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Da Giugno a Settembre 2015

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20 Settembre 2015

COMUNE

La Giunta non può avere un numero di assessori differente da quello fissato per legge, nella fattispecie 4. Dal 20 luglio scorso sono 3, perché Enza Meli non ha accettato

Bronte, illegittimi gli atti della Giunta Calanna

La verifica non spetta al sindaco. La situazione non è catastrofica ma non è trascurabile

Graziano Calanna, sindaco di Bronte (2015-2020)La giunta di Bronte non può avere un numero di assessori differente da quello fissato dalla legge. Quella di Bronte insediatasi a luglio ne ha tre anziché i quattro previsti. Secondo il Cga e l’assessorato regionale alle Autonomie la giunta di Bronte è legittima solo se nel numero stabilito. Il 10 luglio scorso, il neo sindaco Graziano Calanna (Pd) nominava i quattro assessori e li comunicava al consiglio comunale, ma ad accettare sono stati solo in tre. Il quarto, consigliere e segretario locale Pd, Enza Meli, il 20 luglio, durante la presen­tazione della Giunta in Consiglio ha deciso di non accettare l’incarico, a causa della mancata nomina a vice sindaco, promessale in vista delle elezioni per farle fare un passo indietro da candidato sindaco e poi per farla rinunciare alla carica di presidente del Consiglio.

Se da due mesi le segrete rie del Pd (locale, provinciale e regionale), ricercano l’assessore della riconciliazione, dal 15 luglio la Giunta delibera. Ma sulla “normalità” d’una giunta a tre, anziché a quattro, il passare del tempo qualche interrogativo l’ha fatto nascere e la risposta se affermativa politicamente, sul piano amministrativo sembrerebbe no.

Lo scorso giugno, l’assessorato regionale delle Autonomie locali a un sindaco, che deliberava con la giunta carente di un assessore, ha evidenziato come “ove vengano meno uno o più dei suoi componenti, la Giunta municipale non possa legittimamente deliberare sino a quando la sua composizione originaria non sia stata ricostituita”, richiamando una decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa del 2001. Con tale pronuncia, il Cga aveva dichiarato illegittima una delibera comunale, perché approvata da una giunta composta in numero inferiore a quello previsto, a seguito delle dimissioni di un assessore, non sostituito nei successivi sette giorni. Questo termine, tuttora vigente, non varrebbe però per la giunta d’insediamento, forse perché la legge non la considera” composta” se non è del numero stabilito. Tale numero per Bronte, secondo leggi regionali, avendo oltre 10 mila abitanti, dal 2008 “non deve essere superiore al 20 per cento dei componenti” del consiglio comunale (venti) e dal 2011 comunque “non deve essere inferiore a 4”.

Nel 2010, il Tar Catania ha ritenuto inderogabile il numero degli assessori, rispetto alla misura del 20 per cento dei consiglieri. Se in politica la costante è una variabile, in questo caso la quaterna assessoriale è fissa. Nel pomeriggio e nella serata di ieri, anche tramite l’ufficio stampa del Comune, non è stato possibile raggiungere telefonicamente il sindaco per una replica. È doveroso precisare che non compete a un sindaco la verifica della legittima composizione della giunta. La situazione non sembra nè catastrofica nè trascurabile, ma la nomina del quarto assessore da esigenza politica potrebbe essersi trasformata in necessità ammini­strativa, per comporre la giunta e deliberare senza incertezze. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)


26 Settembre 2015

«Tutte valide le delibere della Giunta»

Il sindaco Calanna: «La mancata nomina di un assessore non rende nulli i nostri atti»

Ma la legge impone ai sindaci di nominare con celerità tutti i componenti della Giunta? Se ne manca uno le delibere approvate, sono legittime?

L'interrogativo a Bronte è d'obbligo, anzi è la domanda che ultimamente è circolata negli am­bienti politici dopo la pubblicazione di alcune notizie di stampa. Secondo queste l'assessorato regionale alle Autonomie locali ad un sindaco che deliberava in una Giunta dove non era stato nominato un assessore, ha evidenziato come «ove vengano meno uno o più dei suoi compo­nenti, la Giunta municipale non possa legittimamente deliberare sino a quando la sua compo­sizione originaria non sia stata ricostituita».

La presa di posizione dell'assessorato non sarebbe frutto di una propria interpretazione, ma richiamerebbe una decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che nel 2001 avrebbe dichia­rato illegittima una delibera di un Comune approvata da una Giunta composta da un numero inferiore di assessori di quello previsto. Stando così le cose anche le delibere della Giunta di Bronte rischierebbero di essere annullate. Il sindaco Graziano Calanna, infatti, nell'insediare la sua Giunta ha nominato i 4 assessori previsti per legge, ma uno di questi, l'attuale consigliere comunale Enza Meli, ha rifiutato. Era il 20 luglio e da allora il quarto assessore non è stato ancora nominato. C'è da chiedersi, dunque, se Bronte rischia di ricevere anch'esso l'ammonimento dell'assessorato.

Il sindaco Graziano Calanna però tranquillizza tutti assicurando di non rischiare nulla. «Che il diritto amministrativo spesso sia controverso non è una novità - dice - la fattispecie trattata però è estremamente chiara, perché chiara è la legge regionale che stabilisce il numero dei componenti della Giunta. Bronte, come tutti i Comuni superiori a 10 mila abitanti non può avere un numero di assessori superiore al 20% dei componenti del Consiglio che sono 20. In sintesi la legge mi vieta di avere più di 4 assessori, ma in nessun modo mi impedisce di svolgere o addirittura completare il mio mandato con un numero inferiore di assessori. E se qualcuno brandisce decisioni del Cga, noi ci rifacciamo alla circolare ministeriale che chiara­mente ribadisce quanto sto sostenendo».

Poi il sindaco continua: «Che si tratti di un problema effimero lo si capisce anche da un altro aspetto. Se ragionando per assurdo dovesse in qualche modo prevalere la tesi diversa alla mia, basterebbe nominare il quarto assessore e in un'unica seduta di giunta riapprovare tutte le delibere, Per la città in concreto non cambierebbe nulla, mentre, questo sì, l'occasione sarebbe ghiotta per alimentare sterili dibattiti politici poco utili alla gente e al paese». [Fonte La Sicilia]



22 Settembre 2015

FURTO IN PIENO GIORNO. INDAGANO I CARABINIERI PER STABILIRE CHI E PERCHÉ HA AGITO

Ladri in azione nella casa del sindaco di Bronte

Ancora un furto a Bronte

Qesta volta però a essere svaligiato non è stato un esercizio commerciale come avvenuto nelle ultime settimane, ma addirittura il centralissimo appartamento del sindaco Graziano Calanna. La delicatezza dell’episodio costringe i carabinieri a mantenere l’assoluto riserbo un po’ su tutti gli aspetti del furto che, certamente, ha dell’inquietante se pensiamo che tutti a Bronte sanno dove abita il primo cittadino. Di conseguenza si potrebbe ipotizzare che il furto è stato compiuto con la consapevolezza di svaligiare la casa del primo cittadino. Chi ha agito, poi, lo ha fatto con assoluta destrezza, forzando la serratura del portone addirittura senza lasciare segni di effrazione. Altro dato da sottolineare, il modus operandi dei ladri, in azione in pieno giorno. Il furto, infatti, deve essere avvenuto intorno alle 10,30. Probabilmente hanno atteso che la moglie uscisse di casa, poi, sapendo che il sindaco si trovava in Municipio, hanno agito in tranquillità.

Ad accorgersi del furto è stato lo stesso Graziano Calanna qualche ora più tardi. Recandosi a casa, infatti, ha trovato tutto a soqquadro, con i ladri che avevano aperto armadi e cassetti alla ricerca di valori. Non si hanno notizie ufficiali sul bottino. L’unico particolare che gli investigatori hanno rivelato è che a mancare sono i classici oggetti domestici. Fortunatamente nessuna scritta rivendicativa che faccia capire che il furto fosse una sorta di vendetta nei confronti del sindaco. Questo però non esclude ogni ipotesi, tant’è che ieri la casa del sindaco è stata minuziosamente setacciata dai carabinieri del Sis (Sezioni investigazioni scientifiche) di Catania, ovvero uno dei bracci operativi del Ris composto da personale specializzato nell’analizzare le scene dei crimini. In osservazione anche delle immagini di una vicina telecamera.

«Attendo di avere notizie sulla natura del furto - dice Graziano Calanna - Se dovesse emergere che si è trattato di una ritorsione per frenare la mia attività politico-amministrativa in Comune, questo episodio sortirà l’effetto contrario. Mi convincerà infatti della necessità di continuare con forza per la strada che ho già intrapreso». Il sindaco nei giorni scorsi, a seguito dei furti ripetuti agli esercizi commerciati, ha invitato con decisione le forze dell’ordine ad aumentare i servizi di controllo del territorio. [R.C., La Sicilia]



16 settembre 20155

NIENTE TASI ANCHE QUEST'ANNO NE' AUMENTO DELL'IMU PER LA SECONDA CASA

Calanna: “Niente nuove tasse ma dura lotta all'evasione”

Si punta tutto sul recupero dell’Imu per le aree edificabili evasa per circa 2 milioni e 800 mila euro

“Con una severa lotta all’evasione, soprattutto per i redditi più alti, e gli opportuni tagli alla spesa, ricaveremo anche fondi da utilizzare nei servizi sociali a vantaggio delle fasce più deboli”. E’ il messaggio che il sindaco Calanna alla presenza della Giunta e dei consiglieri comunali Enza Meli, Antonio Petronaci, Ernesto Di Francesco e del presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, ha rivolto alle organizzazioni sindacali, riunite in un tavolo tecnico per esaminare il bilancio.

“Quest’anno – ha affermato – Stato e Regione complessivamente hanno ridotto i trasferimenti per circa 800 mila euro. Questo ci costringe a mettere in atto un intervento drastico per mantenere il bilancio in equilibrio e non rischiare di sforare il patto stabilità. Lo stesso avanzo di amministrazione di 630 mila euro ereditato dalla precedente gestione, ovvero il “tesoretto” tanto sbandierato tempo fa, è bastato appena per pagare un mese di stipendi ai dipendenti. Se la ricognizione di cassa l’avessimo fatta il mese successivo, infatti, non avremmo, trovato nulla”. In queste difficili condizioni economiche l’Amministrazione Calanna è stata costretta a prendere le prime decisioni. “Il provvedimento più semplice da adottare – spiega - era tassare ulteriormente i cittadini ed applicare la Tasi, ma ci siamo rifiutati. Così abbiamo deciso di effettuare tagli della spesa, recuperando altri fondi grazie al lavoro del nostro esperto in bilancio, Nunzio Spanò, che ci permetterà di scovare l’evasione”.

In pratica il Comune si è accorto che esiste un’evasione di Imu sulle aree edificabili che gli uffici hanno quantificato in circa 2 milioni e 800 mila euro. “Noi – spiega Calanna – ne chiederemo la riscossione, ipotizzando per prudenza di incassarne appena la metà. Questo ci permetterà di riportare il bilancio in equilibrio, senza tassare ulteriormente i cittadini, ma soltanto pretendendo il dovuto da chi è obbligato a pagare le tasse”. Concordi i sindacati sulla necessità di un fisco più equo, un punto importante per il sindaco: “L’ho sempre ribadito in campagna elettorale, – conclude Calanna – se dalla lotta all’evasione dovessimo incassare di più rispetto alle previsioni, destineremo il ricavato ai Servizi sociali a vantaggio delle fasce più deboli”. Quindi niente Tasi per i cittadini brontesi e neanche aumenti dell’Imu per la seconda casa che a Bronte resta ferma all’8,6 per mille. Per equilibrare il bilancio si punta tutto quindi sul recupero dell’evasione Imu per i terreni edificabili. Come dire e bene che tutti paghino affinché tutti paghino di meno: “In verità – conclude Calanna – non è colpa dei cittadini se non hanno pagato l’Imu sui terreni edificabili. Questa imposta non è mai stata chiesta”.



10 Settembre 2015

Gemellaggio con Damghan

Arriva ambasciatore dell'Iran

Invitato speciale alla «Sagra del Pistacchio»

L'ambasciatore della repubblica islamica dell'Iran, Jahan­bakhsh Mozaffari, invitato speciale della 26 sagra del pi­stac­chio di fine settembre per gemel­la­re Bronte con Damghan, città pistacchicola ira­niana. Il progetto è stato sottoposto al sindaco di Bronte, Graziano Calanna (Pd), dalla Confime (Confedera­zione Imprese Medi­ter­ranee) che nel programma illu­strato gli ha precisato: «L'idea che sta alla base di questa proposta di ge­mellaggio riguarda il processo di trasformazione del pistacchio». A suffragare queste ragioni, un breve cenno stori­co-cultura­le su Damghan ma nulla sul suo pistac­chio, diversamente dai dettagli, tra gli altri, sulla coltiva­zione e la lavorazione del «Pistacchio verde di Bron­te dop».

L'Iran è il più grande produttore mondiale di pistac­chi, con circa il 50 per cento di prodotto, mentre Bronte raggiunge ap­pena l’1. Ma il sindaco Calanna, in questo progetto, ha ravvi­sa­to «una grande op­por­tu­nità di sviluppo della comunità loca­le» e, autoriz­zato dalla Giunta, ha stipulato con la Con­fime un pro­tocollo d'intesa che entro due mesi por­terà al pro­get­to di gemellaggio definitivo, da sottoporre al­l'Amba­sciata iraniana e al Ministero degli Affari esteri di Roma. Nel frattempo, la Confime s'è impegnata a «veri­fi­care la disponibilità dell'Ambasciatore iraniano a Roma a presen­zia­re, su invito del sindaco di Bron­te, ai festeggiamenti che si terranno a fine settem­bre per la raccolta del pistacchio per discu­tere e defi­nire i particolari del progetto stesso».

La città di Damghan, capoluogo dell'omonima provin­cia della regione di Semnan, si trova a 350 chilo­me­tri da Teheran e a duecentocinquanta dal mar Ca­spio e dal confine con il Turkme­nistan, si esten­de a oltre 1150 metri sul livello del mare e la sua popo­lazione supera i 50mila abitanti. L'attuazione del gemellaggio sarà gestita dalla Con­fime, ma al momento non si conoscono i costi e chi dovrà sostenerli. Al comune, intanto, si lavora per allestire-la sagra che si terrà nei due week-end dal 25 al 7 settem­bre e dal 2 al 4 ottobre, sulle pendici dell'Etna, a Bronte. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



9 Settembre 2015

COMUNE

Il sindaco ha avviato una ricognizione per i terreni intestati a privati in cui ci sono opere pubbliche

Bronte, da accatastare opere di cinquant’anni fa

I terreni di ventinove opere pubbliche, realizzate a Bronte negli ultimi 45 anni, sono ancora intestati ai privati o da indennizzare o volturare al catasto in favore del comune. Completare tutto costerà mezzo milione di euro, ma ne mancano 272mila e 400 per atti di cessione, volture e accatastamenti, che il comune, però, potrebbe fare da sè. Questa ricognizione è stata deliberata in questi giorni dalla giunta del neo sindaco Graziano Calanna (Pd), ma era stata disposta a inizio anno, per programmare le risorse finanziarie necessarie, dall’amministrazione guidata dall’ex sindaco Pino Firrarello (Ncd).

Le procedure più datate risalgono agli anni Settanta ed è del 1971 quella dell’oramai dismesso mattatoio comunale; coeve ad essa ci sono, tra le altre, quelle per la realizzazione delle vasche idriche di contrada Fontanelle e della circonvallazione a valle del centro abitato (via Amedeo duca d’Aosta), per l’asilo Puccini e per l’ampliamento del cimitero. Degli anni Ottanta sono ancora aperti, tra le altre, quelle sull’ex tribunale, la villa comunale e la scuola elementare del quartiere Sciarotta. Con riferimento agli anni Novanta, invece, rimangono da ultimare le procedure del depuratore, delle scuole materna di via Aldisio ed elementare di viale Kennedy, della chiesa di Sant’Agata e del parcheggio multipiano (nel frattempo trasformato in uffici comunali). Sei, infine, i procedimenti degli ultimi dieci anni. Tra questi appaiono quelli dei recenti lavori di consolidamento di contrada Fontanelle e di costruzione della statale 284 e quello dei 60 alloggi popolari in corso d’opera nel quartiere Sciara Sant’Antonio. Quanto ai 272mila euro mancanti, questi si potrebbero risparmiare se alla stipula degli atti di cessione potrà provvedere il segretario comunale e agli accatastamenti e alle volture l’ufficio tecnico. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)



2 settembre 2015

Anche quest'anno, come fatto negli anni passati, le Forze dell'ordine controlleranno il territorio brontese durante la raccolta del pistacchio

RACCOLTA DEL PISTACCHIO IN SICUREZZA

Maggiori controlli nelle campagne brontesi

Vertice a Catania del sindaco con le forze dell'ordine

L’esodo dei brontesi nelle campagne per la tradizionale rac­colta del pistacchio è iniziato ed anche quest’anno sarà reso più sicuro. Le Forze dell’Ordine nei prossimi giorni intensifi­che­ranno durante tutto l’arco delle 24 ore i servizi nelle campagne nelle quali si produce il prezioso “Oro verde”, per scorag­giare l’azione dei ladri, attirati dalla grande quantità di pistacchio raccolto e posto ad asciugare. Questo l’esito del vertice tenuto a Catania nella stanza del Prefetto, Maria Guia Federico, dove, oltre al Prefetto, hanno partecipato il colonnello Alessandro Casarsa, comandante provinciale dei Carabinieri di Catania ed il sindaco Graziano Calanna.

E’ stato Calanna a chiedere l’incontro, prima di tutto per presentarsi al Prefetto ad appena qualche mese dal suo insediamento, ma soprattutto per sottoporre al “Governo del territorio” diversi problemi della sua cittadina: «Per Bronte – ha affermato durante il vertice – la raccolta del pistacchio è una tradizione che si tra­manda da tempo. Ogni 2 anni, nel mese di settembre, chiunque possegga un pistacchieto si tra­sferi­sce in campagna, che all’improvviso si popola di produttori ed operai.

Tutti – continua - rimangono nei rustici anche durante la notte, a guardia del prezioso raccolto che fa gola ai ladri. Ovvio che questa situazione implica problemi di sicurezza di diversa natura. In passato, infatti, è capitato si siano verificati furti, con significativo danno per i produttori, ed un sindaco ritengo che abbia il dovere di cercare di garantire, ove possibile, la sicurezza dei suoi cittadini.»

Ed il Prefetto ha accolto la richiesta assicurando che inizierà prima possibile una imponente operazione di controllo del territorio dedito alla coltivazione del pistacchio, con le Forze dell’Ordine che control­leranno le strade non solo attraverso posti di blocco ed operazioni di controllo, ma anche con l’ausilio di mezzi aerei. “Come gli anni scorsi – ha affermato il Prefetto rivolgendosi al sindaco – lo Stato non si sottrarrà allo sforzo di garantire un efficace controllo del territorio nelle campagne di Bronte. Dobbiamo ringraziare i carabinieri e le Forze dell’Ordine per il quotidiano impegno a difesa della legalità”. Soddisfatto il sindaco che ha ringraziato il Prefetto ed il comandante Casarsa per aver accolto le sue richieste. “Bronte – ha concluso – sente che lo Stato è veramente vicino”.



27 Agosto 2015

Scomparsa una carpetta con ricevute di pagamento

Furto di documenti al Comune

Il Sindaco vuole soluzioni che rendano gli uffici più sicuri

Mistero al Comune. Alcuni impiegati hanno denunciato ai carabinieri il furto di una carpetta di colore giallo che conteneva le ricevute di alcuni pagamenti. L’episodio è avvenuto qualche giorno prima della chiusura estiva. Secondo le informazioni ricevute i documenti non contenevano informazioni di grande importanza, ma quel che fa preoccupare e lascia quanto meno sorpresi è il possibile “modus operandi” dei ladri. La carpetta, infatti, si trovava ben conservata all’interno di un faldone, ordinatamente riposto in un armadio. Chi ha agito quindi non solo si è introdotto liberamente all’interno degli uffici, ma ha avuto il tempo di rovistare nell’armadio e nei faldoni. Questo, ovviamente, preoccupa gli impiegati ed il sindaco Graziano Calanna perché dimostra come all’interno degli uffici comunali i livelli di sicurezza siano estremamente bassi.

“E’ questo non va bene. – spiega il primo cittadino in un comunicato – Purtroppo non abbiamo l’elenco dei visitatori del Comune nel giorno o nei giorni precedenti la scoperta del furto. A differenza di altri uffici dello Stato e della Regione, ma anche di alcuni Comuni, infatti a Bronte chiunque può avere accesso in tutti gli uffici e le aree di lavoro del Municipio senza neanche identificarsi. E questo deve farci riflettere”.

Per Calanna il Municipio deve essere tutelato perché, prima di ogni cosa, è un ambiente di lavoro che deve garantire i servizi ai cittadini. “Non possiamo permetterci di rimanere inermi. – infatti conclude – Dobbiamo garantire la sicurezza dei dipendenti e riservatezza degli atti. Per quel che ho visto fino ad oggi introdursi in Comune con intenzioni cattive è facilissimo. Per questo stiamo valutando soluzioni che, garantendo i diritti dei miei concittadini, rendano gli uffici del Comune più sicuri”.



24 Agosto 2015Risolte le cause che ne avevano determinato la richiesta di soppressione

Salvato l'Ufficio del Giudice di pace

L’ufficio del Giudice di Pace a servizio dei Comuni di Bronte, Maniace, Maletto, San Teodoro e Cesarò è salvo. I venti che nel mese di luglio annunciavano una possibile soppressionee non soffiano più. Tutto era nato dal fatto che il Presidente del Tribunale di Catania, Bruno Di Marco, aveva inoltrato al Ministero della Giustizia la richiesta di soppressione dell’Ufficio perché considerato “mal funzionante”. La riforma delle circoscrizioni giudiziarie approvata anni fa, infatti, prevedeva che per mantenere il servizio ogni Comune o diversi Comuni insieme dovevano individuare e coprire i costi della sede, reperire i fondi di gestione e pure il personale necessario.

“E quando mi sono insediato – ha affermato in un comunicato il sindaco Calanna – ho trovato l’ufficio istituito ma con diverse lacune che ne impedivano il funzionamento. In particolare mancava il personale sufficiente. Noi di gran carriera abbiamo affrontato l’argomento ed abbiamo deciso di impinguare il personale in servizio, garantire l’ufficio della necessari attrezzatura e di mantenere la sede in una parte dell’edificio che un tempo ospitava l’ex Tribunale di Bronte”.

Ed alla “riapertura” informale dell’ufficio del Giudice di Pace hanno partecipato gli operatori, alcuni consiglieri comunali ed anche l’assessore Francesco Bortiglio (foto a destra)): “Con questa nuova dotazione organica l’ufficio è stato opportunamente rafforzato. – ha affermato – Opportuna comunicazione è stata già inviata al presidente del Tribunale etneo che ha accolto le nostre istanze. Adesso possiamo dire con certezza che i vecchi problemi sono stati risolti e che l’Ufficio in futuro funzionerà con efficacia”. Per il territorio una buona notizia, soprattutto in un periodo in cui, sotto il vessillo della necessità dei tagli alla spesa pubblica, a Bronte sono a rischio alcuni servizi dello Stato ed anche il Punto nascita dell’ospedale.



8 Agosto 2015

Operativa la nuova caserma dell’Arma

Operativa da oggi la nuova Stazione Carabinieri di Bronte. Sita in via Matteo Selvaggi (con ingresso pedonale da via Irlanda), la struttura è ospitata in un edificio moderno, confortevole e funzionale.

E' stata realizzata dal Comune, superando numerose difficoltà, perchè il presidio dell’Arma fosse in grado di rispondere, in maniera concreta, soddisfacente ed efficace, alle esigenze di sicurezza della comunità.

Le chiavi della nuova caserma erano state simbolicamente consegnate da Firrarello al comandate della locale stazione, Ignazio Buda, a maggio 2015.



8 Agosto 2015

La chiamata a vent’anni nei salesiani

Suor Angela, 50 anni di vita consacrata

Suor Angela Vitanza (nella foto in abito talare) ha festeggiato il 50° anniversario di vita consacrata.
La religiosa brontese, a quasi vent’anni (1961), ha ricevuto il dono della vocazione ed è stata accolta fra le Figlie di Maria Ausiliatrice, nell’istituto di via Caronda a Catania, dove il 5 agosto 1965, ha professato i voti.

In questo stesso istituto, suor Angela ha festeggiato mezzo secolo di professione insieme alle consorelle e ai familiari..

Al rito ha partecipato il vice presidente del Consiglio, Giuseppe Di Mulo, mentre il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha avuto con la religiosa un lunga telefonata. La funzione è stata presieduta don Pippo Ruta, ispettore dei salesiani di Sicilia. (LPu, Giornale di Sicilia, Foto LPu)



6 Agosto 2015

CONSIGLIO COMUNALE

I componenti delle 4 commissioni consiliari

Il Consiglio comunale guidato dal presidente Antonino Galati ha eletto i componenti le quattro commissioni consiliari. Ecco i nomi dei consiglieri comunali nominati:

I Commissione “Affari generali e Polizia municipale”: Angelica Catania (presidente), Franco Catania (vice presidente), Angelica Prestianni, Antonino Galati ed Enza Meli;

II Commissione “Lavori Pubblici”: Gaetano Messina (presidente), Antonio Petronaci (vice presidente), Salvino Luca, Massimo Castiglione ed Ernesto Di Francesco;

III Commissione “Ragioneria e Finanze”: Antonio Leanza (presidente), Valeria Franco (vice presidente), Carlo Castiglione, Samanta Longhitano e Rosario Liuzzo;

IV Commissione “Solidarietà sociale, cultura e tempo libero”: Vittorio Triscari (presidente), Pina Pagano (vice presidente), Maria De Luca, Giuseppe Di Mulo e Salvatore Calamucci.

“Auguriamo ai componenti delle Commissioni – hanno affermato il presidente Galati ed il sindaco Calanna – un proficuo lavoro. Alle commissioni permanenti è sottoposto l’esame preliminare tutte le proposte di deliberazione di competenza del Consiglio comunale alla presenza dei dirigenti e dell’Ammini­strazione comunale. Immaginate quindi la loro importanza, affinché tutte le proposte vengano affron­tate e discusse nel migliore dei modi”.



6 Agosto 2015

INDUSTRIA - I primi novanta sono stati riassorbiti, entro il 2017 dovrebbero rientrare gli altri. In 180 vennero mandati via nel 2009 dopo una riduzione delle commesse

Bronte, tornano al lavoro gli operai licenziati

Un contratto con la Jacob Cohen e un accordo con la Diesel, dopo il contenzioso giudiziario, rilanciano il Polo tessile

Il Consorzio contestò la Diesel, sostenendo che quel segmento era florido e che "azienda de localizzava, andando a produrre all’estero, solo per incrementare gli utili, in violazione della legge.

Buone notizie per il polo tessile di Bronte. Il Consorzio Manifatturiero Siciliano riassorbe la metà dei licenziati del 2009 (furono 180 su 270 lavoratori complessivi), dopo il taglio delle commesse con Diesel (Renzo Rosso), grazie ad un accordo con l’azienda Jacob Cohen. Gli altri licenziati verranno riassunti entro il 2017. Un accordo fra Diesel e Consorzio manifatturiero siciliano di Bronte ha comunque chiuso il contenzioso giudiziario sorto nel 2009, dopo il taglio delle commesse deciso dalla Diesel. A febbraio 2009 la Diesel ridusse del 70 per cento la produzione d’abbigliamento affidata al Consorzio, parlando di un calo delle vendite dei capi Made in Italy. Ma il Consorzio, fiore all’occhiello del polo tessile etneo, passò all’attacco sostenendo che quel segmento era florido e che la Diesel delocalizzava, andando a produrre all’estero, solo per incrementare gli utili, in violazione di una legge che tutela aziende e lavoratori dal rapporto di dipendenza economica che si instauri con il committente.

Il processo civile iniziò nel 2009 presso il tribunale di Bronte, passò per Catania e, nel 2010, finì a Bassano del Grappa, con i quotidiani veneti che titolavano «Davide porta in tribunale Golia» e dove, nel 2013, Golia (Diesel, ovviamente) è stato condannato al risarcimento dei danni e a riattivare subito le commesse. Ma la Diesel impugnava la sentenza in Corte di Appello a Venezia Mestre. Mentre i fascicoli processuali si rimpinguavano con perizie e consulenze, a Bronte 180 dipendenti su 270 perdevano il lavoro, entrando in mobilità. I vertici del Consorzio, però, ne riassumevano 90, dopo aver ottenuto l’aumento della produzione per Jacob Cohen, prestigioso marchio di cui è licenziataria la Giada spa. Nel consiglio di amministrazione di questa società, fino a qualche mese fa, sedeva il leone del tessile brontese che sfidò Diesel, l’ex deputato Franco Catania, che oggi della Giada è presidente onorario. Per questo accordo, determinanti sono state le maggiori commesse pervenute al Consorzio da Jacob Cohen che hanno fatto riavere buona parte dei livelli occupazionali del 2009 e mirano a farli crescere ancora.

Entro il primo semestre 2017 l’obiettivo è di recuperare gli altri 90 posti di lavoro persi e superare i 270 addetti di sei anni fa. A ciò si aggiungono gli effetti dell’accordo fra il Consorzio e la Diesel, che però è ancora riservato. Dovrebbe prevedere uno sviluppo dei rapporti commerciali fra le due società, poiché dalle aule dei tribunali non sono uscite con una semplice rinuncia e accettazione, uniche circostanze che non avrebbero avuto motivo di rimanere segrete. I vertici del Consorzio, dal canto loro, fermi nel riserbo, si sono limitati a dirci: «La transazione ha consentito il ripristino dei rapporti con un colosso mondiale, che certamente, in prospettiva non potrà che essere un bene». [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]



2 Agosto 2015

PROTESTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

A rischio la Tenenza della Gdf

Chiusura "congelata" fino al 30 settembre

Doveva essere chiusa già da ieri, ma nella caserma di via Livatino a Bronte, la Guardia di Finanza è ancora al servizio dei cittadini. La soppressione della Tenenza prevista per ieri è stata “congelata” fino al 30 settembre. Ci sarà tempo quindi per la politica di tentare di scongiurare l’ennesimo saccheggio di un presidio di Stato e di legalità ai danni di un territorio che ha già visto sparire la sede del Tribunale (per non parlare della chiusura del Punto di primo intervento pediatrico, della prospettata chiusura del Punto nascita e dell'Ufficio del Giudice di Pace,  ndr). E chi sta protestando vivacemente è il Movimento 5 stelle: “Siamo preoccupati per la chiusura della tenenza della Guardia di Finanza di Bronte - denunciano i deputati del Movimento 5 Stelle Gianluca Rizzo alla Camera e Francesco Cappello all’Ars - e non lo diciamo da rappresentati istituzionali ma da portavoce dei cittadini della città del pistacchio che gridano il loro bisogno di legalità”.

“Uno dei pochi deterrenti - aggiunge Cappello - per combattere l’illegalità, il lavoro nero, la contraffazione in questo territorio è dato proprio dalla presenza delle Fiamme gialle che, secondo quanto stabilito dal comando generale, chiuderà i battenti, lasciando alla Tenenza di Paternò l’onere di controllare non solo Bronte ma anche Adrano e tutta la zona pedemontana ad ovest dell’Etna”. Rizzo ha già presentato una interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati chiedendo al Governo di sospendere quest’ordine di chiusura.

Preoccupazione anche al Comune: “Visti anche i fatti accaduti durante la campagna elettorale - ha aggiunto Valeria Franco, consigliere comunale pentastellata - ritengo assurdo chiudere un presidio di sicurezza importante”. Anche il sindaco Graziano Calanna ha già alzato le barricate ed è pronto a discutere per trovare una possibile soluzione. “Al Comando generale delle Fiamme gialle abbiamo chiesto di interloquire - ha affermato - per capire i motivi della soppressione. Se, come immagino sono economici, noi siamo pronti a collaborare per individuare, per esempio, una sede comunale che possa sgravare il Comando delle spese di affitto della caserma. Bronte - conclude - non vuole perdere la tenenza della Guardia di Finanza. Sa bene quanto importante sia la sua presenza per una cittadina come Bronte al centro di un vasto territorio”. [Fonte: La Sicilia]



24 Luglio 2015

GIP. L’ex consigliere Nunzio Spanò usò toni forti contro l’allestimento del Cara, che riprese nel suo sito Internet

«Incitazione all’odio razzista»
Assolto ex consigliere di Bronte

Per il giudice si è trattato di diritto di critica, anche se con scalpore

Assolto dall’accusa di aver incitato all’odio razzista l’ex consigliere comunale Nunzio Spanò. La procura etnea l’aveva imputato del reato previsto dalla legge di ratifica della “Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale” e rischiava la reclusione fino a 18 mesi o la multa fino a seimila euro. Nella primavera del 2014, a Bronte, al centro del dibattito politico c’era la scelta dell’amministrazione comunale di creare un centro d’accoglienza per richiedenti asilo politico (Cara).

Da mordace consigliere d’opposizione, Spanò, attraverso il suo sito internet, manifestò “una serrata critica alla gestione dei flussi migratori in Italia, con accenti sulla pericolosità del fenomeno dell’ingresso in controllato dei migranti correlato alle condizioni sanitarie degli stessi” e criticò la “concentrazione numerica talvolta eccessiva per taluni centri abitati di piccole dimensioni” (tipo Pozzallo). Inoltre, riportò “ipotesi relative alla gestione mafiosa dei centri di accoglienza” e attribuì “l’ospitalità decisa dal Comune di Bronte al consistente finanziamento previsto dalla U e”.

Il sindaco dell’epoca, Pino Firrarello, presentò un esposto-querela e la procura citò in giudizio Spanò “perché propagandava idee sull’odio razziale, pubblicando, sul sito internet da lui gestito, notizie manifestanti il convincimento che gli individui appartenenti ad etnie straniere sbarcati sul nostro territorio fossero portatori di malattie infettive, nonché soggetti criminali ed invasori del nostro paese”. Al tribunale monocratico di Catania, la critica di Spanò è apparsa “condotta con accenti anche sensazionalistici o esasperati”. Ma il giudice, riconoscendogli le scriminanti del “diritto di critica e di manifestazione del pensiero” e la propaganda d’idee “non costituenti incitamento all’odio razziale o etnico, né fondate su un malinteso concetto di superiorità etnico c culturale”, recentemente l’ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. (Luigi Putrino, Giornale di Sicilia)



21 Luglio 2015

GIUNTA CALANNA

Enza Meli rinuncia all'assessorato

ENZA MELI«I patti non erano questi»

«I patti non erano questi. Sanciti di fronte al segretario provinciale del Pd, Enzo Napoli, essi prevedevano che io fossi vice sindaco e consigliere per cinque anni. Mi sento presa in giro».

Con queste parole, Enza Meli (foto a sinistra), consi­gliere comunale prima eletta e segretario locale Pd, lunedì sera in Consiglio comunale ha rispedito la nomina di assessore al sindaco Graziano Calanna (Pd), che le ha replicato dicendo: «Non ho preso in giro nessuno, non innesco polemiche e mi dispiace che Meli non entri in Giunta».

A cederle l’assessorato, lo scorso 10 luglio, era stato il consigliere comu­nale Antonio Leanza (figlio dell’ex vice presidente della Regione Turi Leanza), in segno «di riconciliazione della sinistra storica brontese», che sulla vicenda ci ha dichiarato: «Non intendo alimentare polemiche a mezzo stampa, ma ritengo opportuno un chiarimento all’interno della coalizione di centrosinistra. Pur nel rispetto della persona, anch’io sono rimasto sorpreso nel vedere che la carica di vice sindaco sia andata ad un esponente di Forza Italia».

Infatti, Calanna ha nominato vice sindaco Angela Saitta (foto a destra), espressione e riferimento della lista dell’ex deputato azzurro Franco Catania, che al ballottaggio ha sostenuto l’attuale sindaco. La Meli, in questa sua scelta, ci ha confermato che, oltre a quello del locale circolo Pd, ha avuto l’appoggio del consigliere comunale Gaetano Messina (Pd). [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]
 

22 Luglio 2015

La presentazione della Giunta comunale in Consiglio

«Patti non rispettati, meglio il lavoro»

Enza Meli rifiuta di essere assessore

«Ringrazio, ma non intendo accettare la carica di assessore». Così ha esordito il con­si­gliere comunale Enza Meli durante il Consiglio comunale di pre­sentazione della Giunta municipale di Bronte. Dopo che il presi­dente dell’assemblea, Nino Galati, ha presentato gli assessori, la Meli ha affermato: «In nome del Cir­colo del Pd di Bronte che rappre­sento dico che i patti non erano questi. Sanciti di fronte al segretario provinciale, Enzo Napoli, prevedevano che fossi vice­sindaco per tutti i cinque anni e senza dimet­termi da consigliere. Gli impegni non sono stati rispettati, neanche di fronte al fatto che sono stata la prima degli eletti. Io non amo le poltrone, prefe­risco il lavoro, ma mi sono sentita presa in giro. A questo punto non accetto».

«Ho troppo rispetto per la Città è per il Consiglio comunale che considero sacro per inne­scare polemiche - ha replicato il sindaco Graziano Calanna - Mai preso in giro qualcuno e non sono solo il numero dei voti presi che determinano le deci­sioni. Se fosse esclusi­vamente così i miei 5.710 voti mi consen­tirebbero grande autonomia nelle scelte. Mi dispiace - ha concluso il primo cittadino - che Enza Meli non abbia voglia di far parte della Giunta». Ad Enza Meli era stato affidato la gestione dei Servizi Sociali, del Demanio, del Patri­monio, dell’Economato, del Provve­ditorato, dei Servizi Innovativi, del teatro e della Biblioteca. Adesso si attende di sapere chi la sostituirà. [Fonte La Sicilia]

23 Luglio 2015

POLITICA & COMUNE

Scoppia la bufera post-amministrative nel Partito demo­cratico con l'asse­gnazione dell'incarico di vicesin­daco ad Angela Saitta esponente di FI

Bronte, Meli lascia: i patti non erano questi

Graziano Calanna determinato: «Non ho preso in giro nessuno, non innesco polemiche e mi dispiace per la sua scelta» (...) [Giornale di Sicilia]



14 luglio 2015

CAMBIA IL SINDACO

Verifica della Cassa comunale

Firrarello consegna a Calanna un attivo di 630 mila euro

Si è svolta questa mattina la verifica straordinaria delle risultanze di cassa del Comune, come prevede l’articolo art. 224 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, quando cambia il sindaco. Così, in una sala dell’Istituto di credito che effettua il servizio di tesoreria, si sono riuniti il neo sindaco Graziano Calanna, l’ex primo cittadino Pino Firrarello, il segretario comunale Anna Maria Carugno, la responsabile del servizio finanziario, Biagia Benvegna e l’organo di revisione dell’Ente, presieduto dalla dottoressa, Pina Meli. Presente anche il presidente del Consiglio comunale Nino Galati.

Dopo la lettura delle varie voci di bilancio, spiegate dal funzionario della banca, è emerso che al 15 giugno, data in cui è stato eletto il neo sindaco Calanna, il Comune aveva un attivo di 630 mila euro.



11 Luglio 2015

La nuova Giunta al completo

Hanno giurato i 4 assessori

È finalmente completa la Giunta comunale scelta dal nuovo sindaco Graziano Calanna. Lo stesso sindaco si riserva per sé le deleghe concernenti: Urbanistica - Lavori Pubblici - Risorse Umane - Bilancio - Tributi - Qualità della vita - Politiche Giovanili - Zona Artigianale - Sport.

Angela Saitta, che ricopre anche la carica di vicesindaco, avrà le deleghe di Pubblica istru­zione - Agricoltura - Artigianato Commercio - Trasporto Urbano - Programmazione negoziata. Nuccio Biuso si occuperà di Servizio Cimiteriale - Servizio Idrico Integrato - Servizio Tecnico manutentivo - Protezione Civile. Servizi Ecologici - Centro anziani - Auto­parco - Castello Nelson - Spettacoli, Eventi. Francesco Bortiglio, ha le deleghe di Verde Pubblico - Polizia Municipale- Cultura -Pinacoteca - Beni Culturali - Contenzioso - Turismo. Infine Enza Meli, chiamata in Giunta al posto di Antonio Leanza, si occuperà di Servizi Sociali - Demanio - Patrimonio Economato, Provveditorato - Servizi Innovativi - Tea­tro - Biblioteca.

I nuovi assessori hanno prestato giuramento, come previsto dalle normative, davanti al sindaco e al segretario comunale. Soddisfatto il sindaco Graziano Calanna: «Ora final­mente abbiamo completato la parte amministrativa riguardo l’insediamento, - ha detto - ora non resta altro da fare che rimboccarci le maniche e iniziare a lavorare per il nostro Comune e i concittadini». [Luigi Saitta, La Sicilia]

Nominata assessore a sua insaputa

Scoppia a Bronte il caso dell’assessore nominata a sua insaputa. Il sindaco Graziano Calanna (Pd), venerdì scorso, ha nominato la nuova giunta, ma l’assessore ai servizi sociali, Enza Meli (Pd), appreso indiret­tamente dell’incarico e delle deleghe, «si riserva di verificare, al proprio rientro, se le stesse siano congruenti al ruolo che per voti ed accordi elettorali era stato assegnato alla locale sezione Pd».

Meli, segretaria Pd e pasionaria socialista (già pupilla dell’ex vice presidente della Regione sici­liana Turi Leanza), è stata la più votata dei consiglieri, esce da una campagna elettorale di rinunce, prima a candidato sindaco poi a presidente del consiglio e oggi, forse, anche a vice sindaco.

A farle spazio in giunta è stato un assessore designato al primo turno, il consigliere Antonio Lean­za, figlio del più noto Turi, che definisce, il suo, un gesto «di riconciliazione della sinistra storica brontese». Ieri, intanto, il sindaco ha preso in consegna, dall’uscente Pino Firrarello, un fondo cassa di 630 mila euro.
(Luigi Putrino, Giornale di Sicilia, 15 luglio 2015)

14 luglio 2015

ENZA MELI: “A precisazione e chiarimento di quanto ripor­tato a mezzo stampa con riferi­mento alla nomina di asses­sore, dichiaro di non avere prestato alcun giura­mento poiché fuori sede per impegni perso­nali. Inoltre, non avendo, cono­scenza diretta di tale incarico ne' tanto­meno delle relative deleghe, si riserva di veri­ficare, al proprio rientro, se le stesse siano con­gruenti al ruolo che per voti ed accordi elet­torali era stato asse­gnato alla locale sezione del circolo Pd.
Proprio nello spirito di tutelare i nume­rosi elet­tori che hanno soste­nuto le linee program­matiche del circolo PD di Bronte, la sottoscritta con­di­zionerà a tale verifica l'accet­tazione del­l'in­carico”.

12 luglio 2015

ANTONIO LEANZA, uno dei due asses­sori desi­gnati nel corso della campa­gna elet­torale dal sindaco Calan­na, in un com­unicato stampa ha dichia­rato fra l'altro di aver fatto un passo indie­tro e messo a dispo­sizio­ne la sua desi­gnazione ad asses­sore «a favore di Enza Meli, segre­tario comu­nale del Partito Demo­cratico e can­didato al consiglio comunale più votato alle scor­se elezioni comu­nali, soprat­tutto per un gesto di ricon­ciliazione nella sinistra storica brontese al fine di supe­rare comple­tamente an­tiche divi­sioni e lace­razioni, umane e poli­tiche, e per conti­nuare in quel pro­cesso vir­tuoso di unità tra le forze del centro-sinistra che ha portato alla vit­toria elet­torale».



7 Luglio 2015

Galati eletto presidente del Consiglio comunale

A Di Mulo la carica di vicepresidente

Antonio Galati (primo a sinistra nella foto) è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Bronte, eletto dall’assemblea consiliare appena insediata. Alla prima votazione ha ottenuto 12 voti, contri i 5 di Massimo Castiglione, della lista “Bronte viva”; un voto a Valeria Franco, del Movimento 5 stelle.

52 anni, ispettore superiore del Corpo forestale, eletto nella lista “Guardiamo avanti insieme”, il neopresidente, dopo aver ringraziato cittadini e colleghi che lo hanno votato, ha sottolineato come la sala consiliare debba essere il luogo deputato ad affrontare e dibattere i veri problemi.

Il dibattito in Consiglio, invece, si è aperto per l’elezione del vicepresidente, perché l’opposizione, facendo appello alla tradizione, ne ha rivendicato la titolarità.

Alla fine, però, la maggioranza ha scelto Giuseppe Di Mulo (a destra nella foto), 40 anni, assicuratore, eletto nella lista “Pd-Udc -Futuro e tradizione insieme”. Poi il giuramento del sindaco, Graziano Calanna: «Immagino una città più sicura, più sensibile ai problemi dell’ambiente e dei cittadini - ha affermato- e un ringraziamento va a chi mi ha preceduto, all’ex sindaco, all’ex presidente del Consiglio e a tutto il precedente Consiglio, che hanno lasciato il segno». «Noi - ha concluso - abbiamo in mente una precisa idea di questa città. Lavoreremo intensamente per realizzarla».



4 Luglio 2015

GIUDICE DI PACE

Rischio di chiusura per l’ufficio

A distanza di circa 2 anni dalla chiusura della sezione distaccata del tribunale, Bronte rischia di perdere l’ufficio del giudice di pace. La questione è stata affrontata martedì nel capoluogo etneo dal sindaco, Graziano Calanna, e dal presidente del tribunale di Catania Bruno Di Marco. (*LPU, Giornale di Sicilia*)




22 giugno 2015

Proclamato il nuovo Consiglio comunale

Sette le donne elette

Finalmente ogni dubbio è stato sciolto. Il presidente dell’Ufficio elettorale centrale, Antonio Zarrillo, ha proclamato oggi il nuovo Consiglio comunale, spazzando via tutte le perplessità sull’assegnazione dei seggi da parte dei leader politici.

Questa la composizione del Consiglio comunale: Antonio Leanza e Vittorio Triscari della lista “Sicilia democratica – Tu Leanza”, Ernesto Di Francesco, Antonino Galati, Samanta Longhitano, Antonio Petronaci e Rosario Liuzzo della lista “Guardiamo avanti insieme”, Enza Meli, Salvatore Luca, Giuseppe Di Mulo, Angelica Catania e Gaetano Messina della lista “Pd Udc”, Pina Pagano eletta nella lista “Biuso sindaco”, Franco Catania primo degli eletti nella lista “Io amo Bronte”, Massimo Castiglione e Angelica Prestianni eletti nella lista “Bronte viva”, Carlo Maria Castiglione eletto nella lista “Giovani cambiamo il futuro”, Salvatore Calamucci e Maria De Luca eletti nella lista “Noi Bronte”, ed infine Franco Valeria del Movimento 5 stelle.

L'unica differenza rispetto a quanto previsto in prima battuta è l'elezione di Rosario Liuzzo candidato nella lista “Guardiamo avanti insieme” al posto di Antonio Currao candidato nella lista Pd – Udc.

Da notare anche come la nuova legge elettorale che prevede la doppia preferenza di genere nel­la scelta dei 20 consi­glieri co­mu­nali ha portato in Consiglio sette donne fra le quali Enza Meli, la più votata con 419 voti fra i 240 aspiranti al Consiglio.

«Siamo al servizio di Bronte e dei brontesi. – ha affermato la stessa Enza Meli – E’ giusto rivolgere un sincero ricordo nei confronti dei colleghi consiglieri che non sono stati rieletti: amministrare in periodi di crisi non è facile».

Ed al Consiglio comunale sono giunti gli auguri da parte del sindaco Calanna che ha voluto consegnare personalmente ai consiglieri eletti la notifica dell’avvenuta proclamazione: «Auguro a tutti gli eletti un buon lavoro. - ha affermato – Chi si candida per amministrare la cosa pubblica assume la responsabilità di rappresentare i cittadini, facendo proprie le legittime istanze che possano da questi provenire. Ed io, certo del contributo che potrà venire dall’assemblea cittadina, so già che non mancherà il dialogo, per dare al Bronte il meglio possibile».



22 Giugno 2015

Saranno proclamati oggi i venti consiglieri che sono usciti vittoriosi dall’esito delle urne. Il neo sindaco, Graziano Calanna, si era insediato mercoledì scorso

A Bronte bilancio attivo, ma intoccabile

Eppure per chiudere il bilancio 2015, per le spese ordinarie, è necessario tappare un buco di 450 mila euro di riduzioni statali

In tema di tasse locali, l’Imu e all’8,6 per mille; l’addizionale Irpef è all’8 per mille, per cui potrebbe arrivare la Tasi sulla prima casa o l’aumento dell’Imu sulle seconde. L’ultima parola spetta al Consiglio.

Saranno proclamati oggi i venti consiglieri comunali di Bronte. Il neo sindaco, Graziano Calanna, s’era insediato mercoledì. Il primo cittadino uscente, Pino Firrarello, lascia un bilancio di circa 40 milioni, in attivo di 6 milioni 314 mila e 641 euro, come risulta dal rendiconto 2014. Con 5 milioni dell’attivo si potranno estinguere prestiti e debiti, fare investimenti e coprire perdite. Di questi, ben 4 milioni 531 mila e 781 euro sono la “parte accantonata” nel “fondo crediti di dubbia esigibilità”, a garanzia d’eventuali mancati introiti dei 14 milioni di “residui attivi”, perlopiù formati da cartelle esattoriali Serit. Nel bilancio, i “residui attivi” indicano varie somme previste in entrata (Imu, acqua. spazzatura) e già spese negli anni, che si devono riscuotere per evitare, appunto, perdite e ripianamenti con le nuove risorse economiche accantonate, le quali, a residui incassati, diventerebbero “avanzo non vincolato”.

Quest’ultima voce, al momento, in rendiconto è di 419 mila e 404 euro, che nel 2015 sono utilizzabili per pagare debiti fuori bilancio (come importi per contenziosi pregressi, investimenti, (ristrutturazioni di scuole. manutenzioni stradali, fognarie e via discorrendo).
L’altra quota dell’attivo, “avanzo vincolato”, è di 1 milione 363 mila e 455 euro, ma un milione e 200 mila sono una tranche di finanziamento regionale per 60 alloggi popolari. Sono 7 milioni 355 mila e 295 euro, invece, i “residui passivi”, ossia le somme già impegnate da liquidare ai credi tori. Il nuovo sindaco, per chiudere il bilancio di previsione 2015, solo per le spese ordinarie (non finanziabili con l’avanzo), dovrà tappare un buco di circa 450 mila euro di, riduzioni statali; masono attesi anche tagli regionali. Per settembre servono già soldi per la 26’ sagra del pistacchio. Tre le possibili soluzioni: tagli, nuove entrate o entrambi. In tema di tasse locali, l’addizionale comunale Irpef è al massimo con l’8 per mille, per cui potrebbe arrivare la Tasi sulla prima casa o l’aumento dell’Imu sulle seconde; ma entro il 2 per mille (per circa 300 mila euro), visto che l’Imu comunale è già all’8,6 per mille (con un’entrata di l milione e 300 mila euro, oltre i 700 mila di Imu statale) e la legge al massimo le prevede al 10,6. Sul bilancio 2015 dovrà decidere il nuovo Consiglio comunale. [Luigi Putrino, Giornale di Sicilia]

La relazione di fine mandato di Firrarello


15 Giugno 2015

ELEZIONI COMUNALI

Il ballottaggio fra Gullotta e Calanna

Netta vittoria di Graziano Calanna

Raggiunge il 57,35% con 1.463 voti di scarto. E fa il pieno di consiglieri comunali: 14 su 20

Il nuovo sindaco di Bronte, Graziano Calanna, rad­dop­pia i voti presi al I° turno e si porta in Consiglio comu­nale anche una larga maggioranza di consiglieri: 12 su 20. Degli altri 8 consiglieri 5 vanno alla coalizione che sostiene Gullot­ta e 3 rispettivamente al M5S, alla lista civica "Io amo Bronte" e a "Biuso Sindaco". La nuova legge elettorale che prevede la doppia pre­fe­ren­za di gene­re nel­la scelta dei consi­glieri co­mu­nali ha portato in Consiglio sette donne su 20 fra le quali Enza Meli, la più votata con 419 voti fra i 240 aspiranti al Consiglio. Affluenza in netto calo rispetto al primo turno (55,57%, contro il 66,74 del I° Turno) ed aumento delle schede bianche e dei voti non validi che raggiungono il nume­ro di 625 (pari al 5,91% dei votanti).

«Ringrazio – ha affermato Calanna - tutti coloro che mi hanno votato, e che hanno sostenuto questo nostro progetto partito e portato avanti dai giovani, ora è tempo di voltare pagina e metterci a disposizione di tutti lasciandoci dietro i colori politici; un ringraziamento particolare lo voglio dare al candidato del centrodestra Salvatore Gullotta».

«Grazie a tutti per il sostegno avuto – ha dichiarato dal canto suo Gullotta -, Bronte ha scelto un’altra compagine ed è giusto che il volere del popolo venga rispettato; Il sottoscritto resta a disposizione perché non c’è bisogno di ricoprire una carica assessoriale per lavorare per il proprio paese, chi ha bisogno di Salvatore Gullotta può cercarmi tranquillamente. Al nuovo sindaco auguro di lavorare bene e serenamente.

Dopo una sfilata “trionfale” per tutto il Corso Umberto in serata il nuovo sindaco ha tenuto un comizio in Piazza Rosario con tutti i consiglieri eletti e la presenza sul palco del parlamentare siciliano Anthony Barbagallo.

«Calanna straccia Gullotta, tramontata l‘era Firrarello» intitola il quotidiano La Sicilia il giorno dopo; «A Bronte si è conclusa l’era Firrarello», afferma il Giornale di Sicilia. «Le elezioni si possono vincere e perdere - afferma il senatore sindaco uscente che ha sostenuto Gullotta - questa è la democrazia. Del resto la storia ci insegna che anche grandissimi uomini non sono stati premiati dall’elettorato. Winston Churchill per esempio salvò l’Inghilterra da Hitler e vinse un Nobel per la letteratura ... eppure, poi, perse le elezioni». 

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11 Giugno 2015

"La Sciara" l'etichetta del produttore brontese vince per la seconda volta l'«Aipo d’Argento»

Vincenzo Romano «maestro» dell’olio

«In Oriente e all'estero, siamo più apprezzati che in Italia e in Sicilia»

Il produttore brontese Vincenzo Romano ha vinto la 12ª edizione del concorso oleario internazionale “Aipo d’Argento 2015”, il Concorso oleario internazionale di Verona ormai divenuto un importante occasione di confronto fra le migliori e più qualificate produzioni olearie dell’area mediterranea. Il concorso vedeva una qualificata presenza internazionale con oli (oltre 215 campioni iscritti) provenienti quest'anno anche dalla Turchia e dal Marocco che si sono aggiunti alle ormai abituali presenze dei prodotti spagnoli, croati, greci, sloveni e portoghesi oltre, naturalmente, alla nutrita presenza di oli italiani rappresentanti la quasi totalità delle regioni olearie (17 su 20) della penisola.

L'Azienda Romano ha vinto l'Aipo d'argento 2015 nella categoria fruttato intenso con la sua etichetta Le Sciare, un olio prodotto con olive della varietà Nocellara dell'Etna (80%) e Tonda iblea e Biancolilla (20%). Sembra incredibile ma con la stessa etichetta, nella categoria fruttato medio, aveva già vinto lo stesso premio nel 2014.

Francesco Romano, Aipo d'argento 2015Ma i successi del nostro Romano (nella foto a destra Francesco Romano con Giovanni Rana) non si fermano quì. Nella stessa categoria fruttato intenso ha vinto anche, ancora una volta per il secondo anno consecutivo, il concorso “Morgan­tinon 2015” degli oli extravergini d’oliva siciliani (Sezio­ne miglior olio); ha conquistato la medaglia d’argento al premio interna­zionale “Il magnifico” e al 5° concorso regionale oli di oliva “Expo Sicilia Città dell’olio”. Infine, ha ottenuto la gran menzione all’”Oro del Mediterraneo 2015”, all’“Oro d’Italia 2015”, al premio “Leone d’oro” ed infine al 24° concorso nazionale oli extravergini di oliva “L’Orciolo d’Oro”.
«Una grande soddisfazione - ha detto Romano - per il nostro lavoro e per il nostro territorio, foriero di prodotti tipici di eccellenza».

Lo scorso anno il Frantoio Romano Vincenzo ha conquistato anche il podio del concorso internazionale Sol d’Oro, vera e propria “olimpiade” dell’olio extravergine d’oliva, che si svolge a Veronafìere. L’azienda brontese vinse la medaglia d’oro nella categoria “oli fruttato medio”. Un successo dopo l'altro, anno dopo anno. Già nel 2010 Vincenzo Romano fu primo tra 255 espositori nel 4° Salone degli oli extra vergini tipici di qualità ("Olio capitale"), svoltosi a Trieste.

Quattro le etichette commercializzate dall'Azienda Romano (fra le quali anche il MonteEtnaDop e Le Sciare che oggi viene prodotto in solo sette mila bottiglie circa), ambite e acquistate solo ed esclusivamente all'estero.

Insomma l'artigiano che non ti aspetti di trovare a Bronte che con la sua operosa attività, silenziosa e professionale, fa conoscere un altro nostro prodotto di eccellenza in tutto il mondo. «In Oriente e all'estero, siamo più apprezzati che in Italia e in Sicilia» ha dichiarato recentemente con un pò di orgoglio lo stesso produttore.
 

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