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... Punzecchiature, Pìzzichi, Pùngoli, Frecciate, Brontolii...

danno fastidio, fanno un pò male, ma... a volte sono utili ed opportuni

Un piccolissimo contributo al fine di "svegliare" l'indifferenza e l'apatia che purtroppo vive nella maggior parte di noi brontesi



A proposito di raccolta differenziata dei rifiuti

Il rispetto di chi vuol rispettare le regole

Voglio ringraziare gli addetti alla raccolta dei rifiuti per l’immancabile impegno profuso al fine di rendere utile ed efficiente la raccolta dei rifiuti all’in­terno del Nostro Comune. Concordo sull’esigenza di effettuare la raccolta, ma non capisco il motivo per cui la “tassa” sui rifiuti invece che diminuire... aumenta.
Vorrei chiedere magari di rettificare il cartello apposto sui cancelli dell’isola ecologica della zona artigianale: Vi è un cartello con su scritto: Si osser­vano i seguenti orari, tutti i giorni dalle 7 alle 17...
Vi costa tanto rettificare i giusti orari? Io in data 21 u.s. alle ore 16 mi sono recato presso il sito ed ho trovato i cancelli chiusi e, da cittadino onesto e rispettoso, mi sono riportato i rifiuti a casa, non tanto “per le minacce” della scritta su cancelli, ruspe e camion di “Zona sorvegliata” ma per rispetto dell’ambiente.

Un plauso pure per chi sorveglia che non ha a cura il rispetto di chi vuole rispettare le regole. Nessuno si è premurato e/o preoccupato di aggiornare l’orario di servizio? Voi siete pronti solo ad emettere i bollettini di pagamento e non avete alcun rispetto per i cittadini.
Giuseppe S.

22 giugno 2012



L'Albergo Nelson

Ma che vuole fare il nostro Sindaco? Ma che idea balzana gli è venuta di trasformare il Museo Nelson, come fino ad ora è stato denominato, in un alberghetto da quattro soldi? Anzi no!, scusate, leggo nel vostro sito che in 6 mesi realizzerà "un lussuoso resort" o "meravigliose suite" nell'ala del Castello sopra il portico d'ingresso per affittarle alle famiglie (!?!). Alle famiglie!??! Ma dove vive? A quali famiglie?

E udite, udite, il finanziamento arriva da una Società (pubblica) che si definisce nata «per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo» e che - come leggiamo nel suo sito web - ha, fra l'altro, nei propri fini di «predisporre progetti per il restauro, il recupero e la migliore fruizione dei beni culturali» e la «tutela del paesaggio e dei beni culturali».

Nel nostro caso, è proprio un bel restauro ed una bella tutela! Invece di finanziare, che so?, «l'amplia­mento degli spazi museali e di creare nuovi spazi da destinare ad ulteriori, diverse attività culturali, aumentando la fruibilità pubblica dell’edificio storico» (tanto per citare quel che ancora si legge nel suo sito) ci finanzia un progetto che stravolge, degrada e immiserisce l'ambiente del Castello Nelson per farlo diventare un qualsiasi alberghetto di 3 o 4 o 5 stelle. Ma che ci azzecca?

Se qualcuno ne è capace fermi tutto!

Nunzio L.

29 Aprile 2012



La chiusura del Punto Nascite

Perchè il presidio ospedaliero di Bronte sta x abbandonare (alla fine non succederà - mi auguro) il reparto di Ginecologia? Questa è una domanda che vorrei porgere ai tanti illustri uomini politici dall’ attuale Sindaco di Bronte fino ad arrivare al consigliere comunale … che tanto si è “arrabbiato” su un mio articolo pubblicato su un sito siciliano.

Oggi cercate l’appoggio di Noi cittadini al fine di evitare la scandalosa chiusura del reparto di ginecologia. Tale chiusura è stata preventivata in quanto non si è -lo scorso anno- ottenuto il budget di nascite nel Nostro presidio. Perchè non si è rag­giunto? Come mai non si è riusciti a dare i natali a 500 nuove vite?

Perchè il reparto è stato depotenziato al punto che molte mamme si sono viste co­strette a partorire lontano da Bronte? Chi ha voluto tutto questo? Sbaglio o sono le stesse persone che oggi gridano a voce alta lo scandalo?

Mi fa piacere e plaudo a tutte le categorie che si stanno adoperando in vario modo al fine di evitare la chiusura del reparto, ma vorrei al contempo ricordare ai vari politici come hanno sperperato il nostro denaro e come hanno rovinato il nostro ospedale che era il fiore all’occhiello del comprensorio pedemontano, una struttura che vantava nel proprio organico medici e primari di primissimo livello.

Grazie signori politici, ma ricordate sempre che “prevenire è meglio che curare” e che dovete lavorare per il bene dei cittadini e non per quello vostro personale.
Giuseppe Scalisi

11 febbraio 2012 17:42

Chiusura del Punto nascite a Bronte

Che vergogna!

... Apprendo notizia che la mia Sicilia oltre che co­raggiosa continua a fare anche la mo­nella ... si inchina nel­lo squallore totale ... chiu­de diver­si reparti dell'ospedale di Bron­te, fino a quando non lo chiude totalmente.
25 mila abitanti dovranno fare 54 Km per rag­giun­gere l'ospedale più vici­no che si trova a "Catania".
Popolo svegliati!!!
L'ospedale di Bronte fin da sempre è stato e con­tinua ad essere attual­mente l'ospedale di tanti altri paesi.

Bronte alzati, brontesi fate qual­cosa.

Rocco, Milano

27 gennaio 2012 10:23


Fra i due litiganti il terzo gode

Questo è un detto di vecchia data, ma dalle nostre parti si è "partorito" un nuovo detto: tra i due litiganti, il terzo soccombe. Si, è proprio vero: se oggi la cronaca parla di continui disagi presso il presidio ospeda­liero, ecco la colpa è della spietata lotta fratricida tra due esponenti politici che si pren­dono gioco della salute e della dignità di migliaia di persone.

Non mi riferisco all'attuale incresciosa notizia relativa alla possibile chiusura del punto nascite del Nostro ospedale, bensì a continui disservizi che si sono creati da qualche tempo presso l'ospedale Castiglione di Bronte. E' accaduto notare ultimamente situazioni a dir poco incresciose: (...)

Vi risultano tutte queste incredibili vicende? Cari brontesi e cittadini dei paesi limitrofi... riflettete e capirete ciò che accade a Noi poveri esseri mortali a causa di litigi di palazzo. Sarebbe il caso che qualcuno indaghi su tali disfunzioni e chi di dovere vigili e denunci.

Giuseppe S.

23 gennaio 2012, 00:59


Un'altra mazzata all'Economia siciliana ...!

Vorrei attirare l'attenzione della deputazione regionale in merito alla transazione in atto da parte di Alitalia, quella che in termini tecnico-societari viene definita un'integrazione di compagnie che riguarda anche la siciliana Windjet, oltre alla Blue Panorama. Non vorrei che sotto...sotto.... con la benedizione dell'Antitrast venga inflitto l'ennesimo colpo in capo ai Siciliani ed all'intera economia dell'isola. La manovra in atto dovrebbe far sussultare la nostra deputazione regionale con in primis il Presidente Lombardo che, dovrebbe a mio avviso attenzionare la faccenda per evitare che venga persa l'opportunità che oggi viene offerta dai voli a basso prezzo ed evitare quindi un'altra mazzata all'economia siciliana.
Saluti
Elio R.

Roma, 27 gennaio 2012 09:18


SS 284

Il «Piccolo» sacrificio del Percorso alternativo

Scrivo la presente per ringraziare di vero cuore tutte quelle persone che hanno a cuore la sicurezza e il rispetto di Noi tutti essere mortali. Dapprima ci si chiede un “piccolo” sacrificio nel sottostare a quest’incredibile scelta di dirottare il traffico veicolare nel tratto Bronte-Adrano con un percorso alternativo. Ma vi sembra tanto alternativo dover percorrere Km 10,00 in più per non trovare nessun'altra alternativa con mezzi d'opera che si trovano sul posto? La cosa che più mi rende perplesso e "indignato" e il fatto che ci viene impedito di portare un fiore ai nostri cari defunti, questo NO.
Spero tanto che chi di dovere possa prendere i dovuti provvedimenti, perché non è tollerabile questo comportamento a dir poco dispendioso e con piena mancanza di rispetto nei confronti di chi deve percorrere detta arteria stradale e in modo particolare nei confronti di chi vuole recarsi al Cimitero.
Giuseppe S.

16 novembre 2011 17:11


 

La Sagra, che delusione!

«Con un pò di pioggia il paese si è paralizzato»

Siamo venuti a Bronte per la sagra, aven­done sentito parlare tanto, GRAN­DE DELUSIONE, voglio segna­lare la pessime organizzazione delle forze dell'ordine preposte, i vigili, con un pò di pioggia il paese si è paralizzato, per uscire siamo stati per più di due ore fermi, vergogna, avendo fatto lamen­tela di ciò ai vigili, dopo averli tro­vati, perchè erano tutti concen­trati in un incrocio a chiac­chie­rare, sen­za, mini­mamente preoc­cuparsi del­l'in­gorgo, che senza giusti­ficato moti­vo, si era creato, ci hanno risposto che era­vamo leghisti (per un sici­liano è un'offesa), questo per giustifi­care la loro mancanza di orga­nizzazione ad affronta­re qualche im­previsto, pioggia e traffico.

Quando non si hanno gli elementi adat­ti per la buona riuscita di una sagra, meglio non organizzare niente.

G. F.

10 ottobre 2011 09:06

Sagra del pistacchio, maltempo, delusione e... ineleganza

Egregio signor G. F.
mi permetta di sottolinearle che l’anonimato non è mai elegante specie quando si professano le proprie idee, in ogni caso, ognuno è libero di farlo purché non intacchi l’onorabilità altrui, cosa che lei fa in questo caso nei confronti dei brontesi e del corpo dei vigili urbani che, a quanto mi risulta, ha svolto e svolge sempre con oculatezza il proprio compito, specie in occasione della sagra, dove arrivano in paese decine e decine di migliaia di visitatori; trovo altrettanto poco signorile fare delle accuse di razzismo all’incon­tra­rio senza contraddittorio, mi rifiuto di credere che un pubblico ufficiale, abituato a stare in mezzo alla gente quotidianamente, l’abbia tacciato di... leghismo ex abrupto, non è che magari, inavvertitamente, lei avrà manifestato la sua rabbia per la coda, in modo poco civile?

A suo parziale conforto le confermo che due ore di fila in occasione della sagra non è un tempo impossibile, vista la notevole affluen­za di auto, l’anno scorso la fila era di parecchi km ma non per colpa dei vigili, ma perché il nostro paese è un comune di montagna e ha una viabilità non certo autostradale; la pioggia non ha fatto altro che amplificare i disagi naturali e non mi pare che questa possa imputarsi all’organiz­za­zione o ai vigili; purtroppo piove... quando la natura decide e non quando vogliamo noi!

Durante la sagra ho avuto modo di parlare, per motivi di lavoro, con centinaia di visi­tatori e nessuno si è lamentato dell’organiz­zazione ma solo del fatto che la pioggia aveva impedito loro di poter godere appieno della festa.

A tal proposito mi permetto di ribadire quanto scritto anni fa e cioè che sarebbe necessario programmare la sagra ALMENO SU DUE FINE SETTIMANE, eliminando il giovedì e venerdì che comportano solo costi e nessun beneficio, mentre si dimezze­rebbe il rischio di veder sfumare delle occasioni di lavoro importanti come è la sagra, a causa del maltempo.

Sarei ben lieto di ospitare il signor G. F. nel mio locale per poter avere la possibilità di dimostrargli che i brontesi non sono poi così poco accoglienti come lui ritiene e fargli notare che se la sagra è giunta alla 22ma edizione con sempre crescente affluenza di visi­tatori un motivo ci sarà e di sicuro, in mezzo a comprensibili problemi, si è sempre riusciti ad ottenere un ottimo risultato che da soddisfazione e merito a chi si impegna per la sua realizzazione e ben riuscita.... anche contro il maltempo!
Cordialmente
Nuccio Gatto

25 ottobre 2011



Da Milano, dopo un Tour della Sicilia, arrivo a Bronte

Ma Bronte non è così!

Benvenuti a Bronte!?!Sabato 3 settembre 2011 finalmente arrivo nella città di Bronte per le 24:00 circa, dopo un tour della Sicilia. Terra meravigliosa. Ad accogliermi nella città di Bronte la classica targa bianca con su la scritta a carattere cubitale BRONTE. Mi ha dato la sensazione subito di un paese piccolo ma dal nome breve ma forte... che riempie la bocca. In basso una frase invitante: BENVENUTI NELLA CITTÀ DEL PISTACCHIO.

Ma non avrei voluto vedere tutto ciò che ho visto attorno. Per un attimo pensavo che mi fossi sbagliato. O per la mia stanchezza o per un navigatore sballato pensavo invece che mi trovassi a Napoli. Napoli non ha colpa. É stata messa da parte.

La città di Bronte non rappresenta assolutamente l'immagine che ho fotografato per istinto. Consiglio a tutti i viaggiatori del mondo di non fare marcia indietro. Entrate a Bronte. La città di Bronte è fatta di persone eccezionali, gentili, affettuosi, accoglienti ospitali... facendoti entrare nelle loro case che profumano di sapone. Bronte è scura per la sua natura ma luccica. Ancora esistono quelle tradizioni che molte città hanno fatto sparire. La gente si siede davanti la porta, scambiano due chiacchiere e saluti per strada.

Qui a Milano io non conosco chi abita accanto. In ascensore per tutto il tempo non si parla se non ogni tanto un veloce e coinciso ...Buon giorno o buona sera. Bronte ha i bambini che giocano ancora per strada e la mamma che li chiama per il pranzo.  Qui a Milano non si gioca per strada... si ha paura!

Bronte ha le sue anziane che recitano il rosario con la corona tra le mani sedute sul gradino della propria casa. Qui a Milano la gente prega poco. Ma si bestemmia facilmente anche solo conversando. A Bronte esiste la famiglia, il pranzo e la cena. Qui a Milano spesso si mangia a volo. A Bronte ci sono i limoni, i meloni, le olive, i limoni, i profumi dei fiori e la forza del suo monte Etna. A Bronte c'è il pistacchio che è il suo fiore all'occhiello. Che lo conoscono in tutto il mondo. Il pistacchio di Bronte va in ogni città, viaggia. Da lavoro, cultura e tradizione. A Milano c'è il duomo. Devi uscire da Bronte per conoscerlo.

Un invito a pulire l'ingresso della città di Bronte. L'accoglienza a Bronte non è questa... non è assolutamente questa.

Rocco

Milano, 11 settembre 2011 17:47


Lunedì 8 Agosto 2011

Il patto per la rinascita del Castello

Due giorni addietro (lunedì 8 agosto 2011), verso metà mattina, mi reco presso il Palazzo del Comune. Ivi giunto, un po’ distratto dai miei pensieri, salgo le scale che portano al primo piano; notando un’insolita confusione (ricordo che siamo nel periodo ferragostano), incuriosito, guardo all’interno dell’anticamera della stanza del Potere (posta di fronte ai gradini di ingresso al primo piano) e, d’un colpo, la mia mente blocca il mio corpo, che rimane immobile, per poi tuffarsi autonomamente ed incontrollata in un lontanissimo passato, andando indietro di trent’anni, ai tempi della spensieratezza e dell’ingenuità. [...]

Trenta e più anni fa attorno a quel tavolo sedevano Firrarello, Nino Paparo, Ciccio Spitaleri e Turi Leanza ed oggi, nel 2011, a quel tavolo ci sono sempre Firrarello, Nino Paparo, Ciccio Spitaleri e Turi Leanza… continua... (su sito web esterno)
(Graziano Calanna)

10 Agosto 2011


5 per mille

Comuni ingordi!

Come se non bastasse l’addizionale IRPEF, che a Bronte paghiamo al massimo come se vivessimo a Cortina, il Comune ci chiede di devolvere il 5 per mille a suo favore. Lo fa addirittura chiedendo la complicità degli addetti alle nostre dichiarazioni dei redditi. Chiedete al consulente di esprimere liberamente la vostra scelta! Ci sono in Italia una infinità di Associazioni Meritevoli. Attività a carattere sociale concordate.... Clientele! (http://www.comune.bronte.ct.it/news/2011/5x1000.pdf)

Il comune di Bronte è ingordo con noi Brontesi che per motivi di lavoro abbiamo la residenza al Nord: ci fa pagare l’ICI come seconde case di lusso!!! (commento di un brontese che vive al nord).
VincEnzo R.

29 giugno 2011


Piazza Cimitero

Continua la triste vicenda di Piazza Spedalieri a Bronte

Ritorno sulla questione della piazza principale di Bronte dove oggi si è svolta una cerimonia per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia e dare riconoscimenti al valore dei soldati brontesi reduci della II Guerra mondiale. Pochissimi i cittadini presenti, l’evento è stato rallegrato da alcune scolare­sche precettate alla bisogna, che hanno ascoltato una poesia -dedicata ai “caduti di Nassirya”- persino imbarazzante nell’eccesso di sentimentalismo encomiastico.

Non è mancata, poi, la benedizione impartita alla bandiera da un ecclesiastico, seguita da vari discorsi delle “Autorità”. In uno di essi, il sindaco Firrarello ha per fortuna ricordato la giustizia sommaria contro i cittadini brontesi perpetrata dai garibaldini durante le giornate dell’agosto 1860.

In questi casi, si sa, la retorica scorre a fiumi, diversamente dalle tristi e ormai quasi sempre a secco fontane poste al livello del pavimento della piazza che non potevano e non possono funzionare, dato che l’inclinazione della superficie trasforma immediatamente qualunque getto d’acqua in un antiestetico rigagnolo.

L’Amministrazione ha comunque e finalmente tenuto conto delle ripetute critiche di chi lamentava che una piazza senza panchine e senza alberi è un penoso controsenso rispetto al concetto stesso di agorà. Sono state dunque collocate delle graziose panchine e dei vasi con qualche pianticella e albero.

E qui dobbiamo tornare a piangere. Questi sfortunati alberi, infatti, sono costretti dentro cilindri di plastica/metallo di lugubre colore nero, invece di essere posti in quei bei vasi di terracotta che si trovano ovunque in Sicilia. La piazza, poi, è costantemente occupata da automobili parcheggiate anche dove non si dovrebbe.

Fontane senz’acqua, auto fuori posto, tristissimi cilindri generano una sensazione di disordine e di bruttezza. Questa piazza è nata sotto una cattiva stella e forse potrà essere resa diversa -da quel cimitero che continua ad apparire- soltanto quando la miseria estetica dell’attuale Amministrazione comunale sarà sostituita da nuove e colorate speranze.

A. G. Biuso

Sabato 4 giugno 2011
 


La colpa è sempre degli altri

Il continuo scaricabarili

Non posso che ringraziare l’operato dei Nostri amministratori. Grazie al loro profuso impegno e all’instancabile caparbietà, oggi otteniamo un ulteriore premio: un altro aumento delle tasse: Evviva!!!!

La cosa che più mi fa sorridere (ndr) è il continuo scarica barile che si attua per difendere il proprio operato e offendere l’intelligenza umana: una volta, con il centro sinistra al governo e il centro destra alla Regione e al Comune, si dava la colpa all’uno o l’altro schieramento a seconda della propria convenienza.

Oggi, Governo Nazionale di centro destra, con al seguito una buona quan­tità di Ministri siciliani, con un Governo Regionale e un’Ammini­stra­zione locale sempre di centro destra, di chi è la colpa?

Di certo non di quel centro destra che nell’arco degli anni ha fatto ciò che ha voluto, ma la colpa è soprattutto di quel centro sinistra “assente ingiustificato”.

Tale mia considerazione, vale sia per la situazione locale, ma soprattutto sulla questione Nazionale; insomma, questa politica non fa altro che ridicolizzare l’intero Stato Italiano che oramai pensa solo a far sorridere il mondo intero e se poi accade ciò che accade, la colpa è degli altri.

Tutto va bene, il territorio offre mille opportunità per i giovani, le scuole e le isti­tuzioni danno un ottimo esempio per i più giovani, i nostri politici la notte invece che dormire pensano alle giuste strategie per migliorare la nostra esistenza.

Grazie a tutti e in particolare al nuovo aumento delle tasse. Tanto, tra aumento del costo del carburante, tra il miglioramento delle arterie stra­dali, cosa volete che siano tali aumenti nei confronti dell’aumento del costo della vita?

Giuseppe Scalisi

22 aprile 2011
 

IL «DOLOROSO» AUMENTO DELLE TASSE

Il Commissario Bianca ha fatto scuola

Si ricorderà che l’aumento dell’aliquota Ici (dal 4 al 5), del ca­none acqua (+ 15%) e della Tarsu (+10%) era sta­to una pri­ma volta disposto dal Com­missario straor­dinario Ern­esto Bianca nel feb­braio 2005.

«Doloroso ma inevitabile», dichia­rò allora lo stes­so Bian­ca.

Due anni dopo, il 22 marzo 2007, il Consiglio comunale delibe­rò ancora un ulteriore aumento della Tarsu del 20%, del­l'Ici sulla seconda casa e dell'ad­dizionale co­mu­nale Irpef.

«Decisione dolorosa, ma indispensabile», rispose allora Firra­rello alle contestazioni dell'opposizione.

Oggi, ancora una volta si aumentano la Tarsu (+25%) e l'ac­qua e si risente il solito ritornello: «Scelta dolorosa».

Ma per aumentare in sei anni la Tarsu del 55% (cin­quan­tacin­que!?!) quante sofferenze hanno do­vu­to pa­ti­re per noi que­sti nostri poveri ammi­ni­stratori!?!

Nunzio L.

20 aprile 2011


Considerazioni sul Caso del nostro Ospedale

Coesione e unità per far sentire la nostra voce

Permettetemi alcune considerazioni sul caso del nostro ospedale. Innanzitutto, la questione non è partitica ma politica!
La questione riguarda cioè tutta la comunità brontese. Non si deve cercare chi ha ragione ma constatare qual’è la qualità e la quantità (intesa come accorpamenti e trasferimenti ad altri ospedali) dei servizi resi.

Chiedete a chi ultimamente è stato costretto ad utilizzare i servizi dell’ospedale. Verificate i tempi per conoscere l’esito di un prelievo di sangue effettuato nel turno serale. Chiedete al personale in servizio in che condizioni è costretto a lavorare. Verificate i disagi nei reparti per il cantiere aperto ma con i lavori fermi. In tutto questo, il Direttore Generale è stato più volte sollecitato a verificare le gravi inefficienze denunciate ed a fare chiarezza con la ditta appaltatrice dei lavori di ristrutturazione e ammoderna­mento: le sue risposte sono state sempre di rassicurazione.

Il problema è che nella realtà, all’ospedale, continua un lento processo di spoliazione di servizi e personale. Invitato già una volta al Consiglio Comunale, convocato in seduta aperta per trattare l’argomento ma per impegni già presi in precedenza impossibilitato a parteciparvi, il D.G. è andato a Maniace, dove alle richieste da parte di alcuni Sindaci e di qualche consigliere, non ha potuto che confermare le evidenti difficoltà dovute all’allungamento dei tempi per la consegna dei lavori e alla carenza di personale ma ha, per l’ennesima volta, rassicurato tutti che già dal mese di gennaio avrebbe provveduto a bandire i concorsi per Bronte e rafforzato i servizi.

Quindi, secondo il D.G., l’ospedale non rischia la chiusura nonostante i disagi presenti (per la fine dei lavori occorrerebbero, il condizionale è d’obbligo, almeno altri 18 mesi!!!).

Come al solito, alle parole di rassicurazione seguono i fatti, allarmanti. Circa dieci giorni dopo aumentano i disagi al nosocomio: vengono tagliati di metà i posti letto nel reparto di Medicina. Inoltre, nel programma di investimenti dei fondi c.d. ex art. 20, alla struttura di Bronte, dall’Ass. Regionale alla Salute, non viene destinato un euro (900 milioni previsti per la Sicilia)!

Questi sono dati oggettivi. Ripeto, chi ha ragione poco importa ma alla nostra comunità interessa avere garantito il diritto alla salute oggi e nel futuro? Se sì, la risposta che dovremmo dare dovrebbe essere quella di coesione e di unità per far sentire la nostra voce, a prescindere dagli interessi partitici. Dobbiamo tutti, come comunità, interessarci di più della res publica, guardare oltre: l’auspicio è che sempre più persone sentano in prima persona la responsabilità di ciò che riguarda la cosa pubblica, per il solo fatto di essere “cittadini”, senza cadere nel facile alibi secondo cui se le cose vanno male è solo colpa dei politici.

Nunzio Saitta
Consigliere Comunale

08 febbraio 2011


Il degrado della politica

E' passato molto tempo dalle mie ultime considerazioni riguardo la Politica locale e extracomunale. Leggendo e guardando i continui siparietti che non fanno altro che accrescere lo squallore e il disgusto da quella che una volta veniva chiamata Politica.

Sto seguendo le lunghe dichiarazioni e smentite da parte di Uomini che non fanno altro che litigare: la vicenda dell’Ospedale è un segnale d’allarme per la collettività e Noi stessi dobbiamo farci leva per cercare di capire quella che è la vera “Verità”. Continue menzogne sentiamo: una volta si diceva che il presidio Ospedaliero era il fiore all’occhiello della Nostra Bronte; oggi, che è cam­biata la classe politica dirigente dell’USL, l’Ospedale rischia la chiusura. Da una parte il Sindaco, Sen. Giuseppe Firrarello che lancia l’allarme, dall’altra parte il dirigente ospedaliero dottor Calaciura che smentisce. Chi avrà ragione?

Beh d’altronde la Politica italiana dei nostri giorni ci insegna che in Italia si dice tutto e il contrario di tutto; vedi il caso Ruby e bunga-bunga. A tutto hanno trovato una soluzione e una mediazione: abbassare la maggiore età a 17 anni (chiamasi Lodo Ruby). Se questa è l’Italia, non venite cari politici a fare a Noi comuni mortali lezione di vita e non offendeteci nell’organizzare convegni sulla legalità e sulla fiducia che i giovani devono avere nei confronti delle Istituzioni.

In chiusura faccio una mia personale considerazione: mandiamo tutti questi “mercenari” e incompetenti politici a casa e, riguardo la Nostra realtà, nelle vesti di cittadino brontese, invito l’Amministrazione Comunale ad organizzare un incontro con i dirigenti Ospedalieri al fine di smascherare la vera e reale situazione dell' Ospedale.
G. S.

25 Gennaio 2011


I Sogni dell'Albero

NATALE 2010 - L'ALBERO IN PIAZZA SPEDALIERIMia amata Bronte, mio caro Sindaco, alle porte di una delle due Feste più importanti per l’intera comunità cristiana e non solo, desidero raccontarvi una Storia particolare, diversa da tutte le altre storielle natalizie che allietano i sogni di bambini e adulti, perché questa, diversamente dalle altre, potrebbe ancora cambiare il suo finale…

Una volta, nel bel mezzo della campagna brontese, c’era un albero, alto e robusto, che nutriva certamente molti desideri e speranze per la sua utilizzazione futura… Sperava di diventare uno scrigno per contenere gioielli e preziosi… oppure l’albero maestro di una imbarcazione… o, nella peggiore delle ipotesi, l’albero più alto e più dritto fra quelli della zona…

Ma un giorno, alcuni operai, con l’ausilio di emissari comunali, andarono a tagliarlo e di colpo si ritrovò nel bel mezzo di una splendida, calda e arredata Piazza cittadina… tutto solo, anzi no, in compagnia di una simpatica fontanella, certamente più funzionale di quelle già preesistenti nella stessa… per divenire il simbolo cittadino di una Festa importantissima e fondamentale per la storia dell’umanità.

Qualcuno pensò pure che molte luci avrebbero infastidito il povero albero, che per questo motivo venne precauzionalmente rivestito di una misera luminaria funzionale alla finalità… in questo modo si evitava pure di pesare troppo sull’erario comunale, così tanto gravato da difficoltà… Ora, l’albero aveva avuto dei sogni, ma la sua realizzazione è stata di gran lunga superiore alle sue aspettative…

Miei cari concittadini, quando le cose non sembrano andare nella direzione giusta, sappiate che esiste sempre una possibilità per rimediare… bisogna solo avere FIDUCIA e capacità!!!

Affettuosi Auguri di un Santo Natale e Sereno Anno Nuovo

Giuseppe D. D.

19 Dicembre 2010


Che fine ha fatto il Parcheggio di via Matteo Selvaggi?

Una domanda che formalizzerò come interrogazione in un prossimo consiglio comunale e precisamente: “che fine ha fatto il parcheggio di Via Matteo Selvaggi?”

Per chi non conosce tale via cerco di essere più chiaro, esattamente è la strada che collega il Viale J. Kennedy con l'Istituto Tecnico Commerciale. Ai tempi dell'amministrazione Zappia era stato concordato la cessione a parcheggio pubblico dell'area destinata ad un privato, il quale nella parte sottostante ha realizzato un deposito e nella parte sovrastante doveva cederlo al Comune per pubblica utilità.
Ad oggi sembra che sia transennato con delle tavole in legno e non è consentito a nessuno di parcheggiare in questa area sovrastante il fabbricato. Considerato l'enorme flusso veicolare verso la scuola tecnico Commerciale e le varie attività che nella zona si stanno sviluppando perchè non farlo utilizzare ai nostri cittadini?
Invito il Sindaco e l'ufficio Tecnico del Comune di Bronte ad intervenire subito prima che il sottoscritto formalizzerà in forma ufficiale tale situazione che ormai da diversi anni, quasi 10, è stagnante.

Nunzio Spanò

Consigliere comunale - Gruppo MPA Bronte -
31 Ottobre 2010


INVERSIONE DI TENDENZA

Bronte perde un punto di riferimento

I due frati cappuccini Salvatore Russo e Salvatore SeminaraAncora una volta, purtroppo, la nostra amata Bronte, con mio grande rammarico, deve registrare una defezione fondamentale per quanto concerne l’aspetto culturale e socio-educativo. Infatti, come già risaputo, il Convento dei Frati Cappuccini con annessa la Chiesa di San Felice da Cantalice perde, in maniera permanente, i due “padri” che da parecchi anni ormai ne avevano fatto un punto di riferimento essenziale per l’educazione alla fede (e non solo) di bambini, giovani e adulti.

Avrei da dire, anzi, da gridare con rabbia, tante cose riguardo a questa triste vicenda, ma preferisco re…stare in “religioso” silenzio… Permettetemi soltanto di rivolgere un semplice grazie a Padre Salvatore Russo e a Padre Salvatore Seminara, ma soprattutto un arrivederci a presto e Buona missione!

Cari concittadini, lasciate però che vi ponga due interrogativi profondi, sui quali riflettere a lungo e seriamente: perché il “meglio” della nostra amata Bronte continua ad andare via? Perché, nonostante tutti i buoni propositi e in piena emergenza educativa, si continua a vivere nella quasi assoluta indifferenza?

Giuseppe D. D.

29 Settembre 2010


Complimenti e …non

Volevo fare i complimenti a tutti i possessori di auto brontesi, sanno uscire ed entrare in certi vicoli che ha prima vista non entrerebbe nemmeno una carriola, bravi davvero!! Proporrei per tutto il “nord” di far fare gli esami di guida a Bronte. Era tanto che non passavo le vacanze a Bronte, sono rimasto negativamente sorpreso per non aver trovato più u chian’abbatiaperché quello che c’e’ adesso è freddo e spoglio (e una mia opinione!!). La sorpresa e’ stata anche quella di aver visto l’epigrafe “Firrarello Sindaco”.

Negli anni 60 il Signor Avvocato Vincenzo Castiglione Sindaco di quei meravigliosi anni, ha fatto costruire tutte le strade di Bronte (quasi tutte) e non mi risulta che per “ogni” strada costruita abbia messo la Sua firma a perenne ricordo. Ma come diceva il saggio Toto’ “signori si nasce”.
Saluti.
Nino C.

08 settembre 2010 14:20


«Fatti non foste a viver come bruti…»

Una analisi del disagio giovanile brontese

Non avrei mai immaginato di ritrovarmi a commentare, nel bel mezzo dell’estate e delle ferie, un episodio assurdo per l’efferatezza dell’atto, accaduto nella tarda serata di domenica 1 agosto, che ha visto come tragici protagonisti tre ragazzi della nostra amata Bronte, di cui uno, Matteo, ci ha lasciati prematuramente. Tutta la cittadina è piombata nel dolore e nella rabbia, tra lo sgomento e l’incredulità di quanto accaduto, forte dello spirito di solidarietà che da sempre ha contraddistinto la nostra comunità, spirito che affonda le sue radici in una storia fatta di valori, tradizioni, religiosità e duro lavoro.

I Media nazionali e locali hanno fatto di tutto per dare un tale risalto a tutta questa vicenda al punto che la “nomea” di Bronte, Città della Cultura, del Pistacchio, dei Parchi e dei Moti del 1860, è stata a dir poco oscurata e messa da parte, lasciando spazio ad una visione della nostra cittadina che potrebbe appartenere benissimo alla tragedia greca o all’opera verghiana e che, invece, non fa assolutamente parte del nostro passato e presente.

Quando avvengono questi tragici episodi di violenza giovanile si è soliti andare a ricercare (e scaricare) le colpe di quanto successo alle tanto famose quanto maltrattate Agenzie Educative, Famiglia, Scuola, Chiesa, con l’ausilio dello psicologo, dello psichiatra o del sociologo di turno che elargisce consigli e suggerimenti utili perché quanto avvenuto non si ripeta mai più. Certamente questo non mi sembra proprio il momento per fare polemiche… ma la Società, le Istituzioni, i Servizi Sociali dove li mettiamo? Non hanno anche loro un ruolo ed una responsabilità, forse anche maggiori, per quanto accaduto?

Cari concittadini, purtroppo, il triste episodio che ci ha visto involontari protagonisti mediatici, non è altro che il frutto di quel decadimento e di quella perdita di valori morali di cui tanto si discute, e che di conseguenza coinvolge “tutte” le agenzie educative, in modo particolare la famiglia.

I genitori, sempre più occupati nel lavoro e nelle faccende domestiche, dimenticano spesso il ruolo educativo fondamentale che dovrebbero svolgere nei riguardi dei propri figli, pensando che assecondarli in tutto sia l’unica strada per ottenere la loro fiducia, mentre non si accorgono che questi figli crescono da soli, attraverso la logica dell’avere tutto e subito senza alcuna fatica, seguendo una regola del “branco” che li porta a rinnegare il rispetto per le regole, accrescendo in loro indifferenza, egoismo, frustrazione, rabbia incontrollata, che poi sfociano nell’uso di alcol e droghe, e purtroppo anche nella violenza. Cerchiamo invece di essere loro più vicini, ascoltiamoli, perché hanno voglia di esserlo, confrontiamoci, per trovare le giuste soluzioni, avendo anche il coraggio di dire no!

La Scuola, dal canto suo, fa quel che può, nonostante la buona volontà di docenti sempre indomiti ma anche un po’ stanchi e frustrati dai tanti Progetti e dalle varie Riforme, consapevole che, spesso, la propria azione educativa viene poi vanificata dal mix famiglia-società. Cari docenti non scoraggiatevi mai, perché il vostro compito educativo resta comunque essenziale, in quanto avete il privilegio di poter e sapere orientare positivamente i nostri ragazzi verso le giuste scelte.

La Chiesa, un tempo centro morale privilegiato di aggregazione giovanile con i tanti oratori presenti nelle varie parrocchie, assiste oggi impotente da un lato agli attacchi che le vengono portati da più parti, mentre dall’altro vede diminuire sempre più il numero dei ragazzi presenti, perché attirati da una società edonistica che mira al soddisfacimento egoistico dei propri bisogni materiali attraverso l’eccesso e il libero divertimento.

Allora, perché le Istituzioni non orientano parte dei finanziamenti previsti per le politiche giovanili agli oratori e al mondo dell’associazionismo cattolico e non? In tal modo si potrebbero moltiplicare le iniziative e i progetti, strappando così i ragazzi alla monotonia della piazza e della strada. Purtroppo, queste hanno dimenticato già da tempo il proprio ruolo educativo nei riguardi delle nuove generazioni, pensando che la costituzione di un centro di aggregazione giovanile comunale, nel quale poi trovano posto come animatori gli amici e le amiche di turno, o l’organizzazione saltuaria di una manifestazione sportiva, possano soddisfare a pieno tale ruolo.
Anche per questo motivo non mi sento di condividere il pensiero del nostro caro Sindaco e Senatore Pino Firrarello, quando afferma che quanto accaduto «è stata una sconfitta per la città di Bronte». Io non mi considero tale, e cosi pure la maggior parte dei brontesi, i quali, con grandi sacrifici e vera onestà morale, portano avanti con coscienza il Bene proprio e quello altrui, rispettando le leggi e le cose comuni, rinnegando l’indifferenza, la sfiducia e ogni forma di violenza, cercando invece di dare sempre lustro e importanza alla nostra amata Bronte, consapevoli che questa cittadina saprà reagire positivamente anche adesso, cosi come ha sempre fatto in passato nei momenti di difficoltà, e la storia ne porta pure il segno.
Cerchiamo di andare avanti uniti, fianco a fianco con i nostri ragazzi, nel perseguire quel Bene Comune che non è da considerarsi utopia bensì realtà. Ben vengano le fiaccolate, i cortei, i dibattiti in piazza, gli incontri e il confronto con gli esperti, ma anche le manifestazioni sportive e studentesche, i cineforum, le rappresentazioni teatrali, le serate musicali e danzanti, tutte all’insegna del sano e puro divertimento. Altresì, le forze dell’ordine incrementino i controlli nei punti nevralgici della cittadina, nelle piazze e nelle vie dove i nostri giovani si ritrovano, prevenendo così ogni possibile atto delinquenziale. Ridiamo senso e dignità a tutti i valori, ma più di ogni altro alla Vita Umana, nella sua integralità e complessità, perché da tutta questa vicenda chi realmente è uscita sconfitta è stata proprio la Vita.

Il mio ultimo pensiero, prima di concludere, lo voglio dedicare sia al ragazzo che ha commesso questo insensato gesto, in quanto, certamente, questa tragica vicenda lo ha segnato già per tutta la sua esistenza (non dimentichi mai che il rimorso e il pentimento rappresentano la via giusta e necessaria per il possibile perdono umano e divino e per la piena riabilitazione giuridica e civica); ma soprattutto a Matteo, piccolo in terra ma “grande” in Cielo, e alla sua famiglia, il cui dolore, indelebile, verrà sicuramente mitigato dalla Fede e dal tempo…

Possa il Tuo sacrificio segnare la vera svolta nelle coscienze…

Giuseppe D. D.

5 Agosto 2010

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