La ducea inglese ai piedi dell'Etna (1799 - 1981)

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La coltivazione della vite, il vino “Duchy of Bronte", i Cognac ed il Marsala

Il Vino della Ducea di Nelson

“Duchy of Bronte"

di Mario Carastro


 

LA DUCEA INGLESE AI PIEDI DELL'ETNA

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7. I vigneti dal 1935 sino alla Riforma Agraria

Nel 1935 la Ducea torna a condurre direttamente, anche se con il sistema della mezzadria, i propri vigneti, che si trovano in condizioni peggiori rispetto al 1924.

La tenuta ha un’estensione di 60 Ha circa con 24 Ha di vigneto(118) e la restante parte destinata oramai precipuamente alla coltivazione di cereali. E’ la stessa estensione, che ritroveremo in migliori condizioni nel 1945, dopo l’intervento dell’Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano.

I lotti dati in mezzadria sono 40; due registri dell’APN(119) permettono di ricostruire i dati storici di della Tabella n. 4 relativi ai diversi mezzadri, al numero delle viti in ogni lotto ed alle produzioni di mosto fino al 1938.

Tabella n. 4

Lotto N°Nome mezzadroViti N° hl mosto
1934-35
hl mosto
1935-36
hl mosto
1936-37
hL mosto
1937-38
1TRUSCIELLO CARMELO8.00052,0024,0047,0076,60
2CIANCIO TODARO SALVATORE8.400 74,00 53,00 80,00 88,40
3 CANTALE SEBASTIANO5.100 30,50 18,00 22,00 37,25
4 COSTANZO ANTONINO 3.000 16,94 12,00 19,90 27,00
5 CAPRINO SEBASTIANO 3.000 18,22 10,00 10,00 20,94
6 CANTALE ANTONINO 7.700 40,55 33,80 38,00 60,25
7 CAPRINO GIUSEPPE 6.000 28,00 31,00 16,30 43,44
8 PARASILITI GIOVANNI 2.200 18,22 13,00 15,00 24,98
9 TIRENDI CARMELO 5.200 55,60 50,00 32,40 68,00
10 CAPRINO SANTO 5.000 49,93 41,00 24,50 45,82
11 SANFILIPPO ANTONINO 2.000 14,35 11,00 7,95 18,20
12 REALE CALOGERO 2.500 18,70 21,20 12,10 27,50
13 SALVA’ ANTONINO 3.000 19,10 19,00 10,00 20,06
14 CATALANO CALOGERO 3.500 18,15 13,00 13,00 17,80
15 CATALANO NICOLO’ 2.500 15,00 14,00 14,20 17,00
16 LIUZZO CARMELO 3.700 24,73 17,00 17,30 28,30
17 CALAFINO ANTONINO 3.700 30,40 17,90 13,80 32,34
18 GALATI SANTO 1.900 8,76 5,20 6,80 11,98
19 SALVA’ CARMELO 1.250 6,70 2,40 11,30 14,40
20 BEVACQUA ANTONINO 10.000 93,05 40,50 50,00 71,00
21 BUTANO LUIGI 4.000 23,00 12,00 13,20 21,50
22 CANTALE SALVATORE 6.000 55,60 35,00 41,30 41,60
23 (BELLITTO A.) LUPICA GIUSEPPE 5.500 34,40 16,00 18,78 49,00
24 TODARO GAETANO 4.000 29,26 14,00 15,38 55,80
25 LUPICA SEBASTIANO 3.000 20,12 13,00 18,90 22,34
26 (BELLITTO C.) LUPICA SEBASTIANO 5.500 58,60 26,00 34,00 63,20
27 PORTARO ROSARIO 3.800 27,60 14,00 18,00 13,70
28 COSTANZO GIOVANNI 3.000 31,30 17,00 16,77 14,30
29 COSTANZO SEBASTIANO 4.000 66,30 30,00 26,50 29,74
30 GALATI SALVATORE 3.000 47,50 20,00 35,00 25,12
31 COSTANZO FRANCESCO 2.000 31,25 22,00 15,00 17,50
32 PORTARO NUNZIO 2.000 16,82 10,00 14,20 9,20
33 LUPICA CARMELO 2.500 19,24 12,00 18,00 11,70
34 LUPICA GIUSEPPE 6.000 45,20 24,00 29,00 19,60
35 PORTARO ROSARIO 2.000 25,65 10,00 15,00 7,50
36 COSTANZO CALOGERO 2.000 18,70 9,20 11,40 5,80
37 DESTRO CARMELO 2.000 15,70 12,00
38 SANFILIPPO SALVATORE 2.000 25,30 16,00
39 CANTALE GIUSEPPE 2.000 23,48 12,00
40 LAZZARO GIUSEPPE 2.000 26,30 30,40
  153.950 1.274,22 801,60 801,98 1.158,86

Si osserva che dal numero delle viti e dall’interasse fra esse (1,25m) si ha una riprova dell’estensione dei vigneti pari appunto a circa 24 Ha(120).

Ciò conferma che durante la Gabella Ciaurelli, che prevedeva un interasse fra le viti di un filare pari a 0,8m e fra due filari 2,5m, non sono stati fatti reimpianti consistenti, giacché in tal caso l’estensione dei vigneti derivata dal numero delle viti sarebbe ammontata a più di 30 Ha.

Le produzioni annue di mosto nelle 4 vendemmie di Tabella 4 se confrontate con le rese delle vendemmie di Tabella 3 testimoniano inoltre le perduranti pessime condizioni del vigne­to.

I miglioramenti conseguiti durante la breve conduzione dell’Ente di Colonizzazione non aumen­tarono l’estensione dei vigneti, che mentre una volta iniziavano al cancello del Fondaco e si estendevano sia a destra sia a sinistra lungo la strada che porta alla Dispensa (figura 7) e poi, oltre questa, nel triangolo compreso fra il Saracena ed il Cutò, sono ridotti come detto a soli 24 Ha.

Negli anni cinquanta, secondo i miei ricordi, percorrendo la strada dal Fondaco verso la Dispensa i vigneti erano solo sul lato destro e la tenuta conteneva così sempre più ampie zone lasciate a seminerio. L’età delle piante variava fra 20 e 50 anni.

Il vino comunque era sempre molto apprezzato. In quegli anni il vigneto fu affidato alla responsabilità di mio padre, che aveva fatto tesoro dei consigli dei pochi importanti com­mercianti di Riposto che tradizionalmente si contendevano l’acquisto di consistenti partite del vino della Ducea e che erano, sulla scorta dei gusti dei propri clienti, anche enologi di pratica esperienza.

Fra le carte di mio padre (figura 51) ho così trovato degli appunti con quei consigli: sulla cura del fustame; sulla raccolta dell’uva (“sotto il sole verso le 8, la rugiada o acquazzina è nociva e porta via grado, il grappolo non va strappato ma divelto con coltelli ben affilati da ispezionare ogni mattino, posi­zionare sotto la vite la coffa”); sulla pigiatura (“è bene met­tere in un panarello del metabisolfito che si lascerà cadere sull’uva uso formaggio sulla pastasciutta in ragione di 15-20 grammi per ettolitro.
Questa disinfezione sarà ottima per eventuali grappoli muffiti o intaccati”
); sulla vinifica­zione (“il vino pigiato la mattina la stessa sera va imbottato in botti piccole dove fermen­ta più lentamente e non tumultuo­samente e viene più fine e sviluppa più grado; il vino più sta nella tina più cuoce e diventa più ruvido e più nero, perdendo profumo; dopo la metà di gennaio è bene fare un travaso con giornata asciutta soleggiata non piovosa, pompe pulite, tubi messi a scolare sopra le botti sporchi di vino, mai lavarli con acqua”).

Intanto la Riforma Agraria cambiava definitivamente i destini della Ducea.

Come ricorda il 6° Duca Rowland Arthur Herbert (figura 51) nel 1963(121)3.962 acri di terra furono venduti, 3.138 dei quali con vendita imposta dalle leggi della riforma agraria” e nel 1964 “495 acri di terra furono venduti ai contadini che vi avevano vissuto per generazioni”.

Nel 1967 i 51Ha di terreno della tenuta del Boschetto Vigne rimasti ancora di proprietà della Ducea venivano arati in profondità e si dava inizio su di essi ad un programma di trasformazione e miglioramento colturale.

Fu creato un laghetto artificiale per accumulare le acque necessarie alla irrigazione (figura 49) e furono piantati viti, peri, peschi, albicocchi, peschi-noci ed olivi (figura 50).

Il vigneto fu però limitato a soli 8,30Ha e fu coltivato direttamente sino al 1981, anno della vendita della Ducea. Il Grenache Noir è ancora oggi molto diffuso nella zona e nell’aprile di quest’anno il mio amico Salvino Riolo di Maniace mi ha fatto omaggio di due bottiglie di vino da lui prodotto nel 2014 con quel vitigno, che ho bevuto con degli amici a Roma.Mentre loro ne apprezzavano la bontà, io, tornando con il palato e la mente indietro di 50 anni, esclamavo:

- “Per Bacco anch’io bevo…” ancora il vino della Ducea di Bronte.

 

Fig. 49 – Il laghetto artificiale creato nel 1967
Fig. 50 – Veduta della Ducea nel 1967. In primo piano il “Castello Nelson”, sullo sfondo l'Etna
 
ROWLAND ARTHUR HERBERT NELSON-HOOD, VI DUCA DI BRONTE
Fig. 51, 52 - Giuseppe Carastro (padre dell’Auto­re Mario), con il Duchino Alexander Nelson Hood, attua­le VII Duca di Bronte. A destra, Rowland Arthur Her­bert Nelson-Hood (1911 – 1969) VI° Duca di Bronte (dal 1937 al 1969)

Mario Carastro
Roma, settembre 2015.


Ringrazio Lord Bridport, Alexander Nelson Hood, VII Duca di Bronte, per avermi fatto pervenire, per cortese interessamento della Prof.ssa Lucy Riall, alcune delle vecchie foto dell’articolo. Un caloroso grazie va anche all’amico Riccardo Bontempo di Maniace per le più recenti foto e le notizie del complesso del Boschetto Vigne.




Note

(118) APN – Faldone 418 C, Allegato alla Comunicazione del Giugno 1935 al Prefetto di Catania. (49)

(119) APN – Faldone 524, Coloni di Boschetto Vigne (24) e Faldone 602 C, Raccolta Mosto 1934-35. (9-10)

(120) APN – Faldone 418 C, Allegato alla Comunicazione del Giugno 1935 al Prefetto di Catania. (49)

(121) Rowland A. H. Nelson Hood, “Il Libricino della Ducea scritto nel 1968 dal defunto Visconte Bridport e rivisto nel 1973 da suo figlio”. Archivio della Parrocchia S. Sebastiano di Maniace.




Il vino della Ducea Nelson
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Indice delle Figure

Pagina 1
Fig. n. 1 – Il Dio Bacco.
Fig. n. 2 – Il Boschetto Vigne nel 1970.
Fig. n. 3 – La Dispensa al Boschetto Vigne nel 1970.
Fig. n. 4 – Il Vigneto dietro il Palmento nel 1891.
Fig. n. 5 – Vista della Dispensa e del Palmento del Boschetto Vigne dal Monticello nel 1891.
Fig. n. 6 – Il vigneto dietro la Dispensa nel 1891.
Fig. n. 7 – Stradella che attraversava il vigneto dal fondaco alla Dispensa (1891).
Fig. n. 8 – Altra vista del vigneto nel 1891.
Fig. n. 9 – Planimetria di A. P. Brown del 1914 con Palmento Biviere, Boschetto Vigne con Dispensa(3).
Fig. n. 10 – Esterno della Dispensa nel 1891.
Fig. n. 11 – Interno della Dispensa nel 1891.
Fig. n. 12 – Interno della Dispensa negli anni 1970-80(11).

Pagina 2
Fig. n. 12a e 12b - Manoscritto per fornitura di vino Marsala alla flotta di sua Maestà britannica, sottoscritto il 19/3/1800 da Nelson e John Woodhouse.
Fig. n. 13 – Etichetta in argento per il Marsala di Woodhouse.
Fig. n. 14 – Uva Nerello Mascalese
Fig. n. 15 – Uva Grenache Noir.
Fig. n. 16 – Uva Palomino.
Fig. n. 17 – Uva Pedro Ximenes.
Fig. n. 17a – Vigneti della Ducea nel 1970

Pagina 3
Fig. n. 18 – Ship and Turtles.
Fig. n. 19 – Il pasto dei vendemmiatori al Boschetto Vigne nel 1891.
Fig. n. 20 – I vendemmiatori della Ducea (disegno tratto dal The Daily Graphic) (60).
Fig. n. 21 – U’ Sceccu, graticciato di vimini di forma tonda per pestare l'uva.
Fig. n. 22 – Torchio a leva multipla Mabille.
Fig. n. 23 – Tipo di torchio a trave e vite del palmento tradizionale siciliano.
Fig. n. 24 – Il Palmento (Corpo 1) nel 2015, visto dal cortile. La parte con tetto integro era quella B con copertura più bassa (vedi disegno in Fig. n. 45).
Fig. n. 25 – Il Palmento nel 2015 visto dal cortile del complesso. La parte priva di tetti è quella del Corpo 1 dove c’era la porta di accesso alla zona dei tini.
Fig. n. 26 – Ruderi del Palmento nel 2015, visti dalla parte della Casina. Si riconoscono i muri di sostegno dei tetti dei due corpi.
Fig. n. 27 – Ruderi di parte del Corpo 2 nel 2015. Vista del magazzino (“M”, vedi disegno Fig. n. 46)
Fig. n. 28 – Ruderi del Palmento nel 2015. Si riconoscono i varchi delle finestre di consegna dell’uva alle piste e tracce del ballatoio (“BE”).
Fig. n. 29 – Fabre con i collaboratori e i campieri della Ducea davanti l’ingresso della Dispensa.
Fig. n. 30 – Charles Beek (a sinistra) e James Lamb (1891).
Fig. n. 31 - Etichetta del vino Duchy of Bronte.
Fig. n. 32 – Etichetta del Marsala Duché de Bronte.
Fig. n. 33 – Fabre e Ricard durante i travasi. (Foto)
Fig. n. 34 – Fabre e Ricard durante i travasi (disegno tratto dal The Daily Graphic) (60)
Fig. n. 35 – Catalogo Alambicchi Deroy.
Fig. n. 36 – Pubblicità della Mitchel & Co. (62)
Fig. n. 37 – Memorandum for private Circulation (63).

Pagina 4
Fig. n. 38 – Manifesto dell’Esposizione Nazionale di Palermo (1891-92).
Fig. n. 39 – Esposizione Nazionale di Palermo. Tipo di Chiosco in stile Liberty nella Galleria Enologica.
Fig. n. 39a – Esposizione Nazionale di Palermo. Sala espositiva della Galleria Enologica.
Fig. n. 40 – Lettera del Ministro della Real Casa del 29 gennaio 1908.(88).
Fig. n. 41 – Copertina del Libro dei Conti della Ducea.
Fig. n. 42 – Altro tipo di copertina dei Conti della Ducea.

Pagina 5
Fig. n. 43 – Planimetria del complesso Boschetto Vigne (1970-80).
Fig. n. 44 a – Il Boschetto Vigne oggi (2015) visto con Earth Google.
Fig. n. 44 b – Il Boschetto Vigne oggi (2015). In giallo il Corpo 1, in rosso il Corpo 2.
Fig. n. 45 – Planimetria dell’originario (1891) Palmento con solo Corpo 1.
Fig. n. 46 – Planimetria del Palmento dopo l’aggiunta del Corpo 2 e sino al 1981
Fig. n. 47 – Vista esterno Dispensa oggi (2015)
Fig. n. 48 – Vista prospetto principale Dispensa oggi (2015).

Pagina 6
Fig. n. 49 – Il laghetto artificiale creato nel 1967.
Fig. n. 50 – Veduta della Ducea nel 1967. In primo piano il “Castello Nelson”
Fig. n. 51 - Giuseppe Carastro con il Duchino Alexander Nelson Hood
Fig. n. 52 - Rowland Arthur Herbert Nelson-Hood (1911 – 1969) VI° Duca di Bronte

 

Bibliografia

Archivio Privato Nelson (APN) – Tutto l’Archivio dei Nelson , le cui carte dopo che il Comune di Bronte ha acquistato nel 1981 il Castello Nelson sono state trasferite a Palermo presso l’Archivio di Stato. Nel 2003 a cura del Comune è stata prodotta una copia di questi documenti unici ed importantissimi e trasferita su 10 DVD in formato Pdf. Una copia dei 10 dvd contenenti l’Archivio storico dei Nelson può essere richiesta anche alla nostra Associazione.
F. ELLIOT, “The Diary of an Idle Woman in Sicily”, Leipzig, Bernard Tauchnitz, 1882.
S. FOTI, “Etna. I vini del Vulcano”, G. Maimone Editore, Catania, 2005.
E. LYNN LINTON, “Bronte on Mount Etna”, Temple Bar Magazine, London, 1884.
E. LYNN LINTON, “A New Wine”, The Queen, London, 1 Marzo 1890.
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M. PRATT, “The Nelson’s Duchy. A Sicilian Anomaly”, Spellmount, 2006.
A. NELSON HOOD, “La Ducea di Bronte”, Liceo Classico Capizzi, Bronte, 2005.
ROWLAND A. H. NELSON HOOD, “Il Libricino della Ducea scritto nel 1968 dal defunto Visconte Bridport e rivisto nel 1973 da suo figlio”. Archivio della Parrocchia S. Sebastiano di Maniace.
N. M. PENZER, “The Book of The Wine Label”, Home & Van Thal, London, 1947.
L. RIALL, “La Rivolta. Bronte 1860”. Ed. LaTerza & F. Spa, Roma-Bari, Ottobre 2012.
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W. STIGAND, “The Sicilian Vintage of 1889”. Report to the Marquis of Salisbury (APN, Faldone 616 A. -114)
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J. WHITE MARIO, “Prodotti del Suolo e Viticoltura in Sicilia” Parte Seconda ed Ultima. La Nuova Antologia, Vol. 52, Roma 1894.
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Anonimo, “Nelson’s Estate in Sicily”, The Times, London, 22 September 1890.
Anonimo, “The Vines of Sicily”, Morning Post, London, 8 Febbraio 1890.
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Istat, “L’Italia in 150 anni. Sommario di Statistiche Storiche 1861- 2010” – Roma, 2011.

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