La parte più numerosa della famiglia dei Liuzzo-Marrani, discende dai coniugi Placido (1865-1953) e Teresa Meli (n. progr. 1.1.5.2). Generano, infatti, 10 figli (7 maschi e 3 femmine), quasi tutti sposati, abbastanza prolifici e dalla lunga vita (uno, Salvatore, addirittura ultracentenario): Giuseppe (1893-1979), Salvatore (1896-1997), Francesco (1898-1966), Nunzia (1901-1986), Vincenza (1903-1943), Gaetano (1906-1995), Caterina (1908-1974), Alfio (1910-2004), Nunzio (1914-1997) e Felice (nato nel 1917 e disperso, presumibilmente nel 1943-44, nella guerra di Russia). Dei dieci fratelli non hanno discendenti soltanto Caterina (non si è voluta sposare) ed il più giovane, Felice, che, soldato disperso in Russia, non ne ha avuto il tempo. Rispettando poi una rigorosa tradizione dei tempi antichi gli otto figli sposati di Placido Liuzzo e Teresa Meli hanno voluto tramandare i nomi dei genitori dando ognuno ad un figlio maschio il nome di Placido (era anche quello del capostipite) e di Teresa alla figlia femmina, così che abbiamo contato ben otto cugini Placido (o Dino) Liuzzo in altrettanto famiglie. 1) Giuseppe (1893-1979, n. progr. 1.1.5.2.1), il primo figlio di Placido Liuzzo e Teresa Meli, sposa nel 1922-23? Scolastica Nociforo (Nuciforo sui registri) e, per primo stringe un solido rapporto di parentela dei Liuzzo con i Nociforo (altrettanto faranno sua sorella Nunzia ed il fratello Alfio con i germani Giovanni e Giuseppina Nociforo ed il fratello Nunzio con la figlia di Agata, un altra sorella Nociforo). Dal matrimonio di Giuseppe e Scolastica nascono 5 figli: Carmelina (1924-1984, suora), Teresa che sposando Giuseppe Catania (Cullarittu) imparenta i Liuzzo con i Catania fra i quali sono da citare Franco Catania (giovane imprenditore e deputato all’Assemblea Regionale per 2 legislature) che sposa Aurora Spanò dei Pasquarini; Caterina (Rina) (n. progr. 1.1.5.2.1.3) che sposando Angelo Lupo (per tutti Angelino) imparenta i Liuzzo con la famiglia Lupo (tra i discendenti sono da citare Gina (1.1.5.2.1.3.1) stimata anestesista negli ospedali catanesi, e Valeria (1.1.5.2.1.3.5) che sposa Vincenzo Chiofalo attuale Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Messina); Placido (Placidinu u marranu) e Gino. 2) Salvatore (il secondo figlio, n. progr. 1.1.5.2.2), sposa Illuminata Romano (1904-1980) generando 3 figli: Chinuccia (sposatasi con Biagio D’amico), Placido (sposatosi con Nunziatina Gangi) e Ignazio (sposatosi con Giuseppa Pellegrini). 3) Due anni dopo Salvatore, nel 1908, nasce Francesco (1.1.5.2.3) che nel 1940 sposa Vita Messineo (1904-1994); da loro nascono Placido (sposa Concetta Paparo) e Nunzio (sposa Angela Rinaldo). 4) La quarta figlia di Placido Liuzzo e Teresa Meli è Nunzia (n. progr. 1.1.5.2.4) che segue le orme del fratello Giuseppe sposando anch’essa un Nociforo (Giovanni, 1900-1981).) Dalla coppia nascono Mauro, Placido (n. progr. 1.1.5.2.4.2), uno dei primi medici di famiglia brontesi che nel 1960 sposa Agata Maugeri, e Carmelina nata nel 1933 e sposata nel 1956 con Salvatore Petralia (commerciante in frutta secca) il cui primogenito, Nicola (n. progr. 1.1.5.2.4.3.1), è stato mio alummo all’I.T.C. “C. Gemmellaro” verso la fine degli anni ’60. 5) Due anni dopo Nunzia, i coniugi Liuzzo-Meli generano nel 1903 Vincenza (n. progr. 1.1.5.2.5). Sposatasi con Alfio Caudullo ha quattro figli ma, a quarant’anni la coglie una fine drammatica: l’8 agosto del 1943 durante un bombardamento degli alleati, Vincenza, il marito Alfio, i figli Salvatore (1936) e Nunzio (1939) più un altro che portava in grembo, rifugiatisi in un ingrottato lavico ubicato nella parte alta del Corso Umberto nelle vicinanze dell’ospedale, vengono colpiti da una bomba a mano lanciata da un tedesco e muoiono tragicamente. Riposano nel cimitero di Bronte in una tomba posta davanti alla cappella dei Liuzzo. Il figlio maggiore, Sebastiano, ha lasciato Bronte e vive negli Stati Uniti. Un altro figlio, Placido, sfuggito ai bombardamenti, scappa varie volte dall'orfanotrofio in cui fu accolto ed è salvato da un soldato tedesco in una delle sue fughe. All'età di circa 8 anni viene poi preso in casa, ma mai adottato, da una sua cugina di primo grado da parte di padre, Carmelina Caudullo sposata con un paternese Fallica Francesco. Placido, che vive a Paternò, sposa Domenica Palumbo da cui ha 8 otto figli, 7 femmine e uno maschio, Alfio. 6) Il sesto figlio di Placido e Teresa Meli, Gaetano (n. prog. 1.1.5.2.6) nato nel 1906, sposa il 28/12/1927 Maria Venera Longhitano (dei Saranelli). Da questa unione nascono Teresa (sposa nel 1964 Vincenzo Meli); Antonino (n. progr. 1.1.5.2.6.2, dal 1972 sposato con Giuliana Russo), attuale presidente dell’Associazione Bronte Insieme nonché egregio collaboratore alla redazione della “Genealogia di Famiglie Brontesi” (un suo nipote, Antonio Petronio, figlio di Alessandro è nell’ottava generazione dai capostipiti Placido Liuzzo e Rosa Papotto l’ultimo arrivato); Placido (Dino) sposatosi con Concetta Camiola e la quarta, Maria Franca (sposata con Franco Ramistella, primario di Pediatria nell’ospedale di Gela, dove si è trasferita). 7) Da Placido e Teresa Meli, due anni dopo Gaetano, nasce Caterina preferisce restare nubile fino alla morte (1974). 8) Ancora due anni e dopo Caterina nasce Alfio (n. progr. 1.1.5.2.8). Nel 1910, come avevano fatto il fratello Giuseppe e la sorella Nunzia, sposa una Nociforo, Giuseppina, che gli da tre figli: Mauro (Dino) che sposa Maria Milazzo, Antonino (nel 1971 sposa Rosa Longo) e Felice (sposa una Saranelli, Antonina Longhitano). 9) Nunzio (n. progr. 1.1.5.2.9), il nono figlio di Placido e Teresa, nato nel 1914 si sposa con Carmela Pannucci (figlia di Stefano e di un'altra Nociforo, Agata, sorella di Giovanni, Scolastica e Giuseppina). I suoi quattro discendenti portano il nome di Placido (sposatosi con Adriana Malaponte), Agata (lega la famiglia Liuzzo-Marrani con i romagnoli Tozzi, sposando Quinto), Stefano (sposatosi con Daniela Costanzo) e Teresa sposatasi prima con Antonino Schilirò (1956-1986) e, successivamente con Roberto Cartillone (1961-2007). 10) L’ultimo figlio, Felice (n. progr. 1.1.5.2.10), il decimo, nato tre anni dopo Nunzio nel 1917, ha una tragica fine: chiamato alle armi, è mandato al fronte in Russia da dove non ritorna più risultando disperso. I Liuzzo-Marrani dell’Australia
Numerosi sono anche i discendenti di Antonino (1871-1961, n. progr. 1.1.5.4), quarto figlio di Francesco Liuzzo e Rosalia Antonina Costa (n. progr. 1.1.5), con la particolarità che questa volta daranno origine ad una nuova ed articolata ramificazione dei Liuzzo-Marrani in Australia. Antonino («'u zzù 'Ntoni» era chiamato dai nipoti, figli del fratello Placido) che sposa nel 1896 la sedicenne Ignazia Fallico (1881-1962), ha sette figli: Nunziata (1898-1990), Illuminata (1900-1980), Giosuè (1906-1993), Nunziato (1911-1997), Antonina (1914-1998), Ignazio (1917) e Francesco (1922-2005). Molti di loro ed anche i loro discendenti emigrarono in periodi successivi in Australia dove si stabilirono definitivamente e dove vivono oggi i loro figli, nipoti e pronipoti. Il primo a farlo è stata Antonina (n. progr. 1.1.5.4.5), la quinta figlia: nata nel 1914, sposa l’amico d’infanzia Carmelo D’Aquino (1909-2002, visse fino alla bella età di 100 anni e 9 mesi). Carmelo, ritornato appositamente a Bronte dall’Australia dov’era emigrato nel 1926, sposa Antonina ed insieme ritornano definitivamente a Sidney. Antonina e Carmelo, che diventò un affermato viticoltore noto in tutta l’Australia e pure in vari paesi asiatici, hanno due figli: Vincenzina e Illuminato (Leo), noto e benvoluto avvocato a Griffith, morto nel 2005. Fu - scrive Bruno Spedalieri - «il primo avvocato italiano in Sydney, il solo che potesse trattare con gli emigrati Italiani senza bisogno di interpreti.» Dopo la Seconda Guerra mondiale lascia Bronte per l’Australia anche Ignazio Liuzzo (n. progr. 1.1.5.4.6), fratello di Antonina. Nel 1953, dalla nave “Sorrento”, sbarcarono a Sydney l’altro fratello Francesco (n. progr. 1.1.5.4.7.), la moglie Maria Imbrosciano e la figlioletta di 3 anni Ignazina, attuale moglie di Bruno Spedalieri, collaboratore di Bronte Insieme, con il quale ho diviso il banco e i pomeriggi a studiare in quinta ginnasiale al “Capizzi”, anno in cui mio padre partì per l’Australia (era il 1954) a Sidney ove rimase per nove anni, rientrando in Italia nel 1963. Ignazio e Francesco, dopo anni difficili, riuscirono ad aprire un negozio di frutta e verdura (il «Liuzzo Bros») a Kirribilli, uno dei posti più suggestivi di Sydney «... ed erano fieri - scrive Bruno Spedalieri - d’essere stati scelti come fornitori della residenza del Primo Ministro Australiano in Sydney.» Anche la secondogenita figlia di Antonio Liuzzo ed Ignazia Fallico, Illuminata, nata a Bronte nel 1900 (n. progr. 1.1.5.4.2), lascia Bronte per gli Stati Uniti d'America. E' stata la prima dei figli di Antonio ad emigrare. E si stabilì nell’Ohio, dove viveva il fratello di suo padre, lo zio Mariano (chiamato “Mario” negli Stati Uniti). Illuminata Liuzzo sposó il cugino di primo grado Antonio Liuzzo, figlio di Mariano che era antecedentemente emigrato in USA. I loro figli sono Giuseppe, Carmela, Mary, Tony, Mario e Nancy ed i loro discendenti. Nunziatina Liuzzo, figlia di Giosuè (n. progr. 1.1.5.4.3, terzo figlio di Antonino e Ignazia Fallico), lascia Bronte per l’Australia nell’ottobre 1962 unitamente al marito Nunzio Imbrosciano ed al loro figliolo Antonino (ora professore a Sydney). Questa è la Famiglia Liuzzo (Marrani) per quanto sono riuscito a ricavare dai registri parrocchiali e dalle informazioni fornitemi dai pareti e dai ricordi personali. Nunzio Longhitano Luglio 2008
I Marrani
Nella Spagna del XVII secolo, oppressa e terrorizzata dallo spettro dell’Inquisizione, Marrani erano chiamati gli ebrei o gli islamici convertitisi forzatamente al cristianesimo per sfuggire alla persecuzione. Dominatrice incontrastata sul resto del mondo per la sua cultura ed il suo contributo artistico, la Spagna, all’epoca era infatti soffocata da un violento rigurgito di xenofobia rivolto contro la sua stessa gente e destinato a inquinare la coscienza nazionale per più di quattro secoli. I Marrani? Erano dei veri cattolici!
Così Fritz Heymann, uno studioso tedesco vittima della Shoah, scrive in un suo libro: Morte o battesimo. Una storia dei marrani (Giuntina, pagg.153, euro 13). Secondo il ricercatore, gli ebrei battezzati emigrarono da Spagna e Portogallo che li perseguitavano con l’Inquisizione, per motivi economici e sociali, non religiosi. Ma – scrive Adriano Prosperi in una sua recensione al libro apparsa su Repubblica del 12 gennaio 2008, «c'è solo un particolare da correggere: la scelta editoriale del titolo. Bisognerebbe scrivere non «Morte o battesimo», ma «Battesimo e morte». Perché nella storia dei marrani non ci fu un alternativa se battezzarsi o morire, ma al contrario: proprio in quanto battezzati il tribunale religioso dell’Inquisizione li poté accusare di apostasia e condannarli a morte.» Marrano è anche un insultò, lo si usava allora per indicare ebrei e islamici all'interno del mondo cristiano, cioè propriamente un ebreo o un islamico battezzato. Il sospetto e l’odio verso di loro prendevano argomento dal fatto che quel battesimo era stato originariamente imposto a minoranze in paese cristiano. Il ricordo di quella violenza alimentava il sospetto e l’odio. «Si immaginava – continua Prosperi – che tutti gli ebrei battezzati continuassero a serbarsi segretamente fedeli all’antica religione - tutti, anche a distanza di diverse generazioni. Così si giustificavano le vessazioni, i pogrom, le radici dell'antisemitismo. Oggi, finita l'epoca dei pogrom, il marrano continua ad essere nei libri di storia ancora quella stessa figura inquieta, portatrice di un’identità di confine, spinta a muoversi sul crinale di fedi diverse, perennemente in movimento tra paesi diversi - l'Ebreo errante, insomma, che battezzato cerca di tornare all’antica fede e intanto abbandona e tradisce ogni fede. (…) |