21 marzo 2013
LA PROTESTA DEGLI OPERATORI ECOLOGICI Bronte potrà pagare direttamente i suoi netturbini «Via libera» di Joniambiente per la tutela dei Comuni "virtuosi" con i pagamenti Buone notizie per gli operatori ecologici di Bronte. Il Comune ha ottenuto quello che da tempo chiedeva: potrà pagarli direttamente nel caso in cui si dovessero verificare ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Lo ha deliberato l’assemblea della Joniambiente, composta dai primi cittadini dei 14 Comuni che vanno da Bronte fino a Risposto. I sindaci, alla presenza del collega Firrarello che ha partecipato alla seduta, hanno approvato un protocollo d’intesa redatto con scrupolo e cura dal Comune. Stabilisce con chiarezza che “in caso di mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori, Joniambiente ed Aimeri, autorizzano il Comune di Bronte a pagare direttamente i lavoratori una somma pari al netto dello stipendio”. Gli altri Comuni se vorranno potranno ottenere la stessa cosa chiedendolo all’assemblea. Per Firrarello una iniziativa che restituisce serenità ai lavoratori e che gli altri sindaci potrebbero anche adottare: “Quanto deliberato – afferma - rappresenta il primo passo per normalizzare i rapporti con i lavoratori. Questa non è certo la soluzione definitiva del problema rifiuti, ma ci permette di evitare proteste dei lavoratori che si ripercuotono sulla qualità del servizio. Ritengo che questa sia formula che può essere considerata pilota e che anche altri Comuni potrebbero adottare. Un ringraziamento particolare va al presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino”. Firrarello però punta ad effettuare autonomamente l’intero servizio: “E’ il nostro obiettivo. La prossima settimana completeremo il capitolato d’appalto della nuova gestione comunale e lo trasmetteremo alle Ssr. I Comuni devono riappropriarsi del servizio”. Questa – conclude - è la soluzione vera di tutti i problemi della raccolta dei rifiuti”. Soddisfatto anche il presidente Rubbino: “La Joniambiente - ha affermato - è una società a finanza derivata. Può pagare la Aimeri solo se i Comuni pagano. La proposta di Bronte può rappresentare una soluzione.”
21 marzo 2013 Rifiuti, proposta del Comune Pagamento diretto per scongiurare ritardi e disservizi Pagamento diretto degli stipendi agli operatori che svolgono il servizio di raccolta integrata dei rifiuti. La proposta, accolta all’unanimità dei soci dell’Ato Rifiuti Catania l, riunitosi in assemblea ieri mattina, arriva dal Comune di Bronte, una delle poche amministrazioni municipali della provincia etnea in regola con i pagamenti del caso e alle prese da tempo con la discutibile gestione dei rifiuti. Una prospettiva - quella avanzata dall’Ato - concretizzabile con l’accordo della ditta “Aimeri Ambiente” e delle organizzazione sindacali in rappresentanza degli operatori. Ad oggi, tuttavia, dovrà ancora essere l’Ato Joniambiente a procedere al pagamento dei fornitori. Mentre riguardo ai Comuni debitori si resta in attesa che, da parte del governo di Palazzo dei Normanni, si proceda con la nomina dei commissari preposti. Infine, l’assemblea dei soci e il collegio dei Liquidatori dell’Ato Ct 1, composto dal rappresentante Francesco Rubbino e dai componenti Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo «nel prendere atto delle problematiche correlate a un servizio di raccolta integrata dei rifiuti inefficiente e, dunque, non funzionale alle esigenze dei territori», ha rinviato a una nuova data il punto all’ordine del giorno relativo alla risoluzione del contratto con la ditta “Aimeri Ambiente”, tenuto conto che, a giorni, dovrebbero essere avviate le nuove società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti. (S. Z.) |
19 marzo 2013
AVVICENDAMENTO NELLA GIUNTA FIRRARELLO De Luca e Bonsignore nuovi assessori Si è insediato il nuovo segretario comunale Avvicendamento nella
Giunta municipale, guidata dal sindaco Firrarello. Agli assessori Nunzio Castiglione (che si è dimesso nel gennaio scorso) ed Enzo Bonina, che oggi ha presentato le dimissioni ringraziando il sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e tutto il personale del Comune, sono subentrati Mario Bonsignore e Maria De Luca che si affiancano ai confermati Melo Salvia e Biagio Petralia. Maria De Luca, insegnante, consigliere comunale da ben 5 consiliature e vice presidente del Consiglio comunale dal 1996 al 2000, ha già ricoperto la carica di assessore durante la
prima sindacatura Firrarello, mentre oggi è presidente della Commissione consiliare alla solidarietà sociale.
Nelle elezioni comunali del 2010 è stata eletta nella lista PDL con 225 voti. In Giunta si occuperà di Pubblica istruzione e Centro anziani. Al suo posto al Consiglio comunale dovrebbe subentrare Maurizio Fichera. Mario Bonsignore, invece è un funzionario di banca, in passato, oltre ad essere stato
consigliere comunale (dal 2002 al 2004), è stato consigliere regionale dell’Anci, presidente dell’assemblea Associazione dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e San Teodoro e componente del comitato esecutivo del Parco dell’Etna. Si occuperà di Turismo e Beni culturali. “Saranno 2 anni di lavoro – ha affermato la De Luca - al servizio della mia città, cui metterò a disposizione tutta la mia esperienza”. “Bisogna – ha aggiunto Bonsignore – valorizzare le peculiarità turistiche, culturali ed enogastronomiche di Bronte facendo sistema”. “Agli assessori uscenti tutto il mio riconoscimento per il lavoro svolto. – ha concluso il sindaco – Ai nuovi un buon lavoro a servizio di una cittadina che vogliamo continui a crescere”. E questa mattina si è insediato anche il nuovo segretario comunale. Si tratta della dottoressa Anna Maria Carugno. Laureata in Giurisprudenza, vanta una notevole esperienza essendo stata segretario generale nei Comuni di Santa Lucia del Mela, (dove ha ricoperto anche il ruolo di direttore generale), Novara di Sicilia, Valdina, Frazzano, San Marco D’Alunzio ed altri Comuni del messinese. Nel suo curriculum anche l’incarico di segretario del Pit 22 “La via dell’argilla” e diverse esperienze, come segretario, nei Comuni dell’astigiano. (Nella foto, da sinistra, Maria De Luca, il sindaco Firrarello, il nuovo segretario comunale, dott. Carugno e Mario Bonsignore). 12 marzo 2013
Rinnovo di metà mandato della Giunta comunale L’Udc non accetta veti e rinuncia all’assessorato. Firrarello all'Udc: “Mai posto veti” 
Udc - Firrarello, botta e risposta sulla Giunta
Aria di cambio della guardia nella
Giunta municipale guidata dal sindaco Pino Firrarello. Che in questo momento siano in atto consultazioni per scegliere i nuovi assessori lo dimostrano il coordinatore e capogruppo consiliare dell’Udc di Bronte, Giuseppe Di Mulo, unitamente al consigliere comunale Angelica Catania, che attraverso una nota hanno affermato: “Non siamo più interessati ad entrare nella Giunta Firrarello.
Da parte nostra non abbiamo posto veti sulle nomine degli assessori delle altre liste, per cui avremmo gradito lo stesso trattamento sul nominativo autorevole e competente da noi indicato. Non condividendo questo metodo, con molta serenità rinunciamo irrevocabilmente all’assessorato. Riteniamo - concludono – di non essere né mendicanti, né ereditieri della carica”. Il sindaco Firrarello però non conferma: “Non è mai stato posto alcun veto nei confronti di alcun rappresentante dell’Udc, partito che è un nostro alleato politico. Non è ipotizzabile neanche immaginare che si possano porre veti nei confronti di persone che conosciamo bene perché protagonisti di un impegno a favore della comunità. Con l’Udc sono certo che si troveranno le soluzioni migliori per risolvere i problemi che eventualmente si dovessero in futuro incontrare”. |
Luigi Putrino
«Rinnovo la mia stima al sindaco Firrarello, ma rinuncio a fare l’assessore» «Il comunicato stampa dei consiglieri comunali dell’Udc, Angelica Catania e Giuseppe Di Mulo, e del sindaco, Pino Firrarello, sul rinnovo della giunta comunale di Bronte, apparso su alcuni quotidiani il 12 marzo u.s., è la prova che si può ancora parlare di Politica. La vita politica è caratterizzata da tante dinamiche e fra queste, ovviamente, è annoverabile anche l’usuale avvicendamento nelle cariche amministrative. Dalla “dialettica” sviluppatasi attorno al rinnovo di metà mandato della giunta comunale - lungi dal voler essere moralista -, purtroppo è emerso che, oltre agli adulatori di routine, c’è da dover compiangere chi soffre il distacco dalla poltrona e biasimare chi pensa di esserne inseparabile. E poiché questa conclusione oltre ad esserlo deve apparire credibile, ne consegue la necessità, nonostante i lusinganti e reiterati inviti in senso opposto, di fare un passo indietro.
Pensando a Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il modello non può essere il grottesco don Calogero Sedara, che per darsi un tono con cariche e titoli si scopre pure blasonato (barone del biscotto), ma il borbonico don Fabrizio Corbera principe di Salina, che rinuncia alla carica di senatore del nuovo regno d’Italia e dimostra che non tutti sono attaccati alle poltrone. Auguro al Sindaco che per la formazione della nuova giunta (esclusi a priori i don Abbondio) abbia l’imbarazzo di scegliere non fra la moltitudine chiassosa dei Sedara, ma fra i pochi silenziosi Corbera. Al sindaco Pino Firrarello, oltre a ringraziarlo per la rinnovata fiducia, rinnovo i miei immutati sentimenti di stima e amicizia.
Bronte, 15 marzo 201Luigi Putrino» (Già assessore della
precedente giunta Firrarello, con deleghe a: Autoparco, Bilancio, Economato, Provveditorato, Trasporto urbano, Tributi e Polizia municipale)
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, 12 marzo 2013
Firrarello bis, l’Udc si stacca dalla Giunta “Non siamo più interessati a entrare nella giunta del sindaco Giuseppe Firrarello a Bronte. Lo dicono, a mandato il coordinatore e il capogruppo dell’Udc Giuseppe Di Mulo e Angelica Catania. “Da parte nostra - aggiungono i due - non abbiamo posto veti sulle nomine degli assessori delle altre liste, per cui avremmo gradito lo stesso trattamento sul nominativo da noi indicato”. (*GEM*)

16 Marzo 2013 «Sì» al lavoro estivo per gli studenti Prolungare l'orario di chiusura di pub e ristoranti «Sì» dalla consulta giovanile di Bronte ai progetti sostenuti dalla quarta commissione consiliare presieduta da Maria De Luca (nella foto) e composta da Giuseppe Di Mulo, Alfio Paparo, Salvatore Proietto e Vincenzo Sanfilippo. Nella sala consiliare del Comune la commissione ha accolto le proposte di favorire l'inserimento nel mondo del lavoro degli studenti delle scuole superiori durante il periodo delle vacanze estive e di prolungare l'orario di chiusura di pub e ristoranti per evitare che i giovani si spostino in auto in altri paesi.
“Due argomenti importanti. - afferma Maria De Luca - Individuare le giuste soluzioni affinché i ragazzi durante l'estate si inseriscano nelle aziende vuoi dire affermare la cultura del lavoro. Questo aiuterà in estate ad allontanare ragazzi da abitudini poco formative per avvicinarli magari a qualche antico mestiere».
Il presidente De Luca ritiene anche utile la proposta del collega Vincenzo Sanfilippo di prolungare l'orario di chiusura notturna degli esercizi pubblici: “Servirà ad evitare che i ragazzi di notte si mettano pericolosamente in viaggio verso altri paesi.
L’unica cosa che dobbiamo fare è rafforzare la vigilanza”. Incassato il «sì» della Consulta adesso la quarta commissione si riunirà con il così detto “Gruppo ristretto” della Consulta stessa per attuare quanto deciso.
27 febbraio 2013 Proposta del consigliere Sanfilippo «I locali di Bronte chiudono troppo presto» “I locali di Bronte, la notte, chiudono troppo presto. Convochiamo la Consulta comunale per la prevenzione del disagio giovanile, affinché si discuta la modifica degli orari stabiliti dal regolamento comunale”. E’ la richiesta formulata dal consigliere comunale Sanfilippo durante i lavori della IV Commissione consiliare. Il regolamento comunale, infatti, nei giorni feriali impone ai locali pubblici di chiudere all’una di notte, anche se possono consentire all’utenza già entrata di rimanere fino alle 2 per finire la consumazione. Nei prefestivi l’orario di apertura si allunga di un’ora, consentendo ai clienti di entrare alle 2 di notte ed uscire alle 3 di notte. “I giovani – afferma Sanfilippo – lamentano l’impossibilità di avere aperti i locali oltre l’orario consentito. La chiusura dei locali a Bronte convince molti giovani a mettersi in macchina per spostarsi altrove, con tutti i rischi che questo comporta. Per questo ho chiesto di convocare la consulta, al fine di elaborare delle proposte che possano permettere ai giovani del nostro territorio un prolungato e sano divertimento”.
13 Marzo 2013 JONIAMBIENTE Il presidente Rubbino lamenta il mancato versamento della quota di febbraio: scioperi in vista «Nessuno dei 14 Comuni ha pagato» La raccolta rifiuti potrebbe registrare nei prossimi giorni un nuovo stop da parte degli operatori, ancora in attesa dello stipendio di febbraio «Nessuno dei 14 Comuni ha ancora versato la quota di febbraio. Questa è oggi la situazione». E’ l’amaro commento del presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino, che nel rispetto di un deliberato dell’assemblea dei soci dell’Ato, (che sono i sindaci dei Comuni che vanno da Bronte fino a Riposto), attende che questi versino le mensilità dei propri Comuni, permettendo alla Joniambiente di pagare l’Aimeri Ambiente e conseguenza, gli stipendi degli operatori ecologici. Se questo non accadrà prima del 15 marzo è ipotizzabile che i lavoratori tornino a manifestare come hanno fatto fino a qualche giorno fa. «Già venerdì scorso - afferma Rubbino - il Collegio dei liquidatori che presiedo ha deciso di convocare l’assemblea dei soci per mercoledì 20 marzo prossimo. Tre i punti all’ordine del giorno: la rescissione del contratto con la Aimeri Ambiente, la proposta del Comune di Bronte che chiede di pagare direttamente i propri operatori ecologici e infine la situazione debitoria dei Comuni che fanno parte di quest’Ato. Ricordo che l’unico organismo che può autorizzare i Comuni a pagare direttamente i propri operatori ecologici è l’assemblea dei soci dell’Ato, quindi i sindaci.» «E io come presidente - conclude Rubbino -, vista la richiesta ufficiale, ho subito convocato l’assemblea».
A Bronte attendono con trepidazione l’esito di questa riunione, ma anche con preoccupazione l’arrivo del 15 marzo, temendo nuovi stati di agitazione dei lavoratori: «Mi domando se non sia il caso di anticiparla l’assemblea dei soci - afferma l’assessore all’Ecologia ed Ambiente del Comune Biagio Petralia – il 15 marzo è alle porte e già cominciamo a sentire gli echi di un’altra possibile protesta degli operatori che non ricevono lo stipendio con puntualità. Per me sarebbe il caso di riunire i soci in assemblea permanente fino a quando il problema non viene risolto. Noi abbiamo già pronta la quota di febbraio, ma non vorremmo essere ancora una volta gli unici a pagare. Con tutti i soggetti che compongono l’Ato è arrivato il momento di istituire un tavolo tecnico permanente. Non è possibile ogni mese dovere affrontare la stessa identica emergenza».
Intanto il segretario provinciale della Confsal, Antonio Santonocito, si allea con Petralia e chiede che l’Aimeri eroghi gli stipendi solo agli operatori ecologici dei Comuni che sono in regola con i pagamenti. [L. S.]
10 Marzo 2013
«S. Vito» piazza della bellezza Gli scolari hanno realizzato un maxi-albero nel luogo storico Piazza San Vito diventerà il luogo della bellezza. Si è svolto nella sala della Giunta del Comune un vertice per realizzare il progetto preparato e fatto finanziare dal II Circolo didattico di Bronte, guidato dalla dirigente Tiziana D'Anna. Più di 1000 scolari del primo e secondo circolo didattico e della scuola secondaria di primo grado "Castiglione", hanno realizzato un grande albero con pannelli di terracotta che contengono anche la loro impronta, il loro nome e una frase che inneggia un futuro ricco di libertà e bellezza. Finito il lavoro, i tecnici del Comune dovranno sistemare i pannelli in piazza San Vito. «La piazza - dice il sindaco Pino Firrarello - è il luogo simbolo dei fatti di Bronte del 1860, perché proprio qui furono fucilati i presunti rivoltosi. L'opera avrà valore universale e trasformerà piazza San Vito da luogo di morte e sacrificio a luogo della memoria e della bellezza». All'incontro ha partecipato anche Antonio Presti presidente della fondazione "Fiumara d'arte", promotore dell'iniziativa. «Si è trattato di un grande progetto educativo. - ha concluso Maria De Luca nelle vesti di consigliere comunale e di responsabile del progetto per la il primo circolo - saranno i bambini delle scuole a vegliare e amare quest'opera».

8 Marzo 2013
I Precedenti: Bronte ha in qualche modo lottato contro la chiusura della Sezione staccata del Tribunale imposta dalla rimodulazione della rete giudiziaria. Ci sono state diverse manifestazioni a difesa del Tribunale e degli uffici del Giudice di Pace, incontri degli avvocati con i sindaci del circondario (Novembre 2011), un'assemblea pubblica nel Teatro comunale (18 aprile 2012), lettere ed appelli e richieste di deroga alle più alte cariche dello Stato, ma non si è riusciti ad evitarne la chiusura e nemmeno una proroga per permettere agli uffici catanesi di attrezzarsi di personale e strutture. L'unica possibilità è che resti la sede del Giudice di Pace che i Comuni di Bronte, Maletto, Cesarò e San Teodoro si sono dichiarati disposti a salvare. Ma è necessario ora passare ai fatti concreti prima che oltre al Tribunale anche questa struttura venga definitivamente trasferita a Catania. 8 Marzo 2013
Nell’Isola tagli pesantissimi: gli uffici passerebbero da 110 a 21 Giudici di pace, ultimatum per 89 sedi soppresse in Sicilia Il ministero: via libera se i Comuni pagano le spese A carico dello Stato solo i giudici onorari, ai sindaci gli oneri per strutture e personale. Istanze fino al 29 aprile
C'è già una data: il 29 aprile. Ed è già conto alla rovescia per salvare 89 uffici dei giudici di pace in Sicilia. Ma si dovrà mettere mano ai bilanci pubblici: per scongiurare la soppressione stabilita dal ministero della Giustizia, gli enti (singolarmente o in consorzio) dovranno farsi carico delle spese di funzionamento; un impegno chiesto a gran voce dalle comunità locali, ma che sarà difficile da rispettare in considerazione della crisi finanziaria degli enti locali siciliani. Il ministero ha pubblicato lo scorso 28 febbraio il Bollettino ufficiale n. 4/2013 in cui, in 74 delle 128 pagine complessive; si mette nero su bianco la mappa definitiva dei giudici di pace: a livello nazionale sono 674 le sedi destinate alla cancellazione, delle quali 89 in Sicilia; dovevano essere 91, ma, rispetto a una precedente bozza ministeriale, in extremis sono state mantenute le sedi isolane di Lipari e Pantelleria.
Di fatto la nuova geografia giudiziaria prevede nell’Isola 21 sedi di giudici di pace: (...) 5 nel territorio della Corte d’Appello di Catania (Caltagirone, Catania, Modica, Ragusa e Siracusa). Da 110 a 21: un drastico taglio alla giustizia “di base”, quella più vicina ai cittadini, denunciato da associazioni (non soltanto di magistrati) e amministratori, oltre che dalle comunità locali. (...). Ma non ancora è detta l’ultima parola. La “Nota di istruzioni per il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace con oneri a carico degli enti locali”, parte integrante del Bollettino del ministero della Giustizia del 28 febbraio, indica la strada per la salvezza last minute. Gli enti devono presentare istanza al ministero entro il 29 aprile (compresi quelli che l’avevano già inoltrata).
Come già previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 156/2012, i Comuni o i consorzi devono farsi «integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi». Quindi i Comuni devono garantire sedi adeguate e anche dipendenti (con «profili professionali equipollenti a quelli previsti per l’amministrazione giudiziaria» e con «qualità morali e di condotta irreprensibili»).
A carico del ministero resteranno soltanto le spese per «i compensi dovuti ai magistrati onorari e quelle per «la formazione iniziale del personale amministrativo fornito dall’ente locale». In caso di Comuni consorziati, il ministero chiede di indicare sin dall’inizio la «quota di partecipazione a carico di ciascun ente interessato». [Mario Barresi]
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12 Marzo 2013 La sorte del Tribunale di Bronte appesa a un filo «La protesta non servirà - dice l'avvocato Uccellatore - la sezione distaccata potrà essere salvata solo dal Governo» «Solo un decreto legge del nuovo Governo, potrà salvare la sezione staccata del Tribunale di Bronte e tutte le altre della provincia di Catania. A nulla servirà la nostra protesta, il ministero, approfittando anche di questo momento di vacatio politica, è intenzionato ad attuare la riforma». Sono le amareggiate parole dell'avvocato Antonino Uccellatore, presidente dell'associazione forense del circondario di Bronte, impegnato, come i colleghi degli altri Comuni, a difendere la sezione staccata del Tribunale destinata ad essere soppressa nel rispetto del decreto legislativo che mira a razionalizzare le spese delle strutture giudiziarie. Una riunione tenuta ieri a Catania, alla presenza dei vertici del Tribunale della Corte d'appello e dei funzionari ministeriali, infatti, ha escluso ogni possibilità di proroga del provvedimento che già a settembre dovrebbe vedere trasferite presso il Tribunale di Catania tutte le udienze della provincia. «Non nascondiamo il nostro rammarico – afferma Uccellatore - per una decisione che consideriamo sbagliata e che non aiuterà la Giustizia a razionalizzare le spese, semmai il contrario. E' doveroso sottolineare anche l'insensibilità della burocrazia della Giustizia a vari livelli e della politica. Noi avevamo chiesto soltanto di prorogare l'attuazione della riforma, certi del fatto che il Tribunale di Catania non è preparato ad accogliere tutti i giudizi che si celebrano nelle sedi staccate. Durante il vertice - continua - e stato detto che una nuova legge potrebbe cambiare tutto e solo il presidente del Tribunale potrà presentare istanza di proroga. Non si tratta di quello che intendiamo noi, solo della possibilità di utilizzare i locali delle sezioni staccate per servizi a supporto, per esempio gli archivi». Il calendario della riforma è già segnato: il 16 settembre le sezioni staccate dei Tribunali chiuderanno. [Gaetano Guidotto]
Settembre 2013: l'ultimo atto
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