Il Partito d'Azione a Bronte

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Cenni storici sulla Città di Bronte

La Sezione brontese del Partito d'Azione

19 Aprile 1944 - 20 Febbraio 1946

(note e commenti di Nicola Lupo)

NICOLA LUPOHo avuto sentore che la Biblioteca del Collegio Capizzi avrebbe mandato al macero molti scatoloni di documenti vari e di diverse epoche.

Io spero che il bravo amico Franco Cimbali, uno dei più appas­sio­nati bibliotecari che abbia avuto il Collegio, almeno a mia memo­ria, e cultore della storia del nostro “borgo selvaggio”, sotto l’alta e oculata sorve­glianza dell’infaticabile Rettore Rev. Sac. Giuseppe Zingale, abbia fatto un accurato esame e relativa cernita di detti documenti, facendosi guidare nella scelta dall’unico criterio di carattere storiografico che è quello di accettare tutto quello che è documentazione storica, a prescindere che possa piacere o meno, sia a chi esamina, che agli eventuali lettori. Naturalmente è riservata al ricercatore la facoltà, non “ad esclu­dendum”, ma ad esprimere un suo ponderato, personale giudizio.

Stavo scrivendo questa nota quando, inviatami dall’amico Nino Liuzzo di “Bronte insieme”, mi è pervenuta una busta contenente la fotocopia dei verbali della costituzione in Bronte della Sezione del Partito d’Azione. Dall’intestazione del quaderno vedo subito che è la mia grafia, con la quale sono scritti anche i primi due, dei dodici complessivi che occupano 16 pagine.

Il primo verbale porta la data del 19 aprile 1944, quarantasei giorni prima della liberazione di Roma avvenuta il successivo 4 Giugno.

Bronte è ancora un cumulo di macerie; non si era ancora risollevato dal bombardamento degli alleati di nove mesi prima, del luglio 1943, e dalle mine fatte brillare lungo il Corso Umberto dai tedeschi in ritirata.
Il paese è amministrato dal funzionario di Prefettura Torrisi, nominato commissario al comune subito dopo la fine della guerra.

Aveva sostituito l’on. Vincenzo Saitta, socialista, nominato dal generale Alexander con l’entrata a Bronte delle truppe inglesi.

Ma – scriveva Il Ciclope nel maggio del ’48 - «quando era necessaria un'opera ricostrut­trice» il commissario Torrisi «non ha fatto, o fatto male, nelle sue saltuarie apparizioni».

Il verbale porta l’intestazione “Copia del verbale di costituzione della Sezione del Partito d’Azione Repubblicana in Bronte”.

Recita che «in Bronte e nei locali dell’”Unione del Lavoro”, si riuniscono gli aderenti al Partito d’Azione Repubblicana allo scopo di costituire in Bronte la sezione di detto Partito(1).

Decidono di nominare: alla funzione di Segretario il Dott. Meli Nunzio di Vincenzo(2); a quella di Cassiere il prof. Sofia Gregorio(3); ed alle funzioni di Consiglieri i sigg. prof. Meli Calogero, prof. Bonina Giuseppe(4), prof. Villari Domenico(5).
I sottoscritti deliberano di inviare copia del presente verbale alla Segreteria Provinciale del Partito e passano alla firma. F.to Sofia Gregorio, Calogero Meli, Bonina Giuseppe, Mauro Raffaele(6), Badalato Giuseppe(7), Meli Nunzio di V., Domenico Villari.»

Fra le firme non figura la mia. Ma non ho firmato perchè non ero d'accordo alla adesione al Comitato di Liberazione Nazionale in quanto quel Comitato era nato dove c'era stata la lotta armata da parte dei Partigiani contro i Tedeschi e i Fascisti di Salò, cosa che non era avvenuta a Bronte.(88)

Il secondo verbale è in data 30 novembre ’44.

Sono trascorsi sette mesi dalla costituzione della Sezione brontese del PdA. Il verbale riporta che la riunione avvenne nei locali del Caffè Maugeri(9) dove erano presenti: Sofia Gregorio, Meli Calogero, Lupo Nicola, Lupo Diego(10), Di Caudo Gregorio(11), Neri Antonino (detto Nino)(12), De Luca Antonino(13), Prestianni Ignazio(14), Bonanno Giuseppe(15).

Compare l’ordine del giorno che è il seguente: 1) Nomina del Segretario, 2) Partecipazione al C.L.N., 3) Relazione sull’attività svolta e da svolgere, 4) Varie.

Un quaderno dalla copertina nera

Un vecchio quaderno dalla co­per­tina nera, bril­lante, dimen­tica­to per cin­quant’anni in un ripiano fra tante altre carte, vec­chi giornali e vari docu­menti.
Pieno di polvere ma ancora in buono stato di conser­va­zione, scritto solo in poche pagine (sedici faccia­te in tutto) con calligrafia minu­ta, le prime ordi­nate ed ele­ganti anche nella forma, le ultime, vergate ve­locemente e perciò nervose e disordinate anche nel­la stesura.

E’ stato ritrovato per caso ed un pizzico di curio­sità lo ha salvato dal macero.

Una sbattuta sul tavolo per togliere la polvere che lo ri­co­priva e, nello sfogliare la prima pagina appare la scrit­ta “Partito d’Azione – Sezione di Bronte”. E’ il “Quaderno dei Verbali” della Sezione bron­tese del Partito d’Azione. La cronaca scarna ed essen­zia­le della fondazione e della vita di uno dei primi mo­vimenti politici apparsi a Bronte subito dopo il dop­guerra.

Leggiamo i verbali (dodici, dal 19 Aprile 1944 al 20 Febbraio 1946) e rivediamo gli anni del primo dopo­guerra, ancor prima del referen­dum sulla Re­pubblica e delle prime elezioni nazionali, quando si comin­cia­va a respirare la …demo­crazia.

Spiccano nomi di persone conosciute ed anche a noi vicine. Una fra tante quella del prof. Nicola Lupo al quale im­mediatamente abbiamo inviato in fotocopia le se­dici pagine del quaderno dalla copertina nera.

Abbiamo deciso di riproporvi queste scarne pagine di storia locale così come sono, appro­fittando dei com­menti del prof. Nicola Lupo uno dei primi aderenti al PdA (poi assente perché allontanatosi da Bronte per lavoro) ed estensore dei verbali delle prime due se­du­te. (aL, Settembre 2006)

«1) Di comune accordo si stabilisce di nominare, in sostituzione del Segretario resosi indisponibile per ragioni professionali, il compagno Dott. Sofia Gregorio, al posto di Cassiere il compagno Dott. Meli Calogero, e a quelli di Consiglieri i compagni: De Luca Antonino e Bonanno Giuseppe(16).

Alle 19,30 interviene il compagno Dott. Biuso Gregorio.»(17)

«2) A proposito del 2° punto dell’O.d.G. si stabilisce che partecipino al C.L.N. i compagni: dott. Sofia Gregorio, dott. Meli Calogero e Neri Antonino. In mancanza di uno dei tre parteciperà il compagno Prestianni Ignazio.(18)
Alle ore 19,45 è intervenuto il compagno Spitaleri Vincenzo.»(19)

«3) Sull’attività svolta si sono lette le lettere inviate e le iniziative prese, esempio la costituzione di una Filodrammatica(20). Sull’attività da svolgere si discute la possibilità della pubblicazione di fogli: numeri unici ed opuscoli di divulgazione.»

«4) Si stabilisce la quota di contribuzione in L. 50 una volta tanto per spese di ordinaria amministrazione. Si discute il problema impellente di avere una sede.

La seduta si chiude alle ore 20,20.»

Il verbale si chiude con la formula di rito «Letto e approvato», la firma del Segretario (Gregorio Sofia) ed un poscritto: «P.S. Come corrispondenti dell’Azione del Popolo di Palermo e dell’Italia Libera di Roma sono nominati rispettivamente i compagni Neri Antonino e Di Caudo Gregorio. F.to il Segretario G. Sofia.»(21)

Il verbale n. 3 porta la data 5 gennaio 1945
Sono presenti Sofia Gregorio, segretario, e Meli Calogero, cassiere, ed i componenti Nino Galvagno (?), Nino De Luca, Nino Neri, Bonanno Giuseppe(22), Lupo Diego, Gregorio Di Caudo, Gregorio Biuso. Il verbale è scritto dallo stesso segretario G. Sofia.

«E’ all’ordine del giorno la collaborazione col nuovo Commissario Prefettizio(23) di elementi rappresen­tanti il nostro partito. L’Assemblea propone di proporre in seno al Comitato di liberazione il nominativo del compagno Biuso Gregorio per attività inerenti alla pubblica istruzione; Nino De Luca al controllo dello Stato Civile e anagrafe.
Alle ore 19,20 interviene il compagno Prestianni Ignazio. Per quanto riguarda la collabo­razione pei lavori pubblici e la ricostruzione si propone il Signor Meli Vincenzo fu Nunzio.»(24) F.to Il Segretario G. Sofia.(25)

Il quarto verbale del 14 gennaio ’45 sembra scritto da Bonanno Giuseppe ed è un atto d’accusa verso il segretario, Gregorio Sofia, accusato senza giri di parole di scarsa collaborazione ed impegno. Questo verbale, fra l’altro, sarà dichiarato “illegale e nullo” nella seduta del giorno dopo.

La seduta inizia alle ore 16,40 (senza indicare il luogo) «alla presenza dei compagni De Luca Antonino, Bonanno Giuseppe, entrambi consiglieri del partito d’azione, e dei compagni: Neri Antonino, prof. Biuso Gregorio, Prestianni Ignazio, Di Caudo Gregorio, Lupo Diego e Famiani Pietro(26).

Si è stabilito quanto segue:
Visto che la tanto auspicata collaborazione in seno al nostro partito si riduce alla sola collaborazione dei compagni Sofia – Meli; visto che il compagno segretario tiene in nessun conto l’opera dei due consiglieri, visto che il segretario ancora non si è presa la briga di riferire sull’attività della filodrammatica sorta a cura del nostro partito; visto che si tiene in nessun conto la collaborazione di qualcuno dei nostri membri in seno al Comitato di liberazione; visto che il compagno Segretario ha cercato quasi sempre di porci innanzi ad un fatto compiuto, per la serietà e la dignità del nostro partito, e per una maggiore prosperità, questa assemblea unanimamente delibera di: riunire per domani sera alle ore diciannove tutti i componenti del Partito d’Azione al fine di poter chiarire definitivamente alcune particolari situazioni in cui si è venuto a trovare il segretario.

«I presenti deplorano l’assenza del segretario e del cassiere, i quali benché avvertiti dai compagni Neri Antonino e De Luca Antonino, non hanno partecipato a questa riunione.

La seduta si scioglie alle ore 17,20.»

Questa volta, (ed è l’unica volta, tutti gli altri verbali sono firmati solo dal Segretario), seguono le firme dei presenti: i due consiglieri Giuseppe Bonanno e De Luca Antonino ed i componenti Lupo Diego, Di Caudo Gregorio, Neri Antonino, Gregorio Biuso, Ignazio Prestianni e Famiani Pietro.(27)

Il verbale n. 1Il quinto verbale, del giorno dopo 15 gennaio ’45, è il prosieguo della seduta precedente. E’ scritto e firmato dal solo segretario G. Sofia. Dice: «Sono presenti: il Segretario, il Cassiere, i Consiglieri Bonanno e De Luca, Neri Antonino, Gregorio Biuso, Gregorio Di Caudo, Lupo Diego. L’assemblea all’unanimità accetta l’iscrizione alla Sezione del Compagno Famiani Pietro fu Salvatore.

«I compagni Segretario e Cassiere prendono visione del verbale della seduta del 14-1 alle ore 16,40. Il Segretario commenta e chiarisce i diversi punti riportati loro e l’assemblea all’unanimità dichiara ille­gale e nullo il verbale precedentemente fatto nella mancanza del Segretario e del Cassiere. Il Segre­tario, ritenendo fuori causa il Cassiere, pone dinnanzi all’Assemblea il voto di fiducia per il Segretario.

L’assemblea all’unanimità lo concede. Rimanda la discussione sulla partecipazione dei rappresentanti della nostra Sezione in seno al Comitato di Liberazione. L’assemblea sceglie il Compagno Antonino De Luca in sostituzione del Compagno Meli Nunzio presso la commissione per i sussidi ai poveri.»
F. to Gregorio Sofia(28)

Verbale n. 6 - Seduta del 1 Febbraio 1945
«
Sono presenti i Compagni: Sofia Gregorio – Meli Calogero – Gregorio Biuso – Nino De Luca – Famiani Pietro – Lupo Diego – Bonanno Giuseppe. L’Assemblea all’unanimità accetta quale iscritto alla Sez. il compagno Guastella Giuseppe. «E’ all’ordine del giorno: Parte­ci­pazione della Sez. al Comitato di Liberazione.» L’assemblea decide di rimandare ed «intanto decide di formulare una lettera di protesta da inviare al Comitato di Liberazione per la poca serietà di alcuni membri di esso.» Il verbale non risulta firmato dal Segretario. Trascorrono quattro mesi per una successiva riunione dei membri del Partito d’Azione.

Verbale n. 7 - Seduta del 1 Giugno 1945
«
Sono presenti: Gregorio Sofia, Meli Calogero, Biuso Gregorio, Reina Salvatore, Trischitta Salvatore, Trischitta Antonino, Galvagno Antonino, Nociforo Placido.

E’ all’ordine del giorno: Relazione del Segretario; 2) Avvicendamento delle cariche; 3) Problema della sede; 4) Propaganda; 5) Varie.

«Fatta la relazione del segretario con particolare riguardo all’aggiornamento degli iscritti con una lista che si presenta migliorata al cento per cento, si discute della sede e si stabilisce di servirci di qualsiasi locale purchè non si continui nella dispersione degli elementi appar­tenenti. «Si tralascia il 2° punto dell’ordine del giorno perché i presenti sono in minoranza. Quanto alla propaganda e stampa oltre ai molti libretti dati in distribuzione si decide di servirci se possibile del quindicinale che uscirà a Catania a cura della Federazione.
Varie: si è parlato del Convegno Interprovinciale e della partecipazione ad esso.»
Firmato Il Segretario G.Sofia.

L’ottavo verbale è del 1° luglio 1945, redatto e firmato G. Sofia, dice: «Sono assenti i compagni dott. Nunzio Meli, Nociforo(29), Galvagno(30), Biuso, Lupo Nicola, Neri, Zerbo(31), Reina(32) (perché fuori sede), Guastella(33), Lupo Diego, Colllura(34), ingiustificati.
«E’ all’ordine del giorno: La partecipazione al Congresso Regionale di Siracusa. Si delega un compagno del Direttorio provinciale. Relazione dell’attività svolta dalla Sezione.» Il verbale è firmato dal segretario G. Sofia.(35)

Il nono verbale, del 21 luglio 1945 è redatto e firmato dal Segretario uscente G. Sofia. «Sono presenti i compagni: dott. Meli Calo­gero, Schilirò Pietro(36), Gregorio Biuso, Zerbo Giuseppe, Lupo Diego, Bonanno Giuseppe, Di Caudo Gregorio, Galvagno Antonio, Ponzo Nunzio(37), Cannata Enrico(38), De Luca Antonino, Trischitta Salvatore(39), Neri Antonino, Venia Tano(40), Santangelo Salvatore e Giuseppe(41).

«Fatta la relazione il Segretario presenta dimissioni in relazione al 2° punto dell’O.d.G. qui alligato e si procede alla votazione segreta per l’elezione del nuovo segretario. Sono state distribuite N. 17 schede contrassegnate dalla sigla del segretario uscente.
Si passa alla elezione e risulta rieletto il Segretario uscente che ripresentate le dimissioni procede alle nuove elezioni e risulta eletto il dott. Biuso Gregorio. A cassiere viene ad acclamazione riconfermato il prof. Meli Calogero.»

«Si passa alla votazione segreta dei rappresentanti del partito in seno al Comitato di Liberazione. E’ risultato eletto il prof. Biuso, Ponzo Nunzio, e Gregorio Di Caudo. A corrispondente dell’Italia Libera viene eletto alla unanimità il prof. Sofia. Alla unanimità viene eletto il Consiglio nelle persone dei compagni: Santangelo Giuseppe, Trischitta Salvatore, Cannata Enrico, Venia Gaetano.

Si chiude la riunione discutendo il problema della sede.» F.to Il Segretario uscente G. Sofia.(42)

Il decimo verbale è di cinque giorni dopo: 26 luglio 1945. E’ scritto dal nuovo segretario Gregorio Biuso.

«Il Segretario dopo d’aver elogiato l’opera svolta dal segretario dimissionario prof. Grego­rio Sofia; passa ad esporre ai compagni presenti la necessità che il Partito abbia una sede e come ed a quali condizioni se ne può avere una.

«Sono presenti i compagni: Sofia Gregorio, Meli Calogero, Santangelo Giuseppe, Santan­gelo Salvatore, Ponzo Nunzio, Galvagno Antonino, Neri Antonino, Trischitta Salvatore, Cannata Enrico, Venia Gaetano, Bonaventura Biagio(43), D’Aquino Placido(44), Schilirò Pietro, Nociforo Placido; si è stabilito che ogni compagno anticiperà quello che sarà nella sua possibilità per l’affitto della sede.»
F.to Il Segretario G. Biuso.

L’undicesimo verbale è del 28 agosto 1945. Redatto sempre dal segretario Biuso porta il seguente ordine del giorno: «1° Relazione sull’attività della sezione; 2° Dimissioni del Commissario Prefettizio; 3° Designazione del nuovo Sindaco.

«Sono presenti i compagni: prof. Gregorio Sofia, prof. Meli Calogero, Barbagallo Giovanni(45), Lupo Diego, Cannata Enrico, Schilirò Pietro, Trischitta Antonino(46), Trischitta Salvatore, Ponzo Nunzio, Venia Tano, Zerbo Giuseppe, De Luca Antonino, Galvagno Antonino, Santangelo Giuseppe, Santan­gelo Salvatore, Guastella Giuseppe, Nociforo Placido, Bonanno Giuseppe.

I componenti dell’assemblea ad unanimità designano a Sindaco al Comune il compagno Gregorio Biuso.»
F.to Il Segretario Gregorio Biuso.

L’ultimo verbale riportato dal quaderno (il dodicesimo) porta la data di sei mesi dopo, 20 febbraio 1946.

Redatto sempre dal segretario Biuso presenta il seguente ordine del giorno:

«1° Relazione sui risultati raggiunti al Congresso Nazionale del Partito d’Azione.

2° Atteggiamento della sezione del partito d’Azione di Bronte, di fronte all’indirizzo assunto dal Partito dopo il Congresso.

3° Designazione dei compagni nella lista elettorale.

4° Propaganda in vista delle elezioni amministrative.

«Sono presenti i compagni: Gregorio Biuso, Meli Calogero, Bonanno Giuseppe, Lupo Diego, Galvagno Antonino, Di Caudo Gregorio, Guastella Giuseppe, Barbagallo Giovanni, D’Aquino Placido, Nociforo Placido, Venia Gaetano, Santangelo Giuseppe, Santangelo Salvatore, Schilirò Pietro, De Luca Antonino, Zerbo Giuseppe, Neri Antonino, Ponzo Nunzio, Trischitta Giuseppe(47), Bonaventura Biagio, Cannata Enrico.

«I suddetti compagni pur non aderendo completamente alle decisioni prese al Congresso Nazionale credono opportuno rimanere uniti in vista delle imminenti elezioni amministra­tive, riservandosi di prendere delle decisioni quando la lotta elettorale sarà finita.

«La sezione decide di partecipare alle elezioni amministrative unendosi ai Liberali, socia­listi, comunisti ed indipendenti, e propone di mandare come candidati i compagni: Meli prof. Calogero, Biuso prof. Gregorio, Bonanno Giuseppe e Di Caudo Gregorio.»

L'ultimo verbale riportato dal quaderno a righe dalla copertina nera si chiude qui senza alcuna firma! Conclude la breve vita (19 Aprile 1944 - 20 Febbraio 1946) della Sezione brontese del PdA.

Pochi mesi dopo nelle elezioni amministrative del 7 Aprile 1946 (le prime che si tennero a Bronte dopo la caduta del Fascismo) furono presentate due liste di 24 candidati ciascu­na: una della Democrazia Cristiana ed una della "Spiga" dove, oltre a Comunisti, Socia­listi, Repubblicani e Liberali confluivano i tre candidati del Partito d’Azione.

Il PdA riuscì a portare in Consiglio comunale due consiglieri su sei eletti nella “Spiga”: il segretario Gregorio Biuso e Calogero Meli, uno dei primi fondatori della Sezione(48).

Il primo sindaco del post-fascismo fu il democristiano cav. dott. Placido De Luca(49).

Due mesi dopo, il 2 Giugno 1946, nelle elezioni per l’Assemblea Costituente il Partito d’Azione riportava a Bronte appena 488 voti.

Quindi l’avventura della Sezione di Bronte del Partito d’Azione durò, secondo i verbali pervenutici, solo 22 mesi! Ma mandò nel 1° Con­siglio Comunale del dopoguerra due consiglieri nelle persone di Gregorio Biuso e Calogero (detto Lillo) Meli.
I tre principali promotori, Nicola Lupo, Lillo Meli e Gregorio Sofia, tre amici-colleghi, andammo via: io prima in Calabria e poi a Bari, Lillo Meli a Piacenza e Gregorio Sofia prima e per brevissimo tempo a Locri (RC), poi ad Empoli e quindi a Casalmaggiore (CR); io ho mantenuto i contatti principalmente con Gregorio che, forse sotto l’influsso dell’ambiente toscano, divenne comunista e attivissimo fino a quando non diventò Preside di Scuola Media; Lillo tornò in Sicilia e a Bronte sposò una Calì e andò a insegnare a Catania; ma non so se continuò ad interessarsi attivamente di politica.

Io, scioltosi il Partito d’Azione, dopo un certo tempo, mi iscrissi al Partito Repubblicano, ma, quando conobbi bene Pacciardi e il dirigente regionale barese che in privato pensava solo “alla gibanza”, facendo segno con la mano a carciofo al mangiare, smisi di rinnovare la tessera, ma sono stato e sono tuttora laico-credente di sinistra per una politica sociale di libertà e giustizia.

I rapporti personali con questi vecchi amici e colleghi continua­rono intensi e cordialissimi con Gregorio: infatti ci siamo visti spesso sia a Bari che a Roma, a Casalmaggiore e a Bologna e in tutti i posti egli, appassionato fotografo, ci ha lasciato qualche foto dei nostri figli.

Gregorio, che pure aveva viaggiato molto, non è venuto mai a trovarci a Selva di Fasano, come noi non abbiamo potuto accettare il suo invito ad andare a trovarlo a Varazze, dove aveva una villa. Nella frequente corrispondenza parlavamo un po’ di tutto, ma prevalentemente di scuola, specie a cavallo degli anni ‘40-’50. Quando cominciai a scrivere qualcosa lo tenevo al corrente, ma non voleva sentire parlare di Bronte, anche se ne aveva ereditato in maniera indelebile l’accento.

I rapporti con Lillo sono stati sempre cordiali, ma rari ed occasionali e sempre verbali. Lo incontrai a Roma all’inizio degli anni ’60: era venuto come commissario di Maturità e in parti­colare, mi confidò, per promuovere la figlia dell’on. Gonella, allora Ministro della P.I.. I rapporti fra Lillo e Gregorio credo siano stati quasi nulli, forse perché il primo era rimasto legato a Bronte. Eppure il primo anno del loro inse­gnamento al Capizzi (1943/44) avevano tradotto insieme un libro di Tito Livio portandosi nella fredda biblioteca del Collegio “conca e carbonella” per non congelarsi!

Ora, scorrendo i 37 nominativi degli iscritti al Partito d’Azione di allora, provo un certo brivido a pensare che forse sono uno dei pochi superstiti, ma sono fiero di avere memoria degli altri e potere testimoniare anche per loro i nostri ideali giovanili che per me sono rimasti intatti.

Nicola Lupo
Settembre 2006 
 

Iscritti alla Sezione del PdA che figurano nei verbali

 1. Badalato Giuseppe
 2. Barbagallo Giovanni
 3. Biuso Gregorio
 4. Bonanno Giuseppe
 5. Bonaventura Biagio (gestiva una rivendita di bombole di gas lungo il Corso, di fronte all’Ospedale)
 6. Bonina Giuseppe (professore, nel 1948 as­sun­se la direzione del quindicinale Il Ciclope)
 7. Cannata Enrico (impiegato comunale, attualmente pensionato)
 8. Collura ? (non sono riuscito ad avere alcuna notizia)
 9. D’Aquino Placido (mutilato di guerra, fra­tello di Padre Guglielmo del Convento dei pp. Cappuccini)
10. De Luca Antonino (aveva una rappresentanza della Fiat a Paternò)
11. Di Caudo Gregorio (insegnante)
12. Famiani Pietro (avvocato nipote di Scaravilli, impiegato all’Uff. Registo)
13. Galvagno Antonino (avvocato, detto “Taschittellu”)
14. Guastella Giuseppe (professore confluito successivamente nella DC)
15. Lupo Diego
16. Lupo Nicola
17. Mauro Raffaele
18. Meli Calogero
19. Meli Nunzio di Vincenzo (medico).
20. Meli Vincenzo fu Nunzio
21. Neri Antonino
22. Nociforo Placido (medico, figlio del capo mastro muratore Giovannino)
23. Ponzo Nunzio (chimico, emigrato in Australia)
24. Prestianni Ignazio
25. Reina ? (sarto, fratello dell’insegnante Reina)
26. Romano Giuseppe (gestiva di fronte a Piazza Spedalieri il primo negozio brontese di elettrodomestici e li riparava)
27. Santangelo Giuseppe (ufficiale giudiziario)

Giuseppe Bonina (1959)
Giuseppe Bonina

Nicola Lupo
Nicola Lupo

Calogero (detto Lillo) Meli
Calogero Meli

Nino Neri
Nino Neri

Placido (Dino) Nociforo
Placido Nociforo

Gregorio Sofia
Gregorio Sofia

Molti dei fondatori del Partito d'Azione parteciparono in seguito all'esaltante esperienza de "Il Ciclope" (1946-1950)

28. Santangelo Salvatore (impiegato comunale)
29. Schilirò Pietro (figlio di Ignazio “Leo”)
30. Sofia Gregorio
31. Spitaleri Vincenzo ("scagghjtta")
32. Triscritta Antonino (fratello di Giuseppe e Salvatore)
33. Trischitta Giuseppe
34. Trischitta Salvatore
35. Venia Gaetano
36. Villari Domenico
37. Zerbo Giuseppe (prof. universitario, fratello del preside Carmelo).

Dall’elenco telefonico di Bronte risultano i nomi e i numeri degli amici: Can­nata Enri­co, (già da me contattato), Di Caudo Gregorio e Santangelo Sal­vatore e spe­ro che essi vogliano dare la loro testimonianza per quegli avve­nimenti con qualche ricordo personale.

Bari, 30 settembre 2006
Nicola Lupo

Il “compagno” Gregorio Di Caudo

Gregorio Di CaudoGregorio Di Caudo inse­gnante in pensione, figura fra i tanti giovani fondatori della Sezione brontese del PdA ed è una presenza costante nelle riunioni del Partito fino all’ultimo verbale del 20 febbraio ‘46. All’epoca aveva 23 anni. Era appena ritornato a Bronte da Modena dove frequentava il Corso Allievi Ufficiali e, dove (nei pressi di Fanano) dopo l’8 Settembre si era nascosto fino alla fine della guerra.

Alle prime elezioni amministrative il PdA lo presenta nella lista della “Spiga” (comprendeva, oltre al Partito d’Azione, Comunisti, Socialisti, Repubblicani e Libe­rali). “Quel Partito - ci dice Di Caudo - a Bronte non rac­colse i frutti sperati, solo due consiglieri alle ammi­nistrative del 7 Aprile 1946 ed appena 488 voti alle successive elezioni per l’Assemblea Costituente del 2 Giugno. Dopo via via si sciolse perché molti lasciarono il paese alla ricerca del lavoro, alcuni confluirono nella Dc e altri, fra cui io, nel Partito Socialista.»

Nel 1960, nelle liste di questo Partito, Gregorio di Caudo è stato eletto consigliere comunale (sindaco Casti­glione). «Con Vincenzo Castiglione – ci dice – vivevamo la stes­sa vita e ci fidavamo l’uno dell’altro cieca­mente; era­vamo due anime in un solo corpo.»

Ancora nel 1964 lo vediamo attivamente impegnato nella politica locale, pre­sente fra i 32 candidati della lista del PSI. Dopo quest’ultima espe­rienza lo “zio Gre­go­rio” ab­bandonò la politica dedicandosi total­mente all’inse­gna­mento. (aL, 2006)

Enrico Cannata

Enrico CannataEnrico Cannata è cono­sciu­tissimo a Bronte: una vita (43 anni) trascorsa all’Ufficio Stato Civile ed Anagrafe del Comune di Bronte ne hanno fatto una figura nota e stimata. Oggi si gode la pensione fra casa, nipoti e Circolo.

All’epoca della costitu­zione della sezione bron­tese del PdA (19 aprile 1944) era in zona di guerra e non era riuscito a tornare a Bronte. Aderisce al Pda dal 21 Luglio 1945.

Prima trovavasi, infatti, ancora nel territorio fra Venezia ed Este sui Colli Euganei dove conti­nua­vano i combat­timenti e gli scontri con i tedeschi. Era partito da Bronte, diciottenne, volontario nella Mili­zia portuale con desti­nazione il Comando gene­rale di Roma. Trasferito a Venezia, dopo l’otto Settembre ‘43, nella dis­so­luzione del­l’esercito italiano e prima del giu­ramento alla RSI, aveva lasciato il suo reparto e rifu­giatosi, sotto falso nome (Enrico Veronesi), fra i par­tigiani era stato dichia­rato disertore.

«Ho avuto – ci dice - molta fortuna nel poter rien­trare nel mio paese. Per oltre un anno ho patito mille vicis­situdini e disavventure ed anche il carcere a Padova fra i prigio­nieri politici. Ma ho avuto fortuna e ce l’ho fatta anche per l’aiuto insperato di un amico di mio padre (per me uno sconosciuto, ma era stato suo testimone di nozze) che è riuscito a farmi fuggire dal carcere e dalla destinazione in un campo di concen­tramento.»

Il suo nome figura fra gli aderenti nel Partito d’Azione dal 21 Luglio 1945. «Ero appena rientrato a Bronte ed è stata – con­tinua – l’unica espe­rienza politica della mia vita ed è durata ap­pena un anno. Dopo le elezioni del ’46, infatti, la Se­zione brontese del PdA si sciolse perché tantissimi andarono fuori Bronte alla ricerca di lavoro, altri con­fluirono nella DC o abbandonarono la politica attiva.» (aL, 25.9.2006)


NOTE

(1) Partito d’Azione (1942-1947). Partito politico italiano dell'opposizione antifascista, di ispirazione mazziniana e democratico-risorgimentale. Costituito nel luglio 1942 dalla confluenza di ex militanti di Giustizia e Libertà, liberalsocialisti e democratici repubblicani e erede del "socialismo liberale" di Carlo Rosselli e del programma di "Rivoluzione liberale" di Piero Gobetti, propugnava il superamento della lotta di classe e del determinismo economico marxista, per una nuova forma di socialismo, rispettosa delle libertà civili e democratiche e in grado di realizzare una profonda modifica delle strutture sociali e economiche del paese. Dal gennaio 1943 pubblicò un organo clandestino, "L'Italia libera". Componente essenziale del Comitato di liberazione nazionale, partecipò attivamente alla Resistenza con le formazioni di Giustizia e libertà, comandate da Ferruccio Parri, mantenne una netta posizione antimonarchica e si oppose alla svolta di Salerno. Nell'immediato dopoguerra assunse responsabilità di governo con la nomina di Parri alla presidenza del consiglio (giugno-novembre 1945), ma, in seguito ai contrasti interni tra la linea democratico-riformista di Ugo La Malfa e quella socialista-rivoluzionaria di Emilio Lussu e alla sconfitta elettorale del 1946, si sciolse. Il troncone principale, guidato da Riccardo Lombardi, aderì al Psi, mentre La Malfa entrava nel Pri. (Dizionario di storia: www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia)

(2) Di “Nunzio Meli” ce n’erano 3: di Salvatore (quello che poi fu Professore di Storia e Filosofia e indi Preside del Liceo Capizzi; di Sebastiano, che andò alla Farnesina per diventare Insegnante di Ginnastica e, dopo la guerra impiegato al Provveditorato agli Studi di Catania e poi Prof. di Scuola Media e Preside; e di Vincenzo, medico, fratello di Calogero detto Lillo. Il primo e l’ultimo dei 5 fratelli Meli avevano chiamato il loro figlio maschio Luigi, come il mio amico Gino di cui ho parlato spesso anche nei miei Fantasmi.

(3) Sia Gregorio Sofia che Calogero (detto Lillo) Meli erano miei amici e colleghi di cui ho parlato nel mio articolo “I Salesiani al Collegio Capizzi”.

(4) Anche Giuseppe (detto Giovanni) Bonina era mio amico e collega e sposò una sorella di Lillo Meli, ma ancora giovane morì per una banale operazione che costò la reputazione (come chirurgo) al Dott. Biagio Pecorino, che ricordo ne “Il mio 1943”.

(5) Di questo Domenico Villari non riesco a ricordare nulla e neppure mio fratello Elio mi ha saputo dare notizie.

(6) Commerciante di tessuti con magazzino nel palazzo Grisley. Aveva un figlio, Michelino, molto sveglio.

(7) Nostro collega forestiero, fu anche professore di mio fratello Elio.

(8) C’è da premettere che non eravamo abituati alla democrazia e alle sue formalità che abbiamo appreso in seguito con l’esperienza.

(9) Detto “u randazziszi” dal suo paese d’origine, Randazzo, e che aveva sposato una Meli dei “guaddarutari”.

(10) Diego era uno dei tanti fratelli Lupo “crucifissu”, il cui esponente è Vito di cui parlo ne “La casata Lupo di Bronte”.

(11) Era un giovane alto e smilzo che era stato compagno di classe di mio fratello Ugo, come mi conferma mio fratello Elio.

(12) Figlio del Veterinario e nostro amico: morì giovane fra le braccia di mio fratello Nino a Reggio Calabria.

(13) Era “nninittu” figlio del Dott. Nunzio.

(14) Simpatico amico: era impiegato all’Esattoria Comunale e aveva un’originale caratteristica: portava e usava spesso in pubblico una pinzetta per curarsi le unghie!

(15) Doveva essere un impiegato della scalcinata Società Elettrica per la Sicilia, la cui cabina era spessissimo in tilt.

(16) Come si vede, dopo soli sei mesi dalla sua costituzione cambia fisionomia e terminologia della Sezione: infatti si defilano sia il dott. Nunzio Meli che il prof. Giuseppe Bonina.

(17) Di Gregorio Biuso, amico un po’ più grande, ho parlato nei miei Fantasmi. Qui ripeto che era il più piccolo di tre fratelli: il maggiore Vincenzo era già titolare di Italiano e Latino al Liceo Scientifico di Catania, la sorella si sposò e andò a vivere a Roma, mentre lui rimase a Bronte, dove per alcuni anni insegnò alla Scuola di Avviamento Professionale. In seguito anche Vincenzino si trasferì a Roma per seguire il Prof. Luigi Condorelli il quale gli curava una malattia cardiaca che in breve lo portò alla tomba. Gregorio, liquidati tutti gli interessi familiari a Bronte, si trasferì anche lui a Roma, dove si dette alla bella vita andando ad abitare in Viale Medaglie d’Oro, 111, dove una volta andai a trovarlo con mio cognato Aurelio Azzia e ci scorazzò per la città Eterna con una lussuosa Fiat 1500. Dopo anni, quando anche io mi trasferii a Roma, lo rincontrai in Via Del Pigneto davanti alla Scuola Media D’Annunzio, dove ero stato assegnato; aveva la classica “coppura” brontese e accompagnava la figlia che iniziava la scuola media. Dopo i commossi abbracci mi disse che insegnava in una scuola elementare di quella zona dove abitava. Dopo non ho più visto né sentito né lui né la figlia. Parlandone con mio cugino Vito seppi che Gregorio era diventato la pecora nera della famiglia perché aveva sperperato tutto il suo patrimonio e, sposata una cameriera, era sempre in cerca di soldi che il fratello Vincenzino gli faceva avere tramite mio cugino. Povero Gregorio, dalle stelle alle stalle!

(18) A questo proposito devo rilevare che non si trattò della “costituzione” del C.L.N. che era avvenuta prima e alla quale io non avrei potuto partecipare per ovvi motivi, ma anche perché io, fino al 25 luglio ’43, ero il segretario del N.U.F. (Nucleo Universitari Fascisti) di Bronte, carica che avevo dovuto accettare per gratitudine al Segretario Prov. del GUF di Catania, dott. Ignazio Marcoccio, (in seguito Sindaco D.C. di Catania), il quale mi aveva fatto curare una mia polinevrite direttamente dal Direttore della Clinica neurologica di Catania, prof. Buscaino. Anzi in quella seduta parlai di quel Comitato che non aveva “liberato” nulla e nessuno, ma si era limitato a compilare la lista di proscrizione di quei fascisti che furono mandati al campo di concentramento di Priolo, come racconto ne “Il mio 1943”. Naturalmente di quel mio intervento non se ne fece cenno anche perché la partecipazione al Comitato era stata imposta dall’alto per poter partecipare alla vita politica e amministrativa del paese.

(19) Figlio di Filippo, “scagghitta” di cui parlo nei miei Fantasmi.

(20) Per la Filodrammatica fu continuata l’attività iniziata anni prima da mio fratello Nino. Vedi i miei Fantasmi.

(21) La mia collaborazione alla vita del nuovo partito democratico fu poco significativa, perché dopo la morte di mio padre ed essendo i miei due fratelli Nino e Ugo sotto le armi in Dalmazia e Venezia Giulia, ero diventato capo famiglia con il carico della mamma e altri tre fratelli, le più piccole femmine; e ho dovuto lavorare all’oleificio di cui eravamo soci. A proposito di corrispondenti di giornali ricordo che io in quell’epoca inviai qualche articolo polemico al Becco Giallo (Palermo 1925-1947) per confutare la tesi esposta dall’avv. Schilirò (uno dei nipoti del prof. Sac. Vincenzo), avvocato della Curia di Catania, che sosteneva che i fratelli delle nostre Confraternite non potevano e non dovevano essere iscritti a partiti socialisti. In altra occasione, interessandomi di teatro (ho ancora la raccolta de “Il Dramma” quindicinale di commedie di grande interesse diretto da Lucio Ridenti) scrissi un articolo pubblicato dall’Osservatore Romano, in cui proponevo come terzo soggetto, dopo l’autore e l’interprete, il pubblico.

(22) Era il figlio di un elettricista della Soc. Elettrica della Sicilia e ex alunno di mio padre. In seguito si costruì una villetta davanti alla nostra alla Cisterna, sulla strada per Maletto e fu un ottimo vicino.

(23) Torrisi, funzionario di Prefettura, nominato commissario al comune subito dopo la fine della guerra. L'unico atto per cui si ricordi è l'affidamento "d'urgenza" della redazione del primo piano regolatore di Bronte all'ing. Russo (in seguito associatosi con l'arch. Aloisio). Così, su "Il Ciclope" del 16.5.1948 (n. 10) l'ing. G. Di Bella parlava di questo dott. Torrisi: "Commissario al Comune immediatamente dopo l'emergenza, quando cioè era necessaria un'opera ricostruttrice, che Egli non ha fatto, o fatto male, nelle sue saltuarie apparizioni".

(24) Meli Vincenzo fu Nunzio era il quarto dei fratelli, padre del medico Nunzio e del prof. Calogero (Lillo).

(25) Come si vede io non compaio più neppure come estensore del verbale, perché ero andato ad insegnare alla Scuola Media statale di Locri (RC) sez. staccata di Siderno.

(26) Era di Cesarò e studiò a Bronte dove abitava nella casa di mio zio Joe Sanfilippo in Via Cavour. Era stato compagno di mio fratello Elio che lo incontrò a Roma che faceva l’avvocato. Come tale lo cercai nel suo studio che si trovava tra casa mio e il tribunale di Piazzale Clodio. Non mi riconobbe ma mi fece una buona accoglienza.

(27) Seduta di dettagliata contestazione del segretario Gregorio Sofia e del cassiere Lillo Meli, assenti.

(28) Come si vede il Segretario riprende il controllo della situazione. Per quanto riguarda la sede, e non si indica più il luogo delle riunioni, si deve rilevare il fatto che la Sezione non ha, o almeno non risulta che abbia, finanziamenti né dal Partito né da sostenitori, come avrebbero potuto essere i Meli.

(29) Io conoscevo un Nociforo capo-mastro muratore.

(30) Quale Galvagno? C’era un compagno di mio fratello Nino che aveva studiato Veterinaria, un geometra che era comunista e il cui fratello maggiore, mutilato della Grande Guerra, faceva l’avvocato.

(31) Peppino Zerbo grande nostro amico di famiglia, compagno di mio fratello Elio e precoce chimico, poi Docente all’Università di Catania.

(32) Di quale Reina si tratta? Io conoscevo il maestro Alfio e suo fratello che aveva sposato una cugina di mio padre.

(33) Giuseppe Guastella professore e poi Preside di Scuola Media; lo rividi in un paesino vicino Catania e mi fece grande accoglienza.

(34) Un Collura era cognato di mio nonno Nicola, aveva tre figli, due dei quali Vincenzo e Tano erano a Milano, il primo assicuratore e il secondo ottimo sarto. A Bronte era rimasto solo Erminio che abitava accanto all’Ospedale, ma poi anche lui si trasferì a Milano.

(35) Verbale troppo sintetico, tranne che nelle assenze, e meraviglia come non ci sia nessuno il quale, anche a proprie spese, vada al Congresso per aggiornarsi ed aggiornare gli iscritti alla Sezione.

(36) Era cugino di Lillo Meli e il padre, Ignazio detto “Leo”, ci salutava sempre cordialmente.

(37) Ricordo un simpatico bruno che poi si trasferì all’estero, credo in Australia.

(38) Era il terzo figlio dell’avv. Ignazio, fratello del famoso zio Eduardo. Antonino fu mio compagno fino al Liceo, Peppino fu compagno di mio fratello Ugo, e l’ultimo, Romolo deceduto di recente, fu compagno di mio fratello Elio.

(39) Era uno dei figli dei gestori dell’Albergo del Collegio. Era simpaticissimo ed era famoso per la sua frase “ ‘a pruppuzza a scillicari” seguita da un gesto del mignolo di una mano.

(40) Un simpatico parente che, quando mi laureai, mi salutava chiamandomi: signor cugino, cosa che mi metteva a disagio.

(41) I famosi e irriconoscibili gemelli, fratelli di Nitto, mio compagno di Liceo, e figlio del noto tipografo Don Tino.

(42) Finisce così la gestione Sofia, il quale, una volta licenziato dal Liceo-Ginnasio Capizzi, perché non in linea con le Regole del Capizzi, entra nelle scuole statali e va prima al Ginnasio Superiore di Locri, dove si ferma solo qualche mese, per poi passare a quello di Empoli. Vedi N. Lupo, I Salesiani al Collegio Capizzi in questo sito.

(43) Non ricordo questo Bonaventura Biagio.

(44) Conoscevo altri D’Aquino (Vincenzo compagno di mio fratello Nino e la sorella che insegnava con noi e poi si trasferì ad Adrano, dove si sposò) ma non questo Placido. Un altro fratello, Nunzio, era il calzolaio di cui parlo a proposito dei Botta nei miei Fantasmi.

(45) Era uno dei due terzini della squadra di calcio del Collegio, l’altro era Tonino Grassi che diventò professore di Ginnastica e si stabilì a Napoli. Gli altri due fratelli, Peppino e Alberto, erano rispettivamente chirurgo e radiologo e avevano anche una clinica privata vicino all’Alberone a Roma.

(46) Fratello di Salvatore, ma più serio.

(47) Era il terzo fratello Trischitta.

(48) Il primo consiglio Comunale del dopoguerra (24 consiglieri della "DC" e 6 della lista "Spiga"). Democrazia Cristiana: Grisley Antonio, Interdonato Giuseppe, Lombardo Anna, Reitano Maria, De Luca Placido, Nociforo Salvatore, Camuto Carmelo, Franchina Leone, Paparo Biagio, Catania Nunzio, Saitta Giuseppe, Rizzo Vincenzo, Di Bella Nunzio, Badalato Giuseppe, Mazzaglia Vincenzo, Talamo Gennaro, Pinzone Nunzio, Saitta Francesco, Caudulo Giuseppe, Carastro Mario, Meli Pietro, Mauro Luigi, Lupo Tommaso, Azzia Nunzio. Spiga: Biuso Gregorio, Meli Nunzio, Meli Calogero, Attinà Francesco, Castiglione Vincenzo, Camuto Antonino.

(49) De Luca Placido, fu il primo ad essere eletto sindaco dopo il periodo fascista e la Costituzione della Repubblica (elezioni amministrative del 7 aprile 1946). Militante nel partito della Democrazia Cristiana, capeggiò una giunta bicolore (Democrazia Cristiana - Partito Socialista) ed ebbe come assessori Castiglione Vincenzo (del PS), Franchina Leone e Palermo Giuseppe (della DC), Meli Calogero e Di Bella Salvatore (assessori supplenti, del PS). Durò in carica pochi mesi, fino a giugno, quando la Giunta fu sciolta per contrasti interni nella Democrazia Cristiana. Gli successe nella carica di Sindaco Giuseppe Interdonato. Questo è quanto riporta il sito bronteinsieme.it che dice pure che era avvocato; ma il dott. Placido De Luca era medico (come gli altri due fratelli: Nunzio e Bastianello) e prima era stato Podestà fascista nel 1929 (quando fu accoltellato dalla Guardia Comunale Marchese) e nel 41/43, quando firmò la lista di proscrizione sottopostagli dal Comitato di Liberazione Nazionale. (n.l.)

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