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Eventi culturali e non

Da Maggio a Novembre 2010

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22 Novembre 2010

Compagnia «In... Stabile»

Presentata la stagione teatrale 2011

LLA COMPAGNIA "IN... STABILE" COL SINDACO FIRRARELLOSi apre il sipario a Bronte. E’ stata presentata la “Stagione teatrale 2011” della Compagnia “In.. Stabile” di Bronte, presieduta da Domenico Maio. Alla presenza del sindaco Firrarello e del consigliere comunale Gino Prestianni, il vice presidente Dario Daquino ha presentato la nuova rassegna che avrà inizio sabato 15 gennaio per concludersi domenica 8 maggio.

“Questo teatro – dice il sindaco Pino Firrarello – è pronto ad accogliere le iniziative teatrali e culturali che i brontesi vorranno promuovere. Alla compagnia teatrale “In ..stabile”, che da diversi anni svolge attività teatrale, va il mio plauso perché da vita a rappresentazioni di sicuro livello, contribuendo a rendere viva Bronte infondendo cultura”.

Questo il calendario:

Sabato 15 gennaio e domenica 16 gennaio
Compagnia “I Ciclopi” di Adrano in “A bonamma ri me’ sòggira”, commedia in tre atti di G. Spampinato, regia di Pippo Santangelo;
Sabato 12 febbraio e domenica 13 febbraio
Nuova Compagnia In…Stabile di Bronte, “Voculanzicula”, commedia in 3 atti di N. Martoglio, regia di Francesca Ferro;
Sabato 12 marzo e domenica 13 marzo
Nuova Compagnia In…Stabile di Bronte: “La strana coppia”, commedia in 2 atti di N. Simon, regia di Giovanni Rizzuti;
Sabato 19 marzo e domenica 20 marzo
Compagnia “I Ciclopi” di Adrano: “Non ti pago”, commedia in 3 atti di E. De Filippo, regia di Pippo Santangelo:
Sabato 9 aprile e domenica 10 aprile
Compagnia “Teatro delle Nevi” di Acireale: “I pupazzi di Enrichetta”, commedia in 2 atti di R. Torrisi e E. Mangano, regia di Rodolfo Torrisi;
Sabato 7 maggio e domenica 8 maggio
Nuova Compagnia In…Stabile di Bronte: “La cena dei cretini”, commedia in 2 atti di F. Veber, regia di Giovanni Rizzuto.

 

21 Novembre 2010

A Messina In scena lo spettacolo sulla rivolta popolare in Sicilia soffocata dal garibaldino Nino Bixio

Bronte 1860, franca parabola teatrale sulle contraddizioni del Risorgimento

Una scena di «Bronte1860, quale liberta'», da Gazzetta del SudLa pièce rappresenta un bell'esempio di prosa in cui a “parlare” sono i documenti storici

Anche il teatro si prepara alle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia, così il “Vittorio Emanuele” ha voluto dedicare uno degli spettacoli della sezione “Sicilia tra storia e religione” a una delle ferite del Risorgimento siciliano, la rivolta di Bronte dei primi d'agosto del 1860, che provocò la morte di sedici civili, divenendo celebre grazie alle pagine della novella “Libertà” di Verga. Una parabola teatrale che ricostruisce un atto di ribellione popolare seguito alle speranze suscitate dallo sbarco dei Mille ormai giunti a Messina in attesa di sbarcare sul continente, a cui seguì la repressione e il processo pubblico sotto la guida di Nino Bixio, inviato di Garibaldi, e la condanna a morte di cinque rivoltosi, tra cui l'avvocato Nicolò Lombardo, acclamato sindaco all'indomani della strage.

Con “Bronte 1860 - Quale libertà”, il regista Gianni Scuto e l'autore Carmelo Causale danno vita a una messa in scena che sembra riprendere toni e modalità delle tragedie greche, allestendo un processo aperto – che ricostruisce il vero processo-farsa di quattro ore in cui vennero ascoltati ben 150 testimoni – dove si agita in modo frenetico un coro di personaggi che rievocano, raccontano, drammatizzano i momenti salienti della rivolta. I due tempi dello spettacolo sono segnati dalle testimonianze delle due parti in campo, entrambe vittime di questo dramma collettivo in cui si intrecciano lotte di potere, contrasti di fazioni politiche, gelosie, difese di privilegi feudali, desiderio di affermare i valori di “libertà” e giustizia sociale: elementi di conservazione e di rinnovamento che crearono un conflitto che – in un clima di caos generale – degenerarono nella violazione dei principi di legalità, in feroci cacce all'uomo, in incendi a case private, al teatro e al Municipio, in rappresaglie dolorose.

Gli autori mettono in scena in modo intelligente ed equilibrato sia le testimonianze delle vittime della strage – proprietari terrieri, borghesi, “cappelli” e “galantuomini” diventati simbolo di conservazione sociale e divenuti capri espiatori di un malessere generale – sia i rivoltosi, decisi ad affermare i propri diritti dopo decenni di umiliazione e delusi da «un sogno di bellezza divenuto amaro», da un'Unità che prometteva terra e giustizia e che si stava delineando come un'«opera ambigua».

La piéce (che ha visto alla prima la presenza del sindaco di Bronte Pino Firrarello) rappresenta un esempio vivido di “teatro-cronaca” e di “teatro di documenti”, sempre più in voga in molti teatri nazionali, in cui lo spettatore percepisce nella scrittura un'opera significativa di ricerca (con testi di atti processuali e documenti d'epoca), di analisi dettagliata dei personaggi storici, di esame di quella conflittualità sociale che continuerà a tormentare tutto il periodo posti-risorgimentale meridionale. Si nota anche il desiderio di svelare anche lati meno noti della vicenda, tra cui le pressioni – come sembrano confermare i documenti conservati al Public Record Office di Londra – del governo inglese garante delle proprietà e degli interessi britannici nell'isola, decisi a tutelare da ogni contaminazione rivoluzionaria la Ducea di Bronte, gestita dagli eredi dell'ammiraglio Nelson.

La forza dello spettacolo – che lamenta a tratti un certo macchiettismo e una staticità scolastica – è la coralità della messa in scena, con Antonio Lo Presti – nel doppio ruolo di Nunzio Cesare e dell'avvocato Nicolò Lombardo – e Sasà Neri, nel ruolo dell'“inquisitore” Francesco De Felice, che offrono un intenso pathos umano ai personaggi. Con loro, una compagnia composta da attori messinesi e siciliani, giovani e veterani, capaci di monologhi che strappano l'applauso: Giovanni Maria Currò, Salvatore Celano, Sebastiano De Luca, Andrea Florio, Marzia Zito, Raniela Ragonese, Oreste De Pasquale, Simona Fiordalisio. [Sergio Di Giacomo, Gazzetta del Sud]
 

19 Novembre 2010

Spettacolo di Scuto da oggi a domenica al “Vittorio Emanuele” di Messina

Bronte 1860, pagina nera dell’epopea garibaldina

Libertà, di Pietro Annigoni (1988) - Pinacoteca N. Sciavarrello BronteFelice esempio di “teatro-cronaca” tra documento e impegno

Racconta uno dei momenti più controversi e tragici dell’epopea garibaldina “Bronte 1860. Quale libertà”, lo spettacolo di scena da stasera a domenica al “Vittorio Emanuele”: quel massacro avvenuto nella cittadina etnea e spesso trascurato - se non proprio dimenticato - dalla storiografia ufficiale.

Una pagina nera che l’Ente Teatro peloritano, in vista delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità, ha coraggiosamente deciso di riscoprire, attraverso il testo di Carmelo Causale (che ha attinto a piene mani dai dati d’archivio e dagli atti processuali del tempo, così come dal saggio del 1910 “Nino Bixio a Bronte” di uno storico locale, Benedetto Radice, a cui si rifece liberamente Florestano Vancini per il suo celebre film del 1972) e la messinscena, affidata alla regia di Gianni Scuto.

Il direttore artistico della sezione Prosa dell’ente, Maurizio Marchetti ha rivendicato la scelta di questo lavoro di “teatro-cronaca” («un genere che amo molto», ha aggiunto), dal forte impatto e basato peculiarmente sull’essenzialità della battuta: «un tipo di teatro - ha aggiunto Marchetti - che ha bisogno di un grande apporto degli attori e di una sapiente regia, come è quella di Scuto; un testo di straordinaria attualità, impreziosito dalle musiche di Orazio Corsaro che, accanto a pagine di sua composizione, ha riarrangiato due canti tratti dal corpus dal Favara e registrato per l’occasione un brano proprio a Bronte».

Si è soffermato su alcuni aspetti del proprio lavoro il regista Scuto, avvertendo quasi che, pur provenendo dal teatro d’avanguardia, si è calato con piacere e con passione in questo teatro d’inchiesta, volto a riproporre una pagina «che non ha avuto una collocazione definitiva nella storia». «Ho messo insieme - ha spiegato il regista catanese - la ricerca del teatro contemporaneo (di suoni, ritmo e musicalità) a me caro, con le esigenze del testo, pregno di significato e di spirito civile». E ha ribadito anch’egli l’apporto importante di Corsaro per la buona “esecuzione” (l’ha chiamata proprio così, la messinscena finale) dello spettacolo.

Nella compagnia, formata interamente da attori messinesi e catanesi, trovano posto Antonio Lo Presti (nel doppio ruolo di Nunzio Cesare e dell’avv. Nicolò Lombardo, che è, secondo Scuto, il personaggio-conduttore della vicenda), Giovanni Maria Currò (interpreta la parte di Nunzio Ciraldo detto Frajunco), Salvatore Celano (anche per lui due personaggi: Sebastiano De Luca e Luigi Saitta), Sasà Neri (nelle vesti di Francesco De Felice), Andrea Florio (Gerolamo Nino Bixio), Marzia Zito (Antonina Catania vedova Leotta), Raniela Ragonese (Vincenza Cimbali vedova Cannata), Oreste De Pasquale (chiamato a dar voce a Vincenzo Sanfilippo e a Carmelo Minissale) e Simona Fiordaliso (nel ruolo di Nunzia Radice); Gilberto Di Gioia è il percussionista in scena; Marilisa Busà è assistente alla regia. (...) [Matteo Pappalardo, Gazzetta del Sud

25 Novembre 2010

Bronte e il 1860 - Memoria collettiva e intima umanità

Bella prova di teatro, quella offerta, al Vittorio Emanuele, per la stagione di prosa dell'Ear Teatro di Messina, dal catanese Gianni Scuto, apprezzato regista di "Bronte 1860 - Quale libertà", di Carmelo Causale. "Ispirato, nel titolo, al racconto di Verga - spiega l'autore- il lavoro narra la tragica vicenda occorsa a Bronte nell'agosto 1860, nei mesi successivi allo sbarco di Garibaldi a Marsala". Fondata su una severa ricerca storica e sulla base dello studio condotto dal drammaturgo sui verbali d'archivio, l'opera rivede uno dei momenti fondativi dell'unità italiana spesso ignorato dagli storici.
"Si tratta di un'azione sulle pieghe del rimosso, dell' apertura di uno squarcio nella memoria collettiva e storica, in cui le parti - chiarisce Causale - non sono distribuite in comode caricature ideologiche o schemi interpretativi accademici, bensì atte a svelare la fragilità dei processi politici e storici che hanno condotto alla formazione della coscienza dell'Italia contemporanea".
Il testo è perfettamente fruibile, rende appieno la tragicità degli eventi e, ciò che più conta, nel rispetto della migliore tradizione teatrale-cronacistica, che punta sull'impersonalità dello scrittore, non tende ad esprimere opinioni. A ciò, si allinea, in perfetta osmotica intesa, pure il regista che, con interessanti scelte drammaturgiche, sviluppa la trama con equilibrio, affrontando il cruento argomento con delicato rispetto. Concede spazio all'immaginazione Gianni Scuto e, grazie pure alle studiate ed assai incisive pause dialogiche, è lo spettatore a trarre le conclusioni, è la stessa platea, alla fine, a chiedere giustizia per il saccheggio perpetrato al grido di "viva l'Italia" per l'assoluta mancanza di garanzie, per l'orrore degli abusi perpetrati senza pietà, per l'orrore di vedere il gruppo militare diventare, senza vergogna, branco malvagio.

In un turbinio di intense emozioni, il cast, composto da attori catanesi e messinesi, dà prova di grande coesione e riesce a partecipare allo spettatore, con totale aderenza alle fonti, i fatti nudi e crudi, con la ferma determinazione di rendere giustizia storica alla pur triste vicenda.

Nello specifico, merita menzione particolare l'ottima prova offerta da Antonio Lo Presti, del quale, nel rimarcare la decisa capacità di penetrazione dell'argomento e la forte aderenza alle ben evidenti congetture che guidano l'intera struttura narrativa, ci piace sottolineare l'intima umanità che riesce a trasfondere dal suo recitato. Non sono, certo, da meno, i bravi Giovanni Maria Currò, Salvatore Celano, Sasà Neri, Andrea Florio, Marzia Zito, Raniela Ragonese, Oreste De Pasquale e Simona Fiordaliso che, insieme e, ben coesi, sviluppano l'azione e la sintetizzano con coerente praticità.

Le scene minimaliste e le percussioni in scena di Gilberto Di Gioia, che scandiscono i tempi, accompagnano il dramma che, lento, si consuma, ne definiscono la tragicità, ne testimoniano la fredda crudeltà. Ha presenziato, nella serata della prima, il sen. Pino Firrarello, sindaco di Bronte. Tanti, infine, i giovani in sala, hanno applaudito anche a scena aperta, si sono emozionati… hanno partecipato, essi stessi, al dramma. Questo è teatro. [Stello Vadalà, La Sicilia]


19 Novembre 2010

Messina. Da stasera a domenica al Teatro Vittorio Emanuele

«Bronte 1860 - Quale libertà»

Una rilettura dell’Unità d’Italia

Messina - In scena da stasera e fino a domenica,al Vittorio Emanuele, prodotto dall’Ear Teatro di Messina, per la regia del catanese Gianni Scuto, lo spettacolo “Bronte 1860 - Quale libertà”, di Carmelo Causale, primo dei due eventi della sezione “Sicilia tra Storia e Religione”, inseriti nel già forbito cartellone di prosa allestito, per il maggiore ente culturale cittadino, da Maurizio Marchetti. Sul palco solo attori siciliani, messinesi e catanesi (...).
«L’opera-precisa l’autore-riprende nel titolo la nota novella “Libertà” di Verga, ma, soprattutto, restituisce alla memoria collettiva un evento complesso in cui si intrecciano e si stratificano livelli diversi: la secolare questione agraria, il conflitto politico e sociale, la ridondanza retorica della storiografia ufficiale e il successivo paludamento ideologico del mito del Risorgimento.

Il dramma, ispirato nel titolo al noto racconto di Verga - chiarisce ancora Scuto - narra la tragica vicenda occorsa a Bronte nell’agosto del 1860, nei mesi successivi allo sbarco di Garibaldi a Marsala.
Fondata su dati rigorosi, tratti dai verbali d’archivio, l’opera rilegge uno dei momenti fondativi dell’unità italiana scientemente cancellato dalla memorialistica garibaldina e occultato dagli storici.

Il racconto è svolto - conclude il drammaturgo etneo - restituendo la parola ai protagonisti della tragedia ricostruita attraverso documenti d’ archivio e atti processuali, che acquistano forza evocatrice nella contrapposizione dialettica tra le parti sociali e politiche, tra le vittime ed i carnefici, tra gli accusatori e gli accusati colti nella zona grigia del momento decisivo, quando le parti non sono ancora ben distinte e le responsabilità indefinite: il contadinato angustiato dalla fame di terra e dai residui della feudalità, la borghesia in equilibrio instabile tra la speranza di rinnovamento politico e la paura della rivoluzione, la nobiltà in cerca di sopravvivenza e di un compromesso con le classi dirigenti emergenti». [Stello Vadalà, La Sicilia]

Leggi pure: I fatti di Bronte: dibattiti e ricostruzioni  |  1860/2010, 150° dei Fatti di Bronte



7 Novembre 2010

Le riprese del video di «Guarda l'alba», brano scritto con Tiziano Ferro

«Carmen sulla «littorina della vita»

La «cantantessa» ha girato sul trenino storico della Circumetnea insieme con la madre Mariarosa

Avrà il sapore del verde pistacchio, i colori forti della lava dell'Etna e il calore della Sicilia il videoclip del nuovo singolo di Carmen Consoli che ieri è stato girato a Bronte. Il brano si intitola "Guarda l'alba" e la cantautrice catanese l'ha scritto insieme con Tiziano Ferro. Ma il nuovo video avrà soprattutto l'immagine storica e contemporaneamente lussureggiante della "littorina", il trenino storico della Circumetnea, restaurato e rimesso a nuovo qualche anno fa per accompagnare, di tanto in tanto, i turisti in giro per il Vulcano e per ricordare a tutti il passaggio nel 1937 dalla lenta locomotiva a vapore ai nuovi treni alimentati a diesel.
Nel videoclip ci sarà soprattutto la suggestione del viaggio che, fra panorami mozzafiato, lave cordate, pistacchieti e vigneti con terrazzamenti, renderà omaggio alla terra ed alla storia della Sicilia, proprio come ha voluto la cantantessa catanese: «L'ho voluto io - ha detto Carmen ai cronisti, quasi fugacemente, frenata dai vincoli contrattuali di esclusiva sul videoclip - per rendere omaggio a questa terra e alla sua meravigliosa gente».

Così ieri mattina la piccola stazione di Bronte, fra il brulicare di tecnici ed operatori che mettevano a punto ogni dettaglio, si è trasformata in un perfetto set cinematografico sotto gli ordini del regista Paolo Scarfò. Carmen ha girato alcuni spezzoni del video immaginando un viaggio sulla "littorina" con la partecipazione di attori del calibro di Miko Magistro e Mariella Lo Giudice, quest'ultima nei panni di una suora che dietro la copertina del libro della preghiere nasconde un volume di una collana Harmony.
La trama del videoclip è rimasta segreta, ma insieme agli attori e Carmen, sull'affascinate trenino del 1937 è salita una "artista d'eccezione", ovvero la mamma della cantante, la signora Mariarosa Consoli, voluta dal regista per vestire i panni della futura Carmen Consoli che apre un finestrino della "Littorina" da giovane per richiuderlo da donna matura, come se il viaggio rappresentasse la metafora dello scorrere della vita. (...) [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



14 Ottobre 2010

AL CIRCOLO DI CULTURA "ENRICO CIMBALI"

Pomeriggio in poesia e musica

Sabato 9 Ottobre si è svolto presso i locali del «Circolo di Cultura Enrico Cimbali» un particolare incontro culturale che ha unito in una piacevole serata poesia e musica. "Pomeriggio in poesia e musica" era stato, infatti denominato l'evento che ha ospitato al Circolo alcuni illustri talenti Brontesi.

Per la Poesia, Barbara Prestianni e Maria Ausilia Ponzo, hanno recitato alcune loro poesie, tratte rispettivamente dalla raccolta "Moti d'essere" e "Lo sfogarsi dei sentimenti nel tempo" mentre la parte musicale è stata affidata alla Band "La Kunturia" che ha eseguito alcuni brani dal primo CD, appena pubblicato, dal titolo "Ed è così che andò".

In considerazione della vasta partecipazione di soci e di pubblico, l'interesse suscitato e l'alto indice di gradimento, il presidente Aldo Russo ed il Consiglio direttivo del Circolo, hanno dato appuntamento a tutti al 2011, per una seconda edizione.



9 ottobre 2010

La Pinacoteca ha sede nei prestigiosi locali del Real Collegio Capizzi. Era stata già solennemente inaugurata ed aperta a dicembre del 2007 ma chiusa dopo pochi mesi per lavori di restauro che sono durati oltre due anni

Inaugurata la «Pinacoteca Nunzio Sciavarrello»

Annamaria Dimino, moglie di Nunzio Sciavarrello taglia il nastro inaugurale della Pinacoteca di BronteSarà diretta dall'avv. Enrico Ciraldo

«Sciavarrello: «Spero che diventi un unicum con la biblioteca borbonica e l’auditorium per la valorizzazione della cultura e del Collegio stesso»

Il maestro Nunzio Sciavarrello ha finalmente coronato il suo sogno e contemporaneamente Bronte è diventata un punto di riferimento importante per la cultura e le arti figurative. La signora Annamaria Dimino, moglie del pittore, incisore e scenografo brontese, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, ha tagliato il nastro inaugurale della Pinacoteca di Bronte che, ubicata fra le gloriose mura del Real Collegio Capizzi, accoglie la preziosa collezione di pitture e sculture che il maestro Sciavarrello ha voluto donare al Collegio Capizzi.

Un lungo applauso ha accolto il maestro sia al suo arrivo, sia quando ha preso parola per sottolineare la sua soddisfazione. Presente alla cerimonia il sindaco Firrarello che per anni si è speso affinché i lavori di restauro della pinacoteca venissero completati e la preziosa galleria aperta al pubblico, ed insieme con lui l’ex sindaco di Bronte ed ex vice presidente della Regione, on Salvatore Leanza.

“E’ doveroso rivolgere un ringraziamento – ha affermato il maestro Sciavarrello - all’Accademia di Belle Arti di Catania ed a tutti coloro che hanno contribuito ad una inaugurazione che ho atteso per 20 anni. Questa pinacoteca è del Collegio Capizzi cui ho donato le mie opere e spero che diventi un unicum con la biblioteca borbonica e l’auditorium per la valorizzazione della cultura e del Collegio stesso”. “Senza il prof. Sciavarrello – ha aggiunto il sindaco - oggi non avremo questa pinacoteca. Grazie anche all’on. Salvatore Leanza per aver posto le basi per il suo finanziamento che poi ho dovuto difendere dall’allora presidente della Regione, Vincenzo Leanza, che voleva revocarlo. Ma bisogna certamente ringraziare chi ha lavorato per questa inaugurazione che fa parte di un progetto ben più complessivo che vuole Bronte viva e moderna”.

“Il Real Collegio Capizzi – ha aggiunto il presidente della Pinacoteca, avv. Enrico Ciraldo – ancora una volta si pone all’attenzione non solo della comunità brontese, ma di tutta l’isola nella sua secolare tradizione di centro propulsore della cultura a servizio dello sviluppo armonico dell’individuo. Un grazie anche al presidente della Provincia Giuseppe Castiglione che importanti impegni istituzione gli hanno impedito di essere oggi qui”. Sentiti gli interventi di padre Giuseppe Zingale, rettore del Collegio, dei prof. Vincenzo Indaco e Carmelo Nicosia rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania e del prof. Giuseppe Frazzetto. Chi verrà a visitare la galleria troverà dipinti e sculture di artisti siciliani come Elio Romano, Rosario Frazzetto, Alessandro e Carmelo Abate, Sebastiano Miluzzo, Francesco Ranno, Nunzio Urzì o lo stesso Nunzio Sciavarrello, ma anche protagonisti della seconda metà del 900 quali Mino Maccari, Remo Brindisi, Carla Accardi, Ernesto Treccani, Carlo Levi ed altri.


8 ottobre 2010

Riapre la pinacoteca intitolata a Nunzio Sciavarrello

Mons. Carmello Patanè, di A. Brancato. Sullo sfondo il cortile racchiuso dai corridoi della PinacotecaIl 10 ottobre 2010 entrerà di diritto nella storia di Bronte. Domenica mattina alle 11,30, infatti, ancora una volta si inaugurerà la pinacoteca di Bronte, ubicata nei locali del Real Collegio Capizzi, proprio come ha chiesto il prof. Nunzio Sciavarrello, che più di 10 anni fà, regalando la sua preziosa collezione, espresse il preciso desiderio che questa venisse esposta fra le mura del rinomato Collegio brontese. Ed affinché ciò si realizzasse il Collegio ed il Comune hanno costituito l’associazione culturale di studi e formazione, ricerche e servizi “Nicola Spedalieri”, chiamata a gestire la pinacoteca. “Sono trascorsi più di 10 anni – ha affermato il maestro Sciavarrello – da quando, con il consenso del compianto rettore Giuseppe Calanna e di quello attuale, don Giuseppe Zingale, il Collegio Capizzi ha accettato la donazione delle opere mie e della mia famiglia per realizzare a Bronte una pinacoteca d’arte italiana del 900. Oggi finalmente l’inaugurazione. Siamo ben onorati, - conclude – perché molti figli illustri hanno contribuito a dare prestigio a questo centro”.

Il Real Collegio Capizzi – ha aggiunto il presidente della Pinacoteca, avv. Enrico Ciraldo – ancora una volta si pone all’attenzione non solo della comunità brontese, ma di tutta l’isola nella sua secolare tradizione di centro propulsore della cultura a servizio dello sviluppo armonico dell’individuo. Con immenso piacere, quindi, che, anche a nome degli altri componenti del Cda del Collegio, sac. Giuseppe Zingale, mons. Antonino Longhitano, dott. Carmelo Indriolo e rag. Nino Spanò che presentiamo alla comunità la “Pinacoteca Nunzio Sciavarrello” affinché il Collegio si proietti ad essere sempre centro dinamico di cultura e sviluppo”.

“Il nostro desiderio – ha continuato il rettore del Real Collegio Capizzi, sac. Giuseppe Zingale – è che la pinacoteca possa costituire un piccolo tempio della creatività estetica dell’arte figurativa, non già ridotto a statica realtà museale, ma strumento operativo e dinamico che sia sorgente di crescita culturale e progresso civile”. Particolarmente soddisfatto il sindaco Pino Firrarello da sempre impegnato affinché tutte le difficoltà che hanno impedito l’inaugurazione venissero risolte: “Riuscire a fissare la data dell’inaugurazione della pinacoteca non è stato semplice. – infatti afferma – Il taglio del nastro chiude un iter lungo e difficile. Pensate che quando sono stato eletto sindaco nel 2005 i lavori di restauro dei locali non erano stati collaudati e l’impresa si rifiutava di consegnarli, nonostante fossero stati appaltati ben 8 anni prima. Non riusciremo mai a ringraziare il prof. Nunzio Sciavarrello e la sua famiglia per aver donato al Collegio Capizzi le tele che metteremo in mostra, il Collegio ed i vertici dell’associazione Spedalieri per aver lavorato per questa inaugurazione”.
E così ho cercato di fare debordare il fumo dal comignolo, di Tano Brancato“La pinacoteca è finalmente realtà. – asserisce l’assessore alla Cultura di Bronte, Enzo Bonina – per la nostra città un evento culturale di sicuro spessore e di rilevanza regionale che rappresenta anche un’occasione per sviluppare il turismo”.

Chi verrà a visitare la galleria troverà dipinti e sculture di artisti siciliani come Elio Romano, Rosario Frazzetto, Alessandro e Carmelo Abate, Tano e Nino Brancato, Sebastiano Miluzzo, Francesco Ranno, Nunzio Urzì o lo stesso Nunzio Sciavarrello, ma anche protagonisti della seconda metà del 900 quali Aligi Sassu, Orfeo Tamburi, Mino Maccari, Remo Brindisi, Carla Accardi, Ernesto Treccani, Carlo Levi ed altri. Di Giuseppe Pirrone è la scultura che ritrae Biagio Sciavarrello, padre di Nunzio, che cento anni fa, nel 1908, aprì a Bronte l'edicola oggi gestita dal nipote Biagio.

Con queste parole il sindaco sen. Pino Firrarello, il rettore del Real Collegio Capizzi, sac. Giuseppe Zingale, ed il presidente della Pinacoteca, avv. Enrico Ciraldo, hanno presentato l'evento in un manifesto: «Il Real collegio Capizzi e il comune di Bronte consegnano alla città la Pinacoteca Nunzio Sciavarrello - Bronte. La nuova e importante realtà del patrimonio storico culturale di Bronte nasce dopo un lungo e impegnativo cammino nel segno della progressiva rifunzionalizzazione della prestigiosa istituzione fondata dal Capizzi nel 1778, con l'obiettivo di promuovere un'offerta culturale al passo con i tempi e in grado di parlare al cuore dei giovani per promuovere l'elevazione spirituale e la conoscenza della dimensione etica della persona umana. La comunicazione di intenti tra RCC e Municipalità di Bronte, sancita operativamente attraverso l'«Associazione Culturale di Studi, Formazione ricerche e Servizi Nicola Spedalieri», ha consentito all'attuale amministrazione Comunale di porre in essere l'esaltante progetto di questa Pinacoteca realizzata nei meravigliosi locali del Collegio e dare concreto impulso al programma di sviluppo culturale, sociale, civile della comunità di Bronte e dell'intero territorio siciliano.

Di tale importante iniziativa, nulla sarebbe stato possibile senza l'intuizione del Maestro Nunzio Sciavarrello, illustre concittadino di Bronte, che ha donato al RCC la ricca e preziosa collezione di opere grafiche e pittoriche frutto della personale raccolta nel corso della feconda attività professionale ed ha contribuito, con instancabile generosità e sollecitudine, al definitivo allestimento della Pinacoteca riponendo in essa i frutti della sua illuminata esperienza umana ed artistica.»



2 Ottobre 2010

Oggi presentazione di «Prospettiva Lenin»

Questa sera alle 18, al Real Collegio Capizzi, verrà presentato il libro "Prospettiva Lenin" di Anton Antonov (pseudonimo del nostro concittadino Antonio Fallico). Assieme all'Autore partecipano il prof. Vincenzo Pappalardo, docente di Storia e Filosofia, Aldo Russo, presidente del "Circolo di Cultura" e Maria Paparo, presidente del "Circolo Donne Insieme". Il saluto iniziale è affidato al sindaco Pino Firrarello. Coordina il giornalista Nicola Savoca.
Le prime pagine di Prospettiva Lenin: "Sono nato a Mongibello..."



28 Settembre 2010
IERI CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE ALLA PROVINCIA

Al via la XXI Sagra del pistacchio

IL PROGRAMMA DELLA XXI SAGRA DEL PISTACCHIOBronte si prepara al bagno di folla che per l’intero week end invaderà in centro storico, sede della Sagra più bella e rinomata della Sicilia. Saranno più di 150 gli stand che arricchiranno questa XXI edizione e di questi ben 50 offriranno l’Oro verde di Bronte ai golosi turisti che non mancano mai all’appun­tamento più dolce e più verde dell’anno. Orami tutto è pronto. L'evento è stato presentato alla stampa presso la sede della Provincia regionale di Catania, dal vice sindaco Salvia (che ha organizzato la Sagra), dal sindaco Firrarello e dal presidente della Provincia regionale di Catania. Presente anche l’assessore provinciale alle Politiche Giovanili, Sociali e della Famiglia, Giuseppe Pagano.

“Si tratta dell’evento più importante per la nostra città. - ha spiegato in apertura il vice sindaco Melo Salvia - Per questo nonostante le ristrettezze economiche abbiamo fatto il possibile per allestire un programma che, assieme all’Oro verde, attirasse ed allietasse i turisti che ogni anno ci vengono a trovare. Un ringraziamento ritengo debba essere rivolto al presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, che anche quest’anno è stato vicino a questa Sagra che suscita ogni anno sempre più interesse, se è vero che al nostro ufficio sono pervenute oltre 160 istanze di espositori”.

“Perché una Sagra? - ha aggiunto il sindaco Pino Firrarello – Perché abbiamo voluto far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la bontà del nostro pistacchio. Il risultato è stato che oggi nel mondo parlare di pistacchio vuol dire parlare di Bronte, che il prezzo è triplicato rispetto a prima e che l’evento della Sagra ogni anno suscita l’interesse dei media nazionali ed internazionali. Adesso fra i tanti obiettivi c’è quello di ampliare l’area di coltivazione. Qualcuno lo ha già fatto e non è esclusa la possibilità di poter aumentare l’offerta, per far crescere l’economia di Bronte, creare e favorire condizione di sviluppo e per far sorgere nuovi posti di lavoro. Vi invito tutti a venirci a trovare. – ha concluso – Tutti i giorni ci sarà da divertirsi anche se io sono particolarmente legato alla manifestazione “La scuola scende in piazza”, quando Bronte sarà invasa da oltre 5000 bambini, provenienti da tutte le scuole, che avranno la possibilità di assaggiare il gelato al pistacchio e raccontare ai loro genitori quanto è bella la nostra Sagra”.

“La Provincia di Catania anche quest’anno ha sposato questa iniziativa che valorizza uno dei prodotti tipici del paniere dell’Etna. – ha concluso il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione – Quest’anno poi il pistacchio di Bronte ha ottenuto dall’Unione europea il riconoscimento della Dop, sinonimo di qualità delle produzione e sicurezza alimentare. Tutto ciò significa che il sostegno che abbiamo fornito ai produttori ha sortito gli effetti sperati, innescando un processo economico virtuoso che oggi vede imprenditori trasformare ed esportare l’Oro verde”. Il taglio del nastro inaugurale è previsto per giovedì 30 settembre alle ore 18 alla presenza di numerose autorità che daranno l’inizio alla festa. Intanto l’assessore Salvia, che ha organizzato la Sagra, ha coordinato l’ultimo vertice organizzativo con le Forze dell’Ordine e con l’Asp. “Abbiamo previsto un percorso alternativo – ha affermato – per gli automobilisti diretti a Maniace e Cesarò. Onde evitare che questi entrino a Bronte, intasando la viabilità, consigliamo loro di imboccare la provinciale per Saragoddio. Abbiamo sistemato all’inizio di viale Catania gli stand istituzionali e dei prodotti tipici, poi da via Umberto fino a piazza Spedalieri ci saranno esclusivamente stand che offriranno prodotti al pistacchio. Gli stand gastronomici invece – conclude - saranno posti nelle piazze Liuzzo e Saitta”.



30 Agosto 2010

Teatro e musical il 5 ed il 18 settembre

Dopo il grande successo ottenuto il 10 agosto scorso, domenica 5 settembre alle ore 21.00, la “Nuova compagnia in…stabile” di Bronte tornerà ad esibirsi con lo spettacolo teatrale “I moti di Bronte”, presso l’anfiteatro di contrada Sciarotta. La regia dello spettacolo è a cura di Francesca Ferro e Giovanni Ruzzuti, mentre le musiche sono di Giuseppe Di Bella. Sabato 18 settembre, alle ore 21.00, presso il Parco urbano sottostante la chiesa della Madonna del Riparo, il Convento dei Frati Cappuccini, presenterà il musical “Un fremito di ali: la vita di padre pio vista dagli angeli”, uno spettacolo di grande suggestione.



12 Agosto 2010
RAPPRESENTAZIONI TEATRALI, BALLETTI, MOSTRE, FILMS E MANIFESTAZIONI VARIE CONCLUDONO IL 150° ANNIVERSARIO DEI FATTI DI BRONTE DEL 1860

Bronte ricorda i Fatti del 1860

Scoperte due lapidi in memoria di chi fu ucciso o giustiziatoFirrarello scopre le lapidi dedicate ai morti del 1860

Con la scopertura delle due lapidi commemorative poste nel piazzale San Vito e lo spettacolo in piazza Gagini, “I moti di Bronte” a cura della Compagnia In…stabile, si sono concluse le manifestazioni culturali per celebrare il 150’ anniversario dei “Fatti di Bronte”, quando i contadini si scagliarono contro i borghesi e ne uccisero 16, prima che la rivolta venisse soffocata nel sangue da Nino Bixio.
“Diverse rappresentazioni – ha affermato il sindaco Firrarello – sono state annullate per via del dramma accaduto a Matteo Galati, ma quelle che sono andate in scena ci hanno fatto trascorrere belle serate.
Ottimo lo spettacolo “Bronte 1860: Coppuli e Cappeddi” con Laura De Palma, Gisella Calì e la scuola di danza Energim che, con la direzione artistica e la coreografia di Dario Biuso e Antonella Grigoli, hanno saputo raccontare con mirabile bravura, in musica e con lo stile della rappresentazione teatrale, i drammi e le passioni che hanno sconvolto Bronte al passaggio dei garibaldini.

BBronte, piazza S. Vito, lapidi a ricordo dei Fatti del 1860ella e coinvolgente – ha aggiunto il primo cittadino - la rappresentazione teatrale di chiusura della Compagnia In…stabile di Bronte a lungo applaudita, ed interessantissima la relazione del prof. Vincenzo Pappalardo, che ci ha saputo fornire le giuste angolazioni sui Fatti del 1860, dopo la proiezione del film di Florestano Vancini. Un grazie – ha concluso – all’associazione Meridiana, per la mostra “Berretti, cappelli e camice rosse”, che ha proposto i testi del prof. Salvatore Garufi in tavole grafiche di Massimo Faraci”.

Particolare emozione ha suscitato la scopertura delle due lapidi in piazza San Vito, che ricordano i nomi di chi, o per mano dei contadini o a causa di Bixio, furono uccisi. Presenti le forze dell’Ordine e gli assessori Melo Salvia ed Enzo Bonina. “Riteniamo – hanno affermato entrambi – di aver raggiunto il nostro obiettivo, che era quello di coinvolgere la città in manifestazioni che, attraverso il linguaggio della musica, della danza e del teatro, raccontassero cosa accaduto nella nostra città nel 1860”.

Nella foto a destra le due lapidi che, accomunandoli, ricorda le 16 vittime di quei tragici giorni ed i 5 loro presunti carnefici a loro volta vittime di un sbrigativo processo. Quella in alto riporta la scritta: "La Città di Bronte, ad imperituro ricordo nel 150° anniversario del sacrificio dei cinque concittadini brontesi fucilati. Vittime di una giustizia sommaria, applicata in guerra in nome di una presunta ragione di stato. Bronte 10 agosto 2010, Il sindaco, sen. Giuseppe Firrarello". L'altra targa elenca i nomi dei sedici barbaramente trucidati dai rivoltosi ed a seguire quelli dei cinque presunti colpevoli fucilati da Bixio «tutte vittime del cruento eccidio avvenuto a Bronte nel 1860. Il loro perenne ricordo nella storia e nei nostri cuori a custodia della pace. Bronte, 10 agosto 2010»



4 Agosto 2010

Un musical per raccontare la rivolta del 1860

L’intera piazza Spedalieri ha applaudito a lungo il cantastorie Luigi Di Pino e l’insegnante di danza e coreografa, Isabella Sindoni, autori (con la partecipazione del Centro spettacolo e cultura «All Jazz») dello spettacolo «Cantu e ballu ppi la libertà» che, domenica sera, accoppiando le sonorità e la poesia della musica popolare e la leggerezza e la soavità della danza, ha riproposto, con i tempi tipici del musical, quanto accaduto a Bronte nel 1860, quando i contadini si rivoltarono contro i borghesi e ne uccisero 16, prima che Bixio soffocasse nel sangue la rivolta.

Di Pino, infatti, con la sua arte intrigante e persuasiva ha raccontato le tensioni fra i contadini, derivate dalle loro sofferenze e dalla voglia di giustizia, con gli abili ballerini che hanno descritto, con il linguaggio della danza, azioni e passioni di un evento culminato con la fucilazione dei presunti colpevoli. «Conoscevamo la bravura di tutti gli artisti, che hanno preparato lo spettacolo e che si sono esibiti - ha affermato il sindaco Pino Firrarello - ma non credevamo che in pochi giorni Luigi Di Pino e Isabella Sindoni riuscissero a mettere su uno spettacolo di grande qualità, che ha saputo raccontare un episodio importane della nostra storia».



4 Agosto 2010

Concluso il corso di lingua cinese

«La lingua inglese non andrà certamente in soffitta, ma con la "new economy" in futuro si parlerà cinese». A sostenerlo - e non sappiamo fino a che punto scherzando - sono i 30 ragazzi del liceo della comunicazione «Nicola Spedalieri» di Bronte, che hanno appena concluso il primo corso di lingua cinese. Diviso in una prima fase (attività di base) e una seconda fase (attività di potenziamento), il corso prevedeva lettura e conversazione, e un attestato finale valido per il credito formativo. A insegnare una professoressa madrelingua, che si chiama Quan Shiran, entusiasta dell’iniziativa.

«La sollecitazione è arrivata dal ministero - spiega il dirigente Mario Fioretto - che insieme al potenziamento della lingua inglese, ritiene opportuno che si insegni anche il cinese. Noi, grazie anche alla nostra docente madrelingua, siamo riusciti a fare conversare i ragazzi in cinese, e il prossimo anno otterremo la certificazione di "Competenza Linguistica del ministero cinese dell’Istruzione" da parte dell’Istituto Confucio che, fino a oggi, è possibile ottenere soltanto presso le Università di Torino ed Enna». Entusiasti i ragazzi che ritengono quella cinese, la lingua del futuro: «Onestamente, mi ha incuriosito la novità - ha affermato Emanuele Caruso - ma, alla fine, è stata una bella esperienza. Non so se conoscere il cinese mi aiuterà a trovare lavoro, ma oggi la considero una opportunità in più».
«Il cinese si sta espandendo - aggiunge Giuseppe Reale - e poi è stato appassionante studiare i suoi segni, simbolo di una cultura e di un modo di comunicare completamente diverso dal nostro». [Gaetano Guidotto, La Sicilia]



1 Agosto 2010

Mostre e spettacoli per ricordare il 1860 ed il 1943

Estate di cultura a Bronte. La città del pistacchio ha dedicato i primi 10 giorni di agosto a due avvenimenti che hanno caratterizzato la storia della cittadina: i fatti del 1860 e il bombardamento del 1943. Per questo il sindaco, Pino Firrarello, ha pensato a una mostra e 7 spettacoli in altrettante serate agostane, dove ciò che accadde viene descritto anche attraverso il linguaggio della recitazione, della musica, del ballo e del cinema, coinvolgendo scuole, artisti ed associazioni brontesi, pronti a raccontare e raccontarsi, perché questi 2 momenti storici a Bronte sono ancora particolarmente sentiti, al punto da stimolare una produzione letteraria che sa di testimonianza e di ricerca di verità.

«Abbiamo voluto - dice il sindaco Firrarello - caratterizzare le nostre serate estive, attraverso spettacoli di cultura e qualità, con artisti di sicuro valore e spessore, cui abbiamo chiesto di allietarci raccontando questi 2 episodi della nostra storia, in occasione dei rispettivi anniversari. Dal 29 al 10 agosto del 1860, infatti -continua il sindaco - si è verificato l'eccidio di Bronte, mentre il 4, il 6 e l'8 di agosto del 1943 Bronte fu pesantemente bombardata, registrando vittime fra i civili». Si comincia stasera alle 21, in piazza Spedalieri, con lo spettacolo "Cantu e ballu ppi la libertà".

Questo il programma completo delle manifestazioni:
150° anniversario de “I fatti di Bronte del 1860”
1 AGOSTO DOMENICA - Ore 21,00, Piazza Spedalieri - Spettacolo "Cantu e ballu ppi la libbirtà" di Isabella Sindoni e Luigi Di Pino con la partecipazione del Centro Spettacolo e Cultura All Jazz.
3 AGOSTO MARTEDI – ore 21,00, Piazza Enrico Cimbali - Cortometraggio " A spasso nel tempo - I fatti di Bronte del 1860" a cura dell'Istituto Tecnico Commerciale “Benedetto Radice” di Bronte. Lettura brani dell'epoca.
5 AGOSTO GIOVEDI – ore 21, Piazza Enrico Cimbali - Proiezione film "Paisà" di Roberto Rossellini. Ore 21,30, Piazza Enrico Cimbali - Proiezione documentario “Codice Hukky” distribuito dall'Istituto Luce di Roma. Intervento del giornalista Gaetano Sconzo - Testimone del bombardamento a Bronte
7 AGOSTO SABATO – ore 21,00, Piazza Spedalieri - Concerto del Complesso bandistico San Biagio “Città di Bronte”, diretto dal maestro Alessandro Sapienza con la partecipazione straordinaria del Mezzo Soprano Spadaro Emy. Lettura brani dell'epoca.
8 AGOSTO DOMENICA - Ore 21,00, Piazza Spedalieri - Spettacolo “Bronte 1860: Còppuli e Cappeddi” con Laura De Palma, Gisella Calì e con la Scuola di danza Energym. Direzione artistica e coreografica di Dario Biuso e Antonella Grigoli. Canti e racconti dell'epoca.
9 AGOSTO LUNEDI - Ore 19,00, Pinacoteca Comunale - Inaugurazione Mostra documentaria: “Berretti, cappelli e camicie rosse” - I presupposti della rivoluzione nazionale del regno della Sicilia dei Borbone. Testi: Salvatore Paolo Garufi, grafica: Massimo Faraci, organizzazione: Associazione Meridiana. La mostra potrà essere visitata fino alle ore 21,00 del 10 agosto.
Ore 21,00, Piazza Enrico Cimbali - Proiezione film “Bronte cronaca di un massacro”, regia di Florestano Vancini. Intervento del prof. Vincenzo Pappalardo -docente e scrittore.
10 AGOSTO MARTEDI - Ore 21,00 Piazza Antonio Gagini - Spettacolo Teatrale “I moti di Bronte” a cura della Nuova Compagnia In...Stabile di Bronte. Regia di Francesca Ferro e Giovanni Rizzuti, musiche di Giuseppe Di Bella.



23 Luglio 2010

Il "Viva Sicilia Tour" a Bronte

Arriva nella Città del pistacchio il "Viva Sicilia Tour", ovvero il il programma itinerante di Radio Flash che mette in vetrina le migliori eccellenze siciliane nelle più suggestive piazze etnee. Mattatori dell'evento gli ideatori e i conduttori dell’omonimo programma radiofonico, Denis D'Ignoti ed Enzo Sangrigoli. L’appuntamento è fissato in piazza Rosario, domani alle ore 18.00, con tanta musica divertimento, gadgets, degustazioni a base di pistacchio e tanto altro ancora.



11 Luglio 2010

Inaugurato il «centro visite»

L’importante struttura del Parco dei Nebrodi ospita una biblioteca, una videoteca e spazi internet

Palazzo Fiorini, Centro visite del Paco dei NebrodiBronte si candida ad essere la vera porta d’ingresso del Parco dei Nebrodi. Alla presenza di numerosi sindaci dei Comuni dell’area protetta e di assessori e consiglieri comunali di Bronte, è stato inaugurato il nuovo “Centro visite del Parco dei Nebrodi”, che ospita pure la sede del “Centro documentazione e studi delle aree protette del Mediterraneo”.

Una struttura turistica e, contemporaneamente, di formazione e studio che conserva e permette di far conoscere tutto quello che bisogna sapere sul Parco dei Nebrodi e sugli altri parchi del Mediterraneo, mettendo a disposizione di studenti e studiosi tutte le pubblicazioni inerenti l’ambiente in generale, i parchi e le riserve. Tutto all’interno di Palazzo Virzì, un antico Palazzo di Bronte (un tempo denominato Palazzo Fiorini, ndr), sito nel cuore della cittadina, che il Parco ha acquistato, affidandone il restauro all’esperienza dell’architetto Luigi Longhitano.

A tagliare il nastro inaugurale, dopo la benedizione di padre Vincenzo Saitta, sono stati il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e il commissario straordinario dell’Ente che ha sede a Caronia (Me), Antonino Ferro. Alla cerimonia, assieme a tante altre autorità, non hanno voluto il mancare il direttore, Massimo Geraci, ed il vice presidente del Parco, il sindaco di Sant’Agata di Militello, Bruno Mancuso. «Ringrazio coloro che nel tempo - ha affermato il commissario Ferro - hanno realizzato questo patrimonio che rappresenta una fucina di interessi per le scuole e per il mondo scientifico. Il merito di averci creduto va certamente al sindaco Firrarello, al nostro direttore Geraci, al dirigente Miceli ma, soprattutto, ad Attilio Caldarera che per questo “centro” si è battuto tantissimo. Ricordiamoci, però, che questo, se pur antico e bello, è semplicemente un palazzo. A noi il compito di riempirlo di quei contenuti necessari per conferirgli il giusto ruolo divulgativo».

E sulla divulgazione delle bellezze ambientali del territorio e sulla sua fruizione si è soffermato anche il sindaco di Bronte: «Per le nostre popolazioni - ha detto Firrarello - il Parco è lontano. Da un’indagine, infatti, è malinconicamente emerso che i territori dei parchi sono conosciuti dall’l% della popolazione. Troppo poco, anzi, nulla vista la valenza che, invece, questi dovrebbero avere. I parchi devono certamente guardare alla salvaguardia, ma anche alla promozione del territorio e alla sua fruizione, anche per diffondere la cultura del parco». Il nuovo “centro”, distribuito su 3 livelli, con un ampio terrazzo panoramico in cui poter svolgere convegni e congressi, sarà gestito dal personale del Parco e ospita una biblioteca, una videoteca, una sala letture e diversi spazi Internet. (Fonte: La Sicilia)



11 Luglio 2010

Ferrari in piazza per ricordare gli avvenimenti del 1860

Venti splendide Ferrari hanno colorato di rosso la bella piazza Spedalieri di Bronte, ottima cornice per una tappa del tour organizzato dal "Ferrari Club Italia". Le rombanti vetture partendo da Cerda, dopo aver attraversato l’affascinante entroterra isolano, hanno voluto fermarsi a Bronte per ricordare, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, quanto accaduto nel 1860, con l’arrivo di Bixio. A volere con forza la manifestazione il delegato "Ferrari Sicilia", nonché consigliere del direttivo nazionale, l’on. Enzo Gibiino e il vice sindaco, Melo Salvia. «Ci siamo voluti fermare a Bronte - ha affermato Gibiino - per ricordare i fatti del 1860 che stridono con la storia tradizionale della missione garibaldina. Con noi ci sono ferraristi piemontesi che sconoscono questo episodio. Una occasione unica per fare chiarezza sulla storia, ma anche per far ammirare ai soci del club Ferrari la bellezza del nostro territorio, oltre a fargli assaggiare il pistacchio più buono del mondo». (Fonte: La Sicilia)



20 Giugno 2010
UNIONCAMERE SICILIA E SCUOLA, INSIEME PER PROMUOVERE L’IMPRENDITORIALITA’

Studenti del Radice premiati

Un progetto d’impresa vincente: “Give me five - Fai come se fossi a casa tua”

Ventisette studenti di nove scuole superiori siciliane sono stati premiati nell’ambito del progetto sullo sviluppo dell’imprenditoria locale, promosso da Unioncamere Sicilia. I riconoscimenti (una borsa di studio da 500 euro per ciascuno allievo) sono stati consegnati l’11 giugno scorso a Palermo, a Villa Malfitano, dal presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace. Gli studenti che hanno partecipato al concorso, giunto quest’anno alla seconda edizione, hanno presentato un’idea imprenditoriale e i relativi piani da sviluppare per valorizzare le risorse esistenti sul territorio.

«L’obiettivo dell’iniziativa, ha dichiarato il presidente di Unioncamere Sicilia, è quello di far entrare la cultura di imprese nelle scuole. Le nuove generazioni rappresentano il futuro. Dobbiamo investire oggi su di loro per avere domani una società migliore».mani una società migliore».

Fra i ventisette vincitori del concorso ci sono cinque studenti dell’istituto tecnico commerciale e per geometri “Benedetto Radice” di Bronte: Monica Caruso, Maria Chiara Lo Vecchio, Simone Meli, Graziella Milazzotto e Valeria Ponzo. Partecipavano al Progetto “Laboratori territoriali per lo sviluppo dell'imprenditoria siciliana - Concorso Idee Imprenditoriali” con un’idea denominata “Give me five - Fai come se fossi a casa tua” ritenuta dalla commissione esaminatrice l’idea più innovativa e quindi vincitrice del concorso. E’ stata giudicata la più coerente rispetto alle motivazioni, la più originale e la più sostenibile in considerazione dei punti di forza e di analisi del mercato di riferimento. La premiazione delle idee vincitrici è avvenuta venerdì 11 giugno nei locali di "Villa Malfìtano" a Palermo.



16 Giugno 2010

Un cortometraggio per raccontare i fatti del 1860

I fatti di Bronte accaduti nel 1860 sono stati rivisti ed opportunamente raccontati e commentati, da un provetto gruppo di ragazzi dell'Istituto di istruzione secondaria superiore «Benedetto Radice» che, con maestria, si sono improvvisati attori e registi, realizzando un cortometraggio che, attraverso interviste, ha raccontato quei tragici momenti. Si tratta di Martina Gulino, Federica Caruso, Francesca Longhitano, Simone Caruso, Gabriele Zappalà, Emanuele Rinaldo, Federica Meli, Serena Schilirò e Cristina Incognito.

E il cortometraggio è stato presentato nell'aula magna dell'Istituto di istruzione secondaria superiore «Benedetto Radice» alla presenza dei docenti, di numerosi genitori e del sindaco Pino Firrarello che ha apprezzato l'iniziativa: «Questi ragazzi - ha affermato il primo cittadino - vanno lodati per avere contribuito a divulgare quanto accaduto a Bronte durante il passaggio di Garibaldi. Personalmente ho sempre sostenuto che i ragazzi delle scuole debbano studiare anche la storia locale e della Sicilia e l'avere raccontato i fatti del 1860, attraverso la lettura del Verga e di Radice, impreziosisce il cortometraggio che permetteremo a tutti di vedere attraverso la visione on line nel sito del Comune». Fonte: La Sicilia)



13 Giugno 2010

OGGI DALLE 10 – TRE I BOZZETTI FLOREALI

Bronte: Arte in fiore 2010, une dei tre bozzettiInfiorata con folk, assaggi e sfilate

Per tutta la giornata di oggi le vie del centro storico di Bronte ospiteranno l’iniziativa Bronte: Arte in fiore 2010. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Bronte, vedrà la realizzazione di tre bozzetti floreali che saranno realizzati dagli artisti fiorai dell’Associazione Culturale di Noto nelle piazze Spedalieri, Rosario e Cimbali, con la tecnica dell’infiorata.

La decorazione dei bozzetti con i petali di oltre 9000 fiori è stata realizzata nella giornata di ieri e si è conclusa oggi all’alba. Per l’occasione il Comune di Bronte ha organizzato un ricco cartellone di iniziative che saranno offerte ai visitatori della manifestazione. In programma, spettacoli, animazione, musiche, degustazione di prodotti al pistacchio.

Questo il programma di oggi: alle 10 in corso Umberto, esibizione della Banda musicale, alle 11 in piazza Spedalieri, in pizza Enrico Cimbali ed il piazza Rosario degustazione di cornetti al pistacchio. Alle 17,30 in corso Umberto concerto del gruppo folkloristico I Nebrodi; seguirà, alle 18, l’esibizione degli sbandieratori dell’associazione Casa Normanna di Motta Sant’Anastasia. Bronte: Arte in fiore 2010, une dei tre bozzettiInfine a partire dalle 19, sempre in corso Umberto, si terrà una sfilata di costumi ispirati al film di Luchino Visconti, Il Gattopardo. Costumi curati dalla sartoria Nunzia Spitaleri.


10 Giugno 2010
"BRONTE: ARTE IN FIORE 2010"

«Notte bianca» nel prossimo fine settimana

Sabato 12, alle 11, in piazza Spedalieri, la presidente della sezione Fidapa di Bronte, Maria Prestianni Firrarello, inaugurerà la prima edizione di “Bronte: Arte in fiore 2010".
La manifestazione, patrocinata dal Comune, vedrà la realizzazione di tre bozzetti, dislocati nelle piazze Spedalieri, Rosario e Cimbali, con la tecnica dell'infiorata ad opera degli artisti dell'Associazione Culturale di Noto. La decorazione dei bozzetti con i petali di oltre 9000 fiori si protrarrà fino all'alba di domenica 13.
Per questo, il Comune di Bronte ha organizzato la “Notte bianca” che offrirà ai visitatori della manifestazione spettacoli, animazione, musica, degustazione di prodotti al pistacchio secondo un fitto e variegato programma. [MCia]



10 Giugno 2010

PRIMA SILLOGE EDITA DI BARBARA PRESTIANNI

Moti d’Essere

MOTI D'ESSERE, DI BARBARA PRESTIANNICon il patrocinio del Comune di Bronte e della Pro Loco, sabato 12 giugno, alle ore 18:30 nel Teatrino del Real Collegio Capizzi sarà presentato il libro “Moti d’Essere”, una raccolta di poesie realizzata da una giovane esordiente brontese, Barbara Prestianni, ed edita dal Gruppo Albatros, casa editrice con distribuzione nazionale.

Saranno relatori la prof.ssa Gisella Padovani, docente di Letteratura italiana e Comunicazione letteraria e circuiti editoriali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania ed il prof. Biagio Saitta, docente di Storia Medievale presso la stessa Facoltà.

«Semplice, eppure preziosa. Fresca, eppure matura. Questi forse gli aggettivi migliori per descrivere Moti d’Essere, prima silloge edita di Barbara Prestianni, con la quale l’autrice pone sul foglio la sua vita, il suo intimo sentire, ma in un modo estremamente personale. Non si tratta, infatti, di una rielaborazione di emozioni e ricordi nel senso più stretto del termine. Sebbene le composizioni traggano evidente spunto e incipit dalle quotidiane meraviglie – nel bene e nel male – che accadono a ogni essere umano, in ognuna di esse è possibile ritrovare l’aspirazione a un sentire condiviso e universale, a una forma di compartecipazione in cui sia possibile trasformare il proprio vissuto interiore. Il reale è presente, ma appare come un’eco: non se ne nega l’influenza, anzi si attesta che è origine delle proprie riflessioni e del proprio essere, ma lo si lascia in secondo piano, quasi a evitare che diventi motivo di distrazione. Solo così le parole potranno esprimere tutta la loro vitalità.»

(dalla prefazione di Moti d’Essere) (vedi su Youtube)



23 Maggio 2010

SI GIRA A BRONTE IL LUNGOMETRAGGIO “L’ALBERO DI PISTACCHIO”

Ciak, si gira a Bronte

IL CAST DE "L'ALBERO DI PISTACCHIO"“Ciak si gira” fra i lussureggianti pistacchieti ed i monumenti di Bronte che trasudano di storia è cultura. Si tratta dell’ennesima idea del sindaco Firrarello che, pur di far conoscere il territorio, la sua gente e la sua cultura, ha chiesto ed ottenuto la realizzazione di un lungometraggio che parlasse di Bronte e del versante nord ovest dell’Etna, da presentare alla più importanti rassegne nazionali ed internazionali del cinema ed inserire nei circuiti televisivi.

Così da qualche giorno un cast d’eccezione, diretto dal regista Giacomo Maimone con le sceneggiature di Franco Cardì, gira le riprese de “L’albero di pistacchio”, che racconta l’avventura della protagonista “Maggie”, interpretata dalla bella ed emergente Valentina Ghetti, che scopre e si innamora della sicilianità che è insita in lei. Il resto del cast da l’idea della valenza della “pellicola”.

Ci sono Turi Giuffrida, che ricordiamo nei panni del padre della bella Elena in “Nuovo cinema paradiso”, Elide Fiore, attrice nel film “Il capo dei capi”, Gaetano Naselli e Nino Giuffrida. Con loro una equipe di tecnici d’eccezione e pure delle comparse locali.

“L’idea di girare un film sul territorio di Bronte e dei Comuni vicini – afferma il senatore – nasce dalla consapevolezza di dover far conoscere fuori dai confini siciliani la nostra cultura e la nostra storia, attraverso i mezzi e gli strumenti più consoni. Cinema vuol dire cultura e arte, un binomio che benissimo si lega con la nostra tradizione agricola e la bellezza dei nostri monumenti”. Ed a fare da colonna sonora al film sarà “U Diamanti virdi”, la bella canzone dalle melodie accattivanti dedicata a Bronte e frutto del genio musicale di Gianni Belfiore autore delle più belle canzoni di Julio Iglesias.



18 Maggio 2010

Fare turismo sull'Etna si può

«Stop al dualismo ecologia-economia»

Si è tornato a parlare di sviluppo economico legato alla valorizzazione dell'Etna ai fini turisti a Bronte. Il Club dell'Etna dell'associazione “Amici della terra”, infatti, ha organizzato l'incontro “Sviluppo del territorio e tutela dell'ambiente” alla presenza di esperti del settore. Così, dopo una introduzione di Mario Bonsignore, componente del comitato esecutivo del parco dell'Etna, che ha sottolineato il ruolo dei Parchi nello sviluppo del territorio, e la relazione dell'architetto Lorenzo Capace pronto a mostrare delle immagini spettacolari dell'Etna, il presidente dell' associazione che ha organizzato l'incontro, prof. Ettore Barbagallo, ha sottolineato come sia possibile superare il dualismo fra ecologia ed economia nel pieno rispetto dell'ambiente.

Presenti all'incontro anche il dott. Valerio Saitta, dirigente della Provincia di Catania, l'arch. Luigi Longhitano presidente dell'Ordine degli architetti, il presidente del Gal Terre dell'Etna e dell'Alcantara, Cettino Bellia ed il prof. Rosario Lanzafame, presidente dell' Agenzia provinciale per l’energia e l'ambiente. Con loro anche il prof. Angelo Messina dell'Università di Catania, che ha ribadito come non sia più il caso di perdere tempo prima di dare alle popolazioni quelle iniziative necessarie per portare lavoro e sviluppo. Per la prof.ssa Marisa Vinciguerra, presidente del Comitato tecnico scientifico del Parco dell'Etna, la fruizione naturalistica ecocompatibile è possibile, ma si deve combattere la burocrazia e avere maggiore progettualità. «Abbiamo combattuto il piano territoriale del Parco dell'Etna - ha concluso il sindaco Pino Firrarello - e organizzato iniziative per far conoscere il nostro ambiente. Non ci fermeremo per combattere la mummificazione del territorio fine a se stessa». (Fonte: La Sicilia)



16 Maggio 2010

Divertimento e senso di libertà
con la tappa del festival degli aquiloni

Gioia e tanto senso di libertà ieri al campo di calcio di via Dalmazia. A suscitare questi sentimenti la tappa del Sicily Kite Road Show, in compagnia di rappresentanti del II Festival internazionale degli aquiloni "Emozioni a naso in su!". Tanti bambini, infatti, hanno avuto i loro piccoli aquiloni per farli volare assieme a quelli dalle forme più fantasiose e fantasmagoriche dei più bravi aquilonisti.

L'evento è stato organizzato da "Trapani Eventi srl" e dall'associazione culturale "Sensi creativi" in collaborazione con il Comune di Bronte (su iniziativa del sindaco Pino Firrarello e dell'assessore Maria De Luca) e l'ufficio scolastico provinciale di Catania. «Gli aquiloni - ha affermato il sindaco - rappresentano il segno, la conquista e la difesa della libertà e l'unione fra i popoli. Come simbolo e messaggio mi ricordano tanto il romanzo Il cacciatore d'aquiloni, che, ambientato in Afghanistan, racconta la storia di due bambini di diverse etnie. Bronte - ha concluso il senatore Firrarello - è per antonomasia il paese della libertà e non poteva che essere lieto di ospitare una manifestazione bella come questa».


15 Maggio 2010
BRONTE, «SICILY KITE ROAD SHOW»

Tutti con il naso all'insù ad ammirare gli aquiloni

Tutti a guardare il cielo oggi a Bronte. Arriva la tappa del «Sicily Kite Road Show», in compagnia di rappresentanti del 2° Festival Internazionale degli Aquiloni «Emozioni a naso in su!». Presso il campo di calcio di via Dalmazia, per tutto il giorno (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18) ci saranno esibizioni di aquiloni artistici, laboratori didattici di costruzione di aquiloni, divertenti spettacoli di animazione. Tra gli aquilonisti presenti. Marco Casadio, Ivan Todaro, Roberta Colombo, Edy Angelino e Paola, Vanni Pecchioli, Helliett Grataluop per un grande spettacolo da godere «a naso in su», per una festa multicolore del cielo. A loro si uniranno i laboratori didattici di costruzione di aquiloni in cui verranno spiegate le tecniche di progettazione, realizzazione e montaggio di modelli base. Ad organizzare l'evento è stata la Trapani Eventi S.r.l. e l'Associazione Culturale «Sensi Creativi» insieme al Comune di Bronte, per preciso volere del sindaco Pino Firrarello, dell'assessore De Luca e dell'ufficio scolastico provinciale di Catania.




13 Maggio 2010

I Fatti di Bronte per Leonardo Sciascia (1963): «Una specie di "scheletro nell'armadio"; tutti sapevano che c'era, solo che non bisognava parlarne: per prudenza, per delicatezza, perché i panni sporchi, non che lavarsi in famiglia, non si lavano addirittura»

Nel 150° dell'unità d'Italia Bronte esclusa dalle celebrazioni della spedizione dei «Mille» in Sicilia

Dimenticati i Fatti di Bronte

LA FUCILAZIONE DAVANTI SAN VITO (MURALES)Il sindaco: «Si è fatto un torto non solo a Bronte ed alla sua gente, ma all’intera memoria della storia della Sicilia

La Città di Bronte non appare nei programmi delle manifestazioni dell’Unità d’Italia della Regione siciliana e del Governo centrale ed il sindaco Firrarello ha inviato a lettera di protesta, evidenziando l’omissione storica di uno dei fatti certamente significativi del passaggio di Garibaldi in Sicilia.

Destinatari della dura missiva il presidente Raffaele Lombardo, l’assessore Gaetano Armao ed il Comitato “Sicilia 150” da una parte, il presidente Silvio Berlusconi, ed i ministri Sandro Bondi e Raffaele Fitto dall’altra. “Senza una plausibile giustificazione – scrive Firrarello nella lettera alla Regione siciliana - sono stati dimenticati i gravi e significativi “Fatti di Bronte” del 10 agosto del 1860. Di conseguenza questa cittadina è stata esclusa dal programma delle celebrazioni, facendo un torto non solo a Bronte ed alla sua gente, ma all’intera memoria della storia della Sicilia che oggi, in occasione della ricorrenza, aveva la possibilità di far conoscere ancor di più un passato che illustri scrittori, giornalisti e registi stanno ed hanno raccontato, pur non vantando origini siciliane.

La dimenticanza è ancor più grave – continua il Senatore - e rasenta i limiti dell’oltraggio, se si considera che l’Amministrazione comunale, che ho l’onore di rappresentare, se pur invitata in pesante ritardo e solo alla seduta di prosecuzione dei lavori del Comitato, ha presentato valide proposte progettuali che avrebbero permesso alla Sicilia di ricordare quanto accaduto a Bronte durante la spedizione dei 1000. Fatti, ribadisco, di importanza storica, che nessuno può permettersi di omettere”.

Firrarello, infine accusa: “Considero la dimenticanza non meno grave della partigiana verità raccontata dalla letteratura garibaldina sull’episodio e del complice silenzio di una storiografia che un tempo s’avvolgeva nel mito di Garibaldi, opportunamente “corretti” con serena obbiettività da Leonardo Sciascia, Giovanni Verga e dallo studioso brontese Benedetto Radice che vi invito fermamente a leggere”.

Dello stesso tono la lettera inviata al Presidente del Consiglio ed ai Ministri, dove il sindaco evidenzia come il Comune di Bronte abbia partecipato il bando pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha fissato le modalità di accesso al programma per le celebrazioni del 150’ anniversario dell’Unità d’Italia, ma nonostante ciò sia stata dimenticata lo stesso.

NINO BIXIO (1821 - 1873)
COSA ACCADDE A BRONTE NEL 1860 DURANTE IL PASSAGGIO DEI «MILLE»

I brontesi, legati da sempre al lavoro della terra, vivevano all'ombra di una fraudolenta usurpazione del loro territorio, trasferito nel 1494, con bolla pontificia, a favore dell'Ospedale Maggior di Palermo e nel 1799, con spregiudicata donazione borbonica, a favore di Orazio Nelson. In questo perenne stato di vassallaggio cresceva un acuto desiderio di rivincita e di speranza di poter riacquisire i beni perduti, culminata nei “Fatti del 1860” e fomentata dai decreti emanati da Garibaldi, che prometteva lo smantellamento dei latifondi e la spartizione delle terre.

Garibaldi però non riservò ai brontesi lo stesso trattamento riservato, per esempio, ai palermitani che ebbero restituito il feudo di Bisaquino, in precedenza donato dal re di Napoli ad un suo favorito, anzi i presunti sobillatori della rivolta furono fucilati. Vero è che i contadini fecero sfociare la loro aspirazione di giustizia in un orrendo massacro, ma è altrettanto vero anche che seguì un altrettanto orrendo giudizio sommario, favorito dall'intollerante atteggiamento tenuto da Nino Bixio che, suo malgrado, era stato inviato da Garibaldi a sedare la rivolta, onde evitare di compromettere i rapporti con il governo inglese rappresentato dagli eredi di Nelson.

«Sui fatti di Bronte dell'estate 1860, sulla verità dei fatti, gravò la testimonianza della letteratura garibaldina e il complice silenzio di una storiografia che s'avvolgeva nel mito di Garibaldi, dei Mille, del popolo siciliano liberato: finché uno studioso di Bronte, il professor Benedetto Radice, non pubblicò nell'Archivio Storico per la Sicilia Orientale (anno VII, fascicolo I, 1910) una monografia intitolata Nino Bixio a Bronte; e già, a dar ragione delle cause remote della rivolta, aveva pubblicato (1906, Archivio Storico Siciliano) il saggio Bronte nella rivoluzione del 1820. E non è che non si sapesse dell'ingiustizia e della ferocia che contrassegnarono la repressione: ma era come una specie di «scheletro nell'armadio»; tutti sapevano che c'era, solo che non bisognava parlarne: per prudenza, per delicatezza, perché i panni sporchi, non che lavarsi in famiglia, non si lavano addirittura.» (Leonardo Sciascia, Nino Bixio a Bronte, 1963, pag. 14)


12 Maggio 2010

IL CASO: Il sindaco Firrarello chiede aiuto a Ciamparino per organizzare manifestazioni sulla rivolta sedata da Bixio

Bronte guidata dal Pdl «nemico»

E Lombardo non la ricorda

Palermo - Hanno aperto le celebrazioni ieri con gran festa a Marsala e andranno avanti fra convegni e rievocazioni, mostre e concerti fino al simposio di chiusura dell'8 agosto a Catania. Ma nel ricco programma con lo stemma della Regione Siciliana per le celebrazioni garibaldine, fra le tappe di Palermo, Misilmeri e Catania, Milazzo, Salemi, Messina ed altre città, spicca la clamorosa assenza di Bronte, la capitale della ducea di Nelson dove Garibaldi mandò Nino Bixio a soffocare la rivolta dei contadini, anche con assedi, retate, finti processi e plotoni d'esecuzione per fucilazioni sommarie, a cominciare da quella del capopolo d’allora, l’avvocato Lombardo.

Ed è su questa curiosa omonimia che scatta l'ironia del governatore Raffaele Lombardo, difendendosi dagli attacchi di chi gli rimprovera la cancellazione di Bronte, a cominciare dal sindaco Giuseppe Firrarello che, guarda un po', è il suo grande nemico del Pdl ufficiale, da un anno pronto a sparare invettive contro il presidente della Regione, entrambi al centro di una epopea politico-giudiziaria sfociata in accuse e minacce di querela.

«Quelli ammazzano Lombardo e io col mio cognome dovrei celebrare Bronte?», sorride e gigioneggia il governatore, con riferimento al cosiddetto «patto del pistacchio» che maturò nel Natale 2008, quando Firrarello e suo genero, Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e adesso dell'Unione di tutte le province italiane, invitarono Renato Schifani e i big del Pdl per mettere a punto un disegno di legge finalizzato a separare la vita dello stesso governatore da quella dell'Assemblea regionale. Per far cadere il primo senza sciogliere la seconda. «Mi vogliono morto», gridò allora Lombardo che nel programma ufficiale firmato dall'assessore Gaetano Armao ha dimenticato la città del pistacchio.

«E dire che Armao aveva promesso il contrario», confida Castiglione, pronto al contrattacco chiedendo aiuto ancora una volta ai piemontesi. Perché all'Unione province il suo vice è Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino e alle riunioni incontra spesso il sindaco Chiamparino: «Con tutti e due daremo vita a manifestazioni alternative. Anche rievocando il processo a Bixio che qui a Bronte si mise in scena nell 1985 con storici, grandi avvocati e due presidenti della Corte Costituzionale come La Pergola e Gallo».

Un processo da rifare, ma stavolta con un altro imputato, appunto, il governatore. Pronti a rievocare il film di Florestano Vancini su «Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato», magari correggendo il titolo. Perché a non raccontarlo stavolta è il programma della Regione. [Felice Cavallaro]

14 Maggio 2010
«Dimenticato l'eccidio del 1860»
Il sindaco Firrarello protesta: «I nostri morti ignorati nelle manifestazioni per l'Unità d'Italia»

14 Maggio 2010
Vibrata protesta del sindaco Firrarello
Giornate garibaldine: Stato e Regione dimenticano Bronte

14 Maggio 2010
Celebrazioni: Firrarello contro Roma e Palermo
Lo sbarco dei Mille. Il sindaco di Bronte: dimenticata la storia

1860/2010 - 150° dei Fatti di Bronte:
 - La ferita aperta di Bronte
 - Ma insomma, a Bronte chi aveva ragione?
 - Bronte e Roma allo specchio


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