti strumenti che ci potranno permettere di realizzare il nostro progetto». Castiglione parla di Por e di «Contratti di programma» che in Sicilia hanno delle precedenze. «Dobbiamo solo effettuare degli studi di fattibilità, - chiude il vice governatore - ed individuare gli obiettivi».
«Mi fa piacere - afferma Benedetto Lazzaro, coordinatore del comitato di Bronte - della forte presa di posizione dell'assessore regionale all'Agricoltura che già in un convegno pubblico aveva manifestato apprezzamenti verso la nostra iniziativa. E un segnale positivo che il territorio si attende, frutto anche dell'analisi attenta delle sue necessità. Non possiamo più attendere, e per diventare autori dei processi di sviluppo economico dobbiamo sfruttare il patrimonio che vantiamo». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



8 Novembre 2003

RANDAZZO - Terzo polo turistico?

«Sì ma a certe condizioni»

Anche Randazzo è d'accordo a raccogliere le firme per presentare alla Regio­ne siciliana un disegno di legge d'iniziativa popolare per realizzare il terzo polo turistico nel versante nord dell'Etna, ma chiede di partecipare attivamente alla redazione del documento al fine di contribuire ad un pro­getto che investa l'intero versante nord dell'Etna. "Abbiamo saputo - ci dice Daniele Sindoni, presidente della locale Confcom­mercio e coordinatore dell'as­sociazione "Asef", che mira allo sviluppo del paese - che i coordina­tori del comitato "Sviluppo Aetna nord ovest" di Bronte e Maletto si sono riuniti per decidere sulle linee future, eleggendo un comitato e soprattutto decidendo di intraprendere la strada di raccogliere ben 10.000 firme per legittimare un disegno di legge.
L'idea - replica- ci piace, e siamo convinti che tutti firmerebbero un simile documento, che però deve essere redatto con l'aiuto ed il contributo anche dei randazzesi. Per questo ho già in mente le persone da inserire nel coordi­namento che fino ad oggi vanta solo componenti di Bronte e Maletto". Per Sindoni la realizzazione del terzo Polo turistico, così come lo intende il comi­tato "Sviluppo Aetna nord ovest", servirà certamente alla crescita econo­mica e sociale del versante nord dell'Etna. "Questo è un progetto che interessa i paesi e le genti - afferma - Per questo nessuno dei Comuni interessati può essere penalizzato, Gli impianti di risalita sull'Etna debbono essere raggiunti da tutti i centri che debbono avere la loro porta di accesso". [G. G.]



29 Ottobre 2003
RIUNIONE A MALETTO

«Aetna Nord-Ovest», il polo turistico si farà

Il comitato promotore per la realizzazione di un «Polo turistico» nel versante nord dell'Etna, «Aetna nord-ovest», riprendendo il lavoro di stimolo iniziato, decide la strada da percorrere nell'immediato futuro. Ospiti del sindaco di Maletto, Giuseppe De Luca, Benedetto Lazzaro di Bronte, ed Enzo Sgrò (vice sindaco di Maletto), entrambi assieme ad altri esponenti dei rispettivi comitati, hanno individuato nel «disegno di legge di indicazione popolare» la via migliore per convincere la Regione siciliana a modificare il decreto istitutivo del Parco dell'Etna, inserendo una zona C altomontana anche nel versante nord ovest che permetta lo sci da discesa. All'incontro hanno partecipato i consiglieri comunali di Bronte, Mario Bonsignore, Elio D'Aquino e Antonino Prestianni. Il disegno di legge di indicazione popolare per essere presentato alla Regione siciliana necessita della firma autenticata da parte di diecimila persone, ma i proponenti non sembrano affatto scoraggiati da questa «barriera».
«Appena completata la redazione - ci dicono - organizzeremo delle conferenze per informare la gente dell'iniziativa. Il terzo Polo turistico - continuano - è voluto dalla gente non solo di questo versante, e siamo convinti che in tanti ci chiederanno di poter firmare per potere raggiungere l'obiettivo». «Alla fine - concludono - si avrà la prova della volontà popolare e la richiesta prenderà peso e forza nei confronti delle istituzioni». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



22 Giugno 2003
RANDAZZO: INCONTRO SUL TERZO POLO TURISTICO

«I Comuni devono avere pari dignità»

”I vostri obiettivi sono senza ombra di dubbio condivisibili. Il Comune di Randazzo però vorrà partecipare attivamente alla redazione del progetto della realizzazione del Polo turistico, affinché, questo sia la traduzione della pari dignità fra i Comuni interessati, senza che si penalizzino le ambizioni e aspirazioni di alcuno». Questo è quanto il prof. Salvatore Agati neosindaco di Randazzo ha detto ai tre coordinatori del comitato “Sviluppo Aetna nord ovest”, impe­gnato da qualche mese nel tentativo di far istituire dalla Regione siciliana una zona “C alto montana” nel versante nord-ovest dell'Etna dove realiz­zare delle piste da sci da discesa.

L'incontro, avvenuto presso il Palazzo municipale, era stato chiesto diret­tamente dai vertici del comitato e quindi a Randazzo sono intervenuti il coordinatore locale Mario Rizzo, quello di Maletto, Enzo Sgrò, giunto anche nelle vesti di vicesindaco della cittadina delle fragole, e Benedetto Lazzaro che coordina il comitato di Bronte. (....) «Quando dico pari opportunità fra i Comuni - ha spiegato Agati - mi riferisco soprattutto alle vie di accesso alle piste da sci che devono esserci in tutti i Comuni». Si è discusso anche della necessità di coinvolgere la Provincia nella redazione del progetto, ma prima si dovrà insediare il nuovo Consiglio di Randazzo. [G. G.]



15 Giugno 2003

Terzo polo, ora serve il progetto

Aetna Nord-Ovest. «Chiediamo piste per lo sci e accesso al Parco per realizzare aree ecocompatibili»
Il comitato promotore per la realizzazione di un «Polo turistico» nel versante nord dell'Etna, «Aetna nord-ovest», dopo la pausa forzata per le elezioni provinciali ed amministrative, riprende il lavoro di stimolo iniziato quest'inverno, chiedendo alle municipalità interessate all'iniziativa, di finanziare il progetto di fattibilità delle piste di sci da discesa sul versante nord-ovest Etna: «E' il momento di ricominciare a lavorare - ci dice a Randazzo, Benedetto Lazzaro, che di Sviluppo Aetna nord Ovest è il coordinatore di Bronte - abbiamo già guadagnato il consenso di parecchie gente, come il dott. Salvatore Cardillo che ringrazio per i numerosi apprezzamenti al nostro comitato espressi attraverso il vostro giornale e via email, spero di averlo ospite durante la prossima manifestazione. Ci fregiamo, inoltre, del consenso anche una parte del mondo politico ormai convinto che un "Polo" qui sveglierebbe il turismo e l'economia che attorno a questo ruota. Abbiamo però bisogno del progetto di fattibilità degli impianti che durante i trascorsi incontri le amministrazioni avevano deciso di sponsorizzare.
Adesso però - continua - ci sono due nuovi sindaci, e se è vero che con il neo sindaco di Maletto, Giuseppe De Luca, abbiamo già avuto modo di condividere alcune scelte, essendo stato questo il vice sindaco di Nunzio Parrinello, con il prof. Salvatore Agati di Randazzo, cui mi congratulo per la vittoria elettorale, dovremo incontraci, esporre il nostro progetto e chiedere il suo impegno al nostro fianco».

Per Lazzaro è importante che si realizzi il Progetto di fattibilità e chiede di partecipare all'«assise» che sarà incaricata della redazione: «Noi vogliamo principalmente tre cose - ribadisce Lazzaro - che s'individuino le piste per lo sci da discesa, che gli impianti permettano di raggiungere le vette più alte anche d'estate o in caso di mancanza di neve e che sia possibile non solo a piedi entrare all'interno del Parco dell'Etna per trovare fra i boschi aree di ristoro ecocompatibili. In pratica al posto dei cancelli vogliamo personale in grado di dare le necessarie informazioni e servizi a disposizione del turista». Poi conclude: «Sono contento che a Linguaglossa e Nicolosi si proceda alla ricostruzione dei Poli turistici, perché senza di loro il nostro non avrebbe successo. E' con la realizzazione di una rete di piste da sci che si potrebbe lanciare il nome dell'Etna come punto di riferimento per gli sport invernali nel Mediterraneo».

Intanto slitta il «Raduno sull'Etna» che il comitato aveva organizzato per il 22 giugno: «Lo organizzeremo ad agosto o forse a settembre - continua Lazzaro - per dimostrare a tanti quanto bello sia il nostro vulcano e quanto facile sia creare con esso del turismo senza per forza danneggiare l'ambiente. Intanto voglio ringraziare il dott. Mario Bonanno, capo dell'ufficio provinciale dell'Azienda foreste demaniali di Catania, ed il presidente del Parco dell'Etna, ing. Cettino Bellia per avermi fornito in tempi celeri tutte le autorizzazioni necessarie». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



27 Giugno 2003
ETNA E TURISMO

Commercianti, sì al «terzo polo»

I commercianti si schierano a favore dell'istituzione della zona «c» altomontana nel versante nord-ovest dell'Etna ai fini della realizzazione del Polo turistico. Il coordinatore del gruppo di Bronte del comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», Benedetto Lazzaro, ha incontrato i commercianti alla Confcommercio di Bronte, alla presenza del presidente, Elio D'Acquino.

L'incontro è servito ai rappresentanti del «comitato» per spiegare scopi ed obiettivi del movimento che, come sappiamo, lotta affinché nel versante nord ovest dell'Etna si realizzino piste da sci da discesa servite da appositi impianti utilizzabili non solo durante la stagione invernale, ma anche durante quella estiva per favorire un facile accesso alle alte quote del vulcano. Il tutto nel rispetto dell'ambiente che, a sentire Lazzaro e i componenti del comitato, non verrebbe danneggiato, essendo queste piste realizzate in un territorio privo di vegetazione che si presta a questo tipo di attività sportiva, senza bisogno di interventi.

«E' stato utile ascoltare i rappresentanti del comitato - dice il presidente della Confcommercio D'Acquino - perché ci ha permesso di conoscere meglio il progetto e pronunciarci in merito. Noi ci schieriamo al fianco del comitato perché riteniamo che la realizzazione di una zona “C” altomontana in questo versante dell'Etna visibilmente abbandonato, possa risollevare le sorti di un'economia che da troppo tempo langue. Vero è che l'Etna ha un grandissimo valore anche dal punto di vista ambientale che va salvaguardato: E da questo incontro volevamo capire se il progetto di sviluppo economico penalizzasse lo sforzo compiuto per salvaguardare l'ambiente, e adesso siamo certi che nessuno vuole cementificare l’Etna o mettere a repentaglio la fauna. Si vuole solamente valorizzare un bene come il nostro vulcano famoso in tutto il mondo. Noi non vogliamo grossi impianti né portare le auto ad alta quota, vogliamo strutture ecocompatibili; e il trenino a cremagliera fino ad una certa altezza per poi far proseguire i turisti con una funivia riteniamo sia la soluzione migliore».
Durante l'incontro si è parlato pure di accesso all'interno delle zone demaniali. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



Aprile  2003
BRONTE E RANDAZZO

Commercianti e Cai: «Etna Nord, sì al terzo polo»

La parola d'ordine è muoversi, fare qualcosa per svegliare l'economia di una zona che è stata abbandonata con grave pregiudizio per le attività private. I commercianti di Bronte e Randazzo accolgono favorevolmente la proposta di sfruttare il versante nord della Montagna per praticare lo sci da discesa, perché ritengono che questo possa fornire nuova linfa all'economia: «Abbiamo fatto propria l'idea del comitato Sviluppo Aetna nord ovest - afferma Daniele Sindoni, presidente della Confcommercio di Randazzo, nonché componente del comitato provinciale - perché, oltre a ritenerla legittima, crediamo possa garantire ricchezza per queste e per le generazioni future. Quest'area del vulcano è rimasta indietro rispetto all'area Metropolitana ed è giusto che i politici la ricompensino delle disattenzioni. Anche noi siamo convinti che da solo lo sci non potrà certo creare economia solida, e che bisogna valorizzare quanto esiste attorno».

«Sono contento dell'iniziativa intrapresa dal Comitato Aetna nord ovest - continua il presidente della Confcommercio di Bronte, Elio D'Aquino - che vuole permettere su questo versante la pratica dello sci da discesa, creando quelle infrastrutture necessarie per creare turismo. Quest'iniziativa, infatti, - replica - mi riporta indietro negli anni, quando in occasione del rinnovo del nostro direttivo lo slogan del nostro programma era la rinascita commerciale della nostra città. Già perché anche a Bronte il commercio è bloccato e se non impariamo ad utilizzare le nostre risorse per aumentare le presenze non riusciremo ad incrementare le entrate».

Della necessità di dover fruttare il territorio per sviluppare l'economia sono convinti anche quelli del Cai, anche se dalla loro bocca la parola sci non esce mai: «Noi non siamo contrari allo sviluppo del versante nord dell'Etna - afferma l'architetto Lorenzo Capace, del Club Alpino Italiano di Bronte che è una sottosezione di quello di Catania - purché qualsiasi intervento si inserisca armonicamente nel contesto ambientale del territorio, tenendo conto delle sue peculiarità dal punto, di vista naturalistico. Siamo quindi per lo sci da fondo per l’escursionismo, il trekking e la montain bike. Siamo per far conoscere il territorio ai bambini delle scuole e fruire e creare altri i rifugi sull'Etna. Insomma siamo per la fruizione del vulcano». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



Aprile 2003
RANDAZZO. Dibattito del comitato «Sviluppo Aetna Nord-Ovest», con molti politici

Il sogno del «terzo polo sciistico»

Sarà la sala del consiglio comunale di Randazzo ad ospitare, oggi a partire delle 17.30, una nuova iniziativa del comitato "Sviluppo Aetna Nord-Ovest" che da diversi mesi ormai chiede che a punta Lucia vengano realizzati impianti di risalita per lo sci alpino e agisce da trade union tra gli imprenditori e gli operatori turistici dei comuni di Bronte, Maletto, Randazzo, Maniace e i politici, soprattutto quelli dell'Ars che nei prossimi mesi dovranno approvare il nuovo piano territoriale dell'Etna. Saranno infatti molti gli esponenti politici che prenderanno parte all'iniziativa di oggi: il senatore Pino Firrarello, l'europarlamentare Raffaele Lombardo, i parlamentari Fabio Fatuzzo e Ilario Floresta, il vicegovernatore Giuseppe Castiglione, l'assessore regionale al Turismo Francesco Cascio, e poi i deputati dell'Ars Leanza, Catania, Villari, Rotella, Beninati, oltre ai quattro sindaci del comprensorio, Del Campo, Turi Leanza, Parrinello, Conti, e al presidente del Parco dell'Etna, Cettino Bellia.

Protagonista d'eccezione dell'iniziativa sarà comunque il già commissario e tecnico della nazionale di sci, Mario Cotelli, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nella zona individuata per la realizzazione del "terzo polo turistico", restandone affascinato. ”Assieme a Cotelli - afferma il coordinatore del comitato di Bronte, Benedetto Lazzaro - abbiamo anche verificato che la quinta pista degli impianti di Linguaglossa è a n tiro di schioppo da Punta Lucia. Nulla quindi impedisce a chi parte da Linguaglossa di venire a sciare a Punta Lucia e viceversa. Gli impianti di Punta Lucia rappresentano un'opportunità anche per Piano Provenzana. Per questo chiediamo che anche il sindaco di Linguaglossa dia una mano al nostro progetto». Relazioneranno anche l'ingegner Antonino Di Guardo, esperto di impianti di risalita, e il biologo Salvatore Alfonso, oltre ai coordinatori del comitato Antonio Rizzo e Enzo Sgro.. [Enzo Rossi, Giornale di Sicilia]



29 Marzo 2003

Bronte. «A Punta S. Lucia impianti sciistici non alternativi a quelli di altri versanti»

«Terzo polo? No, pianeta Etna»

"SI FA SEMPRE PIU' FITTO IL DIBATTITO ATTORNO ALLA POSSIBILITÀ DI CREARE NUOVI IMPIANTI DI RISALITA SULL'ETNA SU VERSANTI ANCORA POCO SFRUTTATI COME QUELLO DI BRONTE

«Il versante nord ovest dell'Etna va benissimo per sciare. Parola di Mario Cotelli»

La vallata di contrada difesaL'ex responsabile della nazionale di sci, oggi nel consiglio d'amministrazione del «Credito Valtellinese» e responsabile per lo stesso istituto bancario del settore turismo, infatti, invitato dal vicepresidente della Regione siciliana, Giuseppe Castiglione ad effettuare un sopralluogo sull'Etna, è pronto a scommettere sulla validità sportiva ed economica dell'idea di realizzare impianti di risalita nel versante settentrionale del vulcano. «Ho voluto verificare l'ipotesi - ha dichiarato Castiglione - insieme con un esperto che mi ha convinto della fattibilità del progetto e della possibilità di unire gli impianti di Linguaglossa con quelli che si potrebbero realizzare nel versante nord ovest. Ritengo - replica - che lo sviluppo di questo territorio non si possa legare solo allo sci, ma questo insieme alla valorizzazione dell'ambiente ed al circuito enogastronomico deve determinare la svolta turistica del territorio.

Soddisfatto il coordinatore del gruppo di Bronte di «Sviluppo Aetna», Benedetto Lazzaro, ed insieme con lui i coordinatori di Maletto e Randazzo, Enzo Sgrò e Mario Rizzo: «Un sentito grazie a Castiglione - afferma Lazzaro - questo sopralluogo lo abbiamo fatto insieme con il presidente del Parco dell'Etna, Cettino Bellia, i sindaci di Bronte e Randazzo Salvatore Leanza ed Ernesto Del Campo, ed al vicesindaco di Maletto Pippo De Luca, tutti testimoni dei giudizi entusiasti di Cotelli, sia per quanto riguarda l’orografia del territorio, sia per l'innevamento presente ancora oggi a pochi giorni dal mese di aprile. Pensate che Cotelli ha paragonato l'Etna alla Valtellina». In pratica Cotelli avrebbe dichiarato che punta Santa Lucia, ovvero la zona individuata dal Comitato, sarebbe già naturalmente predisposta alla pratica dello sci, anzi trovandosi a poche centinaia di metri dal «capolinea» del quinto impianto linguaglossese, favorirebbe anche il possibile congiungimento delle due piste.

«Già 10 anni fa avevo verificato - afferma Salvatore Leanza, sindaco di Bronte - come Punta Lucia fosse vicina alle piste di Linguaglossa e ciò mi convince ancora di più che non si dovrebbe parlare di terzo polo turistico ma di «pianeta Etna».

I problemi a questo punto sono economico-finanziario e legislativo perché non è prevista alcuna zona «C» in questo versante. Secondo me quindi bisognerebbe iniziare a valorizzare il turismo naturalistico ed i monumenti dei nostri paesi come prevede il Piano del Parco, per poi creare quelle infrastrutture che permetterebbero su questo versante di praticare lo sci da discesa». «Non sono necessari stravolgimenti del territorio - replicano De Luca e Del Campo - ma allargando la zona C di Linguaglossa fino a quest'altra parte potremmo creare condizioni di sviluppo». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



13 Marzo 2003

ETNA NORD

«Polo turistico? Bella idea»

Anche gli operatori del settore chiedono la valorizzazione del territorio per lo sviluppo

Diventano sempre di più i sostenitori e i simpatizzanti del comitato popolare denominato «Sviluppo Aetna nord ovest» che crede nell'istituzione di un polo turistico sul versante nord dell'Etna. Alla gente comune si associano, infatti, alcuni operatori del settore turistico che chiedono la valorizzazione di questo versante dal punto di vista turistico. «Istituire un Polo turistico in questa zona sarebbe bellissimo - afferma Giuseppe Samperi, rappresentante legale dell'albergo Parco dell'Etna di Bronte - Questo, per quasi tutte le attività economico-imprenditoriali legate al turismo, non è un buon periodo. Non so, sarà colpa dell'euro, dei venti di guerra, fatto sta che qualcosa bisogna escogitare per aumentare le presenze. La realizzazione del polo turistico è un'idea ottima, darebbe respiro non solo a Bronte, ma all'intero versante e in vari settori creando opportuni indotti. Se poi mi chiedete di concentrare le mie riflessioni sui benefici che si avranno nel mio settore e presto detto. «L'attuale turista - soggiunge Samperi - non rimane da noi che pochi giorni perché non saprebbe cosa fare. Potendo sciare, potrebbe scoprire quanto di bello possiamo parallelamente offrire in un periodo più lungo».

Convinto della validità dell'iniziativa anche il signor Giuseppe Scrivano, titolare dell'omonimo albergo a Randazzo, un imprenditore che si è fatto da solo, e per questo è forse un po' sfiduciato: «Sarebbe ora che si pensasse un po' di più allo sviluppo di questo territorio - afferma - Speriamo che si realizzi questo benedetto polo turistico, ma mi scuserete se la mia esperienza mi costringe ad essere pessimista. Chi ha creduto nel turismo in questa zona, fino ad oggi lo ha fatto con mezzi e risorse propri, ma poi è stato costretto a vivere di turismo di passaggio, che non è foriero di economia perché appunto non si è pensato adeguatamente a far decollare il turismo. «E' bene quindi - continua - che chi di competenza capisca che non possiamo continuare a vedere altre parti d'Italia svilupparsi e prosperare, quando da noi mancano determinati servizi». E' grazie anche a queste testimonianze che il Comitato continua la propria azione. Martedì sera si è riunito a Maletto alla presenza del coordinatore del gruppo locale, Enzo Sgrò, ed a Benedetto Lazzaro in rappresentanza di quello di Bronte. Erano presenti anche alcuni rappresentanti di Randazzo chiamati ad organizzare una manifestazione nel mese di aprile. «5arà il nostro prossimo passo - afferma Sgrò - L'estate scorsa ci siamo riuniti, a Maletto, qualche settimana fa a Bronte e adesso è giusto riunirci a Randazzo che deve partecipare attivamente al progetto.

«La manifèstazione però non servirà solo a sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che ogni giorno ormai si discute ovunque, ma a ufficializzare una petizione popolare che chiederà a tutti i cittadini di sottoscrivere la volontà di realizzare, il polo turistico m questo versante, e a rendere partecipe del progetto chi in teoria solitamente è contro la realizzazione di una terza zona C altomontana sull'Etna, ovvero gli ambientalisti». «Chiederemo alle associazioni ambientaliste di partecipare ai nostri incontri, - replica Lazzaro - per far capire loro che non è nostra intenzione “violentare" il vulcano né deturpare l’ambiente ma dalle grandi risorse che l’Etna ci offre vogliamo trovare spunto per dare fiato alla nostra economia. Chiediamo anzi il loro contributo affinché il progetto sia perfetto anche dal punto di vista ambientale, l’importante è che si capisca che non si può aspettare che paesi come Maletto si spopolino prima di individuare la giusta strada del risveglio economico».[Gaetano Guidotto, La Sicilia]



15 Marzo 2003

Etna Nord-Ovest

«Cambiare il decreto del Parco dell’Etna»

Sarà chiesta l'istituzione di una nuova zona C per il polo turistico. Eletto il coordinatore di Randazzo

La medievale cittadina partecipa al dibattito con la Regione siciliana per la realizzazione del polo turistico nel versante nord dell'Etna. Nei locali della Confcommercio, dopo un breve dibattito, il gruppo di persone che si è riunito ha aderito ufficialmente al comitato «Sviluppo Aetna nord ovest», nominando il dott. Mario Antonio Rizzo, coordinatore del gruppo di Randazzo, con il compito di dialogare con Enzo Sgrò di Maletto e Benedetto Lazzaro di Bronte che portano avanti l'iniziativa. «Rizzo non rimarrà da solo - afferma Gabriele Raineri - ma avrà noi al suo fianco». «Questo gruppo deve anche avere la possibilità di allargarsi - ha replicato Massimo Munforte - perché la possibilità di realizzare un Polo turistico in questo versante dell'Etna interessa sicuramente all'intera economia locale e quindi a tutti i randazzesi». «Metto a disposizione la sede della Confcommercio - ha aggiunto il presidente dei commercianti randazzesi Daniele Sindoni - perché credo nel successo di questa iniziativa in quanto mira ad un obbiettivo preciso, dimenticando ogni possibile dietrologia politica».

All'incontro hanno partecipato anche imprenditori turistici ed artigiani cui è stato chiesto impegno per organizzare una manifestazione domenica 13 aprile nella sala consiliare del Comune. In quell'occasione il comitato “Sviluppo Aetna nord ovest” inviterà la deputazione regionale e nazionale, chiedendo loro di sottoscrivere un documento che chiede l'istituzione di un'altra zona “C” alto-montana nel versante nord ovest. ”Ci muoveremo in sintonia con i Comuni di Maletto e Bronte che prima di noi si sono mossi" ha dichiarato il neo coordinatore Rizzo - Ringrazio chi mi ha nominato in un comitato locale che si esprime all'unisono con gli altri due, chiedendo la valorizzazione turistica di un versante dell'Etna dove la neve dura di più. Vogliamo cambiare il decreto istitutivo del Parco dell'Etna per inserire da noi una zona C altomontana». All'incontro ha partecipato il sindaco Ernesto Del Campo, che si è dichiarato disponibile a concedere un contributo ad un'associazione che il comitato dei 4 Comuni (perché agli incontri hanno partecipato, pure rappresentanti di Maniace) utilizzerà per organizzare conferenze e dibattiti. “Più che far parte del comitato - afferma Del Campo - sono interessato agli obiettivi che, anche attraverso questo comitato, si potranno raggiungere». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
 

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9 Marzo 2003

Terzo Polo Turistico: parlano gli ambientalisti

«Ben venga il 3° polo turistico ma nel rispetto della natura»

Non sono contro la valorizzazione del territorio ai fini turistici, ma la parola d'ordine è prima di tutto prudenza. Alcuni rappresentanti del «Wwf» e del «Fondo siciliano della natura», esprimendosi sulla richiesta del comitato «Sviluppo Aetna», che chiede l'istituzione del terzo turistico, rivendicano rispetto verso quella natura che il Parco dell'Etna protegge: «Prima di lanciare un'idea simile è bene effettuare uno studio che interessi l'intero cono vulcanico - afferma - il dott. Salvo Bella, responsabile del settore Biodiversità del Wwf di Catania - noi non siamo a priori contro qualsiasi progetto, ma vogliamo impedire che questo comprometta equilibri naturali o ecosistemi consolidati. Riteniamo che le grandi opere debbano restare fuori dal Parco e che lo sviluppo si basi sulla salvaguardia dell'ambiente, ma siamo pronti a discutere. Siamo però pronti a confrontarci perché dal dibattito può emergere qualcosa di buono, purtroppo però nei tavoli dove si discute la programmazione non veniamo mai invitati».

Prudente anche la professoressa Nuccia Di Franco Lino, presidente del Fondo siciliano per la Natura: «Cominciamo con il dire che quando è stato istituito il parco dell'Etna il legislatore ha dovuto accettare suo malgrado le due zone turistiche a Nicolosi e Linguaglossa, in quanto già esistenti. Io non sono contro la valorizzazione turistica purché questa tenga conto delle peculiarità del territorio. Ritengo che ogni Comune debba rivendicare una porta sull'Etna, ma è bene che queste sì differenzino l'una dall'altra e non puntino solo allo sci da discesa. A Valcorrente, per esempio, abbiamo inaugurato un «Centro recupero di fauna selvatica» che attira tanti visitatori». [G. G., La Sicilia]

 

8 Marzo 2003

«Diamo sprint al turismo»

«Sviluppo Aetna» sollecita l’istituzione del terzo Polo sul versante nord del vulcano

La medievale Randazzo fa parte integrante del progetto del comitato cittadino «Sviluppo Aetna», che chiede con forza l'istituzione di un polo turistico nel versante nord del vulcano. II coordinatore dell'organizzazione, Benedetto Lazzaro, è già venuto due volte a Randazzo per sensibilizzare la gente, e dopo aver illustrato le intenzioni del gruppo nella sede della Confcom­mercio, ha avuto la possibilità di rivolgersi a un gruppo di randazzesi al Palazzo municipale, alla presenza del sindaco Del Campo: «E' importante che anche la voce dei randazzesi si alzi - ha affermato Lazzaro - e rivendichi il proprio diritto a vedere valorizzato questo territorio per quello che questo può offrire. A tal proposito annuncio che la prossima conferenza pubblica la organizzeremo proprio fra queste mura».

Poi Lazzaro è andato direttamente al punto: «Siamo per lo sviluppo turistico ed economico di questo versante che riteniamo abbandonato. Al fine di raggiungere questo obiettivo riteniamo di non poter trascurare alcun percorso, ma non possiamo prescindere dal permettere al turista sportivo di praticare lo sci da discesa in questo versante». Una richiesta forte, corollata da un'idea che ancora è solo uno schema. Secondo Lazzaro si dovrebbe realizzare un posteggio a valle, a servizio di un trenino a cremagliera in grado di superare le pendenze e trasportare i turisti ad una certa quota. Dopodiché si può scegliere di fermarsi o arrampicarsi ancora con una funivia o una seggiovia atta a permettere agli sciatori di praticare lo sci da discesa. «Noi abbiamo individuato punta Lucia come possibile obiettivo - continua Lazzaro - che capeggia un territorio del vulcano che si presta ai nostri desideri, ma non c'è nulla di precostituito, e possiamo rivedere tutto di fronte a dati scientifici o ad altre idee. L'importante è che non si perda di vista l'obiettivo che è quello di valorizzare questo territorio dal punto di vista turistico attraverso lo sci da discesa».

 Ad osteggiare l'iniziativa dal punto di vista legislativo è il decreto istitutivo del Parco dell'Etna che vieta la realizzazione di altre zone C altomontane oltre quelle già esistenti di Nicolosi e Linguaglossa, ma il comitato è intenzionato a battagliare. Intanto è giunta al comitato una richiesta da parte dello sci club «Monte Fusaro» di orga­nizzare una gara di sci di fondo, ma anche qui il decreto istitutivo del Parco dell'Etna ha posto dei divieti: «Non la possiamo organizzare - risponde Lazzaro - perché non si possono effettuare gare agonistiche all'interno dell'area protetta». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]
 

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23 Febbraio 2003

Il Convegno di Bronte

Il Comitato popolare "Sviluppo Aetna" ha organizzato la sua prima manifestazione domenica 23 Febbraio nell'auditorium del Real Collegio Capizzi. Alla manifestazione - "Perchè un sogno diventi realtà" - sono intervenuti i sindaci dei comuni di Bronte, Maletto, Randazzo, Maniace, Adrano e Linguaglossa, un nutrito gruppo di parlamentari locali, il presidente del Parco dell'Etna, tecnici ed imprenditori e tantissimo pubblico che ha riempito il salone del Collegio fin oltre le ore 21,00. Ha avuto vasta eco anche sulla stampa e sulle televisioni locali (servizi sono stati trasmessi dalla RAI e dalle televisioni locali). Riportiamo di seguito quanto hanno scritto sul Convegno alcuni quotidiani.


26 Febbraio 2003

Rilanciata la proposta del Versante Nord-Ovest

Etna, spostare gli impianti

Dipendesse da loro, dai trecento che domenica sera hanno affollato l'auditorium del Collegio Capizzi per il convegno "Perché un sogno diventi realtà", gli impianti sciistici sul versante nord-occidentale dell'Etna sarebbero già pronti, e i ragazzi dello Sci club "Monte Fusaro", come ha raccontato il suo presidente Francesco Condorelli, non sarebbero costretti ogni settimana a passare lo Stretto e arrivare fino in Abruzzo per partecipare alle gare di sci di fondo in calendario. Per i politici, anch'essi numerosi al Capizzi, è stata una vera sorpresa sapere che tanti "amici" sono pronti a stare al loro fianco nella battaglia contro i vincoli del Parco e del suo Comitato tecnico-scientifico, cui nessuno, e nondimeno gli esponenti del comitato promotore "Sviluppo Aetna", risparmia bordate.

Ma vent'anni fa, quando si cominciò a discutere di terzo polo turistico, non era così, e - come ha sottolineato il senatore Pino Firrarello, e poi anche il sindaco di Bronte, Turi Leanza - la gente ai campi da golf preferiva i pascoli. Per questo il territorio che comprende Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, perse una grande occasione di sviluppo e, una volta istituito il Parco, chi portava avanti quest'idea era indicato alla stregua di un ingenuo visionario. D'un tratto le cose sono cambiate: scemo è chi continua a osteggiare il “sogno”; ed è innegabile che i devastanti effetti dell'ultima eruzione sugli impianti del Rifugio Sapienza e di Piano Provenzana abbiano determinato quest'inversione di tendenza, nonostante Sviluppo Aetna, contro eventuali accuse di sciacallaggio, abbia messo le mani avanti parlando di impianti collegati a formare un "carosello sciistico unitamente a Nicolosi e Linguaglossa".

A credere in questo progetto anche l'imprenditore Gioacchino Russo, gestore degli impianti di risalita dell'Etna, e pieno appoggio a "Aetna" è arrivato anche dal presidente provinciale di "Sicilia antica", Piero Butera. Tocca al presidente di "Sviluppo Aetna", Benedetto Lazzaro, infervorarsi parlando del "sogno", mentre più pragmatico è apparso il promotore dei comitato di Maletto, Enzo Sgrò, che ha già presentato alla commissione regionale Territorio Ambiente una relazione tecnico-scientifica sul progetto. A smorzare gli entusiasmi, però, alla fine ci pensa il presidente del Parco dell'Etna, Cettino Bellia: "il nuovo piano dell'Etna è già definito, ma possiamo prendere altre proposte in considerazione.. L'importante è che siano correlate da un piano di fattibilità: uno studio che l'Ente non può permettersi di finanziare. Lo faccia la Regione ". E allo spiazzato vicepresidente regionale Giuseppe Castiglione, non è rimasto che concludere con un discorso di circostanza. [Enzo Rossi, Giornale di Sicilia]


25 febbraio 2003

CONVEGNO A BRONTE

«Etna, il versante nord-est non si rilancia solo con lo sci»

Non si tireranno certamente indietro adesso che hanno reso pubblico il loro «sogno» di realizzare impianti di risalita per la pratica di sport invernali nel versante nord-ovest dell'Etna. Per adesso, però, la proposta che comitato promotore «Svil­up­po Aetna», che riunisce gente dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Ran­daz­zo, deve scontrarsi con l'opportunità del progetto e la realtà del Parco del­l'Etna, che, anche se in molti vorrebbero cambiare, esiste e ha una sua valenza. Il convegno, organizzato domenica sera in un auditorium del Real Collegio Capizzi di Bronte, alla fine, ha posto l'accento sulla necessità di pensare alla creazione del «Sistema Etna» che non vuol dire solo sci, ma anche prodotti tipici, trasporti, artigianato e ricettività.

Sul turismo punta Enzo Sgrò, che ha aperto i lavori e il coordinatore del comitato «Sviluppo-Aetna», Benedetto Lazzaro. Con loro ci credono tutti coloro che hanno animato il dibattito, dal dott. Piero Bufera di Siciliantica, che con la crescita dello sci in questo versante e convinto che crescerà anche il turismo archeologico e culturale a Francesco Condorelli. In verità ci crede anche il senatore Pino Firrarello e gli on.li Ilario Floresta e Fabio Mancuso, con Lino Leanza che ha cominciato a parlare di “Sistema Etna” e di sviluppo non a fette ma a 360 gradi, come ha ribadito l'ing. Vanni Calì.

Proposte concrete anche dai quattro sindaci Nunzio Parrinello, Emilio Conti, ed Ernesto Del Campo e di quello padrone di casa, dott. Salvatore Leanza: «Facciamo ciò che è possibile fare subito - ha dichiarato quest’ultimo - poi dopo ci impegne­remo per il resto». «Ribadisco - ha affermato il presidente del Parco dell'Etna, Cettino Bellia - la necessità di studiare un progetto per il «Sistema Etna» che si rivolga a Taormina e alle Eolie». «Bronte o Maletto - ha concluso il vice presidente della Regione, Giuseppe Ca­stiglione - sono entità impercettibili per il turismo europeo e mondiale, l'Etna invece no». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]


22 Febbraio 2003
NUOVO POLO TURISTICO SULL'ETNA

Quattro paesi, chiedono impegni

E' la gente che adesso vuole sfruttare il versante nord-ovest dell'Etna dal punto di vista turistico ed economico, e domani pomeriggio alle ore 17, l'auditorium del Real Collegio Capizzi di Bronte, ospiterà il convegno che sancirà anche l'unione di 4 paesi i quali vogliono che il versante nord del vulcano abbia un suo polo turistico. Il comitato cittadino battezzato «Sviluppo Aetna», infatti, raccogliendo forze dai quattro Comuni interessati, ovvero Randazzo, Bronte Maletto e Maniace, di fronte ad una lunga schiera di politici, composta dalla deputazione regionale del collegio più il senatore Pino Firrarello, l'on. Ilario Floresta, il presidente ella Provincia Nello Musumeci (anch'esso fautore del terzo polo turistico) e dall'on. Raffaele Lombardo, dai sindaci dei quattro Comuni e dal presidente del Parco dell'Etna, discuterà la proposta che Enzo Sgrò, coordinatore del primo comitato sorto spontaneamente nel Comune di Maletto, ha già consegnato alla IV commissione regionale al Territorio ed Ambiente, presieduta dall'on. Nino Benanti, affinché si trasformi in legge.

“La proposta può essere, se si ritiene opportuno, migliorata, - afferma Sgrò. Noi ci lavoriamo da 2 anni, e adesso che più di una comunità chiede l'istituzione del terzo Polo turistico, ci crediamo. La Regione non può disattendere una proposta legittima. Noi siamo sicuri che il polo turistico in questo versante sveglierebbe l'economia”. Tutto ciò è scritto nella richiesta presentata alla Regione, «corollata» anche da una relazione tecnico-scientifica che vede la creazione di percorsi eno-gastronomici per la valorizzazione dei prodotti tipici nel caso in cui si dovesse riuscire a praticare gli sport invernali in questa zona che il Cnr avrebbe pure ritenuto a minore rischio sismico rispetto all'intero versante dell’Etna.

«Noi vogliamo che questo versante abbia gli impianti di risalita per la pratica dello sci da discesa - afferma Benedetto Lazzaro, coordinatore dei gruppo di Bronte -. Io non credo che i turisti si rechino in Trentino solo per praticare lo sci da fondo, vogliono poter servirsi di impianti di risalita, che, a loro volta creano indotto economico». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



21 Febbraio 2003

Domenica raduno di politici al Collegio Capizzi

Convegno: «Il sogno diventi realtà»

«Aetna» per il terzo polo turistico

Cresce l'interesse attorno all'idea di terzo polo turistico sul versante nord-occidentale dell'Etna, ora portata avanti dal comitato civico "Sviluppo Aetna" che, nato a Bronte, ha trovato ampia adesione anche a Maletto, Randazzo e Maniace, comuni che godrebbero di benefici economici e occupazionali se sorgessero impianti di risalita per lo sci alpino nella zona di Punta Lucia, al di sopra di contrada Difesa. Una fetta di vulcano che ha dalla sua un innevamento più prolungato rispetto agli altri versanti; un terreno di natura prevalentemente sabbiosa e del tutto spoglia di alberi e, fattore più che mai discriminante, un basso rischio sismico e vulcanico, non essendo interessata da eruzioni da circa un migliaio di anni.

E proprio domenica prossima l'aula magna del Collegio Capizzi ospiterà dalle ore 17 il convegno organizzato da "Sviluppo Aetna" con il patrocinio del Circolo di cultura "Enrico Cimbali" dal titolo "Perché un sogno diventi realtà", che oltre ai quattro sindaci dei comuni interessati, Turi Leanza, Nunzio Parrinello, Emilio Conti e Ernesto Del Campo, più quello di Adrano, Fabio Mancuso, vedrà protagonisti una lunga lista, a cominciare dai ”padroni di casa” il senatore Pino Firrarello, il vicegovernatore regionale Giuseppe Castiglione e il deputato regionale Franco Catania, di politici di peso: Raffaele Lombardo, Lino Leanza, Ilario Floresta, Nello Musumeci e Basilio Catanoso.

In forse la partecipazione dell'assessore regionale al Turismo, Francesco Cascio, prota­gonista in settimana di importanti dichiarazioni a favore della costruzione di impianti sciistici "in nuovi siti che garantiscano margini di sicurezza", ma dovrebbe essere presente il presidente del Parco dell'Etna, Cettino Bellia, in passato non tanto entu­siasta dell'idea del terzo polo. L'auspicio di cittadini, imprenditori e appassionati di sci è che il “sogno” non diventi solo markéting elettorale sul territorio in vista delle prossime provinciali, ma che la politica si applichi innanzitutto per far dichiarare zona C altomontana la parte di Parco interessata e perché i “necessari tempi burocratici” non si diluiscano in diversi anni. [Enzo Rossi, Giornale di Sicilia]



24 febbraio 2003

Domenica sull'Etna

Scarsa affluenza, mentre c'è chi vuole gli impianti sul versante di Bronte

Ieri le precarie condizioni atmosferiche hanno limitato l’afflusso turistico sul versante nord dell'Etna. A ciò si è aggiunto il severo controllo delle forze dell'ordine che hanno limitato l'accesso a quota 1400 sin dalla zona di Piano Donna Vita (q. 1100), dove si è creato, a metà mattinata, un ingorgo. La nuova pista di fondo, creata di recente a quota 1400, di conseguenza non è stata presa d'assalto, contrariamente a quanto era stato previsto alla vigilia. Un vero peccato se si considera l'innevamento eccezionale di questi ultimi giorni. ( … )

 Intanto a meno di un mese dalla conclusione dell'eruzione, si sta pensando alla ricostruzione degli impianti distrutti sul versante meridionale e settentrionale del Vulcano. E una proposta è venuta fuori da un meeting di tecnici e politici che si è svolto a Bronte per iniziativa del comitato promotore “Sviluppo Aetna”. La proposta mira a realizzare impianti di risalita e strutture per la pratica di sport invernali anche sul versante Nord occidentale dell'Etna, allo scopo di avviare una nuova politica di sviluppo occupazionale nei centri di Bronte, Maletto, Randazzo e Maniace.



19 febbraio 2003

Per ora è solo una proposta. A lanciarla sono i cittadini di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo riuniti in un «Comitato»

«Etna, stazione sciistica anche a nord ovest»

Nel dibattito in tema di ricostruzione delle sciovie sull'Etna, innescato dalle dichiarazioni dell'assessore al turismo della Regione, Francesco Cascio, che ha puntato l'attenzione sulla necessità di una ricostruzione ragionata degli impianti sciistici tale da garantire un margine di sicurezza dal rischio lava, si innestano nuovi spunti di discussione. Dopo le dichiarazioni del direttore del Parco dell'Etna Grisafi, che ha sottolineato la necessità di una ricostruzione leggera e attenta all'equilibrio ambientale e la sollecitazione dell'asses­sore al turismo di Nicolosi Mazzaglia affinché si proceda, in breve tempo, a ricostruire le stazioni turistiche, Nicolosi-Rifugio Sapienza e Linguaglossa-Piano Provenzana, distrutte dalle recenti colate, giunge ora la proposta di un comitato cittadino, “Sviluppo-Aetna”, che riunisce cittadini di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo affinché anche sul versante di nord-ovest del vulcano sorga, a fianco di Nicolosi Nord e di Piano Provenzana, una nuova stazione di turismo invernale.

«Il nostro comitato - spiega il rag. Capace di Bronte, uno dei promotori dell'iniziativa - sta organizzando per la prossima domenica, 23 febbraio, nell'auditorium del Real collegio Capizzi di Bronte, un incontro dibattito sul tema dello sviluppo del territorio etneo. La nostra proposta, che può sembrare una provocazione, ha lo scopo di sensibilizzare politici ed amministratori locali per realizzare impianti di risalita per la pratica di sport invernali, anche sul versante nord-ovest dell'Etna, creando così un carosello sciistico insieme alle stazioni turistiche di Nicolosi e Linguaglossa».

La proposta del comitato cittadino, che giunge nel momento in cui il dibattito sulla ricostruzione delle strutture turistiche dell'Etna è ancora fluido, ripropone, dunque, il tema del cosiddetto “terzo polo”, più volte oggetto di discussione e di scontro anche all'interno del Consiglio del Parco dell'Etna. «La nostra proposta non deve essere intesa come una difesa di campanile - continua Capaci - noi vorremmo solo proporre un programma di sviluppo anche sul nostro versante dell'Etna, senza nulla togliere alla ricostruzione delle due stazioni turistiche di Nicolosi e di Linguaglossa, certi che l'iniziativa creerebbe un positivo sviluppo sociale, economico ed occupazionale.

Crediamo inoltre che sia necessario creare nuove strutture non solo in inverno». Il nostro comitato sta organizzando per la prossima domenica, 23 febbraio, nell'auditorium del Real collegio Capizzi di Bronte, un incontro dibattito sul tema dello sviluppo del territorio etneo. «La nostra proposta, che può sembrare una provocazione, - continua Capaci - ha lo scopo di sensibilizzare politici ed amministratori locali per realizzare impianti di risalita per la pratica di sport invernali, anche sul versante nord-ovest dell'Etna, creando così un carosello sciistico insieme alle stazioni turistiche di Nicolosi e Linguaglossa». La proposta del comitato cittadino, che giunge nel momento in cui il dibattito sulla ricostruzione delle strutture turistiche dell'Etna è ancora fluido, ripropone, dunque, il tema del cosiddetto “terzo polo”, più volte oggetto di discussione e di scontro anche all'interno del Consiglio del Parco dell'Etna. (...) [Marisa Mazzaglia, La Sicilia]

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