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Da  MAGGIO a  AGOSTO 2007

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13 Agosto 2007

I PARTICOLARI DEL BLITZ DEI CARABINIERI NELLA MASSERIA DI BRONTE IN CUI SI SVOLGEVA UN SUMMIT MAFIOSO

In fuga per 7 ore, preso tra i rovi

Il latitante Roberto Boncaldo, sfinito, è stato ammanettato dopo un rocambolesco inseguimento

Ieri mattina, in una conferenza stampa tenuta al Comando provinciale dei carabinieri, sono stati svelati i particolari sull'arresto del latitante catanese Roberto Boncaldo (ricercato per reati di mafia), avvenuto venerdì scorso sull'Etna, nel corso di un massiccio e spettacolare blitz, attuato dai militari della compagnia di Randazzo, unitamente a quelli del reparto operativo del Comando provinciale, con la preziosa collaborazione dei loro colleghi del 12° Elinucleo di Catania e delle unità cinofile di Nicolosi. Insieme a Boncaldo sono finite in carcere altre otto persone (in parte catanesi e in parte appartenenti al «clan Catania» di Bronte) accusate però solo di favoreggiamento personale. I nove picciotti si erano incontrati in una masseria (in contrada Cattaino, località di montagna impervia, a 10 chilometri dal centro abitato) per un summit mafioso.

Doveva essere un incontro impegnativo, intenso, che si sarebbe protratto fino a sera, comprendendo la pausa del pranzo, invece si è rivelato per i convenuti una vera e propria trappola. I nove uomini infatti sono stati sorpresi verso le 12,30, mentre banchettavano all'aperto. All'arrivo dei militari (intervenuti massicciamente con un contingente di 85 uomini, schierati, anche in elicottero, per non lasciare alla controparte alcuna via di scampo) c'è stato il fuggi fuggi.
Attorno al casolare c'è un pianoro «aperto», ma poche centinaia di metri più in là c'è il costone di una montagnola, nonché scarpate e dirupi ammantati di roveti: qualcuno dei fuggitivi si è anche ferito: c'è stato chi è stato preso subito e chi invece, come il boss latitante Boncaldo, accompagnato dal sorvegliato speciale Antonino Triscari, ha dato maggior filo da torcere. Boncaldo e Triscari (quest'ultimo si è tra l'altro ferito a una mano scavalcando una recinzione metallica) si sono fatti rincorrere per oltre 7 ore, abbarbicandosi tra la vegetazione del costone rocciose e strisciando come bisce. Alla fine, sfiniti, si sono accasciati sotto un albero sperando nella buona sorte, ma sono stati implacabilmente raggiunti dai militari che non li avevano mai persi di vista grazie alla sinergia operativa prestata dai colleghi in elicottero.
Boncaldo, elemento di spicco del clan Santapaola (inserito nelle «alte sfere» del gruppo di S. G. Galermo), era ricercato da mesi, in seguito a una condanna a 13 anni e 2 mesi riportata, nel giugno scorso, a conclusione del processo antimafia «Traforo». Il summit era stato organizzato probabilmente per stabilire ulteriori strategie sulla gestione criminale in alcune zone della Provincia di Catania (traffico di droga, estorsioni, ecc. ecc.), strategie da aggiungere a quelle già attuate da circa un anno a questa parte e che a Bronte hanno fatto registrare un vertiginoso aumento delle attività mafiose. Naturalmente il «Clan Catania» di Bronte, come succede in ogni «frangia» periferica che si rispetti, agiva seguendo le direttive della «casa madre», qui appunto rappresentata dal catanese Boncaldo. L'incontro col boss catanese, dunque, doveva logicamente preludere a qualche azione criminosa di un certo peso.

A finire in manette, con Boncaldo, sono stati i catanesi Salvatore Strano, 46 anni e Giuseppe Strano (40) e Salvatore Furneri (28 anni), nato in Germania e residente nel capoluogo etneo; nonché i brontesi Claudio Reale (colui che teneva direttamente i contatti coi catanesi), di 36 anni; Santo Reale (37), Salvatore Saitta (28) e Antonino Triscari Pazzitto (28 anni, proprietario della masseria) e infine il biancavillese di 22 anni Giuseppe Parisi. Ma il nuovo organigramma della mafia brontese, con tutte le strategie di mercato e i misfatti programmati per spadroneggiare anche nei comuni limitrofi, erano già venuti fuori l'anno scorso, quando la Squadra Mobile di Catania portò a compimento l'«Operazione Meteorite» provando l'esistenza del gruppo autonomo brontese che rispondeva direttamente agli ordini dei santapaoliani catanesi. In quella circostanza Boncaldo riuscì a sfuggire alla cattura. [Giovanna Quasimodo, La Sicilia]
 

17 Agosto 2007

BRONTE, INTERVENTO DEL LEGALE DI BONCALDO

«Non era un summit mafioso quello interrotto dai carabinieri»

L’avv. Francesco Marchese, in qualità di difensore di Roberto Boncaldo e dei fratelli Giuseppe e Salvatore Strano, interviene in merito all’articolo del 13 agosto sul blitz dei carabinieri nella masseria di Bronte. «Nel processo Delfino il mio assistito Roberto Boncaldo è stato assolto e dunque scarcerato, senza alcuna fuga. Per quanto riguarda il processo Meteorite - aggiunge – non corrisponde al vero il fatto che Boncaldo sia stato costretto a fuggire nel mese di ottobre in quanto non indagato in questo procedimento, ma già in carcere per il processo Cassiopea 3, per il quale è stato condannato a tre anni già interamente scontati. L’operazione del 2001 è inoltre la stessa di quella scaturita dal processo Delfino, per la quale il mio assistito è stato assolto. Nell’ambito dell’operazione Traforo, inoltre, il mio assistito Roberto Boncaldo era libero perché scarcerato dallo stesso giudice, dopo l’accertamento che i fatti in esame, relativi a traffico di droga e non a reati di mafia, erano uguali a quelli del processo Delfino, sfociati in condanna in primo grado, per la quale ricorreremo in appello».
Secondo l’avvocato Marchese, difensore sia di Roberto Boncaldo che dei fratelli Giuseppe e Salvatore Strano, «non è stato contestato alcun summit in corso, altrimenti il reato sarebbe stato quello di associazione mafiosa. Ai fratelli Strano, invece, è contestato il reato di favoreggiamento, e al Boncaldo solo i reati contestati nel processo Traforo». Il legale sostiene anche che «Roberto Boncaldo non ha utilizzato la latitanza per diventare membro di spicco del clan Santapaola, come è stato scritto, in quanto la su latitanza è durata 41 giorni». (Fonte La Sicilia)

13 Agosto 2007

L’arresto di Roberto Boncaldo. Il catanese aveva trovato rifugio nell’azienda agricola-zootecnica del cognato. Per la fuga una sola via verso un burrone pieno di rovi, dove è rimasto per 5 lunghe ore

Un assedio durato dieci ore prima che il ricercato cadesse nella rete

La scia di sangue lasciata dalla guida ferita del latitante è servita a indirizzare i cani
(*rr*) I carabinieri lo ritengono il «capo» a San Giovanni Galermo e adesso il «capo» voleva diventarlo nella zona di Bronte, per conto della famiglia Santapaola, che in zona non ha mai avuto influenza criminale diretta, mentre con le sinergie fra cosche, quella locale era stata decimata dalle operazioni delle forze dell'ordine, che ne avevano ridotto. Sarebbero bastati due mesi di latitanza per fare lievitare lo spessore criminale di Roberto Boncaldo, 42 anni, condannato nel giugno scorso a tredici anni e due mesi di reclusione, che prima della lettura della sentenza del processo «Traforo Due» si era reso irreperibile. La sua è stata una cattura alquanto movimentata. Tutto parte da una serie di accertamenti di tipo tradizionale: appostamenti, pedinamenti, intercettazioni di tipo ambientale.

Dai movimenti delle persone tenute sotto osservazione, pur non essendo certi della località dell'incontro, negli investigatori dell'Arma si radica un convincimento che la masseria di contrada «Cattaino», in uno dei costoni dell'Etna, dove il bracciante Salvatore Saitta ha la sua azienda agricola e zootecnica, si sarebbe tenuto il tanto atteso incontro annunciato dagli interlocutori, per cui scatta la «cerniera di sicurezza». Fra la folta vegetazione, una zona difficile da raggiungere, almeno nella seconda parte dell'itinerario, quando l’asfalto lascia il posto al fondo naturale, si appostano i carabinieri con potenti binocoli, con i quali osservano chi entra e chi esce, annotando scrupolosamente i numeri di targa dei veicoli e procedendo di conseguenza ad un riscontro immediato.
«Allora ci vediamo domani», avrebbe detto uno dei partecipanti al summit mafioso all'interlocutore invitato alla riunione e questo avrebbe annuito. A questo punto è scattata la trappola dei carabinieri. Alle 8 di sabato, circa ottanta militari hanno provveduto a cinturare la zona. La discrezione è stata massima tant'è che i tanto attesi visitatori non hanno tardato ad arrivare: tre gruppi, con altrettante vetture: una Volkswagen «Golf», una AJ1 Lancia«Y10», una Peugeot «206». Dalle auto i «personaggi attenzionati» sono stati visti scendere con la borsa della spesa, con pentole tegami e carbonella per accendere il braciere dove arrostire la carne da mangiare a pranzo, segno che la permanenza del gruppo doveva protrarsi per diverse ore e non si sarebbe trattato, come inizialmente qualcuno pensava, di un viaggio per assicurare cibi e bevande a qualcuno che voleva passare a tutti i costi inosservato.
Quando i carabinieri si sono resi conto che all'interno del casolare c'erano tutti gli invitati e fra questi Claudio Reale, che gli investigatori dell’Arma ritengono si fosse avvicinato alla cosca per «crescere di spessore», per cui non è da escludere che il summit di sabato per lui dovesse rappresentare la «cerimonia di presentazione e iniziazione», dalla base di Sigonella si è levato in volo un velivolo del 12. Elinucleo, che ha rapidamente raggiunto la zona, dando il via libera all'operazione di accerchiamento, con l'ausilio di cani specializzati nella ricerca delle persone. All'udire il rombo che preannunciava l'arrivo dell'elicottero, che si è messo a volteggiare sopra il casolare e dei carabinieri che avanzavano da terra è stato dato l'ordine del «rompete le righe». Un fuggi fuggi generale dove ciascuno ha preso la propria direzione, ma tutti costretti a gettarsi fra i rovi nell'unica impervia via di fuga: un fossato, quasi a strapiombo. Dopo quattro ore di caccia all'uomo fra la fitta vegetazione sono caduti nella trappola i primi tre fuggiaschi; quindi, dopo altre due ore, altri quattro. Infine, nel tardo pomeriggio, è toccato a Roberto Boncalvo, assistito da un fedelissimo, che conoscendo la zona avrebbe dovuto portarlo in salvo al calar del sole, cosa che purtroppo per lui non si è avverata. [R. R., Giornale di Sicilia]

13 Agosto 2007

Bronte. La brillante azione dell'Arma che ha portato all'arresto del boss e di 8 fiancheggiatori

Nel summit interrotto dai carabinieri si doveva "incoronare" Boncaldo

Il ricercato ha tentato la fuga nei campi ma è stato bloccato dalle unità cinofile
II posto era quello giusto, a prova di ...sbirro. Una masseria nelle campagne di Bronte, in contrada Cattaino, con spazi ampi e aperti, in modo che, se vi fosse stato un imprevisto - sotto forma di carabiniere - ci sarebbe stato il tempo di scappare. […] Conclusa la cattura di Boncaldo, ora si apre il ventaglio delle ipotesi: quanto tempo passerà prima che il clan Santapaola scelga il suo sostituto, così da tenere buona la zona, dove alcuni gruppi, che hanno il punto di riferimento in altre organizzazioni mafiose, già scalpitavano? Dal prolungarsi di uno stato di tensione, o dalla verifica che ogni frizione è stata sanata, giungerà una possibile risposta. [Valerio Cattano, Gazzetta del Sud]

12 Agosto 2007

«Summit» interrotto dai Cc, preso un latitante

Un summit di mafia interrotto e un latitante e otto fiancheggiatori arrestati. È il bilancio di un'operazione dei carabinieri della compagnia di Randazzo che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto irruzione in una masseria isolata sull'Etna, in territorio di Bronte, dove è stato catturato Roberto Boncaldo, di 42 anni, sfuggito al blitz Meteorite della squadra mobile della Questura di Catania, e indicato dagli investigatori come esponente della cosca Santapaola. Con lui, hanno ricostruito i militari dell'Arma, erano arrivate altre tre persone da Catania, mentre cinque parteci­panti alla riunione erano di Bronte. E proprio il paese etneo, al centro di una serie di omicidi di mafia nell'ultimo anno, sarebbe stato, ritengono i carabinieri, al centro dell'incontro. Il summit, secondo i militari, doveva servire a studiare strategie criminali per ottenere il predominio negli affari illeciti nella zona. Secondo quanto si è appreso il latitante e i suoi presunti fiancheggiatori sarebbero fuggiti, ma sarebbero stati tutti catturati dopo una serie di inseguimenti.  (Fonte Giornale di Sicilia)

12 Agosto 2007
SPETTACOLARE BLITZ DEI CARABINIERI A BRONTE, NOVE GLI ARRESTATI

Summit mafioso interrotto, preso latitante santapaoliano

Un summit di mafia interrotto e un latitante e otto fiancheggiatori arrestati. È il bilancio di un'operazione dei carabinieri della compagnia di Randazzo che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto irruzione in una masseria isolata sull'Etna, in territorio di Bronte, dove è stato catturato Roberto Boncaldo, di 42 anni, sfuggito nell'ottobre dell'anno scorso al blitz «Meteorite» della squadra mobile della Questura di Catania e indicato dagli investigatori come esponente della famiglia mafiosa catanese dei Santapaola. Con l'operazione dell'anno scorso, gli inquirenti costruirono gli organigrammi della nuova mafia di Bronte, individuando, già da allora, in Roberto Boncaldo, uno dei maggiori referenti catanesi dei picciotti rampanti del luogo. Inoltre, lo stesso Boncaldo, nel giugno scorso, era stato condannato a 13 anni e 2 mesi in un altro processo antimafia, quello denominato «Traforo».

Con Boncaldo - secondo quanto è trapelato - erano arrivate altre tre persone da Catania, mentre gli altri cinque uomini sorpresi nella masseria erano di Bronte. Il summit, secondo i militari, doveva servire a studiare strategie criminali per ottenere il predominio negli affari illeciti nella zona (droga, soprattutto). Secondo quanto si è appreso, all'arrivo dei carabinieri il latitante e i suoi presunti fiancheggiatori avrebbero cercato di fuggire, ma sarebbero stati tutti catturati dopo una serie di rocamboleschi inseguimenti. Boncaldo è stato arrestato in esecuzione di ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Catania, gli altri otto per favoreggiamento personale nei confronti del latitante. I particolari saranno resi noti stamani, alle 10.30, nel corso di una conferenza stampa. Bronte, lo ricordiamo, da diversi mesi è diventata teatro sparatorie in pieno centro, spaccio e coltivazione di droga (i tentati omicidi sono stati due). Oltre a ciò i carabinieri hanno arrestato diversi trafficanti di droga giunti anche dal Messinese per rifornirsi di cocaina. C’è ne abbastanza dunque per far capire che Bronte da qualche tempo è diventato un pericoloso centro di attività criminose. (Fonte La Sicilia)

12 Agosto 2007

Catania. Era in una masseria insieme a otto presunti fiancheggiatori

Catturato latitante del clan Santapaola

Un summit di mafia interrotto e un latitante e otto fiancheggiatori arrestati. È il bilancio di un'operazione dei carabinieri della compagnia di Randazzo che nella tarda mattinata di ieri hanno fatto irruzione in una masseria isolata sull'Etna, in territorio di Bronte, dove è stato catturato Roberto Boncaldo, di 42 anni, sfuggito al blitz “Meteorite” della squadra mobile della Questura di Catania (un blitz che evitò tra l'altro un omicidio), e indicato dagli investigatori come esponente della cosca Santapaola.
Con lui, hanno ricostruito i militari dell'Arma, erano arrivate altre tre persone da Catania, mentre cinque parteci­panti alla riunione erano di Bronte. La masseria è stata individuata dai carabinieri seguendo tre dei partecipanti al vertice con il latitante. E proprio i contrasti tra i clan della malavita nel paese etneo, al centro di una serie i di omicidi di mafia nell'ultimo anno, sarebbe stato, ritengono i carabinieri, al centro dell'incontro. Il summit, sempre secondo i militari, doveva servire a studiare strategie criminali per ottenere il predominio negli affari illeciti nella zona. Secondo quanto si è appreso all'arrivo dei carabinieri il latitante e i suoi presunti fiancheg­giatori sarebbero fuggiti, ma sarebbero stati tutti catturati dopo una serie, di inseguimenti. Boncaldo è stato arrestato in esecuzione di ordine di arresto emesso dal Gip di Catania, gli altri otto per favoreggiamento personale nei confronti del latitante. Tutti saranno interrogati dal gip già domani. (re. si., Gazzetta del Sud)




8 Agosto 2007
IN DUE APPARENTEMENTE DISARMATI FANNO IRRUZIONE NELL’ISTITUTO DI CREDITO PORTANDO VIA UNDICIMILA EURO

Un «grazie» dopo la rapina

Così i banditi si sono rivolti a cassiere del BdS dopo aver «incassato» 11 mila euro

Undici mila euro di bottino per due rapinatori che, all’apparenza senza armi, hanno fatto irruzione all’interno della filiale di Bronte del Banco di Sicilia, oggi Capitalia, facendosi largo fra i clienti impauriti. E’ accaduto nel pomeriggio intorno le 14 e 30, quando in banca erano presenti circa 30 operai in attesa di incassare l’assegno della forestale. I due, con il volto nascosto dal classico collant da donna, sono entrati all’interno senza problemi, si sono intrufolati tra la folla chiedendo pure permesso e sono arrivati davanti al cassiere. Poi uno dei due con un balzo ha oltrepassato la scrivania che separa gli impiegati dal pubblico, ha chiesto all’impiegato di aprire il cassetto arraffando tutto il contante che questo conteneva. Alla fine conservate le banconote, i due hanno riattraversato la folla e, forse ringraziando pure, a piedi si sono dileguati.

Subito dopo è stato lanciato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri che stanno indagando sull’episodio, facendo notare però come oggi effettuare le rapine in banca sia semplice quasi come effettuare il prelievo bancomat. Se possiamo comprendere perché nessuno abbia tentato di fermare i due i carabinieri dai presenti non sono riusciti ad avere indicazioni valide per risalire all’identità dei rapinatori che nessuno, fuori dalla Banca, ovvero nella centralissima piazza Vincenzo Castiglione, ha visto i rapinatori togliersi i collant e fuggire. Così per i carabinieri l’attività investigativa si fa veramente difficile, non avendo alcune descrizione del viso, ma solo i fotogrammi impressionati dalla telecamera di video sorveglianza che ha ripreso la scena della rapina. (Fonte La Sicilia)



5 Agosto 2007
BRONTE: A UN POSTO DI BLOCCO

Mostra falso certificato di revisione: in manette

Dopo aver sgominato in passato una banda che stampava tagliandi di assicurazione falsi i carabinieri hanno arrestato un giovane brontese che ha esibito loro un falso certificato di avvenuta revisione della sua auto. L'episodio è accaduto a Bronte quando i militari della Stazione, all'interno di una operazione di controllo del territorio, hanno fermato l’auto di Giuseppe Sansone Galati, un pregiudicato di 31 anni residente a Bronte in contrada Erranteria. Alla richiesta di patente e libretto l'uomo è rimasto calmo, ma ai carabinieri non sono sfuggiti quelle piccole differenze che gli hanno fatto capire che quel cedolino della Motorizzazione era falso. L'uomo è stato arrestato per il reato di contraffazione di sigilli dello Stato e per aver esibito documenti falsi con i Cc che sospettano che vi sia in zona una organizzazione dedita alla stampa di tagliandi falsi. (Fonte La Sicilia)



4 Agosto 2007

Incendio doloso contro centinaia di ettari e un vasto tratto di demanio forestale

Otto ore per domare le fiamme

Centinaia di ettari di terreno privato e purtroppo anche una grossa fetta di demanio forestale sono andati distrutti ieri a Bronte a causa di un incendio doloso, appiccato volontariamente in 4 punti distanti l’uno dall’altro appositamente per disperdere le forze delle squadre antincendio e limitare l’efficacia del loro intervento. Solo dopo 133 lanci di acqua da parte di 2 canadeir della Protezione civile e 2 elicotteri della Forestale, oltre a 8 ore di incessante lavoro degli uomini di due distaccamenti dei vigili del fuoco e di tutte le squadre antincendio della Guardia Forestale. L’incendio intorno le 19 e 30 è stato domato.
Le fiamme sono state appiccate verso le 11, 25 in contrada Acquavena e Machiafava e già alle 13 una fitta colonna di fumo caratterizzava la dorsale meridionale dei Nebrodi. Rendendosi conto delle difficoltà il comandante della guardia forestale di Maniace, commissario della Forestale Alfredo Lo Presti e gli ispettori Nino Galati, Antonino Liuzzo, Piero Mirenda e Giuseppe Basile, coordinati dal centro operativo forestale di Catania, richiedevano l’intervento di tutte le forze a disposizione, temendo che il vento potesse spingere le fiamme fino ai boschi del demanio Cattaino. E infatti così è stato, piano piano il fuoco divorando rovi e sterpaglie si è fatto strada bruciando centinaia di ettari di terreno ed arrivando al demanio, nonostante il lavoro incessante non solo delle squadre antincendio, ma anche dei vigili del fuoco volontari di Maletto e dei professionisti di Adrano. I due canadeir e gli elicotteri in azione hanno continuamente scaricato acqua sui boschi in preda alle fiamme, seguendo le indicazioni delle Guardie forestali. Alla fine, quando la fitta nube di fumo, ha permesso di rendersi conto di quanto terreno di fosse bruciato, in tanti è scoppiato un sentimento di rabbia. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



3 Agosto 2007

Solidarietà ed ecologia a braccetto

Solidarietà ed ecologia a braccetto a Bronte, grazie alla sinergia fra l’Ato rifiuti «Joniambiente», guidata dal presidente Mario Zappia e la sotto sezione dell’Unitalsi, coordinata da Nunzio Faranda. Per il secondo anno consecutivo i volontari hanno consegnato 1.680 chili di tappi di plastica alla «Joniambiente» che, con il ricavato ricevuto dal conferimento al Conai e un contributo, ha regalato all’Unitalsi attrezzature utili per fare animazione. Alla consegna erano presenti, oltre ai due presidenti, anche il vicepresidente della Joniambiente, Antonello Caruso: «Una manifestazione – hanno affermato Caruso e Zappia - che coniuga sensibilizzazione e solidarietà. Ringraziamo il presidente Faranda e i volontari. E’ stato bello constatare come un piccolo gesto di ognuno di noi abbia contribuito a salvaguardare l’ambiente e fare un bel regalo all’Unitalsi». (Fonte La Sicilia)



1 Agosto 2007

Eletto il direttivo della Fidapa

g.g.) E' stato rinnovato il direttivo della sezione di Bronte della Fidapa che ha eletto presidente la dottoressa Zina Carroccio, che sarà collaborata dalla vice presidente prof.ssa Angela Di Paola, dalla segretaria prof.ssa Sabrina Anello, dalla tesoriera dott.ssa Maria Paparo e dai revisori dei conti prof.ssa Maria Meli, prof.ssa Cettina Pappalardo e rag. Angelica Prestianni. Eletto anche il Consiglio composto dalle dottoresse Giacoma Biondi, Enza Gangi, Graziella Mancani, Pina Meli, Mirella Portaro e Maria Schilirò. All'assemblea in rappresentanza del Distretto Sicilia hanno partecipato la dott.ssa Lucia Chisari Santoro e la dott.ssa Nora Caserta insieme alla past-president Lucia Firrarello che fa parte integrante del direttivo. (Fonte La Sicilia)



28 Luglio 2007

ANCHE A BRONTE LA «CERIMONIA DELL’ALBA»

“Un mondo, una promessa”, cento anni di scoutismo

Il «rinnovo della promessa» alla Rocca Calanna

Al levar del sole del primo agosto 2007, lo scautismo entrerà nel suo secondo secolo di vita. Quando i primi raggi del sole batteranno sulla pietra che a Brownsea ricorda il primo campo scout della storia, iniziato appunto il 1° agosto 1907, sarà «l’Alba del centenario» e tutti gli scouts e le guide del mondo, (di ieri e di oggi), alle 8.00, rinnoveranno la Promessa Scout. Secondo i fusi orari dei diversi paesi della Terra, l’intera giornata di mercoledì sarà dunque scandita da migliaia di cerimonie dell’alba che si svolgeranno in tutti i paesi ovunque vi sia un gruppo o unità di scouts.

Ciò avviene esattamente a cento anni dall’avvio del primo campo sperimentato da Baden-Powell sull’isola di Brownsea. E sarà il momento in cui tutti gli scouts e le guide del mondo si uniranno con spirito di amicizia e di pace, orgogliosi delle proprie radici culturali, consapevoli della modernità della proposta educativa. Si stima che più di 500 milioni di uomini e donne pronunceranno la Promessa, con eventi organizzati non solo per celebrare il passato, ma soprattutto per fare conoscere la visione sul futuro di un movimento che continua ad essere vicino alle aspirazioni e ai bisogni dei giovani che vivono in società in costante evoluzione.

La cerimonia dell’Alba è il momento centrale, in termini di significato, di queste manifestazioni.

In questa occasione speciale anche gli scout brontesi del Gruppo Scout Agesci Bronte 1°, guidati da Mariella Gangi e Andrea Russo, si riuniranno in contrada Rocca Calanna, presso “l’Eremo Centro Spiritualità” con quelli che si trovano ai campi estivi, con gli scouts e le guide in ogni parte del mondo per riconfermare, con un atto solenne, l’adesione ai valori che la Promessa riassume, in modo semplice e chiaro, attraverso l’assunzione di tre impegni che danno prospettiva alla loro vita.

Il programma della manifestazione:

Martedì 31 Luglio - Ore 21.00: raduno e accoglienza presso la chiesa di S. Agata; ore 21.30: inizio attività, video centenario; ore 22.00: cena comunitaria; ore 23.00: inizio veglia comunitaria.

Grande fiaccolata itinerante aspettando l’Alba del Centenario - 1° tappa: Chiesa di S. Nicola con prelievo della “Fiamma Scout e Guide”; 2° tappa: piazza Spedalieri; 3° tappa: c/da Borgonuovo; 4° tappa: c/da Marconnera, veglia alle stelle personale: “Io e la mia promessa – I miei impegni per il domani mio e del mondo”; 5° tappa: arrivo in c/da Difesa, presso la casa delle Orsoline “S. Angela Merici”, Testimonianze-Esperienze “Vivere da scout nel mondo di oggi: valori ed azioni”.

Mercoledì 1 Agosto - Ore 05.30: accoglienza dei partecipanti presso “l’eremo centro spiritualità” sito in c/da “Rocca Calanna”; ore 06.00: issabandiera; ore 06.30: celebrazione eucaristica; ore 07.45: cerimonia di Rinnovo della Promessa; ore 08.15: saluti e chiusura.

La Promessa dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani: «Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio:

- per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese
- per aiutare gli altri in ogni circostanza
- per osservare la Legge scout»



30 Luglio 2007

Contadino morso da una vipera

Bronte. L’uomo è stato salvato grazie alla somministrazione del siero
La solita visita in campagna per accudire al suo pistacchieto poteva costargli caro. Un uomo di Bronte, G. S. di 69 anni, infatti, mentre lavorava nella sua proprietà è stato morso da una grossa vipera al pollice della mano destra. L’uomo ha sentito subito il bruciore del veleno iniettato, ed ha visto la vipera tentare di fuggire, ma nonostante ciò non ha perso la calma. Prima ha raggiunto e ucciso il serpente, poi si è legato il dito con materiali di fortuna e poi con l’aiuto di un amico ha raggiunto in auto l’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte presentandosi al Pronto soccorso. Immediatamente una equipe di medici formata dal dott. Salvatore Leanza e dall’anestesista Angelica Escher, assistiti dagli infermieri Damiano Ferrara e Biagio Pappalardo, ha verificato le condizioni dell’uomo. Alla fine i medici hanno deciso di somministrare il siero antivipera, verificando attentamente che non producesse qualche risentimento allergico. L’uomo, infatti, è rimasto sotto osservazione per parecchio tempo e poi quando la sua pressione arteriosa è ritornata normale ed il suo quadro clinico si è stabilizzato è stato ricoverato nel reparto di Medicina.

Non è la prima volta che al pronto soccorso dell’ospedale di Bronte arrivano agricoltori e soprattutto gitanti alla ricerca di funghi o asparagi che vengono morsi dalle vipere. Per questo il direttore dell’ospedale, dott. Salvatore Scala, non lascia mai la farmacia sprovvista del siero antiofidico. Nel territorio, infatti, non è raro trovare vipere che i frequentatori delle campagne conoscono bene. Corpo piuttosto tozzo e colore verde scuro maculato, testa schiacciata e triangolare, coda quasi mozzata e l’occhio con la pupilla verticale. E’ lunga più meno 50 centimetri ed presente soprattutto nel Parco dell’Etna, essendo i terreni pietrosi e sciarosi il suo habitat naturale. Se non la disturbi non ti aggredisce, ma se provocata risponde con velocità fulminea scattando fino a 20-30 cm e conficcando nella pelle i lunghi denti collegati ad una ghiandola che secerne il veleno, lasciando i classici due punti. La gravità del l’avvelenamento dipende dal punto in cui sono stati conficcati i denti. [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



28 Luglio 2007

Il quattordicenne Mario Biondi vince le Olimpiadi della matematica

E’ stato il sindaco di Bronte, il senatore Pino Firrarello a premiare il giovane brontese Mario Biondi che è giunto al primo posto fra i partecipanti siciliani delle Olimpiadi della matematica che sono state organizzate dal liceo scientifico di Ettore Majorana di Caltagirone. Un risultato davvero prestigioso. Quattordici anni, il giovane Mario ha appena terminato il primo anno di scientifico a Bronte e non è la prima volta che si aggiudica l’ambito premio. Alla manifestazione che è stata organizzata dal presidente del Consiglio comunale, Gino Prestianni, hanno partecipato numerosi consiglieri comunali, il vice sindaco onorevole Nunzio Calanna, l’assessore Pippo Pecorino e il direttore generale del Comune, il dott. Michelangelo Lo Monaco. Emozionati il papa Michele, la mamma Emilia Petralia, il fratello Giuseppe e anche il nonno Mario Petralia. Alla premiazione non ha voluto mancare l’amico Giuseppe Lazzaro, che ha lasciato mare e vacanza per complimentarsi con il suo caro amico. (Fonte La Sicilia)



22 Luglio 2007
Carabinieri. Avevano messo a segno il colpo in un fondo agricolo di contrada Placa Torre

Rubano 400 chili di frutta fresca: 3 arresti

Avevano rubato quattrocento chili di frutta fra pere e pesche e si stavano preparando a rivenderla nei marcati rionali. Ma ad interrompere i loro affari ci hanno pensato i carabinieri della locale stazione che li hanno arrestati in flagranza di reato. È cosi che si è conclusa la «giornata» per Salvatore Di Stefano, 45 anni, Giuseppe Pappalardo 53 anni, e Francesco Parisi 46 anni, tutti pregiudicati di Paternò che, da tempo, prelevavano gratuitamente frutta fresca in un fondo agricolo di un ignaro contadino in contrada Placa Torre.

I carabinieri della stazione di Bronte, della compagnia di Randazzo, li seguivano da tempo con degli appositi servizi mirati alla repressione di questo genere di reati. Alla vista dei militari dell'Arma i tre non hanno saputo reagire nè tantomeno giustificare la provenienza di così tanta frutta. Quindi sono stati accompagnati in caserma dove sono state espletate le formalità di rito e, successivamente, sono stati trasferiti alla casa circondariale di piazza Lanza dove, allo stato attuale, si trovano a disposizione del magistrato di turno. [Giuseppe Portale]



22 Luglio 2007

Bloccati dai Cc tre adraniti che avevano rubato 400 kg di pere

E' finita male per tre ladri che venerdì pomeriggio hanno deciso di recarsi a Bronte per rubare le famose ed ormai mature “pere cosce”. I tre, Salvatore Di Stefano di 45 anni, Giuseppe Pappalardo di 53 anni e Francesco Parisi di 46 anni, tutti residenti a Paternò e tutti già pregiudicati, sono partiti addirittura con un'auto priva di copertura assicurativa. Poi, arrivati in contrada Placatorre, hanno scavalcato le recinzioni di un frutteto e con fare frettoloso hanno cominciato raccogliere quanta più frutta possibile per riempire il baule della loro Opel Astra Sw.
I tre però non hanno fatto i conti con una mirata operazione dei carabinieri di Bronte che, a seguito delle denunce degli agricoltori, che nei giorni scorsi hanno lamentato furti nei frutteti, hanno disposto dei servizi. All'improvviso, infatti, i tre (che avevano già raccolto ben 400 chili di pere, poi restituite al legittimo proprietario) si sono accorti che stavano arrivando i Carabinieri e così hanno tentato la fuga in auto. Alla fine di un piccolo inseguimento sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere catanese di piazza Lanza.  (Fonte La Sicilia)



18 Luglio 2007

NELLA CHIESA MADRE DI MALETTO

Festeggiato il 70° di sacerdozio di mons. Luigi Longhitano

Domenica scorsa, a Maletto, con una messa presieduta dall’arcivescovo Salvatore Gristina, è stato festeggiato il 70° di sacerdozio di mons. Luigi Longhitano. Nella splendida cornice della chiesa madre di Maletto, dove Longhitano ha trascorso il periodo estivo negli ultimi decenni, ospite dell’arciprete Alfredo Longhitano, erano presenti, oltre alla numerosa comunità parrocchiale, i sacerdoti Nunzio Capizzi, che amorevolmente assiste mons. Longhitano, il rettore del Seminario arcivescovile mons. Giuseppe Calabrò, il vicerettore mons. Duilio Melissa, il vicario foraneo di Bronte Biagio Calanna, padre Antonino Modica, padre Giuseppe Putrino e padre Antonino Galvagno di Maletto, padre Elia Cannavà di Catania, i seminaristi e la comunità delle suore del Seminario arcivescovile.

Il sindaco di Maletto Giuseppe De Luca, che ha consegnato una targa ricordo a mons. Longhitano, il vicesindaco Enzo Sgrò, l’assessore al Comune di Bronte Maria De Luca in rappresentanza del sindaco Pino Firrarello e i numerosi nipoti accorsi per festeggiare il prestigioso traguardo raggiunto dall’anziano sacerdote.

Mons. Luigi Longhitano è nato a Bronte il 5 marzo del 1914. E’ stato ordinato sacerdote l’11 luglio 1937 da mons. Carmelo Patanè nel Monastero di San Benedetto a Catania. A Bronte è stato viceparroco nella chiesa della Matrice fino al 1942. Rettore della chiesa Madonna del Riparo dal 1943 al 1949. Parroco nella chiesa della Matrice e vicario foraneo di Bronte dal 1949 al 1954. Nel 1956 è stato trasferito nel Seminario arcivescovile di Catania, dove attualmente risiede, e ha ricoperto la carica di prefetto degli studi e docente di italiano, latino e greco. Nel 1973 è stato nominato Canonico Maggiore del Capitolo della Cattedrale di Catania. Nel quinquennio 1976-1981 è stato vicario episcopale per la Pastorale per i Sacramenti. Dal 1978 al 1983 membro del Consiglio presbiteriale diocesano. Infine è stato cappellano delle suore Orsoline di Malta fino al luglio 2003. [La Sicilia]



Viveresette
(all. a La Sicilia) del 5 Luglio 2007

Le numerose crepe e alcuni mattoni mancanti sono le testimonianze evidenti che il monumento simbolo della Ducea alle porte di Bronte ha bisogno di cure

Salviamo l’obelisco di Nelson, bene storico e meta per turisti

L'obelisco dedicato al IV Duca di BronteNel 1905 il quinto Duca di Bronte, discendente dell'ammiraglio inglese Horatio Nelson, innalzò in contrada Serra Mergo (1553 metri sul livello del mare), sui monti Nebrodi, un obelisco, in memoria del padre Alessandro. Alla base una lapide in marmo, ormai consunta dal tempo, così recita in un latino aulico: “Ad Alessandro Nelson visconte di Bridport duca di Bronte il quale promosse benessere e civiltà in questa piacevole campagna, avuta in eredità dall'eroe immortale del Nilo, parente emerito ed illustre. Nacque il 23 dicembre 1814 e morì il 4 giugno 1904. Il figlio, spinto dall'amore, pose questo monumento nell'anno 1905”.

La contrada Serra Mergo è il punto più settentrionale dell'immenso territorio di 9.000 ettari della ducea donata nel 1799 dal Re delle due Sicilie a Horatio Nelson e che comprendeva anche il paese di Bronte. Per una coincidenza storica l’obelisco venne edificato nel centenario della morte dell'ammiraglio avvenuta nel 1805 durante la sanguinosa battaglia navale di Trafalgar. L’obelisco rappresenta sia il testimone del periodo feudale dei Nelson, che un buon punto di riferimento (carta IGM 1:25.000) per gli escursionisti.

Partendo dal castello di Maniace si oltrepassa con l'auto il ponte sul torrente Saracena, si prosegue dritto per la strada che passando dalla frazione di Porticelle conduce, dopo 4 km in ripida salita, al rifugio forestale di Segheria. Lo si supera e, dopo un breve tratto ombreggiato, al bivio si gira a sinistra, la strada termina, subito davanti al cancello della forestale dove parcheggiare l'auto. Alla destra del cancello parte lo sterrato in salita che seguiremo a piedi. Il percorso, molto panoramico, alterna zone pianeggianti a leggere salite con tratti all'ombra di macchie di querce.

L’obelisco, posto su un punto panoramico, è visibile da lontano per la sua esile figura che si staglia all'orizzonte. Da questo luogo la vista spazia da Monte Soro (riconoscibile per le antenne poste sulla cima) al lago Trearie e ai boschi dei Nebrodi per rivolgersi a sud ai paesi pedemontani, all'imponente mole del versante nord dell'Etna. In basso lo sguardo si posa sul castello di Nelson. Essendo un percorso alla portata di tutte le gambe, è meta di numerosi escursionisti. Ultimamente l'obelisco comincia a mostrare i segni della sua età; numerose crepe segnano in lungo la stele ed alcuni mattoni sono caduti. Bisogna intervenire al più presto con un restauro prima che crolli. Questo itinerario si compie a piedi in circa 90-120 minuti per salire e poco meno per la discesa. [Giovanni Musumeci]




11 Luglio 2007
UNA STAFFETTA DI 159 GIORNI DAL KENIA ALLE COSTE DELLA MANICA

La «fiamma» degli scout a Bronte

Domenica 15 luglio si svolgerà a Bronte l'incontro delle locali associazioni scout Fse e Agesci coinvolti nell’attività della «Fiamma della Pace Scout & Guida 2007». Una «fiamma» accesa il 22 febbraio 2007 a Nyeri (Kenia) sulla tomba di Baden-Powell (fondatore degli scout) che, portata da una staffetta di scout attraverso Africa ed Europa, farà tappa in Sicilia (a Marina di Riposto il 12 Luglio) per proseguire successivamente alla volta di Brownsea (sulla costa della Manica, cento anni fa vi fu tenuto il primo campo scout), dove arriverà il 31 luglio 2007 per l’Alba del Centenario. La staffetta è organizzata dall’Aisg (Amicizia Internazionale Scout e Guida, l’organizzazione internazionale degli adulti) e vuol significare che lo spirito del fondatore dello scoutismo continua ad animare il Movimento, e la fiaccola che essa porterà sull’isola di Brownsea vuole anche ricordare che il fuoco acceso cento anni su quell’isola da un generale e venti ragazzi ha sparso le sue fiamme nel mondo intero. Gli scout brontesi delle varie associazioni andranno a Riposto a ritirare, alle ore 8,00 di domenica, la fiamma per portarla (in bici) a Bronte verso le ore 12,00 e consegnarla al primo cittadino e agli assistenti spirituali.

La “Fiamma della Pace Scout e Guida 2007” (questo il nome ufficiale, ma trattasi di una torcia ad olio leggera ed economica) in tutto il percorso, accompagnata sulle macchine di scorta da un paio di lampade ad olio per garantirne la continuità, è stata portata da podisti, ciclisti, in Africa anche da cammellieri, carrettieri ecc., tutti muniti di una casacca bilingue (nella lingua locale e in inglese), che spiegherà sinteticamente le finalità dell’impresa. Sulla bici la «Fiamma» è portata infilata in un dispositivo avvitato al tubo di sella, a distanza di sicurezza dal corridore. In questi mesi la staffetta ha dovuto superare notevoli difficoltà con alcune tappe anche nel deserto africano e problemi di sicurezza in regioni assai povere, dove il controllo dei governi è spesso solo nominale. Quando il 31 luglio, vigilia dell’“Alba Scout” (1° agosto 2007), dopo 159 giorni la “Fiamma” concluderà la sua corsa sull’isola di Brownsea, avrà viaggiato per oltre 7,000 chilometri e 1.000 miglia marine.


30 Agosto 2007

Rievocazione dei fatti del 1860

LIBERTA', DISEGNO DI BRUNO CARUSORievocazione storica a Bronte dei fatti del 1860. Il "Gruppo teatro Maria Campagna" in coproduzione con "Gli amici del Teatro di Nicolosi", attraverso uno spettacolo storico hanno ripercorso i momenti drammatici della rivolta dei contadini sedata da Nino Bixio. A recitare sono stati 11 attori diretti dal regista Nuccio Caudullo, con il brontese Vittorio Zozzo nei panni di Fraiunco, fra i protagonisti più brillanti. Ad assistere allo spettacolo tantissimi brontesi e turisti che hanno gremito piazza Aldo Moro. I testi della rappresentazione storico-teatrale sono stati scritti dall'indimenticata Maria Campagna, attrice ed autrice del gruppo fino al 1978, anno della sua scomparsa. Applausi alla fine per tutti per aver proposto uno dei momenti più significativi della storia di Bronte. (La Sicilia)


San Giovanni la Punta. In vista della rappresentazione all’anfiteatro comunale

I fatti di Bronte, una ferita ancora aperta

Presentati nell'aula consiliare “I fatti di Bronte”, una ferita della nostra terra che non va dimenticata. L'iniziativa è stata voluta dal sindaco Andrea Messina e dall'assessore Giuseppe Abate. Relatore della manifestazione è stata la giornalista Ornella Ponzio. Presenti all'incontro, oltre all'assessore Abate, il presidente del Centro studi storico sociali siciliani, Cristian Maccar­rone; alcuni attori del Gruppo teatro “Maria Campagna” con Nuccio Caudullo, Nuccio Pappalardo, Filippo Aricò e tanti ancora, che rappresenterà i fatti di Bronte, sabato 14 luglio alle ore 21, all'Anfiteatro comunale. I fatti narrati risalgono al 1860, l'anno dell'Unità d'Italia, quando l'aspirazione di giustizia sociale dei brontesi che chiedevano la terra ed il grano promesso si tradusse in un massacro seguito da un processo sommario sostenuto da Nino Bixio, inviato da Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due Mondi, a sedare la rivolta. Mostrando così i muscoli, si mantene­vano in tal modo cordiali rapporti col Governo inglese, rappresentato dagli eredi di Nelson, e si negava quanto promesso ai brontesi.
L'assessore Abate, sicilianista convinto, ha [...] sostenuto che la storia non è quella ci propinano a scuola, «in quanto scritta dai vincitori». Il presidente Maccarrone ha ricordato che «i fatti di Bronte sono una pagina vergognosa del popolo piemontese, aiutato dai siciliani traditori. Si trattò di una strage compiuta da Nino Bixio, mandato da Garibaldi, anche con la farsa dell'annessione. siciliana». Nuccio Caudullo e Nuccio Pappalardo hanno spiegato cosa rappresenti questo episodio per la loro compagnia e per i giovani siciliani, che sconoscono la storia e la cultura siciliana. [Michele Milazzo, Gazzetta del Sud, 8 Luglio 2007]


San Giovanni La Punta

La ricostruzione dei fatti di Bronte il 14 luglio in scena all’anfiteatro

“I fatti di Bronte”. Una ferita della nostra terra che non va dimenticata. Nel 1860 l'aspirazione di giustizia sociale dei brontesi si tradusse in un massacro, seguito da un processo sommario sostenuto dal generale Nino Bixio, inviato da Garibaldi per sedare la rivolta e conservare cordiali rapporti con il governo inglese rappresentato dagli eredi di Nelson. I fatti di Bronte rappresentano una pagina vergognosa della nostra storia in un tempo in cui il popolo siciliano si aspettava grandi svolte e macchiano indelebilmente l'impresa dei Mille.
L'attenta ricostruzione dei tragici avvenimenti in una grande messinscena è in programma all'Anfiteatro puntese il 14 luglio in un evento realizzato dall’Assessorato alla Cultura guidato da Giuseppe Abate. La rievocazione sarà ad opera del “Gruppo Teatro Maria Campagna” con gli Amici del Teatro di Nicolosi. La presentazione, condotta da Ornella Ponzio, si è tenuta al Comune di San Giovanni La Punta alla presenza del sindaco Andrea Messina, dell'assessore Abate e di un folto pubblico; sono intervenuti Christian E. Maccarrone, i registi Nuccio Caudullo e Nuccio Pappalardo con il nutrito cast di attori “capitanati” da Filippo Aricò. L'assessore Abate ha illustrato il progetto di veicolare la nostra storia e la valorizzazione dei suoni, delle musiche e del nostro dialetto attraverso una serie di iniziative come l'omaggio a Rosa Balistreri (1 agosto) e Sicilia sotto le stelle con gruppi affermati. [C. D. M., La Sicilia, 10 Luglio 2007]



9 Luglio 2007

Rotary Aetna Nord Ovest, Falanga presidente

Paolo FalangaSi è svolto nell'Etna Garden di Bronte l'annuale cambio della campana del Rotary Club Aetna Nord Ovest. Fra gli ospiti, per il distretto internazionale 2110 Sicilia-Malta hanno presenziato il Segretario Distrettuale cav. Francesco Calabrese Di Martino, l'istruttore Distrettuale Dott. Arch. Luigi Longhitano e l'assistente del Governatore ing. Cosimo Claudio Giuffrida e i presidenti dell'Area Etnea, di Noto terra di Eloro e di Palermo Baia dei Fenici. Il dott. Lorenzo Scalisi dopo aver annoverato le numerose attività svolte durante il suo anno, ha passato il “Collare” al geom. Paolo Falanga. Appena insediato il neo Presidente ha enunciato il suo discorso programmatico, ricco di iniziative, sottolineando l’importanza della funzione sociale del Rotary al servizio della collettività.

L'impegno assunto da Paolo Falanga ha avuto un brillante avvio con la stipula di un protocollo d'intesa con il “Laboratorio di Progettazione del Verde e del Paesaggio” della Scuola Superiore dell'Università degli Studi di Catania, per il recupero paesaggistico dell'area delle Gole del Simeto. Il protocollo è stato sottoscritto dal coordinatore del Laboratorio Pro.ve.pa. prof. ing. Antonino Failla, alla presenza del vice-Presidente della Regione Siciliana Lino Leanza, assessore ai Beni culturali, che ha apprezzato l'iniziativa impegnandosi a sostenerla. Era presente anche il sindaco di Bronte, Sen. Giuseppe Firrarello. Durante la cerimonia è stato insignito del Paul Harris Fellow, massimo riconoscimento del Rotary, il Past Presidente prof Giuseppe Saraniti. [Fonte La Sicilia]



7 Luglio 2007
CONFRONTO TRA «ATO JONIAMBIENTE» E I 14 COMUNI D'AMBITO: DEVE PAGARE MENO UN COMUNE RIVIERASCO O QUELLO MONTANO?

Raccolta rifiuti

richiesta la modifica dei criteri di ripartizione delle quote

Salvatore Pinzone Vecchio: «Sono i paesi come Maniace che dovrebbero pagare di meno»
La società Ato rifiuti Joniambiente apre il dibattito con i sindaci dei 14 Comuni dell’ambito che vanno da Bronte fino a Riposto sui criteri di ripartizione delle quote che ognuno di questi devono pagare per ottenere il servizio di raccolta dei rifiuti. Il presidente, Mario Zappia, a seguito della proposta del sindaco di Mascali, Silvio Carota, infatti, ha convocato un vertice per discutere eventuali possibili riformulazioni dei criteri oggi fissati in base alle quote azionarie, agli abitanti e alla produzione di rifiuti.

All’incontro, assieme a Zappia ed ai rappresentanti dei Comuni, hanno partecipato il vice presidente Antonello Caruso, l’amministratore delegato, Francesco Rubbino, ed i componenti del Cda, Mario Cardillo e Gianni Parrinello assistiti dai dirigenti della Joniambiente, ing. Giulio Nido, Franco Musso e Nino Germanà. Dopo l’apertura dei lavori il sindaco di Mascali, Carota, ha formulato la sua proposta: “A mio avviso - ha affermato - le quote devono essere ripartite esclusivamente in relazione al numero di abitanti o alle quote azionarie di ogni Comune. I paesi che si affacciano al mare, inoltre, dovrebbero essere agevolati defalcando la cifra per la pulizia delle spiagge, poiché questi stessi Comuni subiscono una iper produzione di rifiuti, derivata da un altrettanto iper afflusso di bagnanti provenienti da altri paesi”.

Se tutti i sindaci dei Comuni rivieraschi hanno condiviso quest’ultima proposta di diverso avviso è stato il primo cittadino di Maniace, Salvatore Pinzone Vecchio: “Sono i paesi come Maniace che dovrebbero pagare di meno, – ha affermato – poiché vivendo di una economia agricolo-zootecnica, trasforma molti rifiuti in compost, conferendo molto meno in discarica. Oltre alle spiagge, inoltra la Provincia dovrebbe pagare la pulizia delle strade provinciali. Se è vero – conclude - che i residenti dei comuni montani andando a mare provocano una iper produzione di rifiuti, portano anche una fiorente economia”. Aperto il dibattito il presidente Zappia, nel ritenere equa la ripartizione adottata fino ad oggi, ha affermato che comunque non si intende assolutamente imporla, nel rispetto di un metodo di lavoro che ha sempre visto l'Ato discutere con i sindaci dei Comuni al fine di migliorare i servizi. «Di conseguenza - ha concluso - chiedo ad ogni sindaco di formalizzare una possibile proposta da discutere ed approvare insieme. I cittadini da noi si attendono di ottenere il migliore servizio possibile, pagando il giusto».



IL CONTROLLO DELLE GUARDIE FORESTALI NELLE AREE PROTETTE: CONTINUANO ANCHE LE DENUNCE PER ABUSIVISMO

Maletto, 7 Luglio 2007

Vasta operazione delle guardie forestali. Sorpreso anche un pastore, elevate nove contravvenzioni

Abusivi nell’area del Parco: 4 denunciati

Il commissario Crimi: «Trovate anche numerose carcasse d'auto. Risaliremo ai proprietari che saranno sanzionati»
Quattro persone denunciate per abusivismo edilizio all'interno delle aree del Parco dell'Etna, un pastore denunciato per pascolo abusivo e 9 contravvenzioni elevate ad altrettante persone per illeciti vari. Questo il primo bilancio di una vasta operazione di controllo del territorio promossa dal Distaccamento delle Guardie forestali di Bronte, coordinate dal commissario Vincenzo Crimi. L'intero territorio di Bronte e Maletto, ed in particolare quello ricadente all'interno del Parco dell'Etna, infatti, in questi giorni è stato oggetto di una vasta operazione di tutela ambientale da parte del Corpo Forestale di Bronte. Le guardie forestali hanno effettuato un’accurata perlustrazione che ha interessato ampi settori del territorio per prevenire e reprimere eventuali illeciti contro il patrimonio e l’ambiente. I servizi hanno interessato l'attività delle Guardie forestali a 360 gradi, ma particolare attenzione è stata rivolta verso la prevenzione e repressione degli incendi, degli abusi edilizi, dell'abbandono di rifiuti ed il fenomeno del pascolo abusivo. Oltre a ciò pattuglie speciali sono state organizzate nel tentativo di prevenire e reprimere la piaga dei furti nelle abitazioni di campagna dove a volte malviventi, consapevoli dell'assenza dei proprietari, compiono delle vere e proprie razzie.

Sono stati inoltre controllati diversi siti che spesso l'inciviltà della gente trasformano in discariche a cielo aperto. In proposito i luoghi maggiormente battuti sono stati i bordi delle strade, i torrenti e le periferie dei centri urbani dove è facile abbandonare soprattutto i rifiuti ingombranti come vecchi materassi o frigoriferi e cucine arrugginite. «Abbiamo trovato - afferma il commissario Crimi - anche numerose carcasse d'auto. Faremo il possibile per risalire ai proprietari che saranno sanzionati nel rispetto della legge e chiamati a ripristinare lo stato dei luoghi. Continueremo a vigilare - conclude - per affermare la legalità e contrastare le azioni illecite che l'uomo porta avanti contro l'ambiente, in un territorio dalla grande valenza naturalistica come quello del Parco dell'Etna». (Fonte La Sicilia)



24 Giugno 2007
MISS ITALIA NEL MONDO

Bronte vota per Tatjana Faranda

Fra i vari e brillanti colori del concorso «Miss Italia nel mondo», che si svolgerà stasera e domani a Jesolo, con la diretta televisiva su Rai l, c'è anche il verde del... pistacchio di Bronte. Una bella ragazza di Colonia, ma dalle chiare origini brontesi, infatti, sfilerà e contenderà alle altre miss la corona finale. Si tratta di Tatjana Faranda, 19 anni, alta un metro e 72 centimetri, occhi e capelli castani. In Germania si è diplomata e lavora nel settore del commercio estero, ma a Bronte viene spesso in estate a trovare gli zii patemi. Il padre, Biagio, è nato a Bronte, ma già all'età di 10 anni si è trasferito in Germania per seguire i genitori alla ricerca di lavoro. Una storia come tante in Sicilia e a Bronte: Biagio ha sposato in Germania la signora Ute, da cui ha avuto due figli, Sandra e, appunto, la bella Tatjana. «Ho partecipato a questo concorso - afferma la concorrente - perché incoraggiata dalla famiglia e soprattutto dalla nonna che è la mia prima fan».

Tatjana parla bene l'inglese e con l'italiano se la cava, ma il suo sogno è diventare fotomodella. A Bronte ormai si è sparsa la voce che la bella ragazza che spesso d'estate si vede passeggiare in allegria lungo il corso Umberto, parteciperà al concorso e c'è da scommettere che, oltre ai tanti zii paterni, in molti si piazzeranno davanti alla tv per vederla sfilare, facendo arrivare il calore della città attraverso il televoto. (...)



23 Giugno 2007

Uomo violento picchia la convivente e la figlia

La donna chiama i Cc che lo arrestano

Ennesima brutta storia di violenza in famiglia, interrotta soltanto dall’intervento dei carabinieri. Ieri notte i militari della stazione di Bronte hanno ricevuto la telefonata di una donna impaurita dal fatto che il convivente era seriamente intenzionato a picchiare lei e la figlia di 12 anni. I carabinieri, chiuso il telefono, non hanno atteso un solo secondo ed immediatamente si sono recati sul posto, arrivando nel pieno della rissa, con l’uomo che, preso dalla rabbia e forse in stato di incoscienza a causa di qualche bicchiere di troppo, si divertiva a schiaffeggiare sia la convivente, sia la povera ragazza.
Per entrare i carabinieri hanno buttato giù il portone di casa, bloccando l’uomo che appena ha visto i carabinieri non ha opposto resistenza. Per lui si sono aperte le porte del carcere con l'accusa di maltrattamenti, mentre sia la donna che la bambina sono state trasportate al pronto soccorso dell'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, dove i medici, a seguito delle contusioni al volto subite, hanno dichiarato la donna guaribile in 7 giorni e la ragazzina in 5. Un episodio brutto che riapre il dibattito sulla violenza che spesso le donne sono costrette a subire in silenzio fra le mura domestiche. A sentire gli inquirenti, infatti, questa donna non è la prima volta che è costretta ricorrere alla cure mediche, dopo una violenta discussione con il convivente. La notte scorsa, però, l'uomo arrabbiato sarebbe andato anche oltre e solo la reazione della donna e l'intervento veloce dei carabinieri ha evitato il peggio. [Fonte La Sicilia]

 

23 Giugno 2007

Una «distesa» di canapa

Maniace. Arrestato un bracciante agricolo mentre irrigava 120 piante

I carabinieri sono rimasti nascosti fra i cespugli e per ben due giorni sotto il sole, ma alla fine sono riusciti a scovare chi irrigava da mesi circa 120 piantine di canapa indiana, alcune alte 1 metro e 80. Si tratta del trentacinquenne Antonino Montagno Bozzone, un bracciante agricolo di Maniace. Il padre è proprietario di un terreno in contrada Porticelle, proprio al confine con i terreni gestiti dall'Azienda foreste demaniali. E proprio a cavallo del confine, il figlio aveva pensato di ricavarsi un grosso fazzoletto di terra dove tirare su la piantagione. Non ha fatto i conti, però, con un'operazione mirata da parte degli uomini della Stazione carabinieri di Maniace, disposta dalla Compagnia di Randazzo, su indicazione del comandi territoriali superiori.

I militari, infatti, dopo aver pattugliato il territorio e individuato la piantagione, due giorni fa hanno preso tende, sacchi a pelo e provviste per una settimana, hanno indossato le tute mimetiche e, sprezzanti del caldo africano di questi due giorni, si sono nascosti fra gli alberi, attendendo che qualcuno si facesse vivo.

Contemporaneamente nel paese di Maniace sono arrivati dei carabinieri a effettuare dei controlli per non far sospettare che in caserma mancassero uomini. L'attesa sotto il sole e, fra il ronzio delle zanzare, è stata vana il primo giorno, ma i carabinieri sapevano che, proprio a causa del caldo, chi coltivava quella piantagione si sarebbe fatto vivo per azionare il piccolo impianto di irrigazione che aveva costruito, servendosi di una sorgente. E così è stato. L'uomo è entrato, si è diretto verso la piantagione e, quando ha azionato l'impianto di irrigazione, i carabinieri lo hanno bloccato.

Arrestato e condotto in carcere adesso Montagno Bozzone, in passato già denunciato dai carabinieri per altri reati, dovrà rispondere del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti e magari fornire indicazioni sul compratore della marijuana coltivata. [Fonte La Sicilia]


23 Giugno 2007

Carabinieri. Sorpreso e bloccato Antonino Montagno Bozzone, bracciante di 35 anni. A Bronte fermato un pregiudicato per aver picchiato la convivente e una dodicenne

Maniace, scoperte 120 piante di «erba»

Arrestato un coltivatore di marijuana

Da tempo, i carabinieri lo tenevano d'occhio ben sapendo che prima o poi sarebbe caduto nella rete. Così, nella tarda serata di giovedì, i militari della Compagnia di Randazzo dopo vari appostamenti hanno arrestato Antonino Montagno Bozzone, 35 anni, nato a Bronte ma residente in contrada Otaiti a Mania­ce, ufficial­mente «bracciante agricolo» e già condannato in passato per droga.

È stato sorpreso mentre in contrada Scorsone, su terreno demaniale, si era recato a irrigare con l'acqua del vicino torrente Sara­cena ben 120 piante di canapa indiana che andavano dal metro e 20 al metro e 80 di altezza. Si trattava - spiegano i carabinieri - di sostanza già pronta a essere essiccata, confe­zionata e messa in commer­cio.

L'operazione s'inquadra nel più vasto servizio, organizzato in questi giorni, di prevenzione e repressione di reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. Le piante, dopo le contestazioni di rito al «coltivatore», sono state sequestrate mentre Montagno Bozzone è stato rinchiuso nel carcere catanese di Catania. (…) [Giuseppe Portale, Giornale di Sicilia]



23 Giugno 2007

Auto sbatte contro un muro

Misterioso inseguimento, ieri notte, dei carabinieri al conducente di una peugeot 206. L'auto procedeva a fari spenti in via Cavalieri di Vittorio Veneto e, quando il conducente si è accorto dei militari, è scappato a tutto gas. Ne è scaturito un inseguimento fra le stradine del centro con tanto di sgommate e frenate. L'auto si è poi diretta verso la zona artigianale, tallonata dalla gazzella, fino a quando il conducente ha perso il controllo della vettura ed è andato a sbattere contro un muro nel viale Kennedy. Sull'episodio i carabinieri mantengono l'assoluto riserbo. (La Sicilia)



19 Giugno 2007

I carabinieri recuperano una Fiat Uno rubata

I carabinieri della Stazione di Bronte con l’arrivo dell’estate hanno intensificato i controlli all’interno dell’abitato di Bronte, trovando un’auto che era stata rubata a Randazzo qualche giorno prima. Si tratta di una Fiat Uno che i malviventi avevano posteggiato in centro. I carabinieri non escludono che dovesse servire per effettuare qualche rapina e che poi, forse scoraggiati dalla continua presenza dei carabinieri, i malviventi abbiano deciso di rinunciare. Contemporaneamente i militari hanno segnalato alla Prefettura due ragazzi di 20 e 22 anni che in pieno centro e nella fascia oraria del pomeriggio quando le strade sono maggiormente affollate, fumavano tranquillamente due grossi spinelli. Per finire i carabinieri di Bronte hanno istituito numerosi posti di blocco, controllando decine e decine di autovetture e scoprendo che a Bronte c’è chi ancora ritiene superfluo assicurare l'auto.



14 Giugno 2007

Riproposta l'iniziativa del Novembre 2005

«Giornate di prevenzione della cecità»

Oggi nuovo appuntamento in piazza Spedalieri

Proseguono le “Giornate di prevenzione della cecità”, promosse dall'Azienda Usl3 - distretto sanitario di Bronte in collaborazione con l'Unione italiana ciechi. Ieri in piazza Spedalieri a Bronte l'unità mobile oftalmica ha effettuato visite grazie alla prestazione d'opera gratuita del dott. Salvo Biondi dell'ospedale Santa Marta di Catania. Oggi invece, sempre a Bronte visiterà il dotto Francesco Bellomio dell'ospedale Cannizzaro di Catania. ”Una iniziativa utile - ci dice il direttore sanitario del distretto di Bronte, dott. Carmelo Di Stefano, realizzata anche grazie al patrocini dei Comuni di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo”. A Maletto, infatti, le visite sono state effettuate sabato scorso, ieri e oggi a Bronte e domani a Randazzo, sempre dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 19. Nell'ambito delle “Giornate di prevenzione della cecità”" è stato anche allestito un gazebo, nel quale è stato possibile sottoscrivere la dichiarazione di volontà alla donazione degli organi, alla presenza di personale dell'Urp qualificato ad accettarla. L'ultimo appuntamento previsto nel contesto delle “Giornate di prevenzione della cecità”" si svolgerà giovedì 28 giugno prossimo a Maniace.  (La Sicilia)



13 Giugno 2007

Randazzo

In pensione il dirigente della scuola “E. Medi”

Salvatore Toscano ed il sindaco di Randazzo, AgatiDopo quasi quarant'anni di servizio, prima come docente di lettere poi come dirigente scolastico, Salvatore Toscano, dirigente dell'Istituto di Istruzione superiore “E. Medi” è andato in pensione. La scuola, con le sue sezioni di tecnico commerciale, liceo classico “Don Cavina”, e professionale di Stato “E. Fermi”, lo ha salutato riconoscendo il suo impegno. La festa si è tenuta nell'aula magna. Per l'occasione gli alunni del Liceo “Don Cavina” hanno presentato la commedia “Anfitrione” di Tito Maccio Plauto, che di recente è stata molto apprezzata alla Decima Rassegna internazionale Festival Teatro Scuola, tenutasi ad Altomonte (Cosenza). Il sindaco Salvatore Agati ha consegnato a Toscano una targa-ricordo ed una pergamena a nome dell'amministrazione comunale e dell'intera città. (Fonte: Gazzetta del Sud)


Il saluto di Toscano, maestro per intere generazioni

Dopo quasi quarant'anni di servizio, dapprima come docente di Lettere, poi come dirigente scolastico, il professore Salvatore Toscano, dirigente dell’Istituto «E. Medi» di Randazzo, ha deciso di godersi la meritata pensione. E così, l'intero Istituto, si è ritrovato a rendere onore e omaggio all'educatore. Durante la cerimonia è stata data notizia dell'istituzione di un corso da Igea a indirizzo Turistico, e di una sezione professionale per i servizi Alberghieri e della Ristorazione, a decorrere dall'anno scolastico 2008/2009. [Giuseppe Portale, Giornale di Sicilia, 12 Giugno 2007]

Toscano, brontese doc

Il preside prof. Salvatore ToscanoNato a Bronte nel 1945, Salvatore Toscano si è Laureato in Lettere moderne all’Università Statale di Milano. Ha insegnato nella stessa Milano, poi a Vicenza, oventa Vicentina e, dal 1978, a Randazzo e Militello. E’ stato preside a Vizzini, Militello, Bronte ed infine Randazzo dove, dal 1° Settembre prossimo, concluderà la sua attività di insegnante e di preside con buona parte della sua vita spesa stando a contatto con i giovani Due generazioni di studenti (genitori e figli) si sono susseguiti in quasi trent’anni d’insegnamento sotto la sua guida.

Il preside Toscano, non nascondendo una profonda commozione, ha voluto ringraziare per “le attestazioni di affetto, di solidarietà e di simpatia” i collaboratori ed il personale della scuola, gli alunni, le famiglie e le autorità comunali. «Non posso non provare commozione – ha detto – ripensando agli anni trascorsi, dal 1978 come docente e, in questi ultimi 10 anni, con qualche breve interruzione in quel di Militello, come Preside di questa scuola superiore che da sempre è considerata come punto significativo di riferimento culturale per l’intera città».

«Spero – ha concluso – di non aver deluso le aspettative di quanti hanno creduto in me e di essere stato “all’altezza della situazione”: se non ci sono riuscito, sono sinceramente dispiaciuto. Tuttavia prego tutti di non dubitare del mio attaccamento al dovere ed a questa scuola che porterò sempre nel cuore.» Nel corso della cerimonia di commiato il sindaco di Randazzo, Agati, gli ha donato a nome della cittadinanza una targa ed una pergamena riportante la seguente dicitura: "La città di Randazzo al Preside Prof. Salvatore Toscano con riconoscenza per la sua vicinanza ai giovani in una lunga carriera di educatore come apprezzato Docente e Dirigente Scolastico". [Nelle due foto (di Magro) il preside Salvatore Toscano mentre riceve gli attestati dal sindaco di Randazzo, Agati]



10 Giugno 2007

LA «SUPERMARATONA» MARINA DI COTTONE-PIANO PROVENZANA

Dal mare a quota 3.000 fra incanto e fatica

Dalle acque azzurre di Marina di Cottone al bianco della neve dell'Etna. Tremila metri di dislivello percorsi a piedi con l'entusiasmo di effettuare un itinerario tra i più suggestivi del mondo e che resterà certamente tra gli appuntamenti più attesi dell'anno.

E come da tradizione anche quest'anno è stato raggiunto un nuovo record: a raggiungerlo Giorgio Calcaterra, del Trentino, che ha percorso i tremila metri di dislivello in 3h48'22". Il limite orario è stato battuto di 11'. A detenerlo era Fattore, ieri giunto sesto. Alle spalle di Calcaterra, Lorenzo Trincheri in 3h50'35" e, dopo, Marco Zanchi (4h01'17"). La prima donna a portarsi a tremila metri Monica Casiraghi (4h45'18") e seconda Caterina Fusco. Ben 128 i partecipanti che alle 8 in punto hanno lasciato la spiaggia di Cottone per poi inerpicarsi sulla strada che ha visto la periferia di Fiumefreddo di Sicilia, per poi attraversare i centri storici di Piedimonte Etneo, Linguaglossa e da qui, sempre più in salita, quota 1400, zona Villaggio Mareneve, quindi Piano Provenzana e, da qui, lasciato l'asfalto, lungo il sentiero battuto sino a quota 3000.
Gli ultimi 200 metri sono stati i più faticosi per la presenza di neve lungo la strada e per il clima fattosi freddo. Una fatica davvero enorme scolpita nei numerosi maratoneti che, provenienti dalle più svariate parti d'Italia e d'Europa, aspettano la Cottone-Piano Provenzana come il classico appuntamento delle maratone italiane.
Un incontro esaltante per la sua unicità e rarità. Non facilmente si può trovare infatti un percorso che dal mare porta fino alle vette di un vulcano, con un dislivello di tremila metri. L'encomio, ancora una volta, va a Mariano Malfitana, dell'asso­ciazione Mario Tosi di Tarvisio, ideatore ed organizzatore della manifestazione.

Un sommesso rimprovero alle istituzioni che a distanza di anni non riescono ad avvedersi dell'unicità della rassegna ed a farne quindi uno spunto d'orgoglio per la regione tutta, sviluppandola così come meriterebbe e patrocinandola in tutte le sue dovute forme. Si spera, ancora una volta, che per il 2008 qualcuno si accorga davvero di questa grande rassegna che non è soltanto sport, ma è costume, economia, turismo e, principalmente, amore e gratitudine per l’immensa bellezza del nostro Etna. [Egidio Incorpora, La Sicilia]
 

9 Giugno 2007

Si parte stamane da Marina di Cottone

Oggi l'appuntamento con la Super maratona dal mare all’Etna

Ritorna l'evento sportivo più atteso all'inizio della stagione estiva. Stamani, alle 8,30, partenza da Marina di Cottone, spiaggia del comune di Fiume­freddo, premiata per la seconda annata consecutiva con il vessillo della “bandiera blu”, della quarta edizione della “Super Maratona dell'Etna”, gara podistica di 42,195 Km che partendo dalla ghiaia del mare, attraversa la statale 120 e le comunità di Fiumefreddo, Piedimonte e Linguaglossa, per poi svoltare per il versante nord dell'Etna ed arrivare sul selciato della lava, a quota tremila.
Una gara che, già al suo esordio, nel 2004 conquisto il guinness dei primati con il tempo di 4h 12'17" e che, nella seconda edizione del 2005, vide la presenza di 52 concorrenti, tra cui tre donne, l'arrivo di 47 classificati e l'abbattimento del tempo di percorrenza con i cronometri che si sono fermati a 4h 5'20". Ideatore della manifestazione il cav. Mariano Malfitana, un siciliano di Linguaglossa trasferitosi a Tarvisio e presidente dell'Unione sportiva “Mario Tosi” di Tarvisio.
Nella giornata di ieri, nella sede della riserva orientata “Fiumefreddo”, vi è stata la presen­tazione ufficiale della gara. Hanno partecipato all'incontro: il sindaco di Fiumefreddo Sebastiano Nucifora, l'assessore provinciale, Orazio Pellegrino, l'organizzatore Mariano Marano, gli assessori di Piedimonte Giuseppe Pidoto e di Linguaglossa Ignazio Mazza e Gustavo Boemi. «I comuni interessati al percorso - ha dichiarato l'assessore Pellegrino - possono siner­gicamente promuovere il territorio che dal mare di Marina di Cottone arriva alla stazione invernale di Piano Provenzana». [Angelo Vecchio Ruggeri, Gazzetta del Sud ]



9 Giugno 2007
BRONTE: RIGIDI CONTROLLI DEI CC

Ponteggi fuorilegge e insicuri, sequestrati 2 cantieri di lavoro

Operazione contro i cantieri di lavoro insicuri anche a Bronte. A condurla i carabinieri della locale stazione che hanno puntato l'attenzione su due cantieri edili siti, uno nei pressi del Viale della Regione e l'altro all'interno del quartiere Borgonovo. Dopo un accurato sopralluogo i carabinieri si sono accorti che i tanti operai, soprattutto nel cantiere di viale della Regione, erano costretti a transitare su ponteggi non sicuri e non in regola con le normative sulla sicurezza. Per questo sia gli imprenditori titolari delle imprese edili, sia i proprietari degli immobili in fase di restauro sono stati denunciati a piede libero ed i due cantieri sono stati sequestrati. Quello che i carabinieri stanno mettendo in atto è un vero e proprio giro di vite contro i titolari di aziende che, per risparmiare, non adeguano le proprie strutture alle normative sulla sicurezza, ritenute invece indispensabili per salvare spesso la vita ai lavoratori.

A sollecitare i controlli, infatti, è stato direttamente il Comando regionale dell'Arma, intenzionato a ridurre sempre di più il numero dei cantieri pericolosi, soprattutto dopo che l'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) ha pubblicato il numero degli operai deceduti proprio a causa di un luogo di lavoro insicuro.  (La Sicilia)



29 Maggio 2007

Tramortisce benzinaio e gli ruba 10 mila e 800 euro

Uno scippo in pieno centro, a Bronte, ha fruttato ai malviventi la bella cifra di 10 mila 800 euro. Vittima L. P., 56 anni, gestore di un distributore di benzina che ieri, intorno all’una, dopo aver racimolato gli incassi degli ultimi 3 giorni, come era solito fare, si è diretto in macchina verso piazza Roma, sede della filiale del banco di Sicilia. Qualcuno, però, lo ha seguito, probabilmente dopo avere studiato per settimane le sue mosse, tant’è che quando l’uomo è sceso dall’auto qualcuno lo ha colpito procurandogli una ferita lacero contusa alla tempia. La vittima ha perso i sensi ed è caduto a terra, permettendo ai malviventi di frugare nelle sue tasche e sottrargli il contante. I passanti non hanno notato niente, né visto fuggire qualcuno. Hanno soltanto visto l’uomo riverso a terra e lo hanno accompagnato in ospedale, dove la vittima si è svegliata senza ricordare nulla.

Ai medici che gli hanno prestato soccorso, l’uomo ha giurato di ricordare solo di aver posteggiato l’auto e di essere sceso. Indagini difficili per i carabinieri della Stazione di Bronte, che hanno trovato, nei pressi della contrada Borgonovo, uno scooter rubato a gennaio a Catania. Si ipotizza, quindi, che i malviventi lo abbiano utilizzato per effettuare lo scippo, ma su quanti fossero i malviventi e se avessero il volto coperto o meno è difficile sostenerlo, perché né la vittima, né i passanti hanno saputo fornire indicazioni utili. (La Sicilia)



25 Maggio 2007

Alla Media scivole al posto dei gradini

E' arrivato il finanziamento di 120 mila euro che l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione ha promesso al sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello, per abbattere le barriere architettoniche nel plesso scolastico di piazza Vincenzo Castiglione, che ospita la scuola media. «Con questi soldi - dice il sindaco - verrà messo a norma un istituto importante per Bronte. Questo finanziamento è più importante di tanti altri perché mira a migliorare la vita di ragazzi che rispetto a noi sono stati solo più sfortunati. Tutti, infatti - conclude -abbiamo il dovere di abbattere, ove possibile, le barriere architettoniche per far sì che questi ragazzi si sentano abili». Si realizzeranno due ascensori abbastanza capienti da ospitare una carrozzina nel rispetto della normativa, ma soprattutto verranno adeguati tutti i servizi igienici. Tutti i gradini, per finire, verranno sostituiti con delle scivole. (Fonte La Sicilia)



25 Maggio 2007

Coltivavano marijuana nei pescheti: due arresti

Due agricoltori di 48 e 51 anni curavano in due terreni di loro proprietà 150 piantine di canapa indiana

Cosa ci facessero 150 piantine di canapa indiana ben curate in due terreni di altrettanti agricoltori che fino a ieri avevano la fedina penale pulita ed erano considerati lontani da qualsiasi legame con la malavita locale o con lo spaccio di droga: è il nuovo rompicapo che i carabinieri della Stazione di Bronte e della Compagnia di Randazzo dovranno presto risolvere. Certo è che questa marijuana doveva alimentare il mercato delle sostanze stupefacenti, che nella grossa cittadina etnea sembra essere particolarmente fiorente. Intanto i due agricoltori, M. L. di 48 anni e A. S. di 51, entrambi residenti a Bronte, sono finiti in carcere e dovranno difendersi dalle accuse di coltivazione abusiva di sostanze stupefacenti, spiegando magari chi abbia potuto trasformare i loro semplici pescheti di contrada Acquavena in una ben più redditizia coltivazione di piantine di marijuana.

Inoltre, le piantine erano ben curate, con qualcuno che giornalmente provvedeva a innaffiarle, tant'è che alcune di loro avevano raggiunto il metro e mezzo di altezza ed erano quasi pronte per essere raccolte. I carabinieri sono riusciti a scoprire le piantine grazie a una mirata operazione di controllo del territorio. Dopo gli ultimi arresti per detenzione di sostanze stupefacenti a Bronte, i carabinieri stanno indagando per verificare se la droga arriva da fuori o se qualcuno, o più di uno, si diletta a coltivarla in loco per poi venderla.

E sembra proprio che i militari dell’Arma abbiano imboccato la strada giusta, tant'è che, anche se non lo dicono in maniera ufficiale, sono convinti che presto altre coltivazioni saranno individuate. Nei prossimi giorni saranno organizzate altre battute, anche con l’ausilio degli elicotteri, nel tentativo di sottrarre risorse ai clan che hanno trasformato Bronte nella capitale del nord Etna per lo spaccio di droga. (La Sicilia)



21 Maggio 2007
GIOCHI DELLA CHIMICA

L'Itis Capizzi secondo nella prova regionale

A Marco Calì del Marconi il primo premio

Si è tenuta, in Rettorato, la premiazione dei Giochi della chimica 2007 promossi dalla Società chimica italiana. La prova regionale del concorso “Classe A”, è stata aggiudicata da Marco Calì dell'Itis Marconi di Catania seguito da Mattia D'Urso sempre dell'Itis e da Francesca D'Amico dell'Istituto Capizzi di Bronte. L'Itis Marconi ha conquistato la prova degli istituti, seguito dal Capizzi di Bronte e dall'Itis Archimede di Catania. (alru, Giornale di Sicilia)

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