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I parlamentari brontesi

Personaggi illustri di Bronte, insieme

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Giacomo Meli, Giuseppe Castiglione, Placido De Luca, Francesco Cimbali, Vincenzo Saitta, Luigi Castiglione, Antonino Isola, Biagio Pecorino, Vito Bonsignore, Pino Firrarello, Salvatore Leanza, Nunzio CalannaFranco Catania, Giuseppe Castiglione


Giuseppe Firrarello

Pino FirrarelloGiuseppe (Pino) Firrarello, ragioniere, pensionato del Ministero delle Finanze, è nato il 9 agosto 1939 a San Cono (Catania) e qui ha trascorso la sua prima giovinezza dedicandosi fin da giovanissimo al lavoro nei campi per la prematura morte del padre.

Subito dopo il servizio militare, assunto dal Ministero delle Finanze, lascia il suo paese ed il suo lavoro lo porta a conoscere alcuni paesi della provincia di Catania, fra i quali nel 1963 Bronte, che sceglie come sua dimora definitiva.

Brontese di adozione a tutti gli effetti, nel nostro paese, Pino Firrarello lavora, contrae matrimonio ed inizia con tenacia ed intelligenza i primi passi nella politica (militando nella Democrazia Cristiana). Nel nostro comune ha modo di poter estrinsecare quella che era una sua dote naturale: inserirsi nella politica con il preciso scopo di portare avanti i problemi delle classi meno agiate, sempre basandosi su quelli che sono i profondi e veri principi cristiani.

Cresce sotto la guida democristiana del Ministro Gullotti, e ricopre varie cariche fra le quali quella di consigliere, vice sindaco e sindaco di Bronte (1984), vice segretario provinciale della DC di Catania (negli anni 80) per finire poi il 23 giugno 1986 deputato alla Regione Siciliana (X legislatura) dove è stato eletto nella lista della DC, collegio di Catania, con 42.903 voti di preferenza.

Nelle successive elezioni regionali (16 giugno 1991), è stato rieletto nello stesso Collegio con 59.633 voti di preferenza su 241.659 di lista ed una  percentuale del 24,67 (fu il terzo dei deputati eletti alla Regione). Alla Regione ha ricoperto importanti incarichi assessoriali; è stato componente della Prima Commissione legislativa perma­nente e della Commissione CEE, vice presidente della Terza Commissione legislativa permanente; presidente della Sesta Commissione legislativa permanente, Sanità e solidarietà civile.

E' stato anche Assessore alla Sanità (1992-1993) ed Assessore alla Presidenza (dal 1994 al 1996).

Pino nel 1993, assessore alla Regione SicilianaNel 1996 il grande passo nella politica nazionale: in data 21 aprile, infatti, viene eletto a Palazzo Madama nel Collegio 14 di Acireale (XIII Legislatura Senato) con 64.693 voti (50,3 %).
Inizialmente entra nel gruppo della Federazione Cristiano Demo­cra­tica - CDU (dal 12 maggio 1996 al 16 gennaio 2000); dal 17 Gennaio 2000 fa parte del gruppo Forza Italia. In questa legislatura è stato membro della quarta Commissione permanente (Difesa) dal 21 gennaio 2000; della ottava Commissione permanente (Lavori pubblici, comu­ni­cazioni) dal 30 maggio 1996 al 20 gennaio 2000; della Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia dal 21 novembre 1996 al 13 aprile 1999 e della Commis­sione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti dal 26 maggio 1997.

Ha sempre svolto un’intensa e produttiva attività legislativa e non presentando come primo firmatario o come cofirmatario numerosissimi DDL (oltre 100), intervenendo sul oltre 50 Disegni di legge. Ha presentato in prima persona o come cofirmatario Documenti sulla istituzione di Commissioni parlamentari d'inchiesta sulla sicurezza del sistema ferroviario italiano, sulla crisi del Banco Ambrosiano, del Banco di Napoli e delle banche creditrici del gruppo "Ferruzzi Montedison", sulla morte di Don Giorgio Govoni, Bergamini e Edero­clide, sull'Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul trasporto aereo nella Sicilia orientale.

Fra l'altro, ha presentato come primo firmatario i DDL concernenti l'Istituzione di una casa da gioco nel comune di Taormina, le Norme per il finanziamento dei lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza della Strada statale 120 (tratto Fiumefreddo - Randazzo), le Norme in materia di personale docente della scuola, l'Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'inquina­mento da mercurio prodotto dalle industrie nell'area di Priolo, l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui rapporti fra Coni e federazioni sportive con particolare riferimento al cosiddetto caso Catania e al rapporto fra giustizia sportiva e giurisdizione ordinaria.

Nelle elezioni nazionali del 13 Maggio 2001 Firrarello è rieletto a Palazzo Madama nel Collegio 14 di Acireale (Coalizione della Casa delle Libertà) con una larghissima maggioranza di voti (76.509, con una percentuale del 52,9. A Bronte raggiunge il 49,86% con 4.301 voti).
Proclamato in data 24 maggio 2001 Senatore nella XIV legislatura, membro del gruppo Forza Italia, ricopre dal 6 giugno 2001 la carica di Segretario della Presidenza del Senato. Dal 22 giugno 2001 è stato anche membro della IV Commissione permanente (Dife­sa) e dal 15 ottobre 2002 membro della XIII Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali).

Nel 2005 Pino Firrarello è tornato a ricoprire a Bronte anche la carica di primo cittadino (è stato eletto sindaco al primo turno con il 58,95% nelle ammini­stra­tive del maggio 2005).

Un anno dopo, nelle elezioni politiche nazionali del 9-10 Aprile 2006 (si vota con il sistema proporzionale, senza espressione di preferenze) è rieletto a Palazzo Mada­ma per un terzo mandato consecutivo (Firrarello era al 4° posto nella lista per il Senato della Circoscrizione Sicilia della Coalizione della Casa delle Libertà).

Nelle successive elezioni del 13/14 aprile 2008, sempre al 4° posto nella lista per il Senato della Circoscrizione Sicilia del PdL (Il Popolo delle Libertà, coalizione Silvio Berlusconi), Pino Firrarello è stato rieletto per un quarto mandato consecutivo fra i 26 senatori che la Sicilia ha mandato a Roma.

In questa XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008) il 9 dicembre 2008 è stato eletto presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero e dal 22 maggio 2008 membro della 7ª Com­missione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport).

Anche in questa legislatura Firrarello si è distinto per la co­stante presenza a Palazzo Madama ed il continuo lavoro svolto con iniziative legislative (particolarmente in materia di voto e di assistenza sanitaria dei cittadini italiani residenti all'estero), attività di relatore e di interventi su DDL e su attività non legislative.

Non ha mai lasciato Bronte dove dal maggio 2005 ha svolto con grande entu­sia­smo ed operosità, contempora­nea­mente all'attività di senatore, anche quella di sindaco.

Nelle elezioni comunali del Maggio 2010, con 6.740 voti (52,90%) è stato per la terza volta eletto dai brontesi alla carica di primo cittadino della Città del pistacchio.
Nelle elezioni nazionali del febbraio 2013, dopo dopo oltre sedici anni di ininter­rotta presenza al Senato (dalla XIII alla XVI legislatura), Firrarello ha lasciato Palazzo Madama preferendo non ricandidarsi. Si è, invece, ancora ricandidato a sindaco di Bronte riuscendo nel 2020 ad indossare per la quarta volta la fascia tricolore.

Le quattro Legislature di Firrarello

(foto tratte dal sito web del Senato)

21 aprile 1996
XIII Legislatura
13 maggio 2001
XIV Legislatura
9 aprile 2006
XV Legislatura
13 aprile 2008
XVI Legislatura


  

Firrarello scrittore

Giornalista pubblicista, Pino Fir­ra­rello ha pubblicato anche dei libri.
Il primo "Un paese del Sud - realtà e fantasia", recentemente ristam­pa­to dalle Edizioni Greco (Ca­ta­nia, 2004) è stato scritto negli anni ’60, quan­do ancora la “vita politica” di Pino non era che all’orizzonte.
E’ una «ricerca di origini», un saggio sul paese natio, San Cono, costruito attraverso la memoria ed i racconti dei vecchi del paese, una memoria «fra realtà e fantasia», come indi­cato nel titolo. Così lo presenta lo stesso Firrarello:
«Non ho voluto scrivere un romanzo, né una storia del paese, tutta­via il presente lavoro non si può dire solo frutto della fanta­sia, in tal caso, fra l'altro, superata dalla realtà. Sono esperien­ze personali, discussioni ascoltate ed avute con i vecchi.

Sono testimonianze di valori della grama vita del sanconese iden­tificabili con quelle di molti cittadini nati e cresciuti in pic­coli paesi del meridione d’Italia che nella prima parte hanno il sa­po­re di una cronaca semplice ma autentica, quasi registrata dal vero, dall'età del latifondo agli anni duri del Fascismo, men­tre nella seconda «Collo­qui d'emigranti» nel personaggio prota­go­nista vero o imma­ginario che sia, affiorano sentimenti comuni a tanti sanconesi di ieri, giovani desiderosi di affrontare il mondo e sperimentare da sé gioie e dolori, per vincere la miseria.»

Pino Firrarello”… Firrarello disegna a tutto ton­do, per quel ruolo, la figura dello zu' Mi­cheli: e in qualche modo egli si iden­tifi­ca, con il più smali­ziato distacco cri­tico ed ironico, proprio col «tradut­tore», e col can­tastorie. A questi appartiene il raccontar di ca­si, e di figure spesso cono­sciu­te per la media­zione dei «vec­chi»; a que­sti appar­tiene il gusto di av­vol­gere, nella sottile pellicola del ram­memo­rare, il ricordo del tempo che fu.

Stupisce, va detto, in un politico che l'opinione comune rappre­senta come «realistico», questo bisogno di immergersi nella nostalgia - che è quella del luogo e del tempo, della Sicilia feu­dale e della pro­pria adolescenza. (…) Il lettore troverà nel poli­tico cattolico segni convenzionali di polemica contro lo Stato (liberale) e di antiurba­nesimo.

(…) ”Mi auguro che in una postfazione Firrarello ci dica come quello scritto è nato, e a qual tempo appartenga veramente. L'im­pressione del lettore esperto è che il testo, pubblicato negli anni '80, sia stato redatto negli anni '60, quando l'emorragia mi­gratoria arrestava o chiu­deva gli stessi processi di «giustizia» sociale che la riforma agraria pareva avesse aperto; e che le inter­polazioni, se tali sono, appartengono invece agli anni '80 una volta che Firrarello scelse di pubblicare lo scritto. […] (G. Giarrizzo, prefazione al libro)

"Un paese del Sud" è stato presentato a Bronte nel Dicembre 2004.

Le altre due ultime fatiche letterarie di Firrarello sono:

"Un contadino al Se­nato" (Maimo­ne Editore, 2012), un affascinante viag­gio nella storia della politica sici­liana e italiana degli anni di Firrarello, dove il senatore descrive la sua vita politica dopo il suo arri­vo a Bronte;

Bronte - Il paese della mia vita, (Giu­seppe Maimone, Catania, 2015), dedicato ai brontesi, dove rievoca fatti e personaggi di Bronte che hanno caratterizzato la scena politica e sociale dal dopoguerra ad oggi.




Salvatore Leanza

Salvatore LeanzaDottore in giurisprudenza, imprenditore, Salvatore Leanza è nato a Bronte il 20 set­tembre 1947, dove è stato Consi­gliere comunale e vice sindaco negli anni 1980 e 1981. Per quasi mezzo secolo è stato protagonista, amato dalla popo­lazione, della vita politica brontese.

E' morto a Catania il 31 dicembre 2015.

Il 16 Giugno 1991 è stato rieletto nell'XI legislatura all'Assemblea Regio­nale Sicilia­na nel collegio di Catania (lista Unità So­cia­lista - PSI), con 40.197 voti di prefe­renza su 77.548 di lista (percentuale 51,83).

Già deputato della IX e della X legislatura, eletto sempre nel PSI, rispettivamente con 11.765 (su 56.889 di lista, 20,70%) e 30.412 voti di preferenza (su 69.270 di lista, 43,90%).

E' stato componente dell'Assemblea nazionale e del Comitato regionale del PSI, Presidente nazionale della Cantus (Cassa Nazionale per il Turismo Sociale e Culturale), Vice-Presidente del Quarit (Consorzio Nazionale per la promozione dell'Arti­gianato di qualità) e componente il Cer (Comitato Edilizia Residenziale) in rappresentanza della Regione siciliana.

Nella IX legislatura (21.6.1981 / 1.5.1986) è stato segretario del gruppo parlamentare del Partito Socia­lista Italiano, componente della VI Commis­sione legislativa permanente, e segretario della Commissione speciale per i rapporti tra la Regione e la Comunità Economica Europea.

Nella X legislatura (22.6.1986 / 1.5.1991), è stato (44° Governo) asses­sore alla Cooperazione, commer­cio, artigianato e pesca e Vice Presidente della Regione, componente della VI Commis­sione legislativa permanente, della Commissione CEE e Vicepresidente della VII Commissione legislativa permanente.

Nella XI legislatura è stato Assessore regionale per i lavori pubblici (45° Governo).

«La gestione di quel ramo dell’Amministrazione regionale - scrive il suo addetto stampa Giuseppe Petralia, (On. Turi Leanza", Algra editore) - purtroppo, durò pochi mesi perché giunse nel mese di aprile 1992 il prov­vedimento di sospensione della carica di Assessore ai LL.PP. da parte del Gip del Tribunale di Palermo per l’inchiesta che era stata avviata per la nomina dei tre consulenti durante la gestione dell’Assessorato alla Coope­razione, Artigianato, Commercio e Pesca e per la pubblicazione delle leggi e dei provvedimenti adottati sulle pagine del quotidiano La Sicilia» (il proces­so si concluse in seguito con la piena assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”).

Salvatore Leanza è stato anche Presidente provinciale dell'ARCI (Asso­cia­zione Ricreativa Cultu­rale Italiana) negli anni 1979-'81 e Vice Presidente regionale nel 1982, componente il direttivo provinciale della Lega Coope­rativa e Mutue (dal 1974 al 1981), Presidente del Comitato Provin­ciale di Catania dell' A.N.L.A. (Associazione Nazionale Lavoratori Anziani) ed ideatore del Premio Internazionale «De Aetna», che per parecchi anni si svolse a Bronte presso il Castello Nelson.

 

ON. SALVATORE LEANZA«SALVATORE LEANZA, certamente è stato uno dei grandi poli­tici di Bronte. Ha ricoperto le cariche di con­si­gliere comu­nale, vice sin­daco, deputato regio­nale, assessore regio­nale e vice presidente della Regione.
Nel PSI è stato nominato componente dell’Assem­blea na­zionale e segre­tario del gruppo parlamen­tare del Partito.
Da assessore alla Coope­ra­zione, commercio, arti­gia­nato e pesca, nella X legi­slatura regionale, ov­ve­ro negli anni dal 1986 e 1991 ed in quella succes­siva da As­ses­sore re­gio­nale ai Lavori pub­blici contribuì a far arri­va­re a Bron­te numerosi finanzia­menti.

Da sindaco recuperò il finan­ziamento del nuovo Merca­to coperto di via Mosè ed insieme con me si batté per la rea­liz­zazio­ne della Pina­coteca del Collegio Capizzi, di cui da as­ses­sore regio­nale aveva predisposto il finanzia­mento, poi decretato dal compianto presidente della Regione Vin­cenzo Lean­za.

Da non dimenticare l’im­pegno per la costruzione del Cen­tro Sociale con annes­sa Chiesa di Sant’Agata nel quartiere Scia­rotta, i lavori di ristrut­tu­razione del Ca­stello Nelson, lo scavo del secondo pozzo Musa.
Turi Leanza da sindaco dimo­strava con tenacia il suo gran­de attaccamento a Bronte. Egli è sempre stato un avversario politico che si tra­sfor­ma­va in un efficace alleato quando si doveva otte­nere qualco­sa per Bronte.»

(Pino Firrarello, Bronte, il paese della mia vita, 2015)

 

Il 1996

Il 1996 è un anno partico­larmente im­por­tante per Bronte, sicuramente irri­peti­bile: un pic­colo pae­se di mon­tagna, Bron­te, proietta nella vita poli­tica nazionale ben cin­que suoi cittadini.
Oltre al Sottosegre­tario al Bilancio e pro­gram­ma­zione eco­no­mi­ca Vi­to Bonsi­gno­re, in occa­sione del­le ele­zioni regio­nali ven­go­no infat­ti eletti co­me de­pu­tati al­l'Ars Fran­co Cata­nia (Fi), Giu­sep­pe Casti­glione (Cdu) e  Nunzio Ca­lan­na (Ps Sici­lia) e, nello stes­so an­no, Pino Firra­rello viene eletto al Se­na­to della Repub­blica nella lista del Cdu.

 

«Vorrei ricordare - ci ha scritto lo stesso Salvatore Leanza - il mio impegno politico negli anni Novanta quale Vice Presidente della Regione Siciliana a favore della comunità brontese, avendo fortemente contribuito da Asses­sore Regionale alla Cooperazione Artigianato Commercio e Pesca al poten­ziamento della Zona artigianale del SS. Cristo nonchè alla costru­zione del nuovo Mercato coperto di via Mosè, e da Assessore Regionale ai Lavori Pubblici ai finanziamenti per lo scavo del primo pozzo Musa, per la realiz­zazione della Pinacoteca del Collegio Capizzi e per la costruzione del Centro Sociale con annessa Chiesa di Sant'Agata nel quartiere Sciarotta.
Tutte opere che si aggiungono ad altre numerose, alcune precedenti la mia carica assessoriale, quali il finanziamento del depuratore comunale, il rifacimento di numerose Chiese prima fra tutte il restauro del Santuario della Madonna Annunziata e l'avvio dei lavori di ristrutturazione del Castello Nelson.»

Turi Leanza si è allontanato dalla politica con la fine della così detta "Prima Repubblica" (1992, con il dissolvimento, anche a Bronte, dei due maggiori partiti politici, la Democrazia Cristiana ed il Partito Socialista) e con la «rivoluzione» che ha visto la magistratura incriminare tanti politici, compreso lui.

Nel Settembre del 1993 Leanza era stato, infatti, colpito da un ordine di custodia cautelare per concussione, emesso dal gip di Messina nell'ambito di un'inchiesta su finanziamenti per la zona artigianale di Villafranca Tirrena. Rifugiatosi in Bulgaria, aveva inviato dopo alcuni giorni un fax ai giornali, ammettendo di aver ricevuto solo contributi elettorali per le regionali del '91 e negando di aver incassato tangenti. Annunciava anche l'intenzione di suicidarsi per il suo compleanno. Dopo il fax, non si erano avute più notizie.

Rientrato successivamente in Italia Turi Leanza è stato riabilitato ed assolto dai reati che gli erano stati contestati dal Tribunale. «I risultati dei processi, dopo anni di dibattimenti, - scrive G. Petralia - alla fine gli diedero ragione perché fu assolto da tutte le accuse e quindi riabilitato nelle sue funzioni politiche e sociali». Ma gli anni passati sotto il tiro della magistratura avevano lasciato il segno tanto da spingerlo a defilarsi un poco dalla politica per dedicarsi alla sua famiglia e alla sua attività imprenditoriale di agricoltore.

«Ebbe diverse occasioni per rilanciarsi politicamente, anche su inviti di altre formazioni politiche. Una molto allettante gli era stata prospettata dal suo amico Paolo Berlusconi, che lo aveva invitato allora ad aderire a Forza Italia e a presentarsi alle elezioni. Lenza non accettò l’invito perché volle restare fedele al Psi, anche se quel partito era andato in forte declino dopo la scomparsa di Bettino Craxi e di molti altri leaders socialisti.»

Le elezioni comunali del Giugno 2002 hanno visto il ritorno alla politica attiva nella sua Bronte e la sua inaspettata elezione a sindaco di Bronte con una coalizione di liste civiche di sinistra.
La sua sindacatura non ha avuto però vita felice, contrastata al massimo dalla Casa delle Libertà guidata dall'on. Firrarello, ed è stata  breve: il Consiglio comunale (dove l'opposizione, la CdL, poteva contare su una maggioranza di 14 consiglieri su 20), il 23 ottobre 2004, ha votato una mozione di sfiducia (con quindici voti a favore), rimandando tutti a casa (Sindaco e Consiglio) ed i brontesi alle urne.

Salvatore Leanza, presentatosi in una coalizione di centro-sinistra nelle successive elezioni comunali del maggio 2005, non è stato rieletto (ha preso solo il 23,82% dei voti). Cinque anni dopo, nel maggio 2010, si ancora candidato a sindaco di Bronte ma i brontesi gli hanno dato solo 974 voti (il 7,64%).

Salvatore Leanza, certamente uno dei grandi politici di Bronte, amato protagonista della stagione politica brontese degli ultimi decenni, è morto a Catania il 31 dicembre 2015.

Il sen. Pino Firrarello, suo "avversario" politico, ed il sottosegretario di Stato on. G. Castiglione, in un manifesto affisso a Bronte dopo la sua morte lo hanno voluto ricordare a tutti come un “figlio illustre di Bronte che ha tanto amato e servito nel corso del suo lungo impegno politico”.

Nel marzo 2022, Firrarello, sindaco di Bronte, gli ha dedicato una via rinominando a suo nome la Via Selvaggi.

Vogliamo chiudere questi brevi note sulla figura di Turi Leanza con le parole dell'ing. Salvatore Grasso: «Turi aveva la capacità di guardare oltre, di vedere ipotesi di sviluppo che potevano coinvolgere i livelli regionali, nazionali e a volte internazionali. Quando gli si proponeva di sostenere la realizzazione di un’opera in un Comune per prima cosa cercava di capire i veri riflessi economici e sociali che l’opera avrebbe potuto produrre e tale modo di ragionare lo distingueva perché, di fatto, cominciava a parlare di impatto ambientale quando lo stesso non era ancora normato, parlava di riflessi sulle comunità interessate nel senso più generale del termine.
Desidero ricordare Turi per la sua genialità, per la sua smisurata generosità, per la sua lealtà, per la sua carica affettiva che coinvolgevano quanti gli stavano vicino. Questo era Turi Leanza: un grande uomo, un grande imprenditore agricolo, un grande politico». (G. Petralia, On. Turi Leanza", Algra editore)





 

Nunzio Calanna

Nunzio CalannaNunzio Calanna, nato a Bronte il 6 luglio 1943, è stato deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nella XII legislatura (9 Luglio 1996 / 1 Giugno 2001). Dottore in Giurisprudenza, in atto esercita la professione di avvocato penalista.

E’ stato eletto alla Regione (elezioni del 16 Giugno 1996) nella lista del Partito Socialista, collegio di Catania, con 2.246 voti di preferenza su 12.682 di lista (percentuale 17,71%). E’ stato consigliere della Provincia regionale di Catania, compo­nente della Direzione Nazionale del Partito Socialista e Presidente della Commissione per l’accesso ai docu­menti amministrativi (L. R. 10/91).
Alla Regione è stato componente della Commissione Legislativa degli affari della CEE e Vice Presidente della Commissione speciale Antimafia.

Nella sua attività parlamentare è stato primo firmatario di 7 Disegni di Legge, 19 interrogazioni Parla­mentari (una riguardava l'apertura di un secondo ufficio postale a Bronte), 2 interpellanze parlamentari ed 1 ordine del giorno e - come co­fir­matario - di 16 disegni di Legge, 7 interrogazioni parlamentari, 1 interpel­lanza, 5 mozioni e 22 ordini del giorno.

Alle ultime elezioni dell'Assemblea Regionale Siciliana del 24 Giugno 2001 (XIII legislatura) si è pre­sentato nelle liste di Democrazia Europea e non è stato rieletto.

Un anno dopo, nelle elezioni comunali del Maggio/Giugno 2002, si è presentato come candidato sin­daco della coalizione di centro-destra: al ballottaggio, con 5.129 voti (45,26%), perdeva la sfida con il candidato del centro-sinistra, Salvatore Leanza.

Dal maggio 2005 fino a marzo 2010 ha ricoperto la carica di vice sindaco (Giunta Firrarello).




Franco Catania

Franco CataniaFranco Catania, deputato all’Assemblea Regionale Siciliana (XII e XIII legislatura), è nato a Bronte il 1° maggio 1955. Giovane imprenditore nell'industria tessile è riuscito in pochi anni ad affermarsi producendo capi di abbigliamento per noti marchi nazionali ed  internazionali, dando uno sbocco lavorativo a migliaia di giovani brontesi.

E' stato uno dei fondatori a Bronte di Forza Italia e con questo partito inizia la sua avventura politica.

E' stato eletto per la prima volta deputato nel 1996 (XII legislatura) nella lista di Forza Italia, Collegio di Catania, con 8.403 voti di preferenza su 109.835 di lista (con una percentuale 7,65).
In questa legislatura è stato vice Presi­dente della III Commissione legislativa permanente e componente della V Commissione legislativa permanente. Come primo firmatario ha presentato 2 disegni di legge e  2 interrogazioni parlamentari.

Nelle elezioni dell'Assemblea Regionale Siciliana del 24 Giugno 2001 (XIII Legislatura) è stato rieletto all'ARS, sem­pre nella lista di Forza Italia, Collegio di Catania, con 12.978 voti di preferenza su 149.393 voti di lista (8,67%). E' stato il più votato a Bronte con 2.153 voti.

Nella XIII legislatura (25.7.2001 / 2.5.2006) è stato iscritto al gruppo Forza Italia; ed è stato Presidente del Collegio dei Deputati Questori (dal 02/08/2001), componente della V Commissione legislativa permanente Cultura Formazione e Lavoro (dal 27/08/2001) e della I commissione Affari istituzionali (dal 21/7/2005).

Nell'aprile del 2004 Franco Catania ha lasciato Forza Italia confluendo nelle file del Centro sinistra (Gruppo dell'Ulivo).

Nella successiva tornata elettorale del 28 Maggio 2006 (XIV legislatura), Catania si è candidato nella lista della "Margherita" (nella coalizione che sosteneva la candidatura a Presidente di Rita Borsellino); non è stato rieletto all'Ars, classificandosi, con 6.585 voti, al quarto posto (secondo dei non eletti). A Bronte con 2.269 voti è stato il più votato.

Nel 2010 è passato tra le fila dell'UDC, ma non impegnandosi più nella politica attiva; ha preferito dedicarsi con notevole successo alla sua attività imprenditoriale (ramo tessile) alla quale ha affiancato, con passione, anche l'attività di agricoltore. Giada, l'azienda di cui è amministratore unico e che produce e distribuisce in tutto il mondo il marchio Jacob Cohën, sinonimo di jeans di lusso, ha raggiunto nel 2015 un fatturato di 62 milioni con un utile di 5 milioni.

Nel 2015 è stato eletto consigliere comunale con una sua lista civica (Io amo Bronte).

«Ora vivo a Milano e una parte della settimana è impegnata in Veneto. Ma Bronte è la mia casa. E aver contribuito a creare posti di lavoro nel mio paese è una soddisfazione in più. Forse, con il passare del tempo, quello che mi gratifica maggiormente» (Franco Catania, Novembre 2019).  




Giuseppe Castiglione

Giuseppe Castiglione è nato a Bronte il 5 ottobre 1963. E' stato deputato nell’Assemblea Regionale Siciliana, nel Parla­mento europeo e in quello italiano dove ha ricoperto anche la carica di sottose­gretario.

Laureatosi in Giuri­sprudenza è stato dirigente d’azienda, revisore ufficiale dei conti, giornalista pubblicista, maturando diverse esperienze anche nell’ambito degli interventi comunitari, rivolti alle piccole e medie imprese e nel mondo dell’as­sociazionismo e volontariato cattolico.

Sposato con tre figli, genero del sen. Pino Firrarello, re delle preferenze in Sicilia orientale e suo mentore politico, inizia con lui nel 1989 la sua attività politica come consigliere comunale a Bronte, capogruppo di maggioranza e membro della Commissione Affari Generali; giovanissimo, a soli ventidue anni, è anche nominato componente del Comitato di gestione nonché Presidente del Comitato dei Garanti dell’USL n. 39 di Bronte.

E' stato anche consigliere nazionale dell'A.I.C.C.R.E (Associazione Italiana Comuni e Regioni d'Europa).

Approda alla Assemblea Regionale Siciliana (XII Legislatura) a 33 anni, nel 1996: eletto nella lista del CDU, Collegio di Catania, nelle elezioni del 16 Giugno, con 8.487 voti di preferenza su 52.611 di lista (percentuale 16,13). E’ stato, dal 1996 al 1999, assessore regionale preposto all’Assessorato Industria del 50°, del 51° e del 52° Governo.

Nel 2001 viene rieletto all'ARS nella lista di Forza Italia, partito nel quale era entrato nel 2000 dopo aver abbandonato l'Udr: nelle elezioni dell'As­sem­blea Regionale Siciliana del 24 Giugno 2001 (XIII Legislatura), Collegio di Catania, ottiene 18.118 voti di preferenza su 143.393 di lista (12.13%). Fu il record della preferenza unica (a Bronte riportò 1.412 voti).
Iscritto al gruppo Forza Italia fu in quella legislatura eletto Vice Presidente della Regione Siciliana (dall'11 luglio 2001 al 30 agosto 2004) e  Assessore Regionale Agricoltura e Foreste nella prima Giunta Cuffaro. Nell'attività parlamentare fu primo firmatario di 15 Disegni di Legge e cofirmatario di 7.

A giugno 2004 un'altra sua eccezionale perfomance è stata l'elezione al Parlamento europeo: mandato con 94.051 voti dai siciliani a Strasburgo fra i 78 rappresentanti italiani, è eletto nella circoscrizione dell'Italia Insulare (Sardegna e Sicilia).
Al Parlamento europeo, ha fatto parte del Gruppo del PPE (Democratici-cristiani) e dei Democratici Europei ed è stato designato quale portavoce del Gruppo parlamentare "Forza Italia". E' stato membro delle Commissioni per l'agricoltura, per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e ha fatto parte delle delegazioni per le relazioni con i paesi del Maghreb, l'Iran e con la Repubblica popolare cinese.

Dal gennaio 2006 è stato anche nominato vice coordinatore di Forza Italia in Sicilia e Commissario dello stesso partito a Messina; a febbraio è stato eletto vicepresidente nazionale dell'Aiccre (l'Associazione italiana del Consiglio, dei Comuni e delle Regioni d'Europa) ed a giugno nominato relatore al Parlamento europeo per la riforma del settore vitivinicolo.

La Sicilia 17.6.2008, Elezioni ProvincialiDopo due anni di lavoro, la proposta di bozza legislativa per la riforma dell'organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino, presentata a luglio del 2007 è stata approvata dall'Ue a dicembre dello stesso anno. La riforma riprende molte delle idee e dei suggerimenti contenuti nella relazione di Castiglione.

Uno straordinario successo è stata a Giugno 2008 l'elezione a Presidente della Provincia Regionale di Catania con il 77,62% dei voti (sono stati 411.549, un vero plebiscito). «Centrodestra a valanga - Oltre ogni più rosea previsione Giuseppe Castiglione stravince la corsa alla presidenza della Provincia di Catania» sottotitolò in prima pagina il quotidiano La Sicilia del 17 Giugno 2008.
«Non ho promesso nulla - dichiarò allora Castiglione - Ho solo preso impegni per il futuro».

Lasciò subito dopo il Parlamento europeo: «C'è incompatibilità tra le due cariche ed io ho scelto di lavorare per la Provincia», dichiarò il nuovo presidente, mercoledì 10 Settembre, al ritorno da quella che è stata la sua ultima presenza all'Assemblea europea.

Sarà Presidente della Provincia Regionale di Catania dal 18 Giugno 2008 al 30 Ottobre 2012.

Un anno dopo la sua elezione risultò essere il presidente di Provincia con il maggiore gradimento in Italia secondo il sondaggio dell’IPR Marketing sull’apprezzamento degli amministratori locali da parte dei cittadini.

Dall'aprile 2009, a poco più di un mese dal congresso di fondazione, è stato nominato coordinatore del PDL in Sicilia.

Un altro prestigioso incarico è arrivato a dicembre 2009 quando l'Assemblea congressuale dell'Upi lo eleggeva presidente dell'Unione Province Italiane. E con questa carica ha ricevuto dall'UIC il Premio Braille 2010 «per avere dato luogo ad una fattiva collaborazione tra l'Unione Italiana Ciechi e le Province d'Italia nell'ottica dell'integrazione sociale».

Nell'ottobre 2010 viene eletto dall'assemblea europea Cepli tenutasi a Berlino presidente della Confe­de­razione europea dei poteri locali intermedi (Cepli), il corrispettivo delle Province europee.

A Luglio del 2011 viene nominato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri Sog­getto attuatore per la gestione del Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo (Cara) allestito nel villaggio della solidarietà di Mineo.

A fine ottobre 2012 si di­met­te dopo oltre 4 anni da Presidente della Provincia regionale di Cata­nia (la­scian­do anche la presi­den­za del­l'Unione delle Province Ita­liane e del Cepli) per poter­si candidare alle Elezioni Politiche della succes­siva prima­vera del 2013.

Nel 2013 Giuseppe Casti­glione si candida con il PDL per l'ele­zione alla Came­ra dei Deputati (nella lista della Circo­scrizione Sicilia 2 era al 3° po­sto) e, nelle elezioni del 24/25 febbraio, risulta eletto al Parla­mento nazionale, XVII legi­sla­tura.
Si vota ancora con il "fami­ge­rato" Porcellum con le liste pro­po­ste dai partiti agli elettori "bloc­ca­te" e con nessuna pos­si­bilità di espri­mere prefe­ren­ze (nel­la circo­scri­zione Sicilia 2 il Pdl ha avuto assegnati 6 seggi).

Il 2 maggio 2013, dopo poco più di due mesi dalle elezioni politiche, in vista del traguardo dei 50 anni, è nominato Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e Forestali (con delega ad energia sostenibile, pesca ed ippica) del governo Letta.
Una nomina, più che politica, tecnica, quasi un riconoscimento, per lui che conosce bene la "materia" avendo già ricoperto il ruolo di assessore all’agricoltura alla Regione siciliana e quello di membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale a Bruxelles.

Il 28 febbraio 2014, nel successivo governo Renzi, è stato riconfermato nell'incarico di Sottosegretario e analoga nomina e riconferma ha avuto il 29 dicembre 2016 nel successivo Governo Gentiloni.

Nel 2018, con una scelta «sofferta ma anche coraggiosa», Castiglione decide di non ricandidarsi alle elezioni politiche: «Non scendo in campo alle Politiche - dichiarava -, ma non mi dimetto dalla politica». «Preferisco impe­gnarmi in altro, mi dedicherò alle start up agricole e alla dimensione mediterranea della Sicilia».

Si è ripresentato 4 anni dopo, nelle elezioni politiche del 25 Settembre 2022, candidandosi, primo dei quattro della lista, con il partito Azione-Italia Viva-Calenda nella Circoscrizione elettorale Sicilia 2, Collegio Plurinomi­nale 02 del quale fa parte Bronte (U03-Acireale); è risultato eletto; la lista nella quale si è candidato ha ottenuto nel Collegio plurinominale 20.872 voti (5,01%), 50.864 (4,63%) nella Circoscrizione Sicilia 2. E' membro della XIII Commissione (Agricoltura) e di commissioni d'inchiesta (bicamerali) e di indirizzo, vigilanza e controllo.

A carico di Giuseppe Castiglione figura un rinvio a giudizio con altri sei per corruzione elettorale e turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara (Centro assistenza rifugiati e richiedenti asilo) di Mineo. Per i pm la turbativa d’asta è stata commessa durante la concessione dell’appalto per i servizi del Cara tra il 2011 e il 2014 quando Castiglione era Presidente della Provincia di Catania. Quando nel 2015 l’inchiesta è diventata di dominio pubblico, Castiglione era sottosegretario all’Agricoltura del governo Renzi ed esponente del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Ha anche chiesto e ottenuto il giudizio immediato, ma il processo a Settembre 2022 è ancora in corso.
 

Giuseppe Castiglione nelle foto delle Istituzioni pubbliche


1985: Giova­nissi­mo
compo­nente del Co­mi­tato di Gestio­ne del­l'Usl 39 di Bron­te

1996-1999: Deputato all'Assem­blea Regio­nale Sici­liana - XII Legisla­tura

2004-2008: Deputato del Parla­mento Euro­peo  - VI legislatura

2008-2012: Presidente della Pro­vincia Regio­nale di Catania

2013-2018: Deputato del Parla­mento italiano - XVII legislatura

2022: Deputato del Parla­mento italiano - XIX legislatura della Repubblica Italiana

  

Sindaci di Bronte dal 1800


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